I
Will Always Find You
13. Dice il
saggio: quando il sole si alza, iniziano i problemi.
Non so se dovrei
sentirmi divertita o depressa. Sta di fatto che questa scena è a dir poco
esilarante.
Sesshomaru è
seduto con la schiena contro un albero, impassibile, con Rin
e Jaken rispettivamente alla sua sinistra e alla sua
destra; Maru, Sango, Miroku e le due Kagome sono seduti pacatamente a bere un
the davanti al fuoco, praticamente impassibili alla scena che si sta svolgendo
in questo esatto momento.
I due Inuyasha, entrambi assolutamente umani, stanno discutendo –se così si possono chiamare le urla e gli
sbraiti che volano da una parte all’altra della radura.-
sulla futura direzione da prendere. Inuyasha insiste
nel voler tornare indietro per cercare Naraku, e si
premunisce nel nominare un paio di volte il nome di Kikyo,
cosa che fa immediatamente intristire Kagome, mentre Inucchan
vuole continuare nella direzione già intrapresa da Sesshomaru, sicuro della sua
decisione.
Questo
incontro-scontro di opinioni genera una scena che non ha precedenti. Non mi
sorprenderei se Sesshomaru stesso scoppiasse a ridere da un momento all’altro.
O li uccidesse entrambi.
-Non hanno ancora
capito che è Sesshomaru che decide.- dice Kagome,
pacatissima come il Buddha nel bel mezzo della sua ascesa verso il Nirvana.
Kacchan annuisce.
–Dubito che questa conversazione influenzerà Taisho-sama.-
Sebbene avesse
fatto pace con mio fratello, Kacchan aveva mantenuto il suo nuovo vizio di
lanciargli frecciatine. E, sebbene ormai Maru non la
trattasse più come sua allieva, lei non aveva perso nemmeno il vizio di
chiamarlo per cognome.
Dopo
quest’esperienza non riuscirò mai più a capirla interamente.
Ad un certo punto
della litigata –più o meno quando i due litiganti passano alle mani- sento
Sesshomaru sbuffare impercettibilmente prima di prendere il volo ed
allontanarsi di tutta carriera seguito dalle urla ansiose di Jaken.
-Oh, Jaken, non gridare: Sesshomaru-sama
tornerà presto, come sempre.- gli sussurra Rin, mesta, azzardandosi a battergli qualche pacchetta di consolazione sulla testa.
-Ragazzina
impertinente, padron Sesshomaru potrebbe lasciarci qui senza una spiegazione!
Ne ha tutto il diritto!- grida, prima di rivolgersi
nuovamente al cielo. –Mio signoreee, sono il vostro
umile servitore, portatemi con voiiiii!-
Sbuffo e roteo gli
occhi, incontrando quelli perplessi di Rin. –Non dire
idiozie Jaken. Sesshomaru non lascerebbe mai Rin qui.- dico, prima di
sollevarlo da terra e lanciarlo dentro un cespuglio. Magari quello riuscirà a
soffocare le sue suppliche finché Sesshomaru non torna.
Mi accoccolo a
fianco a Rin, tornando a rivolgere la mia attenzione
ai due litiganti. In effetti, inizio a capire perché Sesshomaru se ne è andato:
quei due non hanno intenzione di farla finita tanto in fretta.
E’ dopo quasi
dieci minuti che Miroku attira la nostra attenzione.
–Fate silenzio, voi due!- esclama, con tono
autorevole. –Ascoltate.-
Tendiamo tutti l’orecchio,
mentre il silenzio scende opprimente. Ed è allora che sentiamo una fortissima
aura demoniaca avvicinarsi a tutta velocità.
-Aya-chan, cosa succede?- mi domanda Rin,
tirandomi una manica. Mi rendo conto che anche Maru
ci sta guardando interrogativi, ma presumo che abbia già intuito l’imminente
pericolo: dopotutto, ha combattuto moltissime battaglie nella sua vita.
-Rin, prendi Jaken e Kagome e
rifugiatevi da qualche parte con Ah-Uhn.- ordina Inucchan, indicando la sua ragazza. Kacchan lo fulmina con
lo sguardo, stringendo con determinazione il suo arco. –Io non me ne vado da
nessuna parte.-
-Certo che te ne vai!- ribatte mio fratello, prendendo Kacchan per un polso.
–Non permetterò che ti venga fatto del male!-
Nemmeno io sono
d’accordo che la mia amica resti nel bel mezzo della battaglia –perché è di
questo che si tratterà- ma d’altronde non è un nostro diritto proibirle di
combattere: io per prima non voglio andarmene.
