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Autore: GettAmourZe    21/09/2017    3 recensioni
Un nuovo viaggio aspetta Ash Ketchum e Pikachu, stavolta in un'avventura intrapresa per riscoprire chi sono e i loro obbiettivi!
Nella regione di Forsia intraprenderanno un viaggio per definire loro stessi. Vagando in un labirinto di dubbi e crescita, dovranno trovare la via per un futuro molto diverso da quello per cui avevano iniziato a viaggiare.
Combatteranno per realizzare il loro sogni e ristabilire l'equilibrio tra luce e oscurità, accompagnati da nuove e vecchie conoscenze... tra cui qualcuno molto speciale.
Amourshipping (AshxSerena)
Genere: Angst, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Pikachu, Serena
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Anime
Capitoli:
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NUOVO CAPITOLO! LA SCUOLA PURTROPPO E' INIZIATA MA NOI NON DEMORDIAMO! QUINDI BUONA LETTURA CON UN ALTRO APPUNTAMENTO! OH E A FINE CAPITOLO, LEGGETE PURE C'E' UN MESSAGGIO PER I PIU' CURIOSI!

Episodio 24: C’è un vampiro in casa!? Volpe che abbaia non morde!


Serena è riuscita a vincere il suo Varietà e ha dimostrato la sua purezza riuscendo a guarire non uno ma ben tre cuori bisognosi. Ora i nostri eroi si sono rimessi in viaggio verso la città di Bucalopoli, dove prenderanno il traghetto che porterà Ash ad affrontare la sua terza sfida in palestra a Spumopoli.

