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Autore: flavsxx    20/09/2017    0 recensioni
A causa di un errore Alison si troverà a convivere con tre ragazzi molto diversi tra loro.
Nell'appartamento 3A nasceranno nuove amicizie,ma soprattutto proprio lì,Alison conoscerà Alex,
un ragazzo difficile,che si ribella alla vita dopo aver perso la madre.
Lui dapprima non vuole la sua presenza nella casa,ma dopo non potrà più farne a meno.
A tal punto che quando lei deve andare via...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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OKAY, QUESTO è UNO DEI MIEI CAPITOLI PREFERITI.
SPERO VI PIACCIA. IN TAL CASO, LASCIATE UNA RECENSIONE.
A VOI NON COSTA NIENTE MA PER ME è FONDAMENTALE.

UN BACIO GRANDE, F. <3


Ovviamente i ragazzi non sapevano nulla di quello che era successo tra me ed Alex, e scoprirlo così, doveva averli destabilizzati.

“Apri questa cazzo di porta!” Alex stava sbattendo i pugni contro la porta della mia stanza da tre o forse quattro minuti.

“BASTA! Cosa vuoi?” Aprì la porta,piangendo dal nervoso.
Lui fissò per qualche istante il mio viso, si sentiva in colpa per quelle lacrime.
Poi chiuse la porta alle sue spalle e si sedette sul letto, col viso fra le mani.

“Cazzo Ally! Non avevo idea di essere rientrato in quello stato l’altra sera…ero così ubriaco che io…e tu stavi..”

 Alex stava cercando di ricordare. Come avevo immaginato non ricordava niente della serata al Cube.

“Ascolta. Mi dispiace tantissimo per quello che hai visto, ma... non lo so, ero al Cube e cazzo,allontanavo ogni ragazza che mi si avvicinava e sai perché? Perché NON ERI TU! Ed io non riuscivo a smettere di pensare a te, ai tuoi occhi e al fatto che in quel momento stavi con quel pezzo di merda ed io …ho cominciato ad immaginare cosa avreste potuto fare…”

Alex mi guardò, mentre le lacrime continuavano a scendere sul mio volto.

“Ho pensato che bere mi avrebbe fatto smettere di pensare. L’ultima cosa che ricordo è una bottiglia di Vodka tra le mie mani…
Non so in quale stato sono tornato ma non ricordo neanche una ragazza di quella serata.
Non so se avevo il segno dei loro rossetti sul corpo ma posso assicurarti che l’unica cosa che ricordo, è il fatto che non sono riuscito a smettere di pensarti neanche da ubriaco.”

Ero in piedi, pietrificata ad ascoltare le sue parole, mentre le lacrime non riuscivano a fermarsi e le gambe tremavano.
 Alex mi fissò per qualche istante con espressione disperata.

“Mi stai facendo diventare matto. Lo sapevo che sarebbe successo….è’ per questo che non ti volevo qua dentro! Ecco perché a volte ti evito o sono scostante! L’ho capito dal primo momento! Dal primo momento che ti ho vista entrare da quella porta, ho capito che avrei perso la testa per te!”

Nonostante quelle erano di gran lunga le parole più belle che qualcuno mi avesse mai detto, Alex sembrava preoccupato .Non poteva più controllare le sue azioni, come invece aveva sempre fatto.

Mi avvicinai a lui, asciugando le lacrime con la manica della maglietta.
Mi chinai e lo abbracciai forte. Inalai il suo odore e mi venne spontaneo stampargli un bacio sul collo.
Sentì la sua testa lasciarsi andare sulla mia spalla, poi cinse le sue mani sulla mia vita.
“Siamo un disastro” mi sussurrò all’orecchio.
 
 
 
 
“Alison! Alison!” sentì qualcuno sussurrare il mio nome.

Aprì gli occhi e sobbalzai quando vidi una figura nera chinata su di me.
Dopo qualche istante realizzai fosse Alex, che aveva addosso solo i pantaloni grigi della tuta.

