Salve a tutti. Ho voluto provare a
cimentarmi con una fanfic di questa serie che mi è
davvero piaciuta moltissimo.
Spetta a voi dare un giudizio,
positivo o negativo che sia. Quindi se ne avete voglia, recensite.
Ciao e buona lettura.
Neko
Capitolo 1
Diversi
mesi erano passati da quella notte in cui Emma, aveva dovuto scontrarsi con Gideon e quasi ci aveva rimesso la vita affinché l’oscurità
non vincesse.
Quel
periodo di pace che era stata concessa a Storybrooke,
dopo tanto tempo, poteva affermare che fosse il periodo più bello della sua
vita. Possedeva tutto quello che aveva voluto da bambina: una famiglia e una
casa. Certo una famiglia del tutto particolare, con genitori della stessa età,
un fratellino che poteva benissimo essere suo figlio, una nonna acquisita che
era anche madre di suo figlio e niente meno che il capitano Uncino come marito.
Ma tutta quella stranezza che era entrata nella sua vita, le piaceva in fin dei
conti, pericoli a parte, e non l’avrebbe sostituita con niente al mondo.
Il fatto di
essere viva grazie al potere del vero amore e di avere tutto questo, le
sembrava ancora inspiegabile, dato che la sua visione indicava solo una cosa.
Doveva morire. Hyde era stato chiaro, tutti i
salvatori che non rinunciavano al loro fato, erano destinati a morire. Era
sollevata che in qualche modo fosse riuscita a scamparla, ma si domandava se
questa sua condanna che pendeva sulla testa, fosse ancora lì, in attesa di
compiersi, in quanto la solita visione, sembrava ancora tormentarla.
Anche quella
sera si era svegliata nel suo letto, dopo essere stata infilzata da quella
spada che era andata distrutta tempo addietro. Non capiva il perché continuava
a esserne ossessionata. La fata nera era stata sconfitta e Gideon
era tornato ad essere un bellissimo bambino, non ancora in grado di camminare e
incapace di nuocere a qualcuno.
Si sentiva
stanca. Erano un po’ di giorni che si sentiva cosi e quelle visioni non le
davano pace. Si alzò per farsi una tisana rilassante. Fece il più piano
possibile per non svegliare Killian e con la tazza
fumante in mano, si avvicinò alla finestra per osservare fuori.
Era notte
fonda e le strade erano deserte e il fatto che la sua abitazione non si
trovasse proprio al centro della cittadina, la rendeva ancora più tranquilla.
Prese un sorso della sua tisana, con la tazza che le copriva la visuale e
quando la tirò giù, vide una figura nera in mezzo alla strada proprio davanti
casa sua. La fissò qualche secondo prima di sentirsi cingere la vita. Quel
gesto, attuato inaspettatamente dall’amore della sua vita, quasi le fece
versare la bevanda calda addosso per lo spavento.
“Killian!” disse in un sussurrò, mentre si portava una mano
al cuore, sentendone i battiti accelerati “Non ti ho sentito scendere!”
“L’ho
notato love!” rispose il pirata in un sorriso. La stanza era illuminata solo
dai lampioni della strada, ma la luce era abbastanza forte da vedere la
preoccupazione sul volto della salvatrice.
“Cosa
succede tesoro?” chiese Killian guardando nella sua
stessa direzione, non vedendo però niente di strano.
Emma scosse
la testa e si girò a guardarlo “Niente…ho solo creduto…non importa.” Sospirò e
si strofinò il volto con la mano.
“Hai ancora
avuto quella visione?” chiese Killian, conoscendo già
la risposta “Swan, non è normale che una visione
ormai scampata, continui a perseguitarti!”
Emma fece qualche passo indietro per
allontanarsi dalle braccia dell’uomo e ritornare verso la cucina “Lo so anche
io Killian, ma…non lo so, forse è solo il mio
subconscio che non riesce a superare la cosa. Ho avuto davvero paura. Non è
semplice dover accettare di dover morire giovane, anche se sei il salvatore!”
disse mentre posò la tazza nel lavandino.
“Come non è
facile sapere che la persona che ami sta per morire!” disse Killian,
ricordandosi come si era sentito pietrificato al sentire quanto la visione
raccontasse. Emma si avvicinò all’uomo e si fece stringere dalle sue braccia.
Solo in quei momenti e insieme alla sua famiglia si sentiva davvero al sicuro.
La donna
sbadigliò, ma non voleva staccarsi dal caldo abbraccio del marito. Killian le accarezzò i capelli e dopo un paio di minuti, la
prese in braccio, sorprendendo Emma.
“Cosa stai
facendo?” chiese la salvatrice, aggrappandosi a lui, avvolgendogli le braccia
intorno al collo, e guardandolo negli
occhi azzurri.
“Semplice, ti porto su. Sei stanca
e hai bisogno di riposare!” disse semplicemente Killian
salendo su per le scale e recarsi verso la loro camera da letto.