"Quindi ricapitoliamo: una volta arrivati a Bucalopoli dovremmo cercare la motonave per andare a Spumopoli, giusto? Dico bene?" chiese Ash. 
"Esattamente!" concordò Serena guardando il suo pokédex "Inoltre non ci sono Varietà, quindi andremo direttamente incontro alla tua prossima sfida!” 
“Evvai!!! Non vedo l’ora di arrivare e vincere la mia terza medaglia!” esultò Ash con i pugni alzati al cielo. Si, il vecchio Ash era ufficialmente tornato, per tanta gioia di tutti. 
“Cosa ne dite, ci accampiamo per la notte? Ormai è quasi ora di cena e se ci fermiamo potremmo fare a tempo a cucinare qualcosa di buono” Propose Brock indicando il sole calante.
"A me sembra una buona idea" concordò Lidia "Montiamo le tende e ci godiamo questa notte ste-… “si bloccò sentendo qualcosa bagnarle il naso. Sporse la mano lontano dal corpo, sentendo qualche goccia depositarsi su essa.
“Mi sa che se vogliamo mangiare… stanotte niente campeggio" sospirò Ash "O montiamo le tende subito e filiamo a letto sperando che finisca oppure troviamo un riparo per poter preparare da mangiare e poi dormire. Decidiamo in fretta che sta arrivando un acquazzone!” Il rombo di un tuono in lontananza sembrò concordare e addirittura intimarli. "
Decisero di trovare un riparo, anche perché la fame si faceva sentire e Brock non aveva intenzione di dormire in tenda con uno stomaco piangente tutta notte. L'acqua non ci mise molto a raggiungerli, fortunatamente non sembrava troppo forte al momento, ma sapevano che sarebbe peggiorata e i tuoni lo confermavano. 
"Se non ci sbrighiamo a trovare un rifugio presto saremo sommersi…" Serena riusciva a sentire i *ciaf* che procuravano i suoi piedi immersi nelle pozzanghere profonde.
Brock richiamò loro l'attenzione "Ehi, guardate laggiù! Vedo qualcosa!" indicò una figura ergersi in lontananza. "Una casa!"
Il gruppo corse per raggiungere il luogo, ma più si avvicinavano più a forma del luogo e la grandezza li sconvolgevano. Altro che casa, era un castello enorme, un maniero. Un ponte collegava un isola in mezzo ad un lago, su cui ergeva la struttura . Il cancello era aperto e mezzo distrutto, ma non ci fecero caso. 
"Strani gusti..." disse Lidia senza pensarci troppo, dopotutto non era il momento di pensare ai gusti estetici di una persona visto che era completamente zuppa.
Il portone era gigantesco e sembrava un posto abitato, eppure quando Ash bussò non rispose nessuno. Non vi erano campanelli o altri metodi per chiamare qualcuno all’interno. Probabilmente era tutto molto vecchio, di un’epoca lontana. 
“Temo sia disabitata..." affermò Brock. 
"B-Beh, n-non possiamo stare fuori c-così" disse Ash per poi dopo esibirsi in un potente starnuto "Vado a vedere se trovo un ingresso secondario!"
"Ash aspe-..." lo richiamò l'amica salvo poi rendersi conto che era già guizzato via.
Ash fece il giro della casa e controllò vicino al giardino, in cerca di una finestra aperta, una botola o una porta. Era impossibile avere una sola entrata in un posto del genere. "A-Andiamo, una p-porta ci deve essere..." sbatté i denti infreddolito.
“Mi tocca entrare dalla finestra…” decise di procedere attraverso una finestra semi aperta. Era a due metri di altezza ma forse poteva trovare qualcosa da usare per arrampicarsi. Prese la rincorsa e appoggiò i piedi sul muretto, riuscendo ad aggrapparsi al bordo della finestra. 
Pikachu subito diede una spinta alle due ante e poi diede una mano ad Ash a tirarsi su, per quanto piccolo potesse essere "U-Uff… g-grazie... e ora apriamo agli altri!"
L'acqua oramai era arrivata alle caviglie, Serena era doppiamente preoccupata. Sperava che Ash non si fosse fatto male con una delle sue azioni spericolate. Scivolare in qualche posto pericoloso era rischioso. 
"S-Se non si sbrighi diventeremmo dei ghiaccioli..." rabbrividì Lidia sentendo la fredda pioggia gelarle le vene. Erano bagnati da capo a piedi.
"Ash, fa presto!" lo pregò mentalmente... venendo presto accontentata. Oltre la posta si sentirono dei rumori pesanti, di roba pesante che veniva spostata e anche suoni metallici, segno che qualcuno stava cercando di farli entrare. 
"Resistete ora vi apro!" li rassicurò Ash, riuscendo finalmente a liberare il passaggio e facendoli procedere all’interno.
"C-Cavolo m-ma quanto ci ha m-messo?" lo salutarono i suoi amici correndo all'interno, strizzando vestiti e capelli. Chiusero tutti assieme la porta per non far entrare il freddo e finalmente si tranquillizzarono.
“A-Arceus, ma cosa è?! Il diluvio universale!? Altro che Kyogre!" disse Brock guardando dalla finestra l'immensità dell'acqua che inondava il prato. 
"Almeno ora siamo al sicuro" sospirò Serena. Non era esattamente più caldo quel posto, o almeno lo era poco ma era sempre qualcosa. Questo perché era stato chiuso e si era mantenuto quel poco calore rimasto.
C’era poca luce ed ebbero la conferma che la casa era disabitata. Certo, ovviamente se ci viveva una sola persona era dura tenere pulito quel maniero, ma era addirittura impossibile ridurlo in quel modo. Quindi al 99% non vi abitava nessuno. Come possibile notare dalla polvere presente sui pavimenti e i mobili, le ragnatele e l’assenza di lampade o lanterne. 
All’interno si respirava la stessa aria di antico e vecchio come all’esterno, forse appena più curato. Era piena di quadri di gente dell'antichità, ritagli in legno e con un'aura strana presente. Sembrava scura e inquietante, come se un mostro dovesse saltare fuori in ogni istante.
"U-Uh... s-siamo sicuri.. sia sicuro? S-Sapete..."
Ash subito la fermò prendendole la mano "Non ci sono fantasmi o mostri, tranquilla! Abbiamo provato che i Pokémon possono fare molto!" La tranquillizzò lui, conoscendo la paura di Serena del paranormale. Beh anche lui doveva ammettere che i fantasmi non gli stavano molto a genio, da piccolo ne aveva paura e ancora un po' di inquietudine la provava... ma dopotutto erano assieme e lui doveva fare la parte del ragazzo coraggioso e capogruppo, no?
Serena annuì arrossendo appena e seguì Ash senza staccarsi dalla sua mano. Il percorso procedeva e nulla illuminava la loro via, se non i pokédex.
"Pikapi..." mormorò Pikachu avvertendo qualcosa di strano.
Si sentivano i rumori del legno vecchio che un po' cigolava e i loro passi sul pavimento. Ogni singolo suono sconosciuto faceva sobbalzare Serena, la quale ormai si era aggrappata alla maglia di Ash.
Lui la fissava con fare premuroso e protettivo, era adorabile sotto certi sensi.
*SBAM* si sentì una porta sbattere, probabilmente a causa del vento forte di quella sera.
Serena sobbalzò e saltò dietro all'allenatore, abbracciandolo da dietro scossa. In effetti tutti fecero un piccolo balzo sentendo quel rumore, anche se di certo la posizione in cui Serena aveva messo Ash era a dir poco buffa e tenera.
"S-Serena va tutto bene... era solo il vento" la confortò andando avanti, con voce calda e premurosa. Lei rimase attaccata alla sua schiena, camminando abbastanza esitante. 
"Che carini" commentò Lidia cercando di farsi sentire anche dai due più avanti, sebbene troppo impegnati ad affrontare l'oscurità dei corridoi.
Improvvisamente una folata di vento spinse contro di loro, qualcosa di veloce e scattante si avvicinò e finì per colpire in pieno Ash.
La sua vista si oscurò completamente, sentendo un peso appiccicarsi alla faccia e scaraventarlo dietro. Serena di conseguenza cadde come lui e colpì Lidia, la quale a effetto domino colpì anche Brock.
"AHHHHHHHHHHHH!!!!!" Urlarono sbattendo a terra tutti, compreso il povero Pikachu che fu schiacciato sotto la massa.
Ash provò con foga a tirare via ciò che gli bloccava la visuale, sentendo che doveva essere vivo per porre tante resistenza. L'agitazione gli faceva mancare il respiro, doveva togliere quel coso assolutamente. Usò più forza che poté, sentendo qualcosa graffiarlo leggermente e facendogli fare una smorfia. Si stava aggrappando a lui.
Diede un'ultima tirata e il coso venne lanciato via. Sentì al collo un altra sensazione di dolore, come quando si leva un pungiglione o un ago dalla pelle, ma stavolta più forte, come se la pelle si fosse strappata. "ARG!" Sbarrò gli occhi per vedere cosa lo aveva attaccato, ma di fronte a se non c'era assolutamente nulla.
"Ma che...!?" Scosse la testa ancora confuso, sentiva il cuore palpitate.
"Ash tutto bene!?" Si avvicinò Serena preoccupata, vedendolo reggersi la testa.
Lui si girò con un mezzo sorriso "Si, si... solo colto alla sprovvista"
"C-Che sarà stato?" Domandò Lidia guardandosi in girò con foga.
"Non ne ho idea..." mormorò l'allenatore alzandosi in piedi e dando una mano a Serena "Forse un Pokémon spaventato o di cui abbiamo invaso il territorio?"
Brock fece un grugno di disapprovazione "Non credo di aver mai visto nulla del genere nei miei libri o durante la mia permanenza a Forsia"
Ash ribatté "Beh ma non credo che sia stato esattamente visibile, non credi?"
"Beh... vero" ammise il medico aiutando Lidia ad alzarsi in piedi "Certo che non è il posto migliore per fermarci"
Ash sospirò "Lo so ma non abbiamo altra scelta, piuttosto che prenderci una polmonite ci conviene starcene qui. Finché siamo insieme non accadrà nulla di male"
"Eravamo assieme eppure è successo lo stesso qualcosa" puntualizzò la detective ancora sospettosa. Lei credeva nella sacra scienza o nelle prove concrete, quindi sapeva che qualcosa c'era ed era da scoprire chi.
"Si ok, ma non esistono mostri o fantasmi e lo ho già detto..." Ci tenne a ricordare lui, con un tono appena seccato.
"Chi ha mai parlato di ciò? Io penso sia il caso di scoprire cosa sia, prima di essere attaccati mentre dormiamo" non voleva assolutamente dire che credeva a certe sciocchezze, ma che qualcosa o qualcuno viveva in quella casa.
Ash scosse la testa " Lasciamo perdere. Credo che per qualche ora non daremo fastidio a nessuno se ce ne stiamo per conto nostro"
Brock, Lidia e Serena si scambiarono delle occhiate e annuirono, approvando. In effetti era più pericoloso là fuori...
O forse no?
Decisero che si sarebbero fermati in una stanza a dormire. Avevano i sacchi a pelo e per il cibo non c’erano grandi problemi visto che avevano già provveduto a procurarsi delle scorte. Si misero in un salottino e appoggiarono le borse a terra.
“Gn…” sbuffò Ash sentendosi un po' stanco e svuotato. Si grattò la testa sbadigliando con una smorfia. I suoi amici lo notarono, ma alla domanda se stesse bene lui si limitò ad alzare la mano dicendo che era solo appena stanco.
A cena non si sforzò nemmeno di mangiare, sembrava non aver voglia di assaggiare nulla che aveva preparato Brock. Questo di certo aveva lasciato i compagno atterriti, reputando tutto troppo strano.
Eppure quell’iniziale stanchezza ben presto lo lasciò, forse anche mossa dal vento freddo che passava dalla finestra dal vetro rotto. Rabbrividì appena e si rivolse ai suoi amici “Non vi pare il caso di cercare una stanza in cui si possa accendere un camino? O che almeno non abbia vetri rotti che permettano al freddo di entrare”
“Buona idea!” annuì Serena tirando fuori il pokédex e accendendo la luce puntata sul muro.
“AGHHHHHH!!! SPEGNILA!” alzò la voce Ash mettendosi le mani davanti agli occhi.
Serena subito cliccò il pulsante e fece cessare il raggio di luce, quasi spaventata dal suo tono di voce. Aveva fatto qualcosa di male? Sentiva sensi di colpa.
“Ehi… calmati, guarda che la luce era diretta al muro e non a te, era pure debole. Inoltre qui è tutto talmente buio che si vede pochissimo, ci serve per forza. Non era il caso di alzare la voce così come un rimprovero” la difese Lidia, incrociando le braccia appena seccata.
Brock si limitò a starsene zitto, non era da Ash fare così oltre che aveva ragione Lidia sulla faccenda. Vero, a luce era fastidiosa dopo tutto quel cammino al buio, ma era esagerato prendersela così.
“S-Scusa Serena…” Sembrò davvero sincero, avvicinandosi a lei e prendendola per mano. La ragazza si mosse appena, guardandolo con confusione. Lui le rivolse un sorriso dispiaciuto “I miei occhi si erano abituati alle ombre e quindi appena ai acceso la luce mi hanno dato fastidio particolarmente. Non era una buona ragione per alzare la voce così”
“Non preoccuparti… ma dobbiamo accenderla per forza se vogliamo camminare di notte” lo scusò lei.
“Lo so… mi abituerò” le lasciò la mano per andare a sistemare le ultime cose nella sua borsa. Se ambiavano stanza, il sacco a pelo doveva rimetterlo dentro.
Serena rimase ferma, fissando il ragazzo con la mano semiaperta davanti a sé. Il ragazzo aveva la pelle… fredda. L’aveva sorpresa fin dal primo contatto, forse non stava bene? Fu in quel momento che il suo sguardo si posò su qualcosa di inquietante.
“Non fare quella faccia!” la canzonò Lidia “Va bene che hai paura dell’occulto e siamo in una casa disabitata ma non è che ci possano essere i mostri come i vampiri!"
Quella parola fece scattare Serena, la quale collegò gli occhi alla mente "V-V-Vampiri!?" 
"Si, sai quei mostri che assomigliano ai pipistrelli che si attivano di notte, ti mordono sul collo e ti fanno diventare come loro..."
Serena voltò la testa di scatto, avvicinandosi lentamente all’allenatore, mentre i fulmini e i lampi accompagnavano i suoi passi nella serata. Arrivò alle sue spalle e lo osservò mentre ripiegava il sacco a pelo. Sentendosi osservato voltò la testa e la trovò lì ferma a guardarlo, la cosa lo confuse un po' anche non gli dispiaceva poi tanto. Eppure dopo un po' divenne ambiguo “Uhm…”
“Sul collo… ahi brutto segno” lo avvisò lei indicandolo anche se sapeva che Ash ne era perfettamente consapevole. “Bisognerebbe dargli un’occhiata prima che possa infettarsi”
Erano ben visibili ormai sul collo del ragazzo due tagli abbastanza larghi e profondi. Sembrava che qualcosa di appuntito vi si fosse conficcato e poi tirato come un’incisione. I segni erano rossicci in profondità, mentre ai lati giallognoli e marroncini. Anche se si erano cicatrizzati di sicuro aveva perso un po' di sangue visto il rossore della pelle irritata. 
“Non…” prese il colletto della felpa per coprirsi meglio la zona “…Non è nulla, non vedi preoccuparti”
Questa volta Brock si intromise, sentendosi indirettamente chiamato in causa, dopotutto era un medico “Ha ragione lei, poi potrebbe essere peggio visto che non sappiamo cosa sia successo. Se ci sono complicazioni poi come pensi di lottare alla prossima palestra?”
Ash sospirò togliendosi la felpa “Ok, ma non metteteci troppo, fa sempre più freddo qui” 
Serena e Brock fecero più in fretta possibile, rimasero abbastanza turbati quando Ash si lamentò per il bruciore, anche se era normale con quelle ferite. Durante lo spostamento verso un’altra stanza, non trovarono particolari ostacoli, a parte alcuni mobili pesanti, stranamente facilissimi da spostare per Ash, il quale si era servito di pochissimi sforzi per farcela. 
Fosse stata l’unica stranezza…
“Guardate, c’è uno specchio lì ed è abbastanza grande! Forse qui tempo fa ci abitava qualche contessa e signora ricca” commentò Serena avvicinandosi alla lastra di vetro insieme a Brock e Lidia, mentre Ash si era tenuto distante. 
Si fermarono vedendo che a quanto pare quell’area era una delle poche salve dalla sporcizia e la polvere. Si guardarono riflessi in quello specchio, quasi impressi dentro ad esso. Qualcosa però attirò l’attenzione dei tre, i quali sentiva come la mancanza di qualcosa. 
Lidia strizzò meglio gli occhi, contando le immagini riflesse, arrivando a tre. Sbarrò gli occhi e toccò la spalla di Serena per farle notare il dettaglio. Anche Brock cominciò a capire, sudando freddo. Ash doveva essersi allontanato per forza. 
I tre deglutirono, per poi girarsi in fretta e trovare Ash proprio dietro di loro. “Che c’è?” alzò lui il sopracciglio. Si sentiva osservato come se avesse commesso un crimine o fosse sul punto di sbranarli.
“N-Niente!” squittì Serena mostrando un falso sorriso che non convinse per niente Ash, il quale però decise di lasciar correre per una volta.
Si sentì un borbottio e i tre ragazzi si avvicinarono tra di loro. Ash abbassò la testa toccandosi la pancia con imbarazzo “Scusate… ehe… ora mi è venuta fame!”
Lidia e Brock sospirarono scuotendo la testa, mentre Serena mostrò un mezzo sorriso sollevato. “Mangio qualcosa e poi possiamo subito tornare a cercare un posto per dormire! Pikachu vieni con me!”
“Pika!”
“…” Serena lo guardò sempre con scetticismo, non riuscendo bene a mandare giù certi atteggiamenti e fatti accaduti. Sapeva che poteva sembrare assurdo, ma in quel momento Ash non era il solito. Si, la fame era tornata ma sembrava una fame diversa, più famelica, assetata. Ancora più assurdo era l’ipotesi che Ash fosse... “Un vampiro” mormorò lei con un filo di voce.
Medico e detective si girarono subito verso di lei avendola sentita, si trattennero dal ridacchiare, vista l’espressione preoccupata di Serena, molto differente dalla classica paura del paranormale che aveva già dimostrato.
“Ash… potrebbe essere diventato un vampiro?” chiese lei, anche se i due amici non potevano saperlo di certo più di lei.
“Schiocchina, i vampiri non esistono” la corresse Lidia “Sono solo personaggi di fantasia, Ash un vampiro? E’ assurdo!”
“…”
“Io scherzavo prima Serena, non crederai davvero a certe assurdità?” cercò di farla ragionare, lei era una donna di scienza, quindi niente del genere poteva essere credibile per lei.
Serena alzò il capo con preoccupazione “Non dirmi che non hai visto gli indizi! Sei una detective e noti tutto! I segni sul collo, il fastidio alla luce, la super forza, il riflesso mancante allo specchio, la stanchezza durante gli orari giornalieri e l’improvvisa fame quando è passata l’ora di cena! Inoltre quando mi ha presa per mano… ho sentito quanto era freddo. Aggiungiamo un ultimo dettaglio? Il malumore e la serietà”
“Serena…” Provò Lidia. Certo che non gli erano sfuggiti certi dettagli, ma da brava detective non si era lasciata abbindolare e per quanto insoliti quei dettagli, credeva nell’esistenza di una risposta per ogni singolo evento.
La performer dovette accantonare momentaneamente i suoi pensieri, visto lo scetticismo ovvio di Brock e Lidia. A testa bassa si avvicinò ancora ad Ash, che per qualche motivo riusciva sempre a tenere distante da loro “Deciso cosa mangiare?” Chiese lanciando un’occhiata al suo zaino e al ragazzo. 
Le si gelò il sangue, vedendo delle chiazze rosse tingere esso e non solo. Pikachu sbucò da dietro il suo allenatore, con delle macchie del medesimo colore sotto una delle guancette. Gocciolava sul pavimento, sembrando fin troppo vero.
La ragazza indietreggiò con gli occhi tremanti, attirando Brock e Lidia. I due guardarono nella stessa direzione e riuscirono a rimanere sconvolti da quello che vedevano. Forse niente era da escludere. Provarono improvvisamente il freddo nelle loro vene, ma soprattutto si sentivano come se fossero stati presi a schiaffi.
Pikachu barcollò davanti a loro, finendo per cadere a terra, a pancia in su. Il suo musetto sembrava dar l’idea di un Pokémon ormai perduto. 
"A-Ahh..." squittì Serena sobbalzando.
"Pikachu… prosciugato?" fece una strana risatina Ash mettendo le mani sui fianchi e toccandosi ancora il collo con un ghigno. Gli occhi chiusi come se anche lui fosse soddisfatto, ancora aveva delle macchie rosse vicino alle labbra. “Ora si che sono a posto…”
"AHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!" Urlarono i quattro scappando via a gambe levate.
Ash subito saltò in aria sentendo quelle urla e si voltò in fretta verso gli amici, i quali erano completamente spariti, lasciandolo solo. Sbatté le palpebre qualche volta, aprendo leggermente la bocca. “Che stanno facendo!?” la sua espressione sorpresa divenne presto turbata. 
Pikachu si rialzò finalmente, anche lui con lo stesso sguardo di Ash. I due si scambiarono delle occhiate e annuirono, per poi partire all'inseguimento.
Serena, Lidia e Brock corsero lontani dalla stanza, cercando di allontanarsi il più possibile e di sfuggire da Ash e Pikachu. Si fermarono molto più distante per riprendere fiato, anche perché non riuscivano a capire in nessun modo come fosse possibile.
Non poteva essere reale, dovevano trovarsi in qualche assurdo sogno o illusione. Non c'era spiegazione possibile o logica "No... non voglio nemmeno crederci" Scosse la testa Brock.
"A-Ash... è.. un vampiro!" Portò le mani al petto Serena, reggendosi e cercando di non avere un collasso. Il suo amato Ash non poteva davvero essere diventato un vampiro! Non lui, non davvero.
"Beh tante storie d'amore narrano di un bel vampiro e della sua ragazza e di norma quando la morde poi vivono per l'eternità assie-..." si bloccò Lidia vedendo lo sguardo truce e allo stesso tempo sconvolto di Serena. Aveva capito che si riferiva a lei e Ash, ma certe battute al momento erano poco gradite.
Si sentirono dei passi improvvisi risuonare in tutto il corridoio come un eco.
Serena e gli altri due ragazzi sbarrarono gli occhi e si rimisero a correre, fiduciosi nelle loro gambe. Percorsero tutte le scale e i corridoi fino ad arrivare ai piani inferiori, verso il retro della villa. Passarono in sala da pranzo, sorpassando tavoloni enormi ricoperti di ragnatele. Continuarono fino alle cucine, dove si fermarono, sbattendo le porte con violenza e bloccandole con i loro corpi.
"Credo lo abbiamo seminato" respirò Lidia di sollievo.
"Non possiamo scappare per sempre! Dobbiamo fare qualcosa! Aiutarlo, non lasciarlo così al suo destino!" La rimproverò Serena, anche se pure lei era terrorizzata.
Si sentì una porta chiudersi e girandosi trovarono di fronte agli occhi il loro amico, con uno sguardo davvero perplesso "Ma che vi prende!? Mi avete fatto attivare il turbo per arrivare qui!"
Diventarono sempre più pallidi, trovandolo così presto. Era impossibile, lo avevano seminato e non poteva averli addirittura anticipati sul luogo con la loro velocità. A meno che non avesse usato dei poteri in grado di farlo correre super veloce, cosa possibile per un vampiro.
"GAAAAAHHHH!!!"
Lidia afferrò la prima cosa che gli arrivò tra le mani: un pacchetto di farina. Gli diede un piccolo squarcio e lo gettò con forza contro Ash come un proiettile, facendo esplodere fumo ovunque e riempiendo l'aria di particelle bianche. Si sentì una tosse fragorosa, quella del ragazzo non morto, il quale si copriva gli occhi in fretta e furia "Che diamine!!??" Ruggì la sua voce, facendoli sobbalzare.
Brock afferrò un mestolo gigante e diede due o tre colpi all'allenatore, disorientandolo e facendolo indietreggiare verso altri sacchi di farina vecchia di centinaia di anni. Scoppiarono a anche loro e la stanza si riempì di polvere, permettendo ai ragazzi di scappare appena in tempo, prima di essere catturati. Persino gli odori erano coperti con quella dose inimmaginabile di farina.
Ognuno si basò sul proprio istinto, sperando di non dividersi. Il fumo aveva disorientato anche loro e si era sparso nei corridoi collegati alla cucina ancora intasata. In un certo senso era inquietante, non osavano girarsi, avendo paura di trovarsi alle calcagna il loro ormai perduto amico. Si limitavano a darsela a gambe senza badare a nient'altro.
Passarono davanti a diverse porte e stanze, arrivando al soggiorno e lì poterono riaprire gli occhi e vedere chiaramente cosa avevano attorno. Per loro fortuna non c'era Ash dietro ma la tensione che sbucasse all'improvviso era alta.
"P-Per un pelo..." sospirò Brock chinato.
"Già, mi spiace ma non ho avuto scelta, non te la sei presa vero Sere-..." si guardò attorno la detective, ma dell'amica non c'era traccia "Serena!?"
Il medico percepì il suo richiamo e si guardò in giro come lei, senza però vedere la performer da nessuna parte. 
A malincuore si accostarono alla porta e non sentirono nessun passo o richiamo. Non potevano urlare il suo nome perché era rischioso e vampirAsh li avrebbe potuti trovare.
Serena era lontana, poco ma sicuro per loro. "D-Dobbiamo trovarla! È in pericolo e da sola!!! Ash potrebbe trovarla e-e-..!"
"Dannazione!" Imprecò Brock sbattendo il pugno contro al muro.
...
Serena correva con tutte le sue forze, pensando di seguire Brock e Lidia, il suo istinto poche volte si sbagliava. Eppure con il passare dei secondi cominciò a sentire la mancanza di passi davanti a sé o le loro voci. Si sentiva sola e inseguita allo stesso tempo.
Ignorò l'oscurità che avvolgeva quel piano del castello e continuò a procedere per il corridoio sempre più stretto. Inciampò, non avendo visto dei gradini per colpa del buio e cadde pesantemente contro altre scale. 
Non aveva tempo di cedere al dolore, sentiva che non aveva tempo. Si fece coraggio e si rimise in piedi sfinita, arrampicandosi su per le scale composte da alti gradini. Sembravano a chiocciola, sulle pareti di esse si prostravano delle finestrine che ogni tanto si illuminavano per via dei lampi e permettendole di non cadere ancora.
La sua mente era troppo annebbiata per permetterle di ragionare e cambiare idea, ormai era fatta e stava andando verso una stanza senza via d'uscita.
Arrivò in cima alla scala e con foga aprì la porticina di legno. Una volta entrata, la chiuse sbattendola e cercò disperatamente delle chiavi per bloccarla. Non ve ne erano, pensò rapidamente. Si appostò di fianco ad un mobile e lo spostò fino a posizionarlo davanti all'entrata bloccandola.
A quel punto tirò un sospiro di sollievo e prese ad osservare la camera da letto in cui si trovava. C'erano colori molto eccentrici, con tende e baldacchino del letto matrimoniale bordeaux. I muri erano dipinti di altre tonalità simili e le finestre chiuse, sebbene trasmettessero un senso di instabilità.
La ragazza si inginocchiò sul tappeto, ce l'aveva fatta a fuggire. Anche se dentro provava un forte rimpianto e dolore, stava davvero fuggendo da Ash come se volesse farle del male? Era giusto farlo? Lei voleva dargli una mano ma ancora non riusciva ad aggettare cosa stesse accadendo. Era assurdo e terribile, non era concepibile? Sembrava un incubo terrificante.
Si coprì gli occhi con le mani, trattenendo le lacrime e non sapendo cosa fare. Era finita col perdere di vista Brock e Lidia, Ash era un vampiro e dava loro la caccia e lei era da sola e in trappola.
Qualcosa si aggrappò al suo braccio, facendola tremare e saltare dallo spavento. Sentì quella presa così forte e decisa, sembrava diversa dal solito. Sapeva che erano solo in quattro in quella casa, cinque se si contava pure Pikachu. Brock e Lidia non l’avrebbero presa alla sprovvista così.
Con terrore provò a girarsi e incrociò gli occhi freddi del suo amico ormai perso nelle grinfie dell’oscurità. Ash la teneva stretta senza lasciarla andare nonostante si dimenasse. 
Era in trappola.
Strizzò gli occhi, vedendo il viso di Ash avvicinarsi, non riusciva più nemmeno a provare a contrastarlo. Era talmente sconvolta e terrorizzata che era diventata di pietra. Lo stomaco si contorceva e il cuore pulsava. Non riusciva nemmeno a respirare.
A breve non lo avrebbe fatto più.
Perché lo stava facendo? Perché proprio Ash? Una lacrima scese dai suoi occhi.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”