“Che succede Alex?” chiesi preoccupata con il cuore in gola.
“Io...ho solo bisogno di te per un po’” Disse nervoso.

Ebbi una fitta allo stomaco. Perché mi faceva quell’effetto?

 “Vieni qui” dissi toccando l’altra metà del mio letto.
Il suo petto si muoveva velocemente e il suo respiro era affannato.

Mike e Derek mi avevano parlato di alcuni episodi in cui Alex aveva avuto dei terribili incubi, che lo avevano tenuto sveglio tutta la notte.
Erano cominciati dopo la perdita della madre, e si ripresentavano in situazioni di stress o disagio.
I ragazzi, però, mi avevano pregato di non far sapere ad Alex di quella chiaccherata, poiché era una cosa di cui si vergognava.

“Cos’hai?” chiesi sperando mi dicesse la verità.
“Un incubo, lo so può sembrare stupido ma..”
“Non lo è.”

Presi la sua mano facendo incrociare le nostre dita.

“Mi vuoi bene, Al?” Mi guardò con i suoi occhi grandi,che in quel momento mi ricordavano quelli di un bambino

Sorrisi quando pensai alla prima volta che lo vidi e di come spavaldo sembrasse, con quello sguardo serio e diffidente.
 E a vederlo ora…senza scudo e senza filtri.
Mi avvinghiai a lui, stringendolo tra le mie braccia.

 “Più di quanto tu possa immaginare” Sussurrai al suo orecchio.
Un brivido percorse il corpo di Alex, che tremò sotto di me.

Gli baciai il collo e gli accarezzai la schiena.
Dio quanto avrei voluto baciarlo..

“Vorrei restare così per sempre” Mi confidò.

Sorrisi,estasiata.

“Per ora accontentati di tutta la notte” Ironizzai.
Mi strinse forte.

“Non posso credere che tra un mese te ne andrai ” Sospirò con la voce spezzata.
Ero distrutta, ma gli sorrisi.

 “Passerò comunque a trovarvi”
Ed era vero. I ragazzi erano diventati ormai indispensabili nella mia vita, e non sarei riuscita a stare senza loro per molto.

“Ma non ti avrò più in giro per casa. Non potrò più guardarti mentre dormi, ed abbracciarti quando voglio” Si lamentò.
Gli baciai la guancia.

“Posso sapere cosa hai sognato?”
Alex scosse la testa.
“Sappi solo che non voglio perderti, e non permetterò che questo accada, per nessuna ragione. E scusami se sono uno stronzo e se ti ho fatta soffrire. E' l'ultima cosa che vorrei fare, credimi”
Poi mise la testa nell’incavo del mio collo, inalando il mio profumo.

“Sei l’unica persona che è riuscita a calmarmi dopo gli incubi, sai? Di solito la sensazione di ansia rimaneva fino al mattino, invece ora sto così bene” osservò accarezzando il mio corpo.

“Ci sarò sempre per te, quando ne avrai bisogno” Puntualizzai guardandolo.
“Me lo prometti?” chiese quasi a contatto con la mia bocca.
“Te lo prometto”

Alex si avvicinò di qualche millimetrò ancora e mi stampò un bacio sulle labbra.



La mattina dopo ci svegliammo esattamente come ci eravamo addormentati la notte precedente.
Le sue mani cingevano il mio corpo, non lasciando alcuna distanza tra la nostra pelle.
Fu uno dei risvegli più belli della mia vita.
Lo guardai dormire accanto a me. Era la cosa più bella del mondo.

Mi resi conto che la sua sveglia sarebbe suonata a minuti, così mi affrettai ad uscire dal letto per evitare una situazione imbarazzante per entrambi.
Uscì dalla mia camera e incrociai Mike, che si era appena alzato.
Andai in bagno e mi guardai allo specchio.
Pensai a tutto quello che era accaduto nelle ore precedenti.
Le sue parole, gli sguardi, le carezze ed infine, le sue labbra calde.
Da quel momento niente sarebbe stato uguale.

