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Autore: yaoiross    22/09/2017    4 recensioni
È arrivato il giorno del matrimonio di Makoto ed Haruka. Rin si domanda quando riceverà la sua tanto attesa proposta.
{SOURIN}
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash | Personaggi: Haruka Nanase, Makoto Tachibana, Rin Matsuoka, Sosuke Yamazaki
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La stanza è ormai semivuota, messa a soqquadro da ciò che è servito per preparare al meglio la persona che oggi finalmente compierà un passo importante, quello verso l'altare. 

Mi piacerebbe mentire spudoratamente e dire che quel qualcuno sono proprio io, eppure in piedi davanti a me, nel suo elegante smoking blu notte e con un meraviglioso fiore azzurro attaccato alla giacca, c'è Haruka.

Mi fa quasi strano vederlo con i capelli acconciati e sistemati in modo completamente diverso dal solito; non gli cadono sugli occhi ma per la prima volta posso scorgere la sua fronte  ed alcuni ciuffi ribelli gli danno un'aria molto più matura. 

Ancora più strano è realizzare che finalmente si sta per sposare.

 

Probabilmente fino a qualche anno fa avrei riso a crepapelle se qualcuno mi avesse detto che Haru si sarebbe sistemato prima di tutti gli altri, me compreso.

Oggi, mentre lo osservo a pochi metri di distanza, capisco che davvero niente è prevedibile. 

 

Tutto è iniziato quando, circa un anno fa, Makoto si è improvvisamente inginocchiato dopo aver assistito all'ennesima gara di nuoto di Haru, che lo aveva anche visto campione.

Tra le mani tremanti stringeva una scatolina di velluto rossa e all'interno vi era un semplicissimo anello d'argento con alcune incisioni lungo i lati.

Makoto aveva parlato per alcuni minuti, spiegando quanto amasse il suo ragazzo e quanto desiderasse averlo al proprio fianco per il resto dei suoi giorni.

Inutile dire che Haruka aveva accettato senza pensarci due volte, il volto lievemente arrossato e negli occhi una luce mai vista prima.

Ricordo benissimo che quella volta feci una lieve smorfia disgustata, mirata ad infastidire Haru che sembrava sull'orlo delle lacrime.

Ero riuscito a far ridacchiare quasi tutti i presenti, futuri sposi compresi.

Quella stessa notte, però, mi ritrovai a pensarci parecchio su.

Ho sempre sognato di ricevere una proposta simile e c'è un'unica persona che ancora non si degna di impegnarsi seriamente:

Sousuke.

 

Dopo essere stati insieme per tanti anni posso dire con assoluta certezza che Sousuke è una testa dura.

Più di una volta, per un motivo o per un altro, mi sono ritrovato a combattere contro la sua testardaggine che, per sua sfortuna, va proprio a scontrarsi con la mia.

Spesso mi ritrovo a fare zapping su canali dedicati ad un pubblico femminile e mi imbatto in programmi riguardanti spose e matrimoni.

La maggior parte delle volte finisco su quei canali di proposito, in modo da comunicare a Sousuke quanto desideri anche io una cerimonia in grande stile.

Non so bene se finga o meno, ma ogni volta sembra completamente distaccato dal mondo, svia l'argomento o tenta di distrarmi con le sue gentili carezze.

Insomma, Sousuke non vuole proprio chiedermi di sposarlo ed io sto seriamente considerando l'idea di prenderlo a calci fino a quando non mi spiegherà il perché.

 

Torno a guardare Haruka, mettendo a fuoco la sua intera figura, lui fa una lenta giravolta a braccia spalancate e mi fissa.

 

"Come sto?" 

Chiede con un filo di voce, forse lievemente preoccupato. 

È teso e non posso biasimarlo, probabilmente anche io mi sentirei in quel modo il giorno del mio matrimonio.

Sorrido e mi avvicino a lui per spolverargli il vestito e stringergli il nodo della cravatta.

 

"Benissimo." 

Rispondo semplicemente e sinceramente, andando a posare entrambe le mani sulle sue spalle.

"Sei pronto?"

 

Haruka sospira e si guarda un'ultima volta allo specchio alle sue spalle, girando appena la testa.

Continua a torturarsi le tasche della giacca e sono più che certo che finirà per spiegazzarla tutta.

"Sì, tralasciando il terrore di fare brutta figura." Mormora alla fine.

 

Alzo gli occhi al cielo e schiocco la lingua sul palato, alcune volte le sue paranoie mi stupiscono.

"Sta tranquillo, andrà tutto alla grande." 

Lo rassicuro, dandogli alcuni colpi su una spalla.

"Al massimo, Makoto potrebbe scappare a gambe levate o peggio, qualcuno potrebbe interrompere la cerimonia urlando 'Questo matrimonio non s'ha da fare!' irrompendo nella sala in groppa ad un cavallo. Per il resto, puoi rilassarti."