"Niente neanche qua!" disse preoccupato Brock aprendo violentemente una porta di una stanza. 
"E neanche qui!" aggiunse Lidia avendo controllato la sua parte.
I due continuarono le ricerche di Serena senza successo. Era pericoloso aggirarsi così nella villa e separandosi persino, soprattutto sapendo chi circolava, ma non avevano altra scelta. La loro amica era sola e rischiava molto. Ash poteva apparire ovunque e sorprenderli all’istante.
“Sei veramente convinta che Ash sia..." chiese ansioso Brock. 
Lidia deglutì un po' esitante "Un vampiro? G-Guarda, i-io di solito non credo a queste cose, c’è sempre una spiegazione dietro ad ogni trucco o evento all’apparenza sovrannaturale… ma dopo quella scena…” rispose la detective cercando di mantenere un contegno adeguato nonostante le gambe incominciassero a non reggere più. “Purtroppo Serena potrebbe aver ragione. Gli indizi sono chiari”
“In effetti non sappiamo cosa lo abbia attaccato, forse un vampiro sotto forma di pipistrello gigante o altro. Sta di fatto che le coincidenze sono troppe. Dobbiamo trovare un modo per farlo tornare normale”
“Per quanto ne sappia non ci sono modi per farlo. In nessun libro o storia di parla di metodi per far tornare un vampiro umano. E’ un non morto, si po' uccidere ma non altro”
“Non se ne parla di uccidere Ash! Un modo ci deve essere!!!”
“Ovvio che non lo uccideremo, però penseremo dopo ad Ash. Ora però dobbiamo trovare Serena, è in per-…”
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
Si guardarono in giro, riconoscendo il grido disperato, sebbene lontano, estremamente potente "Serena!" 
“Le deve essere successo qualcosa!” Concluse Brock cercando di capire da dove fosse provenuto il grido per raggiungerla.
“Magari si è spaventata e basta…” provò a ragionare Lidia, sebbene fosse più ciò in cui sperava.
“No… non avrebbe urlato in quel modo, era un grido di disperazione, dolore e terrore puro. Qualcosa di grave è successo… Ash deve averla trovata” finì Brock abbassando le braccia lungo i fianchi e stringendo le mani in un pugno.
Alla detective la possibilità non piacque, per quanto la più probabile “A-Allora ormai non possiamo fare nulla”
Brock la prese per le spalle "C-Cerca di riprenderti! Sei una detective! Lo dici sempre che c'è una soluzione a tutto! Quindi per quanto vorremmo, Serena non possiamo più aiutarla. Non ci resta che pensare ad un piano”
La colliniana smise di tremare sorpresa di quel gesto "H-Hai ragione, forse non è tutto perduto se pensiamo per bene”
"Brava! Ora ti riconosco!”
Lidia non era esperta in vampirologia, per nulla, ma una cosa le tornò in mente. Sua sorella adorava certe cose, aveva libri e storie sui vampiri ovunque. Adorava l’horror antico. “Brock, lo zaino delle scorte!”
… 
I ragazzi non erano gli unici ospiti che la tempesta aveva imposto al castello di accogliere. Vi erano altri tre elementi che camminavano tra i corridoi della buia struttura
“Proprio questa notte doveva piovere cosi a dirotto!?" si lamentò Jessie strizzandosi la chioma fucsia. Erano stati presi alla sprovvista e non avevano avuto tempo di mettere su un riparo per la notte. "Avevo appena fatto la permanente ai capelli!!!"
"Ringrazia il cielo che abbiamo trovato in fretta questo maniero colossale o altrimenti saremmo annegati nella pioggia!" le rispose Meowth scrollandosi di dosso l'acqua “E io odio la pioggia!” si lamentò il felino rabbrividendo per il fretto e lo schifo del pelo bagnato. "Sono io che dovrei lamentarmi! Guarda qui, sono peggio di un Furfrou completamente bagnato!"
"Attento!" rispose James sentendosi investito da gocce di acqua "Mi stai inzuppando di nuovo!"
Una volta finiti i battibecchi riguardo l'asciugatura, il trio decise di dare un occhiata al luogo in cui si trovavano, anche loro preferivano dormire in una stanza più riparata.
“Se fosse curato questo castello sarebbe da urlo" disse Meowth “Ne ho visti di castelli ma questo li batte tutti!”
"Persino la mia famiglia riuscirebbe ad impallidire" si fece pensieroso James pensando ai suoi genitori, poi spazzando via il ricordo, vedendo nella sua mente l'immagine di una certa fidanzata imporsi nella sua mente. 
Jessie ammirò o quadri esposti, quel luogo trasmetteva una certa inquietudine e paura ma aveva pure un certo stile "Di sicuro era un posto di un certo fascino, guarda questa donna! Che sciccheria! Certo ovviamente io sono meglio ma riconosco che aveva gusto per l'epoca in cui si trovava!" disse puntando lo sguardo verso una figura femminile. 
"Sapete che idea mi è venuta in mente?" iniziò l’uomo "Trasformiamo questo posto nella nostra base di Forsia!” 
Meowth lo guardò incuriosito "Beh si… insomma. Lo spazio c'è, le stanze ci sono... potremmo crearci la base operativa del Team Rocket di Forsia! Con qualche mano e duro lavoro riusciremmo a renderla una base di gran lusso!” 
"Ehi! Questa sì che è un idea!" si complimentò con lui Meowth "Perché non ci ho pensato io!?”
“Posso fare io tutto ciò che riguarda il tocco femminile e dirigere i lavori!”
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
Anche per loro tre la quiete venne spazzata da quell'urlo chiaro e distinto.
“C-Cos'era!?" si chiese Meowth spaventato e saltando addosso ai suoi amici.
"D-Di sicuro era la voce di una ragazza!" tremò James senza riuscire a fermarsi. Era stato del tutto inaspettato, potevano morire d’infarto.
"Allora questa casa non è disabitata!"
"M-Ma chi può vivere in un posto come questo!?" rispose a sua volta Jessie, urlando per scaricare la paura.

“Qualcuno peggiore di noi…”