 Chiusi gli occhi al ricordo della pelle di Alex a contatto con la mia. Riuscivo ancora a sentire il suo odore addosso.
Il fatto che aveva avuto bisogno di me mi fece sorridere e mi fece sentire speciale.

Presi lo spazzolino e mi lavai i denti.
Dopo qualche minuto Alex attraversò la porta aperta del bagno.

“Buongiorno”  Sorrisi spazzolando i miei capelli.
Si poggiò al muro.
“Buongiorno Al”

Lo guardai, e mi venne in mente che dopo poche ore avrebbe dovuto correre contro uno dei migliori.
Un brivido percorse il mio corpo quando pensai al rischio a cui andava incontro.
“Hai deciso di gareggiare stasera?”
“Sì”
Sentì il cuore accelerarmi in petto. Feci un grosso respiro.
“Non andare Alex” Lo pregai guardandolo.
“E tu non andare all’appuntamento”
 “Restiamo a casa,io e te” Continuò con voce flebile.

Le sue parole mi perforano lo stomaco come un coltello, e feci appello a tutte le mie forze per non cedere.
Avrei voluto passare l’intera serata fra le sue braccia ma non potevo cedere.

“Ryan non si merita di essere liquidato all’ultimo”
Alex contrasse la mascella e si guardò i piedi, deglutendo.

“Allora gareggerò” Fece.
“Cosa sei, un bambino? Non sarò maleducata con Ryan per accontentare un tuo capriccio.
Ti reputo abbastanza maturo per capire che non è un gioco, Alex. C’è a rischio la tua salute,o peggio,la tua vita. Mi avevi promesso che avresti provato a ragionare di più sulle cose,e fare meno cazzate ,ma a quanto pare non hai alcuna voglia di mantenere la promessa” Sbattei nervosamente la porta alle mie spalle, lasciandolo solo in bagno.
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Guardai la mia immagine riflessa nello specchio, aggiustandomi la gonna.
Alex era dietro di me, seduto sul divano e nonostante fosse impegnato ad allacciarsi le scarpe, non mi aveva tolto gli occhi di dosso.
Avevo riflettuto sulle parole e sui fatti delle ultime ore ed ero giunta alla conclusione di dover parlare con Alex ed affrontare la situazione.
Dovevo dirgli come mi sentivo e cosa volevo.
Farlo non era facile. Il mio carattere orgoglioso mi stava complicando la vita, ma era ormai difficile fare finta di niente, quando in realtà sentivo il cuore esplodere non appena i nostri occhi si incrociavano.
Avevo riflettuto sull’opzione di mandare tutto a puttane. Restare a casa con Alex, parlargli e baciarlo per tutta la notte ma non era giusto.
 Non era giusto nei confronti di Ryan, che con me si era sempre comportato perfettamente.
Dovevo parlargli e spiegargli la situazione.
Presi la borsa  e mi guardai allo specchio per un’ultima volta.

 “Sei bellissima. Ma quella gonna è troppo corta.” Osservò Alex.
Lo guardai, abbozzando un sorriso.

 “In bocca al lupo per stasera” Avrei voluto prenderlo a pugni per il suo costante bisogno di sfidare la vita.
“Se solo prova a toccarti, lo uccido. E qualsiasi cosa, chiamami. Terrò sempre il telefono vicino” replicò.

Capì che non aveva ascoltato una sola parola di quello che avevo detto ,e lo fulminai con lo sguardo prima di aprire la porta.
Probabilmente non sarebbe mai cambiato, e forse un po’ questo mi piaceva.

 “Aspetta!” urlò prima che chiudessi la porta alle mie spalle.
“dimmi”
“ho bisogno di un tuo bacio portafortuna” Abbozzò un sorriso imbarazzato.
Lo guardai e non potei fare a meno di ridere. Non importava quanto mi facesse incazzare o quanto fosse orgoglioso, un suo sorriso era capace di mandarmi in tilt il cervello.
Alex camminò verso di me, prese il mio viso tra le mani e mi stampò un lungo bacio all’angolo della bocca.

 
PER SAPERE IL CONTINUO, RECENSITE xx GRAZIE!
 
  
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