Gli occhi blu di Haruka sembrano congelarsi improvvisamente e leggo chiaramente la paura in quelle gemme colorate.

Subito mi spinge, mettendo su un' espressione offesa a dir poco infantile.

 

"Spero tu cada sulla pista da ballo questa sera." 

Mi stuzzica gelido ed io scoppio a ridere.

 

"Crudele anche in un giorno come questo, vedo." 

Ci abbracciamo, una stretta breve ma intensa, con le braccia che sembrano stritolarci le ossa.

 

"Anche tu avrai presto la tua grande cerimonia, non abbatterti."

Evidentemente mi conosce così bene da sapere che non aspetto altro che arrivare all’altare.

Mi ritrovo a sorridere ed a sospirare un: "Lo spero" seguito da uno dei miei sorrisi migliori "Ma oggi è il vostro giorno."

 

Lui sorride appena ma cerca di non mostrarmelo, si aggiusta i capelli e si dirige al mio fianco verso la porta.

"Vedi di non iniziare a piangere subito, piuttosto." 

Dice allungando la bocca in un sorridono storto, probabilmente ha bisogno di alleggerire l'atmosfera.

In tutta risposta sbuffo una risata, permettendomi di aprire la porta e con un gesto lo invito a precedermi.

 

"Non ti darò questa soddisfazione." 

Lo sfido come sempre, mentre lui mi guarda un'ultima volta di sfuggita ed esce dalla stanza.

Lo seguo poco dopo, pensando che molto probabilmente non riuscirò a mantenere la mia parola.

 

                                  *

 

Di quando Makoto e Haruka hanno deciso di sposarsi, ricordo solo l'iniziale caos totale.

Essendo entrambi due famosi nuotatori, la stampa era a dir poco impazzita alla notizia per non parlare delle corrispettive famiglie, ognuna più emozionata dell'altra.

Dopo vari battibecchi su chi avesse dovuto prendere il ruolo di testimone, chi di damigella e altro, Haruka aveva scelto me.

No, non come damigella, anche se il color pervinca degli abiti di quelle ragazze mi sarebbe stato da dio, mi aveva scelto come testimone e non mi ero sentito così onorato da molto tempo.

Tutti i conoscenti avevano cercato di aggiudicarsi un ruolo di spicco all'interno del matrimonio, soprattutto nella cerimonia, portando solo un mucchio di guai.

Makoto dal cuore gentile aveva cercato di accontentare un po' tutti ma, alla fine, solo le persone più strette si erano aggiudicate il posto che meritavano. 

 

Oggi la sala della cerimonia è colma di invitati, i posti occupati alla destra sono stati riservati per i parenti di Haruka, a sinistra quelli di Makoto. 

Gli amici e i semplici conoscenti di famiglia sembrano aver preso posto dalla quinta fila in poi.

Una serie di bellissime composizioni floreali, rendono la navata centrale della sala ancora più bella, con alcuni petali di rosa già sparsi su un lungo tappeto rosso che  porterà gli sposi "all'altare".

Mi affretto a prendere posto tra i primi posti riservati sulla destra, mi aggiusto la giacca non appena raggiungo la mia meta e guardo Makoto mentre osserva la sala, spostando continuamente gli occhi verdi verso l'entrata principale. 

Anche lui sembra molto agitato, posso capirlo semplicemente guardandolo, mentre continua a toccare il piccolo fiore bianco sul suo taschino.

Sposto lo sguardo per studiare ogni singolo invitato; mi fermo su i genitori degli sposi che non smettono di sorridere nemmeno per un secondo, le madri di entrambi si salutano con un caloroso abbraccio e due uomini più grandi si stringono la mano, inchinandosi appena.

La scena mi intenerisce e subito mi sorge una domanda: mio padre sarebbe stato altrettanto felice di vedermi sposare un altro uomo?

Purtroppo non è vissuto abbastanza a lungo da potermi dare questa risposta, eppure in cuor mio so che avrebbe accettato la mia scelta.

 

Ammetto di essermi rattristato pensando a mio padre, ma continuo ad osservare le diverse facce che mi si presentano davanti tentando di distrarmi.

Noto con estremo dispiacere che molte signore non hanno più gusto nel vestire, con abiti a dir poco paurosi, stampe e disegni vergognosi e neppure gli uomini scherzano!

Tra le persone vestite in modo accettabile scorgo Rei e Nagisa, impegnati a discutere su chi deve tenere la videocamera e chi invece deve scattare le foto, senza curarsi troppo del fatto che la sala è colma di paparazzi e giornalisti, che hanno miracolosamente ottenuto il permesso per immortalare il matrimonio più atteso del momento con la promessa di non essere fastidiosi o inopportuni.

In un angolo tra gli ultimi posti, con al proprio fianco il fratellino, trovo Kisumi, con la chioma rosa sempre ribelle e con un elegante completo rosso mattone. 