Lidia e Brock camminavano con attenzione, guardandosi in giro e cercando di non farsi sorprendere da nulla. Con loro c'erano pure Chansey, Spotpup e Fiyenne, i quali erano stati incaricati di difenderli in caso di attacco. L'obbiettivo era prima di tutto accertarsi che Serena stesse bene, quindi prima trovarla. Possibilmente poi di riuscire a catturare Ash e cercare assieme una soluzione per farlo tornare normale... anche se non vi era esattamente una via.
"Cosa pensi le sia successo? Quell'urlo non era normale, una persona che ha paura non reagisce così. Sembrava proprio terrorizzata, quel genere di grido disperato e di dolore..."
"Non pensarci Lidia, vedrai che riusciremo a trovarla, Serena è forte e sa cavarsela, forse è riuscita a scappare in qualche modo. Non è detto che Ash l'abbia trovata, con tutta quella farina avremmo soffocato anche un Lycanroc"
Improvvisamente davanti ai loro occhi si fermò una figura femminile. Guardarono meglio, non riuscendo a riconoscerla, il cappello sembrava familiare. La luna lunare filtrò attraverso la finestra e cominciò ad illuminare lievemente le ciocche dei capelli della ragazza, rivelandola bionda.
Quei capelli color miele erano impossibili da non riconoscere.
"Serena! Stai bene!" Lidia fece qualche passo verso la performer, ma subito si fermò quando sentì Brock posare la mano sulla sua spalla. "No..."
Un silenzio tombale calò, la figura femminile non si muoveva di un passo, rimaneva girata di spalle.
"È impalata...?" Mormorò Lidia con un tocco si umorismo, sentendo presto un' aria inquietante risponderle.
Un'altra figura si avvicinò, stavolta maschile e anche quella familiare. Sulla sua spalla posava un Pikachu, quindi era ovvia la risposta.
"Serena attenta!" Entrambi la avvisarono, ma lei non si voltò nemmeno un pochino. Il ragazzo la raggiunse e si fermò di fianco a lei, come se le loro figure fossero dei gusci vuoti. Impossessati da da qualcosa.
Serena e Ash si girarono lentamente, con le facce illuminate dai raggi di luna ora più intensi. Subito uno scintillio arrivò alle loro pupille, proveniente dalle bocche dei due amici. Due paia di canini aguzzi brillarono nella notte scura.
"A-Ah...!" I due ragazzi più grandi rimasero pietrificati dalla paura e l'angoscia.
Quello non era più un brutto scherzo a quanto pare. La conferma arrivò nel momento in cui performer e allenatore spalancarono le fauci soffiando loro contro.
"KYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!" Si voltarono e scapparono senza nemmeno pensarci su, l'istinto li portò ad allontanarsi. Era stato troppo forte, dovevano mettersi in salvo se volevano poi aiutarli, altrimenti sarebbero finiti tutti e quattro sotto le loro grinfie. Non avevano altra scelta.
Allo stesso tempo la paura era gran parte di ragione che li spingevano a pensare a loro stessi. Amici o no quei due volevano morderli.
"AAAAGHHHH!" urlarono i due compagni più grandi mettendo letteralmente le ali ai piedi.
La faccia di Lidia era paonazza, più bianca di qualsiasi cosa. "NON VOGLIO DIVENTARE UNA VAMPIRA! HO ANCORA NUMEROSI CASI DA RISOLVERE!!!" 
Brock sudava freddo, di morsi ne aveva ricevuti abbastanza sulle sue zone intime e quello di un vampiro non era bello da aggiungere alla collezione. Le due figure maschili e femminili più giovani inseguivano le loro prede, più veloci che mai, per poi improvvisamente prendere il volo. 
I loro denti aguzzi scintillavano nella notte della tenebrosa casa, più si avvicinavano alle prede, più sentivano addosso il loro respiro da non morti e i canini avvicinarsi. 
Durante la loro fuga li incontrarono spesso, troppe volte per i loro gusti. 
“GAAAAAAHHHHHHHHHHHHH!” fu il primo urlo lanciato dopo la scoperta che i loro amici erano entrambi confermati vampiri.
Ash era stato visto sospeso a testa in giù davanti alla finestra… e sopra di loro non c’era un tetto e nemmeno altre finestre da cui calarsi. Il ragazzo sorrise mostrando i canini, con un bel tuono come sfondo per rendere il tutto più inquietante. 
Provò a procedere per la finestra, ma i due ragazzi fecero a tempo a chiuderla e a correre via, sebbene non fu l’ultimo dei loro incontri. Fu un continuo imbattersi in quei due amici ormai divenuti vampiri che li stavano seguendo sfinendoli e senza dar loro tregue. 
Mostravano i loro poteri e riuscivano a far venire loro la pressione alta. Gli occhi mutavano di colore e potevano volare, sollevarsi in aria, anticiparli in qualunque luogo. Era un incubo.
Decisero di rompere lo schema di fugga senza passare più per le stanze e tagliarono per un corridoio pieno di vetrate e illuminato dalla luce della luna, che però non emetteva quella luce fastidiosa per i vampiri. In un modo o nell’altro però riuscirono a seminarli, probabilmente grazie alle vari stanze cha avevano usato come passaggio per confonderli. 
Sapevano che però al momento non potevano far altro che fuggire e l’unica soluzione era andare verso l’uscita.

Il Team Rocket nemmeno se la passava bene. Ogni singolo rumore o dettaglio li spaventava e mandava in panico, anche se in effetti le cose strane nella casa non erano solo i vampiri di cui non sapevano ancora nulla.
Fu questione di un attimo, due figure correndo nella direzione opposta si scontrarono con loro, l'impatto fu duro e la colluttazione li fece rotolare gli uni sopra gli altri. 
"A-ahi..." si lamentò Lidia alzandosi e massaggiandosi il didietro. 
"L-li abbiamo seminati?" chiese ancora sconvolto l'amico dottore. 
"U-Urrghh… Vi dispiacerebbe togliervi di dosso!?” Si lamentarono i tre, per poi accorgersi di un dettaglio “Aspetta… i mocciosi qui!?”
“Il Team Rocket!?" si sorpresero i due ex capopalestra. 
Si rialzarono tutti in fretta e i tre sgherri si appostarono in mezzo al corridoio con pose trionfanti, pronti per il loro motto, l’unica cosa che riusciva a non far pensare loro alla paura.

"Preparatevi a passare dei guai, in questo maniero!”
“Dei guai molto grossi, proverete terrore vero!”
“Proteggeremo il mondo dalla devastazione!”
“Uniremo tutti i popoli nella nostra nazione!”
“Denunceremo i mali di verità e amore!”
“Ed estenderemo la nostra gloria fino alle stelle!”
“Jessie!”
“e James!”
“Team Rocket, pronti a partire alla velocità della luce!”
“Arrendetevi subito o preparatevi ad urlare e fuggire!”
“Meowth, proprio così!"

*RUMBLE
"IIIHHHHHHH! C-cosa è stato!?" si abbracciarono Jessie e James. 
"Q-Qualunque cosa s-sia, s-speriamo non siano quei due che ci inseguivano per tutta la casa” rabbrividì altrettanto la detective. 
"C-Chi!?" chiese sconvolto il gatto “A proposito, dove sono il moccioso e la mocciosetta!?”
“Magari si stanno sbaciucchiando, anche se questo posto non è l’ideale per isolarsi a fare i mocciosomantici” Commentò Jessie sebbene consapevole che i due non erano ancora arrivati a tale livello del loro rapporto.
“Magari fosse così! Ash e Serena s-sono diventati d-due vampiri!!!!"  
"VAMPIRI!?" 
*RUMBLE* risuonò un tuono quando venne pronunciata quella parola.
I tre ladri urlarono abbracciandosi, mentre il rumore continuo del vento sembrava riprodurre delle voci gravi e mostruose. 
"Già e se non ci sbrighiamo ad uscire da qui lo diventeremo tutti quanti!"
Jessie schizzò in aria "N-Non voglio essere morsa! E' vero che la bellezza è eterna! M-Ma non voglio questo genere di b-bellezza!" poi si rannicchiò su se stessa.
“Allora venite e andiamocene! Io e Brock torneremo ad aiutarli in un altro momento!” Li incitò lei a seguirli verso l’uscita.
Meowth subito obbiettò “Ma la pioggia!!!”
“Preferisci la pioggia o morire vampirizzato!?” 
“Sono un pesce gatto” non tardò a rispondere con una battutina per mostrare la sua scelta decisa. 
Corsero tutti insieme verso l’uscita, ignorando le motivazioni per cui tutti erano lì al castello, non era il momento di giocare all’interrogatorio. Avevano perso fin troppo tempo e di questo passo li avrebbero trovati e presi. La paura scorreva nelle vene con una dose di carburante senza fine. Continuarono fino ad arrivare alla porta che portava all’ingresso, finalmente sentendosi più vicini alla salvezza. L’aprirono e scesero le scale con ancora più foga, per poi scaraventarsi sulla porta per aprirla.
Iniziarono a tirare tutti assieme, ma per qualche motivo l’entrata non si apriva, era come bloccata da una forza misteriosa. 
“PERCHE’ NON SI APREEEEE!!!???” si disperò il gruppo tirando e spingendo con tutte le forze, ma ogni tentativo fu vano. 
“NOOOOOOO!!! NON VOGLIO DIVENTARE UN VAMPIROOOO!!” si mise le mani nei capelli James, rotolando a terra sconvolto.
Jessie era nel suo stesso stato per quanto si poteva notare “Il mio bellissimo collo!!” si toccò la carotide con istinto protettivo.
"Non abbiamo altra scelta, dobbiamo armarci e fermarli per farli tornare normali, sono comunque nostri amici" ansimò Lidia. "
"I-I vostri amici appunto! N-non ci teniamo a diventare dei vampiri!" puntualizzò Meowth quasi accusandoli di non essere stati abbastanza attenti con loro. Avrebbero dovuto proteggerli o impedirlo invece di causare una catastrofe e dare vita a mostri di pericolosità mondiale. “Menomale i Pokémon non diventano vampiri…”
“Pikachu lo è diventato… lo ha morso Ash”
“GAHHHHHHHH NOOOOOOOOO!!!!!” 
Lidia sospirò, doveva trovare un modo per convincerli a cooperare. Più erano, più possibilità c'erano di scampare all'orrenda trasformazione "P-Però i vampiri sono capaci di perseguitarti in eterno e conoscendovi credo che i nostri mocciosi sarebbero più che felici di avere un occasione per tormentarvi in eterno..." Iniziò lei, attirando la loro attenzione “Beh se uscite vivi da qui”
“…Che intendi mocciosa?”
“Abbiamo più chance di farcela insieme, inoltre voi siete il grandioso Team Rocket, potete affrontare tutto! Poi non volete batterci? In questo modo non sconfiggerete mai Ash e non prenderete mai Pikachu” stava esponendo argomentazioni sensate in effetti.  
Jessie, James e Meowth si riunirono discutendone abbracciati in cerchio, persino Wobbuffet uscì dalla sfera per essere partecipe alla parlantina. Ci misero pochi secondi, avendo già preso la loro decisione finale. “Ci stiamo! V-Vi aiutiamo! Però se la cosa si fa troppo pericolosa e ci stanno per mordere vi piantiamo in asso fuggendo da una finestra”
“Basta che ci aiutiamo a vicenda e ce la faremo, ho già qualche idea, insieme forse riusciremo a realizzare un bel piano organizzato”

Passarono le ore e il verso di un Kricketoot simboleggiò l'alba che stava per arrivare, ovvero il loro momento di pace e salvezza momentanea "L'alba!" esultò la detective, sembrava essere stato solo un brutto sogno, invece era reale. I primi raggi del sole infondevano in loro già molta più sicurezza e sollievo.
"Almeno per un po' saremo salvi. I vampiri detestano la luce del giorno! Rischiano di morire bruciati se esposti al sole!”
“Potremmo bruciare i mocciosi!” ci pensò su ad alta voce Meowth.
“Scordatelo!” lo minacciò Lidia con in mano una delle prime loro armi di difesa: un paletto “Non vogliamo che Ash e Serena diventino cenere!”
James portò la mano sotto il mento con saggezza “Il moccioso però già non è cenere? Ash… cenere…” calò il silenzio tombale di fronte a quella freddura di bruttezza inaudita “Eddai!”
“Meglio dimenticare ciò che ho appena sentito… comunque abbiamo tempo fino al tramonto per completare tutto, poi i nostri due vampiri saranno liberi di agire come e quando vorranno” mormorò Brock con malumore. Anche se erano vampiri aveva sperato di vederli buoni, o almeno che provavano a trattenersi dal bere sangue. Ce ne erano tanti di vampiri buoni nei libri, che avevano solo un problema di controllo, ma a quanto pare il maleficio che li aveva colpiti era più forte del previsto.
"Ma una volta catturati davvero non volete eliminare il moccioso e la mocciosa!? Capisco che è orribile e siete loro amici, ma… potrebbe non esserci altra soluzione. Daremmo loro la pace in questo modo, io vorrei lo faceste se succedesse a me” domandò James pensando con ribrezzo alla scena terribile del suo corpo pugnalato da un paletto di legno.
I due inizialmente rimasero in silenzio, poi decisero di parlare "Sono nostri amici, ma sono anche un pericolo per gli altri" espresse Lidia a bassa voce.
Brock annuì "Non credo riusciremmo mai a farlo, per questo il piano è di catturarli, decideremo poi cosa fare e cercheremo un modo per farli tornare normali... Ash dice sempre di non arrendersi mai fino alla fine e quindi in suo rispetto faremo ciò che è giusto. Prima di commettere un tale gesto bisogna provare ogni singola possibilità. I paletti servono sono in casi estremi... anzi, più che estremi, se si è proprio senza scampo. In tal caso faremo ciò che è giusto" 
Meowth cominciò a mangiucchiarsi le unghie, era terribilmente reale, peggio di una fantascienza. Proprio i due mocciosi, i più innocenti e gentili degli esseri, diventati dei mostri crudeli...
"Allora mettiamoci al lavoro"
...
Il sole era ormai calato dietro alle montagne, le ombre avevano prevalso e il buio regnava all'esterno e interno del castello. Dai corridoi alle stanze, era tutto dipinto di colori freddi e scuri. 
Un passo dopo l'altro... era il rumore prevalente in quella zona di vecchio rudere. La figura femminile di Serena procedeva lungo il passaggio e sorpassava ogni singola stanza senza badare ad altro. 
Lo sguardo perso nel vuoto, come se riuscisse a vedere oltre l'oscurità, la quale le permetteva di nascondere i denti bianchi e scintillanti.
Un'altra serie di passi e si sentì uno scricchiolio della porta. Subito il musetto beige di Meowth si sporse nel corridoio per controllare chi vi fosse. Incrociò immediatamente lo sguardo insanguinato e tagliente della ragazza, consapevole che non solo lui aveva visto lei, ma anche viceversa.
Subito sbatté la porta dietro di lui, tremando e sudando con il latte alle ginocchia. "Per quale assurdo motivo ho accettato di vestirmi da Fiyenne!?? Non solo mi mette in pericolo ma è anche irrispettoso per la mia figura felina!" 
Non sentì nemmeno un rumore provenire dal corridio, eppure era certo che l'avrebbe raggiunto anche se non sentiva nessun piede appoggiarsi al pavimento.
Era impossibile sbagliarsi, l'aveva visto di certo. "Come pu-...AHHHHHH!!!" Sentì un colpo improvviso arrivare da dietro, dove appoggiava la schiena alla porta. 
Un altro colpo, qualcuno stava sbattendo le mani contro la porta, voleva aprirla. Sapeva che non avrebbe retto a lungo, dopotutto i vampiri avevano anche la super forza e non si riferiva alla mossa. Deglutì traumatizzato, già gustava il sapore amaro della riluttanza per quel piano in cui era finito per fare la esca. Se fosse fallito qualcosa poteva dire addio ai suoi sogni, anche se almeno aveva fatto un mini testamento prevedendo di non farcela.
*SBAM* Una botta lo scaraventò dall'altro lato della stanza, facendogli picchiare il muso contro il muro dalle mattonelle smussate. 
"OUCH!!" si coprì il naso, girandosi subito di scatto e sentendo quell'aria oscura infittirsi. 
Dietro di sé c'era la vampocciosa; così li avevano soprannominati i membri del Team Rocket.
Si avvicinò minacciosa, con sguardo fermo e deciso, gli occhi freddi e carichi di fame.
"N-Non avvicinarti!!" Urlò lui.
Per qualche motivo Serena si fermò spiazzata, sbarrò appena gli occhi, strofinandoli con le mani e sbattendo le palpebre per vedere meglio.
"Ma tu... non sei..." pronunciò con voce grave, realizzando che non era affatto la Fiyenne di Lidia, riconoscendo anche all'istante il miagolio del gatto.
A quel punto Meowth perse il controllo e riuscì a trarre in inganno la vampira "ORA!!!"
Subito Serena si voltò, vedendo la porta chiudersi e bloccandola nella stanza assieme a Meowth. No, non c'era solo lui; improvvisamente dalle travi sopra di loro saltarono giù un uomo e una donna familiari.