Sto per
intervenire con questo proposito, quando Kagome si para davanti alla sua
reincarnazione. –Lasciala combattere, Inuyasha. Non è
così indifesa come credi.- dice, poi si gira
leggermente verso di lei. –Non siamo la stessa persona, ma alcune cose le riconosco.-
Kacchan ricambia
il sorriso e le stringe una spalla con affetto. –Grazie.-
Inucchan sbuffa frustrato, ma fa in tempo solo a
guardare Ah-Uhn volare via assieme ad una Rin
preoccupata, che il demone arriva davanti a noi. Prima che ci attacchi, noto
con ribrezzo come assomigli, più che ad un demone unico, ad una poltiglia di
vari mostri quasi amalgamati assieme a casaccio.
-Tsk, qui c’è lo zampino di Naraku!- esclama Inuyasha, nell’esatto momento in cui una delle molteplici
teste del demone cerca di colpirlo. Immediatamente, egli tira fuori dal fodero Tessaiga, cercando di combattere come può: ho scoperto che,
da umano, gli è impossibile usare il potere demoniaco della spada.
-Ayame!- grida Kagome, indicandomi un braccio di un Oni che si sta fiondando verso di me. Mi concentro per un
secondo e, con un sorriso sornione, gli lancio addosso la palla di fuoco più
grande mai fatta fino ad allora. Wow, sto
migliorando!
Il mio sorriso
svanisce nell’esatto momento in cui il fantomatico braccio si riforma, come se
il mio attacco fosse andato a vuoto.
Ma che diamine…?
-Che diavolo succede?- sbraito, evitando un altro colpo. Quel braccio ce
l’ha con me! –Perché si rigenera?-
-Naraku.-
dice semplicemente Miroku, coprendo Sango mentre si presta a lanciare la sua arma. Certo che
quei due sono proprio una bella squadra!
Mi impongo di
concentrarmi sul mio pezzo di demone nell’esatto momento in cui riesce a
spedirmi ad almeno dieci metri di distanza rifilandomi un pugnaccio
in pieno stomaco. Oh, ma ti ridurrò in poltiglia, fosse l’ultima cosa che
faccio!
Riesco a mettere
in pratica quasi immediatamente tutte le cose che avevo imparato nei giorni
precedenti con Inuyasha e Sesshomaru e riesco
facilmente a calarmi in quello stato di assoluta esaltazione che mi aveva colta
nell’ultima battaglia con mio fratello. Solamente che, questa volta, non mi sento
in colpa a desiderare il sangue del mio avversario.
Con la coda
dell’occhio tengo sempre d’occhio Kacchan e Maru, ma
vedo che, la prima con il suo arco e le frecce, il secondo con una spada di
fortuna, riescono a tenere abbastanza sotto controllo la situazione. Tranne
quando, ad un certo punto, Kacchan prende male la mira e la sua freccia mi
sfiora un orecchio. Ma sono dettagli.
Mi distraggo un
attimo dai miei compagni quando al primo braccio dell’Oni
se ne aggiunge un secondo: quel dannatissimo demone si è diviso in due! Come se
il primo non fosse già abbastanza!
Ad un tratto,
sento Kagome gridare qualcosa e, successivamente, l’urlo di mio fratello che mi
fa gelare il sangue nelle vene. –Sesshomaru! Lascialo andare, dannato demone!-
Mi volto di scatto
e vedo che la metà del demone contro cui non sto combattendo io, ha preso il
mio Maru avvolgendolo in uno dei suoi tentacoli (?) e
sta cercando di allontanarsi dalla battaglia.
Ecco perché si era
diviso in due: uno doveva tenerci a bada, l’altro rapire Sesshomaru!
A quella scena,
sento immediatamente il terrore salirmi per la spina dorsale e mi fiondo verso
di lui, senza curarmi dell’altro mezzo demone. Demone che, nel più bello in cui
sfioro il braccio di Maru, mi avvolge un tentacolo
attorno alla gamba e mi sbatte violentemente addosso ad un albero. Sento la
testa cozzare al tronco con un tonfo sordo e per qualche secondo una nuvola di
puntini colorati mi annebbia la vista. Mi aspetto che il demone mi finisca, ma
quando recupero la vista vedo che si sta allontanando in tutta fretta con Maru tra le sue grinfie.