Mi nota e sorride, sbilanciandosi per potermi salutare e non riesco a non ricambiare il saluto pensando al fatto che, se non fosse stato Makoto ad invitarlo, probabilmente Haru avrebbe fatto volentieri a meno della sua fastidiosa presenza.

Ridacchio quando Kisumi si distrae immediatamente, catturando l'attenzione di un uomo al proprio fianco visibilmente ben piazzato, spalle larghe e capelli biondi,  attaccando subito bottone.

A pochi metri da loro, in fondo alla sala, un'altra persona ha tutta la mia attenzione: Sousuke.

 

È in piedi contro un colonna di marmo, il posto migliore per poter vedere sia gli sposi che il resto della sala, ma anche il posto migliore per non essere notato da tutti.

Si è mimetizzato tra la folla di invitati e imbucati che sono ancora in piedi, attendendo l'entrata di Haruka.

Mi mordo appena le labbra constatando con estremo piacere che almeno lui rientra tranquillamente nella categoria di invitati ben vestiti, con il suo completo nero e la cravatta verde persiano che richiama il bellissimo colore dei suoi occhi.

Ha le mani nelle tasche dei pantaloni ed un portamento fiero ed elegante, anche lui sembra guardarsi intorno; questo lo porta ad incontrare il mio sguardo di fuoco.

Mi sorride sghembo ed io mi sento le guance andare a fuoco - e non solo quelle- come se fossi ancora una scolaretta in piena crisi ormonale.

Mi meraviglio dell'effetto che quel magnifico uomo ha ancora su di me, sembra una statua greca.

 

Gli invitati seduti si alzano improvvisamente non appena la classica marcia nuziale risuona nell'aria, è segno che Haruka sta per entrare.

I fratelli di Makoto sono tra i primi ad attraversare la navata, una con un cesto pieno di fiori in mano, l'altro col cuscinetto bianco delle fedi.

Sulla scia di petali lasciati dalla bambina, vedo camminare Gou, con il suo abito da damigella che sfiora il tappeto e con dei fiori tra le mani, molto simili a quelli che riempiono la sala.

La guardo bene ed è così affascinante da farmi commuovere, anche se non è esattamente il suo matrimonio, vederla camminare lentamente verso l'altare mi ha fatto pensare a quando sarà lei a sposarsi.

E sicuramente quel giorno, oltre a voler strangolare a morte il suo futuro marito, non farò altro che pensare a quanto veloce passi il tempo.

Anche oggi lo penso.

 

Dietro mia sorella sfilano altre ragazze bellissime, tre in totale, e subito dopo percepisco nell'atmosfera un netto cambiamento.

Mi volto verso Makoto e posso giurare che abbia iniziato a trattenere il fiato.

Haruka è fermo dalla parte opposta all'altare, con un bouquet di gardenie bianche e dei fiordalisi blu, sembra sicuro di sé e lo vedo camminare lungo la navata come se non avesse aspettato altro nella vita.

 

So che il suo istinto gli sta urlando di correre alla svelta dal suo amore, con l'adrenalina che gli scorre nelle vene e il cuore che batte all'impazzata, ma questa non è una gara di nuoto.

Haruka non deve sbrigarsi a raggiungere i blocchi per vincere. 

Makoto aspetterà per lui, non avrà alcuna fretta.

Hanno tutto il tempo del mondo, hanno già vinto.

 

Gli sposi ora sono vicini, Makoto tende la mano verso Haruka per aiutarlo a salire i piccoli gradini che li separano ed Haru afferra la sua mano con naturalezza, sorridendo.

Un sorriso che non avevo mai visto prima, quasi indescrivibile, un sorriso che non si vede sul volto di qualcuno in un momento qualsiasi.

Mi chiedo subito se anche io sorriderò in quel modo il giorno in cui mi sposerò.

 

*

 

A metà della cerimonia quasi tutte le donne in sala non fanno altro che tirare sul col naso ed asciugarsi gli occhi.

Non mi permetto di giudicarle perché ho io stesso gli occhi lucidi e colmi di lacrime che minacciano di scendere alla prima occasione.

Personalmente è un record, visto che mi ritrovo a piangere anche per molto meno, ma questa volta è diverso.

Questa volta sono molto combattuto.

Da un lato sono così emozionato e felice per i miei amici, ma allo stesso tempo continuo a sentire una punta di sana gelosia.

Spesso lancio alcuni sguardi a Sousuke fingendo di voltarmi per sistemare la sedia e lui fissa impassibile la scena davanti a sé, come se stesse guardando un noioso programma televisivo.

Mi sta inviando un messaggio forte e chiaro: non ha interesse in tutto ciò.

Mi rattristo appena, stringendo le ginocchia con le mani, cercando di richiamare a me le forze necessarie per pensare ad altro.