"Preparati a passare dei guai mostro dentuto!”
“Dei guai molto grossi, non vorresti averci conosciuto!”
“Proteggeremo il mondo dalla tua sete d’orrore!”
“Uniremo tutti i paletti nel tuo cuore!”
“Denunceremo i mali di canini e pallidissima carnagione!”
“Ed doneremo il sangue su nostra decisione!!”
“Jessie!”
“e James!”
“Team Rocket, pronti a partire alla velocità della luce!”
“Arrenditi subito o preparati a puzzare e soffrire!”
“Meowth, proprio così!"

"Sei fregata vampocciosa! Il tuo regno del terrore è finito!" Proclamò Jessie indicandola con coraggio.
Serena scosse la testa non capendo cosa ci facessero lì, rimase un attimo sconvolta prima di aggrottare la fronte. 
I ragazzi ladri non la presero molto bene quell'espressione, così passarono alle maniere forti e misero alle mani delle strane palline gonfie, ripiene di qualcosa. "Prima prendiamo te, poi ti usiamo per arrivare al vampoccioso e catturare anche lui, infine vi eliminiamo entrambi"
Serena alzò il sopracciglio con espressione confusa. "Non volercene, ma stavolta dobbiamo agire per il bene del mondo e anche per il vostro. Sareste d'accordo se non foste mostri assetati di sangue”
Serena appoggiò avanti il piede alzando le mani, questo fece scattate il trio. Tutti i nemici di Serena lanciarono le palline ai suoi piedi e addosso a lei, facendoli esplodere con il minimo contatto. Tutto ad un tratto un odoraccio pervase attorno alla ragazza, facendole subito contorcere il naso e strizzare gli occhi per il terrore. Bruciava estremamente ed era particolarmente puzzolente.
"L'aglio funziona sempre" si mostrò orgogliosa Jessy, anche se un brivido c'era lo stesso. Dopotutto stavano affrontando un vampiro a viso aperto.
James tirò fuori tre corde e ne passò una a Jessie, per poi lanciarne un'altra a Meowth.
Serena indietreggiò con le braccia alzate a coprirsi il viso. Con una mano si tappava il naso, cercando di non aspirare la puzza. Vedeva a stento, sentendo ancora l'aroma che le bruciava appena gli occhi. Era stato abbastanza però per vedere i tre avvicinarsi con le corde, pronti a legarla.
Continuò ad andare indietro, arrivando al muro e sentendosi bloccata, ormai era in trappola. Avrebbe voluto parlare e aprire la bocca ma non ci riusciva con quel tanfo. Le lacrimavano gli occhi per il fastidio. Ne arrivavano una dopo l'altra di quelle bombe agliose ed era insopportabile. Nemmeno un umano avrebbe retto.
"Ci spiace mocciosa, ma sarà la tua storia amorosa vampiresca a cominciare tutto e sarà sempre quella a finirlo" dichiarò Meowth ormai vicino e pronti ad intrappolarla.
"RWAAAAAAAAAAAAAHHH!!!!" 
Si sentì un ruggito improvviso, talmente potente da farli subito saltare in aria. 
Il vetro dietro di loro si ruppe in mille pezzi, sfondato da un velocissimo scatto. Un ombra maschile si resse in piedi, mettendosi in posizione provocatoria e anche furente. I tre rabbrividirono, pensando che a lui ci stessero pensando con lo stesso piano Brock e Lidia, invece davanti ai loro occhi ergeva Ash. 
Il suo sguardo era pieno di furia e odio, soffiava minaccioso, mostrando i canini con una rabbia tale da farlo sembrare una belva.
"D-Due contro... tre non vale!" Spuntò anche Pikachu con i denti sporgenti e pronti ad azzannare e allora Meowth si corresse "Tre contro tre... ma se siete vampiri e quindi non vale!"
La paura li soffocò all'istante, quegli occhi erano intrisi di collera, rossi come il sangue "La pagherete cara per questo... come vi siete permessi!?!?" Gridò lui avvicinandosi con i pugni serrati. Pikachu saltò giù dalla sua spalla e mostrò altrettanta furia.
"C-Cerchiamo di aiutare!" Provò a pronunciare James, davvero traumatizzato, quel momento gli ricordava qualcosa, nemmeno un vampiro poteva avere quegli occhi così accesi.
"AVETE FATTO UN GROSSO ERRORE! CI PENSO IO A FARVI SPARIRE!!!" minacciò il vampiro puntando il dito contro di loro.
I tre si abbracciarono angosciati, pregando in un miracolo e di salvarsi.
Pikachu accese le sue guancee e fu l'ultima cosa che riuscirono a vedere prima di sentirsi sbalzati in aria, sfondando il tetto e percependo l'elettricità distruttiva attraversare i loro corpi.
"PIKAAAAA… CHUUUUUU!!!!!"
"RIPARTIAMO ALLA VELOCITÀ DELLA LUCEEEEE!!!!!"
"..."
"Stai bene?" Corse da lei abbassandosi per controllare che non stesse male, riuscendo a prevedere cosa avessero programmato quelli del Team Rocket. 
"*cough* c-cre...do *cough*" tossì lei appena rossa in viso per l'irritazione. 
Le avvolse il braccio attorno alla vita e l'aiutò ad alzarsi. Fecero qualche passo per avvicinarsi alla finestre e poter vedere meglio la luce della luna, oltre che per allontanarsi dal tanfo di aglio. "Brutti maledetti..."
"PRESTO!!!" gridò una voce. All’improvviso la polvere sotto i loro piedi cominciò a sollevarsi e riempì l’aria nella stanza.
"Ma che!?" fece appena in tempo a dire Ash, sentendo qualcosa che si attorcigliava attorno a lui. Con un rapido scatto si sentì legato a Serena, sbattendo la guancia contro quella della ragazza. Tutto ad un tratto si sentì completamente bloccato ed entrambi poterono provare il vuoto attorno a loro.
Una corda si tese e i due finirono legati come salami, assieme e sospesi nel vuoto a testa in giù. Non era per niente piacevole, anzi era imbarazzante.
“La doppia trappola ha funzionato!" esultò Lidia. "Ora ve la vedrete con noi vampiri!" Da dietro un mobile sbucarono Brock e Lidia, con in mano una corda che tenevano bella tesa. La legarono saldamente alla gamba di uno scaffale, per tenere appese le due prede e poi si avvicinarono.
"Certo non mi aspettavo che il Team Rocket finisse così, un po' mi dispiace per quei tre anche se l'importante è che ora non potete scappare!" disse trionfalmente la detective, battendo un pugno sul petto. Diede il cinque a Brock e i due si misero a guardare negli occhi i due amici, i quali cominciavano a prendere un colorito rosso in faccia per parecchie ragioni. Parevano avere visi sconvolti e agitati, come se qualcosa fosse andato storto. Tutto in quel momento a dire il vero era storto.
I due umani però tornare subito seri, anzi molto turbati, non sapevano bene cosa fare “Abbiamo cercato su tutti i libri e informazioni in internet per vedere come si fa tornare normale un vampiro, ma a quanto pare non c’è alcun modo per renderlo possibile” provò a spiegare loro Lidia, anche se non sapeva se avevano voglia di ascoltarli.
Continuò Brock per lei “Se foste vampiri buoni potremmo trovare una soluzione… ma non mi pare sia il vostro caso, il che è strano; ci si aspetterebbe da voi di essere il classico stereotipo del vampiro buono, quello che si ribella e cerca di distinguersi dagli altri”
Ash e Serena si lanciarono un’occhiata, sudando e sentendosi imbarazzati per la posizione in cui si trovavano.
“Quindi per il vostro bene e quello degli altri, dobbiamo…” tirarono fuori due paletti di legno, uno per entrambi “…Aiutarvi in questo modo”
I vampiri spalancarono gli occhi, cercando di dimenarsi “Aspettate!” li però Serena cercando di far cambiare loro idea.
Eppure Brock e Lidia continuarono ad avvicinarsi con le armi in mano, pronte a colpire le due vittime nello stesso momento. I due non volevano guardare quello che stavano per fare, era orribile e per quanto l’unica soluzione per aiutarli, ucciderli faceva davvero male. Non avrebbero più avuto il coraggio di alzare la testa.
“Fermi!”
“Non sapete cosa fate!!”
“NON SIAMO VAMPIRI!!!”
A quel punto entrambi i due amici si fermarono di colpo e alzarono gli sguardi con gli occhi aperti verso Ash e Serena, i quali si sentivano molto intontiti e stavano perdendo la capacità di pensare o parlare. Il sangue stava andando loro al cervello e anche la vicinanza non li aiutava.
Però stavolta fu il turno del medico e della detective di dissentire e di credere fermamente nell’occulto. Avevano avuto le prove di ciò che era successo e questa scusa per prendere tempo non li avrebbe salvati.
“D-Davvero…” i due balbettarono sentendosi ancora più inibiti. I vampiri dormivano a testa in giù come pipistrelli o sdraiati nelle bare ed erano abituati, ma loro no: non erano vampiri, questa era la loro supposizione.
E in effetti poteva sembrare assurdo, ma quei due erano riusciti a cacciarsi in un guaio più grande di quel che avrebbero creduto…

FLASHBACK

“LASCIAMI ANDARE!” Provò a dimenarsi Serena ormai terrorizzata e quasi in lacrime. Il viso di era così vicino, sembrava sul punto di azzannarla e renderla sua per sempre. Eppure…
…Si fermò. 
“Serena ti prego calmati! Non ti faccio nulla!” le mormorò con serietà e preoccupazione. Perché si comportavano così? Perché lo vedeva come un mostro? Era forse uno strano scherzo? Prima scappavano da lui, poi gli lanciavano strane occhiate e poi buttavano addosso la farina.
Lei si calmò appena, avendo la sua faccia a pochissimi centimetri dalla sua, eppure non aveva fatto nulla. Era molto confusa, anche sollevata… “C-Cosa?” lo guardò negli occhi in quell’attimo di silenzio, potendo scrutare attraverso ad essi. Erano i suoi occhi, quelli del ragazzo che amava, color nocciola, così dolci e puri. Quelli che nascondevano l’ardore e il coraggio di chi li portava. 
Era caduta davvero in basso…
“Si può sapere cosa sta succedendo? Scappate da me come se fossi un mostro! Cos’è, hai uno scoppio ritardato a quello che ti ho fatto quel giorno contro i Malamar?” Faceva molto male riportare a galla quel ricordo, ma gli occhi di Serena avevano espresso paura e allo stesso tempo pena. Si era colpevolizzato molto per averla picchiata e ora sembrava spaventata solo a farsi toccare sebbene avesse detto di non avercela con lui. Faceva male. 
La performer sbarrò gli occhi, dimenticando completamente la questione dei vampiri. Eh no, non aveva intenzione di tornare sull’argomento dei Malamar “N-No! Ma che dici!? Te l’ho detto che non ce l’ho mai avuta con te! Come ti viene in mente un’idea del genere!?”
“Beh allora spiegami perché mi guardi come se fossi una creatura crudele pronta a farti del male! Perché le due cose sono più simili di quel che credi!” 
“Non ti reputo affatto ciò e so che non mi picchieresti mai!”
Il tono di voce dei due cominciò ad alzarsi, come se stessero litigando. Era terribile per lui vederla comportarsi così e scappare appena si avvicinava o lo vedeva. Cosa aveva fatto di male? “Ma non lo dimostri! Perché ti stai allontanando così da me!? Non ho idea di che stia accadendo e sembra che appena ti tocco ti brucio! Per favore se qualcosa non va allora dimmelo perché se no mi fa solo male sape…”
Non ne poté più di sentire certe assurdità. Come poteva davvero credere che lei volesse allontanarsi da lui? Davvero ci stava soffrendo? Doveva stargli accanto fin dall’inizio e invece lo stava solo facendo sentire un mostro. Lo interruppe “UN VAMPIRO!”
“Eh…?”
Calò il silenzio, mentre lui mostrava una faccia da pesce lesso, completamente rimbambito per quella risposta senza senso “Prego?”
“Un vampiro… scappavo, anzi… tutti e tre scappavamo perché credevamo che tu e Pikachu foste… vampiri”
“!?”