Sto per alzarmi
con tutta l’intenzione di inseguire il demone, ma sento qualcuno afferrarmi
saldamente per un braccio e trattenermi a terra. Quando riesco a liberarmi è
troppo tardi: il demone è sparito, portandosi Sesshomaru con sé.
Mi volto di scatto
verso l’imbecille che si è permesso di tenermi a terra e tiro a vuoto un pugno,
con tutta la forza che ho. Sento il setto nasale di Inuyasha
rompersi con un sonoro crick.
-Come diavolo ti
sei permesso?- grido, con rabbia. Come aveva osato
trattenermi? Potevo salvare Sesshomaru! Potevo tenerlo qui con me e invece per
colpa sua quel demone è riuscito a portarlo chissà dove! In questo momento
potrebbe essere morto e io non ho nemmeno potuto provare a salvarlo! Il mio Maru..
-Non avevi
possibilità contro quel demone Ayame!- ribatte il
mezzodemone, stringendo la mascella. La sua frustrazione non mi suscita nessun
sentimento di empatia.
Carico un altro
pugno e, questa volta, lo colpisco dritto sullo stomaco, facendolo piegare in
due. Dopotutto, rimarrà umano per ancora qualche ora. –Sei un bastardo!- ringhio. –Non avevi nessun diritto di impedirmi
di andare! Potevo liberarlo!- stringo i denti e i
pugni. Tutto il mio corpo è teso e l’unica cosa che riesco a pensare è che
voglio fare del male ad Inuyasha. Voglio prenderlo a botte e vederlo soffrire. Lui mi ha impedito di salvare Sesshomaru!
Mi rendo a
malapena conto della voce di Kacchan –o è Kagome?- che
grida il mio nome, prima di fiondarmi addosso al mezzodemone. Inuyasha, colto alla sprovvista, finisce a terra, con le
mie mani attorno al collo: sento distintamente l’odore di carne bruciata e i
suoi occhi scuri si sbarrano.
-Ayame!- mio fratello grida, mentre gli altri gli fanno eco.
Vengo quasi immediatamente strattonata via e bloccata con le braccia dietro la
schiena, e, per quanto ci provi, non riesco a liberarmi.
-Lasciami!- ringhio a mio fratello, sentendo il suo respiro
solleticarmi il collo. –Vi odio!-
-Piantala, sciocca
ragazzina!- mi dice all’orecchio, stringendo la presa.
–Cosa diavolo stai facendo?-
-Lasciami andare!- mi sembra irreale non riuscire a liberarmi.
Vedo Kagome
correre da Inuyasha e sfiorargli preoccupata la
bruciatura sul collo, ma lui la spinge gentilmente indietro e si mette di
fronte a lei, iniziando a fissarmi guardingo. Come se potesse proteggersi da
una delle mie palle di fuoco.
Miroku fa un paio di passi avanti, alzando le
mani. -Ti prego Ayame, calmati. Capisco quello che provi, ma…-
-Tu non capisci
proprio niente!- sbraito, tanto che addirittura
Kacchan spalanca gli occhi. Mi sento totalmente fuori controllo. –Non avere la
presunzione di credere di sapere cosa provo!-
-Credi di essere
l’unica a rischiare di perdere le persone che ami?-
dice Inuyasha, avvicinandosi di un passo, con una
calma che non gli si addice. La scottatura spicca nel suo collo. –Non saresti
stata in grado di sconfiggere quel mostro! Saresti morta, Ayame.-
Io scuoto la
testa, guardandolo con collera. -Sarebbe stato meglio di questo! Meglio io che lui!-
Al che, Inuyasha abbassa le braccia e la testa, e, per la prima
volta da quando l’ho incontrato in questa epoca, rimane zitto. Nessuno osa
obbiettare e per qualche secondo l’unico suono che si sente è il mio sospiro
affannato.
Mio fratello mi
lascia andare le braccia, mentre quasi nello stesso istante la mia migliore
amica corre verso di me per coinvolgermi in un abbraccio stritolatore. Io
ricambio dopo qualche secondo, ma la stringo a me con tutta la forza che ho. E
per qualche minuto rimaniamo solo io e lei, la mia piccola migliore amica che è
diventata la ragazza più forte che abbia mai conosciuto.
-Non temere.- mi sussurra. –Lo ritroveremo.-
Non rispondo.
-Cosa diavolo vuol
dire “dobbiamo ideare un piano”?- ringhio, sentendo
nuovamente la mia rabbia aumentare. Sono già passate parecchie ore dal
rapimento di Maru, e loro vogliono riunirsi attorno
ad un falò e fare una chiacchierata?