Devo pensare a Makoto e ad Haru, devo pensare a tutto ciò che hanno dovuto affrontare per arrivare insieme proprio lì dove si trovano.

Devo pensare a tutto tranne che a me stesso.

 

La parte più complessa per me è non piangere adesso, nel momento dello scambio delle promesse.

L'uomo di mezza età che ha il piacere di celebrare le nozze, ha le guance e le mani paffute, con degli enormi baffoni neri ad incorniciare un sorriso smagliante.

Si rivolge agli sposi con tono gentile:

"Tachibana Makoto e Nanase Haruka, siete venuti a contrarre matrimonio, senza alcuna costrizione, in piena libertà e consapevoli del significato della vostra decisione?"

 

Non c'è un attimo di esitazione, entrambi rispondono: "Sì."

L'uomo continua.

"Siete disposti nella nuova via del matrimonio ad amarvi e onorarvi l'un l'altro per il resto della vostra vita?" 

 

Makoto incrocia lo sguardo limpido di Haruka, inclina appena il capo e sorride facendolo arrossire lievemente.

"Sì, lo siamo" rispondono all'unisono.

 

"Prendetevi per mano" dice poi accarezzandosi la punta dei baffi "E scambiatevi le fedi."

 

Makoto è il primo a slacciare il nastro bianco che lega la fede dorata appartenente ad Haruka.  

La mano sinistra dell'altro giace immobile sul proprio palmo e subito prende un respiro profondo, per poi avvicinare l'anello alle dita affusolate di Haru.

 

"Nanase Haruka, con questo anello io prometto di esserti fedele, di amarti ed onorarti fino alla fine.

Ma ti prometto anche di più.

Prometto di ascoltarti, di aiutarti ed appoggiarti ma soprattutto di seguirti e condurti sempre dove il cuore vorrà.

Prometto di restare e di non scappare, qualora dovessimo incontrare degli ostacoli insormontabili. Abbatteremo tutti i muri, tutti quegli ostacoli come un unico essere, come abbiamo fatto fino ad ora.

Con questo anello io ti sposo."

La sua voce trema appena mentre pronuncia le ultime parole e anche le mani faticano ad infilare la fede con naturalezza.

Haruka abbassa la testa per la prima volta dopo l'intero discorso ed osserva le loro mani, poi sfila la fede di Makoto dal cuscinetto e torna a guardare il suo uomo con occhi profondi.

 

"Tachibana Makoto, con questo anello io prometto di esserti fedele, di amarti ed onorarti..." fa una breve pausa mentre sbatte gli occhi e riprende fiato,

"Fino alla fine e se anche dopo la morte dovesse esserci una vita, ti amerò infinitamente anche in quella, e in quella dopo ancora.

Con questo anello io sono pronto a donarti tutto me stesso, sono pronto ad accogliere tutto ciò che sei e che diventerai.

Tutti ciò che diventeremo insieme.

Con questo anello io ti sposo."

Makoto si morde le labbra a sangue pur di trattenersi e finalmente Haruka spinge anche la sua fede lungo l'anulare.

 

Il breve secondo di silenzio viene interrotto dai miei singhiozzi, trattenuti dall' esatto momento in cui hanno iniziato a parlare. 

Mi mordo le nocche della mano e stringo talmente forte un fazzoletto da farle diventare bianche mentre calde lacrime rigano il mio volto lievemente arrossato e non faccio altro che pensare a quanto sia bello l'amore.

 

L'uomo con i baffoni ridacchia, come se si stesse quasi prendendo gioco della mia virile scenata di pianto, poi guarda i due sposi e apre le braccia.

"Con i poteri a me conferiti quest' oggi, sono lieto di dichiararvi marito e marito." 

Alcuni invitati iniziano ad applaudire, io vorrei unirmi ma sono troppo impegnato ad asciugarmi il volto e gli occhi.

Alzo lo sguardo e posso vedere Makoto e Haruka l'uno davanti all'altro, mentre si tengono per le mani e fremono, attendendo le parole conclusive del celebrante.

Lui sembra quasi confuso, con quel suo viso tondo e lo sguardo perso, molto probabilmente si è dimenticato di pronunciare una delle frasi più importanti: quella che sigilla l'unione.

Subito, come ripresosi, spalanca gli occhioni e si inchina in segno di imbarazzo.

 

"Potete baciarvi!" esclama alla fine e i novelli sposi fanno incontrare le loro labbra.

Questa volta anche io mi ritrovo a battere le mani con un enorme sorriso stampato in faccia e in sala si innalza un boato.

Mi volto a guardare Sousuke per la millesima volta e lui è sempre lì contro la colonna, mentre applaude con la folla e subito dopo abbandona la location, uscendo dalla porta principale.

Resto ad osservare la sua figura che scompare e posso sentire un'altra lacrima scendere lungo la mia guancia.

Questa volta non sto piangendo dalla gioia.