“PUAAHAHAHAHHHAHAHAHAHAHA!!” scoppiò a ridere il ragazzo contorcendosi a terra per le risate assurde che si stava facendo in quel momento. Era la cosa più buffa ed esilarante che avesse mai sentito in tutta la sua vita. Lui un vampiro!?
“PIKAHAHAHAHAHA!!” Anche Pikachu ebbe la sua bella parte.
Dopo la spiegazione di Serena sui loro dubbi, tuti e tre avevano dimenticato la discussione dei Malamar, capendo l’equivoco anche se era tutto davvero assurdo. Sapere che tutti erano finiti per crederci voleva dire che aveva fatto un figuroni. 
Serena ormai aveva capito che Ash non era un vampiro, fin dal momento in cui lo aveva guardato negli occhi. Mostrò un visetto abbastanza offeso e dispiaciuto, di fronte al quale subito Ash smise di ridere a l’abbraccio per evitare di farla sentire una sciocca “Scusa! Non ridevo di te ma della situazione!”
Serena abbassò un po' la testa quando si separarono. L’allenatore si schiarì la voce e decise di iniziare a spiegare. “Ok, partiamo dall’inizio. Questi segni al collo non sono un morso, ma credo un graffio. La creatura si era aggrappata a me e doveva avere degli artigli o roba simile, in ogni caso anche se fossi stato azzannato credo la mia trasformazione in vampiro sarebbe stata diversa…”
“Poi…” Continuò lui “Anche se doveva essere il primo punto… i vampiri non esistono”
Giusto, quello era il lato fondamentale, anche se Serena aveva sempre avuto questo punto debole, poi incoraggiato da Lidia e Brock.
“Per quanto riguarda l’essere scorbuto e non affamato, era semplicemente perché avevo un forte mal di testa dovuto ad un lieve raffreddore preso per il freddo e questo porta al punto successivo, l’avere la pelle fredda. Passando oltre… sai che la fame non può svanirmi a lungo quindi per quello poi ho dovuto mangiare e sai cosa ho azzannato davvero? Un panino su cui Pikachu aveva spruzzato una quantità esagerata di ketchup, che lui stesso ha provveduto a far sparire nel modo che preferisce. Purtroppo la bottiglietta si era aperta sporcandomi lo zaino e ho preferito finirlo per eliminare il problema, condividendolo con Pikachu” lanciò un’occhiata al topino imbarazzato, che ancora si leccava i baffi.
Serena annuì, trovando ogni singola spiegazione credibile, anche se ormai era convinta da un pezzo “Per lo specchio, credo di essermi abbassato mentre mi sistemavo la scarpa e si vede che in quel momento lo stavate guardando, per quello il mio riflesso non c’era. Lo specchio prendeva solo dal busto in su. Prossimo punto, il mobile spostato: mi sono accorto che c’erano dei fermaporta usati per bloccarlo, per questo non si riusciva a spostare. Mi sono limitato a toglierli e poi procedere!”
“E come sei arrivato così in fretta in cucina?”
“Questo posto è pieno di corridoi, mi sono semplicemente perso e ho trovato una via che tagliava dritta in cucina senza fare il lungo percorso che avete fatto voi!” spiegò semplicemente con un sorriso “Però devo ammettere che se pure Lidia e Brock, che sono profondamente convinti in fatti e robe reali, si sono convinti che fossi un vampiro, allora devo avervi proprio fatto una cattiva impressione!”
Serena scrollò le spalle, sorridendo con un filo di imbarazzo e timidezza “Eh si…”
Lui si avvicinò a lei e appoggiò il braccio attorno alle spalle della kalosiana, tirandola a sé “Direi di sbrigarci e spiegare a quei due che non sono un terribile allenatore succhia sangue, o di questo passo diventerò il primo Maestro VampirPokémon della storia!” ridacchiò tirando su entrambi. 
“Hai ragione” rispose anche lei ridacchiando “E io sarei già diventata la Regina dei vampiri ballerini?” 
“Ahaha non ti ci vedo come vampiressa!”
“Ah no?” Incrociò le braccia con aria finta ambigua “Non sarei carina come vampiro?”
Ash subito si corresse “Assolutamente si! Cioè… intendo… saresti carina in ogni modo! Vampiro, lupo mannaro, mummia, zombie… o beh ovviamente tu sei molto meglio… insomma…”
“Eheh scherzavo! Ho capito!” gli fece un occhiolino mentre lui sentiva una gocciolona di sudore scendergli dietro la testa. 
I due si avvicinarono alla porta, quando improvvisamente un vento strano soffio e la porta di un armadio si aprì di colpo. “VUUUUUUULPPPPPPPP!”
“AHH!” Serena saltò letteralmente addosso ad Ash, abbracciandolo con forza e stringendosi a come un koala al suo petto. Lui sobbalzò e la chiuse tra le sue braccia, proteggendola da qualunque fosse la minaccia.
Un esserino balzò fuori volando come una scheggia, un dejavou colpì Ash, rivivendo il momento in cui quella strana bestia si era avvinghiata a lui. Era lo stesso coso, ne era certo. Alzò un braccio, facendo cenno a Pikachu di tenersi pronto per attaccare…
“vaha!” ridacchiò mettendosi in mostra. Ash alzò meglio il pokédex con la torcia attiva e illuminò l’animale che svolazzava di fronte a loro: era un Pokémon. Sembrava un misto di una volpe e un pipistrello, con le orecchie che usava come ali e il pelo arancio, bianco e viola. 
“Aspetta… non ho mai visto questo Pokémon…” attivò la funzione d’analisi e puntò il cucciolo volante:
“Vampvulp: Pokémon Volpistrello. Vive in colonie con i suoi simili, tuttavia a volte molti emigrano isolandosi per cercare un buon posto in cui vivere. La sua abitudine a mordicchiare le persone che gli piacciono è una dimostrazione di affetto e simpatia, che gli ha procurato il soprannome di vampiro. Il suo veleno fuori dalla lotta è usato anche per ambito sanitario. Esemplare maschio, parecchio piccolo per la sua specie”
“…Allora… mi hai morso davvero!”
“Vava!” annuì con la linguetta fuori, non voleva fargli del male, era il suo modo di essere contento e di giocare, ma a quanto pare si era spaventato quando lo aveva preso bruscamente per toglierlo di dosso.
Ash si avvicinò e gli diede una grattatina dietro le orecchie, facendolo subito agitare in aria, mentre le ali vibravano per la felicità e il piacere “Sei davvero sorprendente! Scusa se ti ho spaventato, ma anche tu sei stato birbante!” 
Vampvulp scese ai piedi dell’allenatore con le orecchie e la coda basse per la vergogna, iniziò a mugolare dispiaciuto. Poi si voltò e iniziò a volare via, ma subito Ash lo fermò “A-Aspetta! Non ce l’ho con te! Fermo!” Quelle parole lo fecero subito tornare indietro, incuriosito dalla richiesta del ragazzo.
Anche Si inginocchiò per coccolarlo un po', doveva essere triste vivere da soli in quel castello senza aver mai nessuno. Senza contare che la gente doveva essere davvero superstiziosa e non permetteva a lui di farsi alcun amico. “Volevi solo giocare, però hai finito per far credere a tutti che ci fosse un’epidemia di vampirismo…” appoggiò la testa sulla mano, assorta nei pensieri.
“Non hai davvero nessun amico?” Chiese Ash dispiaciuto.
“Vu…” si rattristò la volpina volante. Pikachu andò da lui e appoggiò una zampina sul dorso del piccolo Pokémon.
Ash si abbassò di colpo, con un sorriso ottimista sulle labbra “Beh ora hai tre nuovi amici: io, Pikachu e Serena!” serrò i pugni cercando di renderlo ottimista e convincerlo che d’ora in poi le cose sarebbero cambiate.
Il Pokémon di tipo veleno/volante si mise su due zampe e scodinzolò felice, non riusciva a crederci. Finalmente aveva degli amici e poteva divertirsi con loro. Era così gentili e simpatici, aveva riso tanto mentre scappano gli uni dagli altri. “Vulpaaa!!”
I quattro ridacchiarono di fronte all’entusiasmo di Vampvulp, il quale volò in un balzo a mordicchiare il naso di Ash, anche se stavolta lo fece davvero piano. Sembrava più un solletico che un morso “Ahaha dai, dai!” Ash lo staccò con le mani, tenendolo tra esse e appoggiando in grembo il Pokémon “Mi è venuta in mente una brillante idea!”
“Ah si?” domandò Serena “Di che genere?”
“Beh, vogliamo divertirci, giusto? E Vampvulp adora gli scherzi… se non sapessi che non sono un vampiro non lo avrei fatto mai a te, ma visto che ne sei consapevole e Brock e Lidia no... direi di fare un piccolo scherzo a quei due!” propose facendo l’occhiolino con un ghigno. “Ci hanno abbandonati al nostro destino. Vogliono i vampiri? Allora daremo loro proprio quello!” 
Serena inizialmente si mostrò un po' titubante, non era il tipo da fare scherzi del genere, anche se la voglia era tanta. “Non saprei… non credi sia un pochino esagerato?”
“Ma va! Ci divertiremo un po'! Quando le cose si faranno troppo serie allora ci sveleremo. Uno scherzetto per divertirci un po' e allo stesso tempo far vedere loro che i vampirelli si vendicano!” scherzò cercando di convincerla.
In effetti le sue parole avevano senso. Lo spirito birbante di Ash la stava contagiando, oltre che ispirando. Non le avevano creduto e le avevano messo in testa quelle idee, quindi perché non divertirsi un pochino? “Ci sto!”
Pikachu e Vampvulp iniziarono a scodinzolare ascoltando attentamente i due allenatori “Bene, loro sanno che sono già un vampiro e probabilmente hanno sentito il tuo urlo” Serena rrosì di imbarazzo quando Ash lo ricordò con ironia “Quindi… sarà facile far credere che ti ho morsa e vampirizzata!”
“Beh sono brava con i trucchi e posso renderci la pelle pallida, pallida. Nel cinema si usano le lenti a contatto per cambiare il colore degli occhi e io ne ho alcune perché potrebbero essere utili nelle prove dei Varietà. Proverò a costruire dei canini finti e a farmi un segno sul collo simile ad un morso!” giunse le mani felice di rendersi utile. 
“Grande!” Alzò il pollice all’insù “Poi… per gli effetti speciali basterà poco, sul pokédex c’è scritto che Vampvulp conosce Telecinesi, ci aiuterà a volare! Stesso per apparire alle finestre! Per anticiparli basterà farci guidare da lui che conosce il castello molto meglio di noi! Infine per la super forza useremo i nostri amici Pokémon che ci seguiranno di nascosto!”
Tutti e quattro annuirono, congiungendo le mani e le zampe insieme “Operazione vampiri!!” Incintò Ash.
“Operazione vampiri!!!”