-Cerca di
ragionare, Ayame. Non possiamo metterci in viaggio alla cieca: saremmo troppo
esposti e non dimenticare che per questa notte di Luna Nuova Inuyasha è senza poteri demoniaci. Entrambi.-
dice Miroku, incrociando le braccia.
-E oltretutto
dobbiamo aspettare Sesshomaru: con lui abbiamo di certo più possibilità di riuscita.- aggiunge Sango-chan,
dando man forte al bonzo. –Inoltre, sono ragionevolmente convinta che
l’obiettivo di Naraku fosse proprio quello di
attirarlo nel suo rifugio: dopotutto, è risaputo che aspira da tempo al suo
potere demoniaco.-
-Non mi
sorprenderei se si facesse localizzare non appena Sesshomaru inizierà a dargli
seriamente la caccia.-
Apro la bocca per
obiettare, ma non trovo argomentazioni: hanno dannatamente ragione. Eppure, mi
sembra solamente di perdere del tempo prezioso.
Scuoto la testa
irritata e mi allontano dal gruppo. Mi sento così arrabbiata e così nervosa e
non riesco a trovare un modo per sfogare la mia frustrazione.
Mi vado a
rifugiare sul ramo di un albero, chiudendo gli occhi e cercando di riprendere
il controllo di me stessa: se fossi riuscita a trasformare la mia rabbia in
Potere, il maledetto che ha rapito Maru avrebbe di
che temermi. Cerco disperatamente di concentrarmi su qualcos’altro, ma i miei
pensieri non ne vogliono sapere di seguire la mia volontà.
Il mio Sesshomaru
è in pericolo. Credo non ci sia altro a cui posso pensare in questo momento, se
non a lui. Lui e il suo sguardo gelido e così dolce, lui e i suoi abbracci
caldi, i suoi baci, i suoi meravigliosi occhi. Lui che si siede sempre vicino a
me durante i pasti, che fa sempre “accidentalmente” sfiorare le nostre
ginocchia, creandomi quel familiare senso di vuoto allo stomaco che mi fa
battere forte il cuore. Lui che mi rimprovera ogni sacrosanta volta che prendo
un brutto voto nella sua materia e che poi è il primo a venirmi a disturbare
mentre studio o cerco di concentrarmi, sussurrandomi all’orecchio che, per
prendere bei voti, potrei sempre corromperlo. Abbiamo faticato così tanto a
trovarci, ad accettarci e ad imparare a stare insieme, ma alla fine ce
l’abbiamo fatta. E anche se in queste ultime settimane è stata dura, sia per me
che per lui, il mio amore non è vacillato neanche per un istante. Sesshomaru è
l’amore della mia vita e non ne sono mai stata più certa.
Sento le lacrime
salirmi agli occhi, ma non riesco a piangere. Sento semplicemente una
compressione al petto a causa della quale faccio fatica a respirare.
Dopo del tempo
–non riesco a capire se siano ore o semplicemente pochi minuti- sento in
lontananza la presenza di Ah-Uhn, Rin, Jaken e Sesshomaru. Sospiro, chiedendomi se sia il caso di
raggiungere l’accampamento improvvisato, ma desisto subito: credo che un
resoconto dettagliato dell’accaduto sia l’ultimissima cosa che mi serve.
Li lascerò che
ideino un piano, come mi aveva più volte sottolineato Miroku.
Nel frattempo tornerà la luna e mio fratello e Inuyasha
riacquisteranno i loro poteri demoniaci e io mi risparmierò la noia di dover
discutere sulla strategia.
Che decidano il
loro dannato piano da soli: voglio solamente riavere Maru
sano e salvo. E magari, già che ci sono, fare il culo a un bel po’ di demoni.
Kyosuke compreso.
Angolino dell’autrice: Salve a tutti, gente! Mi sono resa conto
che questa fic ha compiuto un anno da poco: sono così felice di essere riuscita
a scrivere questo sequel di Set fire to the rain. Ce l’avevo
in mente da un pezzetto, ma alla fine sono riuscita a metterlo “su carta” dopo
più tempo del previsto e adesso non manca molto alla fine: solamente 6
capitoli. Spero di riuscire a pubblicare un pochino più velocemente in questo
periodo.
Come al solito,
ringrazio di cuore chi ha inserito questa storia in una delle liste e chi continua
a leggerla e recensire: so che il ritmo con cui pubblico è molto lento, ma
assicuro che faccio il possibile.
Un grande
abbraccio e fatemi sapere cosa ne pensate.
Un abbraccio,
Sami