 

                                 *

 

Dopo aver messo un paio di firme in qualità di testimone di nozze ed aver scattato alcune foto con Makoto e Haruka, finalmente posso dirigermi verso l'area riservata per l'aperitivo ed il pranzo.

 

Il resort scelto come location è uno dei più famosi della regione, situato lontano dalla città.

Per l'occasione è stato utilizzato l'intero giardino, e non solo.

Visto che la cerimonia si è svolta all'interno dell' immenso albergo, i due hanno pensato di tenere il pranzo alla luce del sole.

Un immenso tendone color crema attira la mia attenzione, ed è proprio lì davanti che noto Sousuke che sembra aspettarmi.

È fermo davanti ad un tabellone fatto a mano che indica i tavoli e le persone che vi prenderanno posto.

 

I nomi dei tavoli sono indicati con delle date e dei simboli che ricordano un momento particolare della vita di entrambi gli sposi.

Sono stati incisi nel tabellone e poi colorati di bianco, in modo da farli risaltare, intorno ad essi vi sono dei piccoli fiori colorati per rendere il tutto più elegante possibile.

Mi avvicino a Sousuke camminando incerto, sono un po' ansioso di mostrarmi a lui proprio adesso, dopo aver assistito alla sua totale mancanza di interesse verso la cerimonia.

Non si volta a guardarmi ma so per certo che mi ha sentito arrivare, perché sorride.

 

"Siamo al tavolo '23.06.14'."

La sua voce profonda e calma mi fa quasi dimenticare il motivo per cui mi sono rattristato e accenno un sorriso, sollevandomi sulle punte e posando il mento sulla sua spalla.

 

"Il giorno in cui si sono fidanzati ufficialmente." Gli ricordo, dondolando sul posto e cingendogli la vita con le braccia.

Mi sporgo in modo da riuscire ancora a vedere il tabellone davanti a noi e osservo dal basso, la sua mandibola scolpita.

Sousuke sbuffa una risata e finalmente mi guarda con la coda dell'occhio, mentre accarezza le mie braccia.

 

"E guarda caso il simbolo che hanno scelto è uno squalo" ridacchia con voce roca e si sposta in modo da potersi mettere al mio fianco.

Le sue mani forti mi accarezzano le spalle ed io continuo a sorridere, spostando alcune ciocche ribelli dal viso.

 

"Ammetto che questa è  stata proprio una trovata geniale." 

Sousuke si ritrova a scuotere la testa divertito, sa bene che questo piccolo suggerimento è partito proprio da me.

Nel momento in cui sono entrato in modalità Wedding Planner, è stato il delirio.

 

Haruka mi aveva pregato in ginocchio - no, in realtà mi ero semplicemente offerto di aiutarlo - di scegliere i segnaposti, le bomboniere, gli origami da realizzare con i fazzoletti, le posate, i bicchieri giusti da utilizzare e per non parlare del menù.

Dopo aver seguito attentamente tutte quelle serie sui matrimoni, ho imparato qualcosa.

Sousuke nei mesi antecedenti, mi aveva semplicemente sopportato mentre non facevo altro che fare telefonate a destra e a manca, leggermente divertito.

In quei momenti ero decisamente isterico.

 

Torno con la mente al presente e Sousuke mi prende la mano, fa intrecciare le nostre dita, si sporge a baciarmi su una guancia ed io mi mordo le labbra per la felicità.

Finalmente mi degna di un po' d' attenzioni, quello che mi ci vuole in una giornata come questa.

 

"Entriamo" 

Suggerisce lui ed entrambi mettiamo piede all'interno del tendone.

 

Lo spettacolo è mozzafiato.

Il prato è stato rivestito da un tappeto color sabbia in modo da coprire l'erba ed evitare che qualcuno di sporchi.

I tavoli sono sparsi lungo i lati e il centro, lasciando dello spazio tra di essi così che i camerieri possano passare senza problemi. 

I cuscini delle sedie, le tovaglie e i fiori, richiamano lo stesso colore del tendone, e devo ammettere che si addice molto al rosa pallido dei tovaglioli trasformati in cigni sui piatti dorati.

Alzo gli occhi e alcuni candelabri scintillanti pendono dal soffitto, insieme a dei drappi di seta color avorio che rendono il tutto molto romantico e delicato.

Dall'altra parte del tendone si innalza un piccolo palco in stile classico, col pavimento in mosaico dai colori caldi.

Su di esso sono stati montati fili e luci, sicuramente gli sposi e alcuni invitati avranno presto il piacere di poter ballare proprio là sopra.

 

Il tavolo riservato esclusivamente ad Haruka e Makoto è quello più vicino al palco; è il più piccolo tra tutti gli altri ma è abbellito da fuori blu e il loro centrotavola è una miniatura di due animali marini.

Un delfino ed un'orca, intrecciati insieme.

Sì, anche questa è stata una mia idea.