FINE FLAHBACK

Purtroppo tutto quel riassunto delle vicende passate e delle spiegazioni ai fatti misteriosi che avevano progettato i due era troppo lungo da spiegare e non trovavano la forza di parlare con la testa così annebbiata. Quel che però i due amici non sapevano era appunto la verità dietro allo scherzo dei due, o meglio tre… quattro con Pikachu pure.  
Poteva far male davvero per loro stare così a testa in giù troppo tempo e rischiavano di finire male solo per uno scherzo. Non potevano fare nulla per spiegarsi o salvarsi da quella situazione. 
“Aspetta… manca qualcuno. Pikachu!?” Chiese Brock vedendo che non mancava all’appello il topino vampirizzato. Si erano dimenticati di lui, ecco come mai qualcosa non quadrava.
Si parla del diavolo… Pikachu arrivò in corsa, precipitandosi nella stanza come un lampo “Pika!”
"Vavavavavava!" Un verso stridulo riecheggiò nell’aria, molto diverso da quello dei Pokémon conosciuti.
Improvvisamente una figura scura si fiondò nella stanza e con una rapida ventata fece indietreggiare Brock e Lidia. Poi in uno scatto si provocò un taglio netto alla corda che teneva appesi i due, finendo per farli precipitare sul pavimento in un tonfo.
Purtroppo per loro, la fune che li legava assieme era differente da quella che li sosteneva, quindi erano ancora appiccicati e il sangue al cervello non li faceva nemmeno tentare di liberarsi. Rimasero lì, guancia contro guancia con gli sguardi persi e rossi. 
La creatura scura subito volò via, cercando di andarsene prima di venire vista o catturata. Tuttavia Brock e Lidia non avevano intenzione di permetterglielo. I loro due vampiri erano ancora legati assieme e troppo rintontiti per fuggire, quindi mancava solo quel coso. Era molto simile a colui che aveva morso Ash, quindi forse preso lui potevano completare l’opera. Il modo di spostarsi era lo stesso e pure la massa in sé, anche se il buio non permetteva di riconoscerlo.
“Io rimango con loro! Vai a prenderlo!” Lidia smosse Brock dandogli una leggera spinta. L’ex allevatore di Pokémon cominciò a correre all’inseguimento.
La creaturina volante si accorse del ragazzo alle sue calcagna, senza quindi badare troppo alla strada davanti a sé “FERMATI!!!” gli urlava lui, volendo acchiapparlo. Era ovvio che non si sarebbe fermato, aveva già rischiato tanto per salvare i suoi due amici, da lì in poi ci avrebbe pensato Pikachu. 
*STOMP* sbatté l’ala contro lo stipite di una porta, sentendo un dolore tremendo ad essa e a tutta la testa. Il corpo cominciò a traballare, non riuscendo a rimanere bene sospeso. Era come se l’ala si fosse spezzata in due e non si muoveva più. Questo però non lo fermò nella sua fuga, continuò ad andare avanti.
Brock si lanciò all'inseguimento della creatura con l'ala ferita, sembrava avere serie difficoltà a volare. Il suo movimento era discontinuo e si alzava e abbassava di continuo, non reggendo il peso del corpo. Le ali erano molto in alto quindi probabilmente se in forma erano molto forti.
"Fermati canaglia!!" Lo inseguì con il paletto in mano. Non ci credeva che stava andando ad affrontare un vampiro in carne ed ossa... anche se sembrava molto più piccolo del previsto e strano. Deforme? Assolutamente, anche se doveva obbiettare appena in quanto fosse talmente buio da non averlo visto bene a parte il suo contorno scuro.
Si mise a correre a quattro zampe, spiazzando il medico, il quale non capì minimamente cosa stesse accadendo e cosa fosse ciò che fuggiva davanti a lui.
"TI HO DETTO DI FEEE...WEEE!!!" sentì i piedi mancare il terreno e scivolò nel vuoto, come la figura davanti a lui. Continuò a ruzzolare giù e giù per quelle che sembravano scale al doloroso tatto. Continuò per metri, senza riuscire a fermarsi... poi *thump* e si fermò sul duro pavimento.
Tastò con le dita, sentendo tutto granuloso, sembrava quasi terriccio o una roccia naturale. 
Alzò il capo dolorante, guardandosi attorno con l'intento di capire dove si trovassero. "Una cantina?" Provò lui, facendo mente locale. C'erano bottiglie vecchissime e ragnatele ovunque. Alcune della polvere, altre di ragnetti. 
Il percorso per tornare indietro era lungo e ripido: tutte scale dai gradini alti e pericolanti, certamente di legno.
"Grandioso..." il suo sguardo cadde sulla creatura avvolta nel buio, anche quella dolorante. Si nascondeva nell'oscurità,quasi come se la proteggesse e facesse sentire meglio. Si ritraeva quasi impaurita. "Paura? Con tutto quello che hai fatto ora hai paura!?" Sclerò lui avvicinandosi furioso, con le intenzione chiare.
"Vuuu..." mugugnò la creatura, quasi era un piccolo latrato.
Subito Brock si bloccò, i vampiri non facevano certi versi, ne era sicuro. O almeno dalle sue conoscenze poteva confermarlo.
Tirò fuori dalla tasca una torcia e l'accese "Vediamo come sei fatto" La luce si propagò nella cantina, illuminando l'angolo in cui era nascosto il batuffolo raggomitolato su se stesso.
Il medico fece un sussulto alla vista del cosino vivente. Aveva le orecchie grosse, enormi, probabilmente le sue ali e il resto del corpo era da volpe. Una coda un po' mischiata alla forma dell’ala di un pipistrello, il musetto cuccioloso, i dentini appuntiti e bianchi, gli occhi rossicci e i nasino giallo fluorescente. "Ma sei un Pokémon!" Esclamò lui ancora con il paletto in una mano. 
La torcia illuminò l'arma, facendo subito allarmare il volpino pipistrelloso. Si rimise in posizione difensiva e terrorizzata, difendendosi con le grosse orecchie, tra cui quella ferita. Il pelo su essa si era sporcato del suo stesso sangue e continuava a gocciolare sul terreno. 
Brock subito mollò il bastoncino e guardò meglio il Pokemon, avendolo già visto in giro su qualche libro "Sei un Vampvulp..."
"..."
Brock si avvicinò lentamente, allungando le mani verso le orecchie per cercare di rilassare Vampvulp e osservarlo meglio. 
La volpe voltante non reagì bene, troppo impaurita per anche solo tentare di scappare. Al minimo contatto con le ali sgranò i dentini e cercò di difendersi "Vack!!!"
Brock riuscì a prevedere quella mossa e ritrasse gli arti con rapidità, in effetti era stato avventato "Scusa, non volevo. Mi spiace..."
Vampvulp scoprì appena la faccia per guardare meglio il suo assalitore.
"Non ti farò del male, ho esagerato. Credevo fossi un vampiro vero e... fuggendo da me ti sei fatto male. Mi permetti di rimediare?" Offrì la mano Brock per farla annusare prima di procedere.
Il Pokémon rilassò le ali e le lasciò cadere basse lungo i fianchi, non avendo la forza di tenerle alte. Brock toccò con le dita quella ferita, per un attimo Vampvulp sobbalzò. Il medico continuò a guardare l'orecchio floscio con senso di colpa. Anche se era stato necessario, forse prima gli sarebbe convenuto scoprire chi era non lanciarsi in un pokécidio. 
"Hm.... non è grave ma è meglio curarla subito" disse appoggiando la borsa a terra.
Vampvulp non ci capiva niente. Prima lo voleva trafiggere con un paletto enora lo curava? Era confuso e impaurito.
"Andrà tutto bene..."
Brock ora si che aveva capito. Ash e Serena non solo non erano stati morsi e non erano vampiri, non ce ne erano proprio. Probabilmente avebano detto la verità e in qualche modo quel cucciolo li aveva aiutati a mettere su quella messinscena. 
Avevano frainteso tutto... e poi erano stati fregati.
"Non ti faremo più nulla, ma dopo vorrei spiegazioni, ok?"
Il ferito annuì e si lasciò curare. Non gradì il disinfettante e la benda stretta, nemmeno quegli aggeggi che stava usando per chiudere la ferita anzi... erano i peggiori. Per fortuna terminò abbastanza brevemente e dopo una fasciatura in più si sentì decisamente più sollevato.
"Ecco... non credo riuscirai a volare subito, ma guarirà presto" consigliò lui di non usare troppo l'ala e di riposare, mentre metteva via le sue cose.
"Vulpvamp!" Ringraziò in un piccolo guaito.
"Insomma, tu abiti qui tutto da solo?" chiese il medico. 
"Vuva.." confermò la creatura. 
"Non ti senti un po' solo?”
"Vava..." 
"Hai organizzato questo con Ash e Serena solo perché volevi un po' di compagnia per giocare?”
"Vulpava! Vulpava!"
Brock sospirò consapevole, finalmente tutto quadrava e gran parte dello stress e paura se ne stavano andando "Beh, in effetti è possibile, capisco pure perché Ash e Serena ti abbiano dato una mano anche lo scherzo si poteva evitare. Dovrò chiedere loro perché lo hanno fatto… in ogni caso non potevate dirlo subito?" 
“Vululpamp..." abbassò il capo la volpina.
Brock gli lesse lo sguardo, comprendendo che a parte loro, tante altre persone non avrebbero badato al musetto adorabile di Vampvulp e sarebbero più state impegnate nel credere alle dicerie che le leggende sui vampiri raccontavano. "Posso capire, ma ora non devi lasciarti più condizionare da ciò che dice la gente dei paesi qui vicino. E’ un posto in cui le leggende sui vampiri sono molto famose ed è normale questa suggestione”
"V-Vulpa..."
"Ora però hai degli amici, ti va se torniamo da loro?” lo accarezzò sulla testolina.
"Vu vu!" concordò il volpestrello. 
Brock lo prese delicatamente tra le braccia e si avviò verso le scale per uscire da quel posto "Uhm...hai idea di dove siamo a dire il vero? Inseguendoti non ho fatto caso a che strada ho preso” 
Il Pokémon dimostrò di non amare particolarmente quella zona in cui si trovavano, non gli era mai piaciuta, quindi si era tenuto sempre a debita distanza. Voleva anche lui andarsene il prima possibile.
"SCOOOOOOOOOR!!!" arrivò un grido alle loro orecchie. Un grosso mostro passò sopra le loro teste e si depositò dietro di loro prostrandosi in tutta la sua aggressività. 
“U-Un Gliscor!" balbettò Brock, trovandosi di fronte un Pokémon molto diverso da quello che aveva Ash, per quanto lo stesso esemplare. Sembrava più quello di Paul: aggressivo, feroce e subdolo. Brock provò a calmarlo, sebbene non sembrasse arrabbiato, pareva più sadico dal suo sorriso. "Scusa se ti abbiamo disturbato, cercavamo un riparo e..." 
"GLIIIIII!" lo scorpiopistrello attaccò all'improvviso il dottore che preso alla sprovvista si accucciò immediatamente per evitare di essere colpito dal pungiglione del volatile. 
"A-Accidenti! Non vuole sentire ragioni!" 
"V-vulp..." si spaventò la creaturina, era molto più grosso di lui e più cattivo. Quello si che si comportava da vero vampiro nell’animo, non lui. 
Brock notò il musetto impaurito del cucciolo e lo strinse più forte a sé per proteggerlo "Andrà tutto bene, non preoccuparti. Finché ci sono io quel Gliscor non ti farà assolutamente nulla!" 
Di nuovo Gliscor prese la mira e planò in basso con i denti aperti a tenaglia, pronto ad azzannare con Sgranocchio il suo nemico “GLIiiii scoooorrr”
L'ex capopalestra strinse i denti incassando il corpo. Quello si che era un morso feroce e potente. Gliscor emanava una tale oscurità da non sembrare nemmeno un Pokémon, più un abitante delle tenebre. "V-VULP!" Vampvulp scostò le orecchie dal viso per vedere e lanciò un guaito preoccupato. Il solo pensiero che non aveva abitato da solo tutto questo tempo nella casa gli gelava il sangue. 
"N-Non ti sei fatto male vero?” chiese Brock ignorando il dolore dell’attacco ricevuto.
“V-Vamp..." 
"Sono contento... GNAHH!" Gemette ancora sentendo un’altra raffica di attacchi arrivare. Il Pokémon scorpiostrello non la smetteva di attaccare e divertirsi a far soffrire l’intruso. 
"V-Vamp!!" Rilasciò un latrato trovando la forza di reagire. Si liberò dalla presa di Brock e provò a svolazzare in aria per combattere contro Gliscor, anche se Brock non era d’accordo con la sua scelta.
"Vampvulp la tua ala non è ancora guarita!" 
Infatti l’orecchio faceva davvero molto male, ma in qualche modo la fasciatura gli permetteva di sopportare e di volare meglio di quanto avesse fatto durante la sua fuga. Poteva resistere almeno per un pochino. "Vava!" ordinò al medico di lasciare quel posto per mettersi in salvo. Avrebbe pensato lui a tenere impegnato Gliscor mentre lasciava la casa. 
“Non se ne parla! Non ti lascio qui da solo!” Si ribellò rifiutando di ascoltare il cucciolo di volpe volante. Dopo tutto ciò che era accaduto non aveva senso mollare così. 
Vampvulp dovette ignorare la risposta e lanciarsi all’attacco con Sanguisuga. Il volo fu debole e facilmente schivabile per Gliscor, il quale si spostò tranquillamente senza problemi. Vampvulp finì per sorpassarlo e perdere l’equilibrio. Dovette agitare meglio le ali per non cadere a terra. Volare in quelle condizioni era davvero un problema.
“Gliiii scoooooooo” contrattaccò con Neropulsar l’altro. Vampvulp riuscì ad evitare per un soffio l’attacco, anche se quell’azione gli aveva costato molta fatica. Si stava stancando troppo in fretta. Ogni movimento era come un peso aggiunto.
Brock osservava l'ambiente e i movimenti dei due pipistrelli. Vampvulp era piccolo mentre Gliscor era nettamente più grande rispetto a lui e con la sua lentezza la lotta sembrava pressoché predestinata a finire con una sconfitta.
"Va Va!" provò di nuovo a lanciarsi con Sanguisuga, ma ancora una volta Gliscor evitò e lanciò un Velenocroce colpendo il muro. La polvere smossa da esso rivelò una fessura increspata in esso. Se non potevano lottare senza essere svantaggiati, avrebbero reso l’ambiente il loro punto di forza.
Brock dovette quindi improvvisare "Vampvulp! Entra in quel buco veloce!"
"V-Vulp!" Vampvulp chiuse le ali e si infilò nel buchetto seguito a ruota da Gliscor, il quale a fatica riuscì a starci dentro. Di sicuro quel passaggio portava in alcuni tunnel sotto il castello e per i due pipistrelli era iniziata una specie di guardia ai ladri. 
Continuavano a girare ripetutamente nei vari cunicoli, mentre Brock nella cantina spostava tutto ciò che trovava davanti alla fessura per rimpicciolire il passaggio abbastanza da far passare Vampvulp ma non Gliscor.
Il più piccolo dei due cercò di raggiungere in fretta il punto di partenza e riuscì a vedere l’uscita. Si precipitò fuori si mise dietro ad uno dei mobili, posizionato alla destra del buco. Brock invece si trovava dietro al mobile alla sinistra. 
Gliscor velocizzò il suo volo e si preparò a solcare il passaggio, caricando un Gigaimpatto abbastanza forte da poter mettere K.O. il suo rivale. Per sua sfortuna, quando arrivò al punto d’arrivo, qualcosa non andò secondo i suoi piani. 
“VAI!!!” gridò Brock e i due con precisione impressionante, riuscirono a chiudere il pipistrello tra i due mobili schiacciandolo e bloccandolo. Era servito calcolare il millesimo di secondo giusto, ma ce l’avevano fatta lo stesso. 
“Ora concludiamo!” ordinò Brock e il Pokémon svolazzò a fatica in aria, caricandosi al massimo "VUUUUUUUUUUUUULPP!" urlò rilasciando Stridio. 
Gliscor venne colpito in pieno e il terribile suono continuò per quella che sembrò un’eternità. Fu così che non ne poté più e si lasciò andare esausto sul terreno. 
“VAAAAAVUUUULP!!!!” decise di terminare Vampvulp con Velenpuntura, facendo scaraventare il nemico nuovamente nei cunicoli oscuri, fino a sparire dalla loro vista. 
Non riemerse più, ma di certo era ancora là da qualche parte, probabilmente fuggito per non affrontare la sconfitta e altri problemi, cosa che a Vampvulp e Brock andò benissimo. 
"Ce l'hai fatta Vampvulp" esultò Brock. 
Vampvulp mostrò un debole sorriso. Le sue ali non ressero più e lui cadde a terra con un gemito, rannicchiandosi esausto e dolorante sul freddo pavimento. Nello stesso momento il soffitto sopra di loro cominciò a cedere, probabilmente visti i colpi arrecati alle pareti che dovevano averne danneggiato la stabilità.  Stridio doveva aver fatto un bel danno per averlo ridotto così.
I pezzi che lo componevano si staccarono e precipitarono in direzione del cucciolo. Sarebbe di certo rimasto schiacciato se non avesse fatto qualcosa. Era pietrificato e non sapeva cosa fare. Provò a correre verso di lui, ma la fitta del colpo causata dai colpi ricevuti gli impedì di muoversi. Non lo avrebbe mai raggiunto in tempo, l’unica era ricorrere a qualcosa di estremo. "Vampvulp!" urlò Brock. 
Non poteva permetterlo, non poteva permettere che accadesse una cosa simile a quella che era successa poco tempo fa. Istintivamente mise mano sulla tasca, prese un oggetto sferico era tra le sue mani e lo lanciò. Non aveva avuto altra scelta, sperava lo avrebbe perdonato.
L'oggetto colpì la testolina dello svenuto e un fascio di luce lo risucchiò dentro, facendo tre scatti e un click finale. 
Il soffitto in quella zona crollò e cadde sopra la pokéball, ricoprendola di macerie e detriti. Il medico corse verso il mucchietto e incominciò a scavare con un’ansia estrema. Sperava con tutto il cuore che non si fosse rotta, altrimenti sarebbe significata una sola terribile cosa.
La sua mano toccò qualcosa di rotondo, afferrò l’oggetto e lo tirò fuori, scoprendo che la pokéball era intatta. Non perse tempo e cliccò la sfera, facendo uscire il Pokémon per parlargli, visto che il suo gesto era stato più un disperato tentativo di salvarlo. "Niente di rotto? " 
"V-Vamp!" fece cenno di no il pipistrello.
"Menomale, scusa se ti ho catturato, ma non avevo altra scelta. Era l’unica per proteggerti, spero mi perdonerai. Adesso ti libero però se..." 
Vampvulp debolmente si sollevò in volo e si poggiò sulla testa di Brock sorridendo. Scodinzolo appena e calò la testa davanti a quella di Brock a testa in giù. A dire il vero essere catturato non sembrava così male. Avrebbe avuto degli amici e sarebbe potuto andare via da quel posto insieme a qualcuno che lo accettava per quello che era.
"Sicuro?" 
"Vup!” annuì lui adagiandosi meglio sui capelli di Brock, mentre questi si dirigeva verso le scale per cercare di tornare da Lidia. In qualche modo l’avrebbero trovata.
Certo che chi se lo aspettava di incontrare un vampiro quasi reale.