Come quella di aggiungere un microfono per poter annunciare l'inizio del pranzo e delle danze, ma soprattutto per ascoltare i famosissimi discorsi d'onore.

 

Scorgo in lontananza il tavolo riservato a noi, al quale hanno già preso posto i nostri amici di vecchia data, intenti a conversare animatamente tra loro.

Aiichirou Nitori si alza in piedi per venirmi a salutare e mi ritrovo a sorridere divertito, mentre gli scompiglio i capelli argentati.

Al suo fianco compare un sempre esuberante Momotarou che mi strattona letteralmente accanto a lui, sbraitando su quanto sia contento ti rivedere finalmente tutti.

Noto con piacere che il nostro rapporto non è cambiato poi molto e mi ritrovo a ripensare brevemente ma con una certa nostalgia, ai tempi in cui ero il loro capitano o più semplicemente "Matsuoka-Senpai oppure Rin-Senpai".

Sousuke si accomoda al mio fianco e toglie la giacca, lasciandomi senza fiato e distogliendomi dai miei pensieri.

La sua camicia bianca lo fascia perfettamente nei punti giusti, mettendo in mostra i muscoli tesi e massicci, lo osservo mentre si tira su le maniche raggomitolandole con cura e scoprendo gli avambracci.

Lo imito poco dopo e mi immergo tra i pettegolezzi, tentando di distrarmi il più possibile per dimenticare alcuni pessimi frangenti di questa giornata.

 

"Questa pasta è fantastica! È davvero cucinata da un italiano?" 

Nagisa è estasiato dalla scelta accurata del menù, gustando ogni portata con curiosità.

Molti dei piatti scelti provengono da cucine straniere e, modestamente, sono orgoglioso del fatto che gli sposi abbiano seguito i miei consigli. 

 

"Certamente" rispondo sorseggiando dal mio bicchiere del vino bianco "Uno dei migliori, non hanno badato a spese."

 

"Qualcosa mi dice che c'è il tuo zampino, qui." 

Kisumi è seduto a capotavola e mi guarda con un sorriso vagamente malizioso dipinto sul volto.

Ha le gambe accavallate e tiene la forchetta tra le mani con estrema eleganza, mostrandosi raffinato ed educato.

Tutto il contrario di come è davvero.

 

"Ed hai ragione." Rispondo senza peli sulla lingua, gustandomi i versi sorpresi dei presenti.

 

"Hai buon gusto." Afferma Kisumi facendo scorrere lo sguardo al tavolo poco distante da noi.

Con la coda dell'occhio seguo il suo sguardo e scorgo per pochi istanti la figura del biondino della cerimonia.

Mi ritrovo a sghignazzare, per niente sorpreso.

 

Gou, anche lei seduta con noi ma a debita distanza da Momo e Seijuro, ovviamente, interviene:

"Dov'è il piccolo Hayato?"

 

"Mio fratello? Oh, è al tavolo con gli altri bambini. Laggiù!" 

Dice Kisumi, indicando un lato del tendone, dove sono stati sistemati i più piccoli "Oggi ce ne sono parecchi!"

 

"Starà bene senza di te?" Chiede lei, un po' preoccupata.

 

"Tranquilla, starà benone. Sicuramente si sarà già fatto degli amici." 

E il suo sguardo si perde ancora ad osservare il ragazzo di poco prima.

Non riesco a trattenermi e mi ritrovo a guardarlo con una delle mie espressioni più melliflue.

 

"Anche tu durante la cerimonia ti sei fatto un nuovo amichetto, o sbaglio?"

Alcuni ridacchiano, poiché Kisumi che flirta apertamente con un ragazzo non passa di certo inosservato.

Lui si morde le labbra e sospira.

 

"Ahimè ti sbagli...ma me lo farò presto." 

 

E forse sarebbe stato meglio non stuzzicarlo, poiché Sousuke si ritrova a tossire, strozzandosi col proprio cibo. 

E non è il solo.

 

                                 *

 

Sul finire del pranzo, mi posiziono sul palco ed afferro il microfono facendo alcune prove, picchiettando su di esso per assicurarmi che funzioni davvero.

Oltre ad aver organizzato più della metà del matrimonio, sono anche stato nominato come responsabile degli annunci. 

Non mi imbarazza stare in piedi sul palco per parlare alla folla di invitati, anzi, mi sento perfettamente a mio agio.

 

"Perdonatemi Signori e deliziose Signore, mi tocca interrompere temporaneamente il pranzo per lasciare spazio al momento più imbarazzante della serata.

Per gli sposi, ovviamente!" 

Ho catturato l'attenzione di tutti e sembrano stregati da me e dalle mie invidiabili abilità da oratore.

"Non ho preparato un discorso e non l'ho tantomeno scritto. Mi sono detto che forse avrei dovuto parlare col cuore, prometto che sarò breve."

Mi volto a guardare Makoto ed Haruka e subito mi avvicino al loro tavolo, scendendo dal palco.