Parecchi minuti dopo, Brock e Vampvulp riuscirono a tornare da Lidia, la quale come lo vide lo abbracciò istintivamente “Per fortuna! Credevo ti fosse successo qualcosa!” gioì lei.
Lui ridacchiò “Credevi che anche io fossi diventato un fanfiro?” storpiò la parola mostrando i denti per poi tornare a ridere. 
“Ah beh se fasullo quanto quei due allora…” indicò Ash e Serena, ancora legati appiccicati, ma soprattutto ancora privi di sensi.
“Aspetta… lo sapevi?”
“Mentre eri via ho sbirciato nelle loro borse e ho trovato dentro ketchup e parecchi oggetti utili per fare un make-up da vampiro. Ho controllato le loro facce e in effetti era tutta una montatura” spiegò lei, poi guardò il Pokémon sulla testa di Brock “Un Vampvulp eh? Quindi c’era lui dietro a tutta questa storia?” gli diede una grattatina con la mano, cosa che venne apprezzata.
“Eh già, voleva solo giocare, poi il perché Ash e Serena si siano inventati sta storia dei vampiri lo scopriremo appena si svegliano” rispose Brock ancora un po' titubante su come affrontarli.
Lidia mostrò un ghigno, facendo no con il dito “Eh no, li teniamo legati per un po', così imparano a beffarsi di noi! Guardali, così vicini sono così teneri, avranno altro a cui pensare!”
“Non capisco…”
“Uffa… quando un ragazzo e una ragazza stano così vicini non proverebbero imbarazzo?”
“Ma sono migliori amici” puntualizzò lui. Certo si sarebbe imbarazzato ma con una persona che si conosce così bene non sembrava un problema.
“Solo migliori amici? Davvero non pensi che tra loro possa nascere qualcosa di più?”
“Aspetta… stai cercando di dirmi che…” sbarrò gli occhi Brock con la bocca aperta dallo shock. Tra i due c’era qualcosa!? Era nato o stava per nascere!?
Lidia scoppiò in una grossa e grassa risata, reggendosi lo stomaco “Ahahahah!!! E ci è arrivato! Non posso mettere la mano sul fuoco per Ash, lui è peggio di un Magikarp e di sicuro lo sai se ci hai viaggiato assieme”
Brock lasciò cadere la testa, ricordando la cotta di Misty, anche se i due erano troppo giovani e infantili… poi trasformato in un rapporto fratello sorella. Inoltre gli era parso di vedere qualcosa pure in Lucinda anche se alla fine gli sembrava più interessata a Kenny. Ash? Duranti i viaggi a Kanto, Jotho, Hoenn e Sinnoh non aveva mai accennato a niente e mai si era accorto di qualcosa simile se lo coinvolgeva. “Ohhh si, eccome”
“Però garantisco per Serena, si capisce, non lo nega e ho intenzione di andare a fondo alla questione!” dichiarò facendo la croce sul cuore. Avrebbe aiutato Serena costi quel che costi.
Brock si massaggiò la fronte con la mano “Ora capisco molte cose. Credevo che Serena agisse così perché erano migliori amici, non credevo fosse invaghita di Ash”
“Invaghita è un termine minimalista… lo ama, te lo assicuro. Non li vedo male assieme, per questo li prendo in giro e cerco di far qualcosa per smuoverli. Per quanto ne so, Serena potrebbe anche aver già espresso qualcosa, è Ash che è un mistero”
“Beh in effetti con lei si comporta in modo diverso, ma conoscendolo da tanto tempo so come è fatto, anche se ho scoperto che è cambiato davvero un sacco da quando ci siamo separati a Sinnoh. Forse crescendo ha capito qualcosa?” ipotizzò. Gli sembrava davvero difficile immaginare Ash sotto quel frangente, ovvero quello in cui cannava di più. Era l’argomento no, quello più cifrato per il povero allenatore. Magari però si sbagliava, o almeno lo sperava per Serena. 
“Quindi… dai retta a me e puniamoli per un po'”
“Agli ordini…” e tornò a fissare i due giovani e poveri allenatori legato l’uno all’altra, con le facce praticamente unite. 
Scoppiarono tutti e quattro a ridere: Lidia, Brock, Pikachu e Vampvulp. Il loro risveglio sarebbe stato di sicuro molto interessante e non sarebbero tardate le risate e le spiegazioni. Così infatti accade. Dopo le prime presentazioni i ragazzi decisero di lasciare subito il castello di procedere verso la città successiva. 
Tutti gli eventi passati si trasformarono in ricordo lontano di qualche beffa e le risate che contornavano le loro avventure scacciavano ogni paura provata. In fondo anche i vampiri possono ridere, no? Così, alla una piena, i quattro camminavano via, sotto il cielo stellato e la luna piena alta nel cielo, brillante e maestosa più che mai. 
“Alla fine le lenti a contatto sono state utili! Con i tuoi occhi rossi hai fatto venire il crepacuore al team Rocket! Ammetto che sembravi davvero fuori di te, hai quasi intimorito anche me!” Si complimentò Serena con Ash per l’effetto che era riuscito a dare e il consiglio seguito.
“A-Ah si… beh ehehe…” si grattò lui la testa, felice di aver raggiunto lo scopo. Anche se doveva ammettere che in quel momento era davvero furioso, visto come avevano osato trattare Serena, per aiutarla o meno. Aveva sentito un calore dentro davvero strano ma familiare e per un attimo in lui aveva predominato un sentimento ancora poco chiaro. La verità era che non ricordava di averle usate quelle lenti a contatto…

…E così Ash non è diventato un vampiro e nemmeno Serena. Dietro agli scherzi si ea nascosto Vampvulp, ora nuovo amico e compagno d’avventura del gruppo. Per Ash arriverà il momento della sua lotta in palestra, ma fino ad allora dovranno aspettare. I cuori dei nostri eroi però dovranno dimostrarsi sempre puri e uniti, per riuscire a sconfiggere il male che risiede nell’animo di gente e Pokémon crudeli, quelli considerabili veri vampiri…

“…” delle gocce caddero sul davanzale interno di una finestra che dava sul percorso su cui si incamminavano Ash e i suoi amici. Le macchioline rimasero prive di colore fino a che i raggi lunari non penetrarono all’interno della struttura e non mostrarono la loro natura rosso cremisi. 
Gli spilli sugli arti affilati si aggrapparono al tessuto della tenda strappato, rivelando elle dita lunghe e magre. Un respiro quasi secco e privo di vita si liberava nell’aria, mentre pian piano la finestra veniva coperta. Da qualche parte nelle viscere del castello… tra il buio fitto e la completa assenza di luce, si trovava una stanza nascosta e isolata. Una tomba aperta mostrava il contenuto completamente vuoto.
E gli allenatori non poteva vedere nello sfondo rappresentato dal castello, la piccola finestrella che veniva coperta dalla tenda… e una figura nera talmente piccola da quella distanza, che sembrava un’allucinazione. Pochi secondi e la macchia scura sparì accompagnata dalla tenda spostata del tutto, fino all’ultimo con lo sguardo fisso sui ragazzi e i loro Pokémon. 

…il viaggio continua…

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