"Quando vi ho conosciuto, ricordo di aver pensato subito che il vostro legame fosse speciale e anche che foste molto strambi. Gli anni sono passati e le cose non sono cambiate, Haruka ha continuato ad inseguire i suoi sogni e Makoto ad inseguire Haru, letteralmente.

Sul serio, non avete idea di quante volte scappi verso una piscina! Lui e le sue strambe fissazioni con l'acqua, oh God!”

Le risate riempiono il tendone e Haru si ritrova a scuotere la testa, rassegnato, ma non smette di sorridere.

Mi appoggio al loro tavolo con fare rilassato, continuando.

"Non mi lamenterò affatto di tutto ciò che il sottoscritto ha dovuto sopportare negli ultimi anni, sono troppo buono per queste cose!

Ma posso limitarmi a dire ciò che rende questi due uomini qui, i miei migliori amici.

Potrei iniziare parlando del momento in cui abbiamo nuotato insieme per la prima volta, la nostra prima staffetta. 

Parlerei per ore della miriade di emozioni che mi travolsero, ogni respiro, ogni bracciata, avevano il sapore della squadra. 

Ricordo ancora i nostri momenti passati nuovamente insieme al liceo e non li ringrazierò mai abbastanza per avermi fatto riscoprire l’importanza dell’amicizia che oggi mi ha portato ad essere quello che sono.

E dopo tanti anni mi sono sentito di nuovo libero. 

È grazie a loro se ho potuto ritrovare il mio amore, se ho ricominciato a credere nella squadra e soprattutto in me stesso.”

Il silenzio mi fa percepire maggiormente il battito impazzito del cuore, poiché parlare del mio incontro e riavvicinamento con Sousuke mi fa sempre un certo effetto.

Alzo il mio bicchiere di champagne al cielo e brindo con gli invitati, sorridendo dolcemente agli sposi.

“Vi auguro il meglio, che questa unione possa durare per sempre.”

Mi volto verso il mio pubblico e mi sembra il momento adatto per sdrammatizzare.

“E voi dovreste ringraziarmi per avervi risparmiato lo sgombro nel menù! Cheers!”

E sono felice di abbandonare il microfono per poter correre in bagno a rinfrescarmi, mentre sento il cuore esplodere nel petto.

 

 

 

Devo ammettere che, per quanto in certi momenti non mi senta particolarmente allegro, questo matrimonio sta andando a gonfie vele. 

Mi sono ripromesso di non arrivare a fine serata completamente distrutto per colpa dell’alcol, ovvero l’unica soluzione al mio malessere temporaneo, quindi mi sono buttato sulla pista da ballo non appena gli sposi hanno finito di danzare sulle note di una canzone smielata.

Ho convinto Sousuke a seguirmi e mi ha sorpreso vederlo convinto e senza pudore, mentre mi tiene stretto a sé e mi guida lentamente.

Anche la sua vicinanza e il suo calore mi hanno tranquillizzato ed alla fine ho deciso di gettarmi tutto alle spalle almeno per un paio d’ore.

 

Quando la musica si fa più forte e scatenata, - quindi decisamente poco da Sousuke -, mi lascia in pista insieme a Kisumi ed Haruka ed io mi muovo ritmicamente e senza inibizioni, limitandomi a sbranare Sousuke con le mie occhiate sensuali, noto infatti che mi sta osservando seduto al tavolo. 

Non ama questo genere di musica lo so, ma mi tiene d’occhio ugualmente, sa che mi muovo in questo modo solo per attirare la sua attenzione e sedurlo.

Haru è felicissimo e per la prima volta si diverte come un matto, assaporando le sue prime ore da uomo sposato.

Kisumi tenta di avvicinare la sua ennesima preda mentre tracanna un alcolico dopo l’altro, giustificandosi con: “La mia prima cotta si è appena spostata, non posso fare altro che bere e dimenticare!” Riferendosi palesemente a Makoto.

Fortunatamente l’ho sentito solo io.

 

Qualche attimo più tardi, sono costretto ad interrompere le danze per annunciare una delle cose più esilaranti della festa: i giochi. 

Makoto viene costretto a sfilare con i denti una giarrettiera di pizzo posta innocentemente intorno al pantalone di suo marito, impiega parecchio tempo per colpa dell’imbarazzo ma alla fine riesce nell'impresa.

Successivamente una fila di amici ed invitati è stata posizionata in fila insieme a Makoto, Haruka viene bendato ed è costretto a palpare una decina di gambe per riconoscere quelle del suo uomo.

So per certo che Haru ha individuato immediatamente la risposta esatta, ma ha finto di no per rendere il gioco più divertente. 

 

Adesso sono in piedi mimetizzato tra la folla di curiosi e vedo le damigelle accorrere al centro della sala, poco distanti dal palco da cui Haruka le osserva con sguardo serio.

Ad esse si uniscono un consistente gruppo di donne di tutte le età e perfino qualche uomo, tra cui Kisumi e Nagisa.

 

“Tu non vai?” 

Mi chiede Sousuke, posto alle mie spalle, con i suoi occhi chiari che scrutano la scena.

Io scuoto semplicemente la testa e abbozzo un sorriso.

 

“No, sono cose da ragazzine queste.”

Rispondo poco convinto e Haruka si rigira il bouquet tra le mani, dando le spalle alle ragazze.

Spero vivamente che non sia Gou a prendere quei fiori, non potrei sopportare di vedere anche lei crescere così in fretta, ma dall’altra parte spero che sia proprio lei perché significherebbe coronare il suo sogno.

 

Le donzelle saltellano eccitate ed Haru si prepara al lancio, oscillando le braccia un paio di volte.

 

Poi si ferma e si volta.

 

Lo vedo mentre il suo volto impassibile torna a splendere con un mezzo sorriso e cammina con sicurezza verso qualcuno.

Verso me.

Lo guado con gli occhi spalancati, il mio stomaco si stringe e lui mi porge il suo bellissimo e costoso bouquet.

Inizialmente non so esattamente cosa provare: rabbia, perché sembra una palese presa in giro o confusione, perché non riesco proprio a capire cosa sta succedendo.

 

E realizzo.

 

Alle mie spalle trovo la persona che amo più al mondo, nel suo completo nero e con i capelli scompigliati, in ginocchio.

Sono completamente paralizzato e noto che le sue grandi mani nascondono una scatolina di velluto blu e tremano appena.

 

“Rin Matsuoka” inizia, la sua voce dolce ma ferma, mi scioglie un po’ “Ho atteso questo momento da una vita intera e mi scuso se sono stato troppo impaurito per farmi avanti prima. 

Non riuscirei a descrivere a parole l’immenso amore che provo per te, né riesco a dimostrarti ogni giorno quanto io ti sia grato per aver scelto me, per essere rimasto al mio fianco.

Mi hai stravolto, Rin.”

Il mio volto va a fuoco e sento le gambe farsi sempre più leggere, Sousuke non stacca gli occhi dai miei nemmeno per un secondo, non vacilla.

“Hai riportato la luce nella mia vita quando tutto sembrava perduto, mi hai dato la forza per rialzarmi e questo mi fatto capire quanto tu sia speciale.

Sei la persona più bella che io abbia mai visto, sin da quando eravamo bambini."

Fa una pausa ed apre la piccola scatola mostrando un anello scintillante, d’argento, con su inciso “Promise”.

Una parola.

Un grande significato.

Sousuke prende un bel respiro e sorride ampiamente, un rarissimo sorriso.

“Rin, vuoi sposarmi?”

 

Non riesco a percepire alcun suono, in questo momento non esiste nessuno, non ci sono delle persone sconosciute che ci guardano commosse, non c’è un altro matrimonio.

Siamo soli.

In questo momento inoltre mi accorgo di aver frainteso tutto, di aver sofferto per qualcosa che ora posso realizzare.

Ho fatto l'errore di pensare di poter leggere dentro Sousuke in modo totale, invece riesce sempre a sorprendermi.

 

Accarezzo l’anello con la punta delle dita e mi mordo le labbra, sentendo le guance bagnate.

 

“Sì!” Singhiozzo e mi getto tra le sue braccia, lasciando che mi accarezzi i capelli e che mi frantumi le ossa con la sua stretta.

Lo stringo con tutte le mie forze, aggrappandomi a lui come se fosse un' ancora di salvezza, piangendo ovviamente a dirotto. 

 

Devo assolutamente ringraziare Haruka per aver aiutato Sousuke a farsi avanti, per aver reso questo giorno speciale anche per me, per avermi donato un pezzetto del "suo" giorno per vedermi felice.

Per adesso però, mi godo il sapore delle labbra del mio futuro marito, realizzando che non ne avrò mi abbastanza.

Restiamo così nella nostra personale bolla d'amore, mentre tutto intorno l'attenzione torna nuovamente su Makoto ed Haruka, com'è giusto che sia.

Devo dirlo, questo è proprio un giorno indimenticabile.

 

 

 

 

 

 

 

*SPAZIO AUTORE*

 

Non sto piangendo per questo bellissimo finale, nono, cosa credete.

È il sogno della vita vedere Sousuke in ginocchio in tutta la sua magnificenza mentre chiede a Rin di sposarlo. 

Quante gioie!

 

Ora aggiungo velocemente una cosa:

Questa OS è stata praticamente scritta a quattro mani (per le correzioni varie e modifiche).

Perché è solo grazie alla mia fantastica senpai se ha visto la luce ed è migliorata PARECCHIO. 

CIAO KYA92 TI ADORO ;^) 

 

Alla prossima

-Ross 

 

  
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