Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: Vavi_14    22/09/2017    4 recensioni
Piccole scene rubate dalla vita di sette giovani trainee che aspirano a diventare idol.
◊È un torneo di sopravvivenza dove solo i vincitori vanno avanti◊
______________
Dal cap VIII. #pizza
[…]Oltre gli schiamazzi degli attori, si sente solo il respiro pesante di Taehyung e quello di Yoongi, assieme agli sbuffi intermittenti di Jungkook, che ogni tanto lascia ciondolare la testa per poi risvegliarsi all’improvviso, guadagnandosi un’occhiata divertita e intenerita da parte di Jimin.
«Ragazzi, io ho fame».
In quel momento, le teste di tutti – tranne quella di Yoongi – si voltano contemporaneamente verso il criminale che ha osato pronunciare una frase tanto sconsiderata. Sono le undici e mezza di notte, hanno già consumato i loro panini qualche ora prima, perché mai uscirsene con un’affermazione che ha dell’utopico?
A parlare è stato Taehyung e Jimin ancora non si capacita di come abbia fatto a svegliarsi, mettere in moto i neuroni, captare gli stimoli del proprio stomaco e convertirli in parole nel giro di un secondo.
[…]
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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XXV. Parolacce
 









«Di nuovo, rivincita!».
«È la seconda volta che perdi, hyung, che rivincita vuoi?»
«Aish, sta zitto e giochiamo».
«Non c’è due senza tre, eh».
«Ti ammazzo».
Taehyung spintona la spalla di Jungkook con un piede, facendolo sbilanciare da un lato. Il più piccolo cerca di incassare il colpo ma finisce con un gomito piantato sulla moquette e il calzino di Pikachu dello hyung ancora pericolosamente vicino al volto. Reagisce quasi nell’immediato, fiondandosi sul più grande per togliergli il joystick, al ché Taehyung si chiude a riccio, piegandosi sulle ginocchia ed impedendo così a Jungkook di raggiungere il suo obiettivo; almeno fin quando sente tutto il peso del più piccolo adagiarsi sulla propria schiena e due mani dalla presa ferrea agganciare i suoi avambracci per tentare di rompere la difesa.
«Non cederò mai» sibila allora tra i denti, ormai senza fiato per lo sforzo e le troppe risate.
«Io credo proprio di sì» asserisce convinto Jungkook, deciso a passare alle maniere forti. Stavolta sono i fianchi di Taehyung ad essere improvvisamente punzecchiati da pollice e indice del più piccolo, che non gli lasciano tregua finché non è lui stesso, disteso a terra in preda agli spasmi del solletico, a dichiarare pietà e sconfitta.
«Quindi ti arrendi» dichiara Jungkook, un ginocchio piantato sull’addome del più grande, le dita delle mani incrociate con le sue in una lotta inutile di bicipiti.
Seokjin, intento a riordinare le sue cose in camera, li ha letteralmente scavalcati nel passare per il soggiorno, lasciandosi scappare solo un sospiro rassegnato; Hoseok per un momento si è lasciato coinvolgere, indicando a Jimin lo strano intreccio di corpi e commentando il fatto che Taehyung fosse in netto svantaggio rispetto a Jungkook, in quanto a forza fisica. Jimin si era limitato a replicare che prima o poi si sarebbero fatti male e che forse occorreva ridimensionare i loro spiriti combattivi onde evitare ulteriori danni al tavolino del soggiorno, già abbastanza stressato dalla poca delicatezza di Namjoon. Tutto era sembrato quasi nella norma, almeno fin quando Jungkook finisce, con tutto il suo peso e con parte di quello di Taehyung, sul mignolo del piede destro di Yoongi il quale, sfortunatamente, aveva deciso di alzarsi per andare in bagno proprio in quel momento cruciale.

Un secco “Che cazzo” risuona nelle orecchie dei presenti, facendo pietrificare i due ragazzi all’istante. Quando Min Yoongi dava il buongiorno al mondo con una parolaccia, quello non era mai un buon auspicio, se ne poteva star certi.

Jungkook si volta verso lo hyung e chiede scusa flettendo il capo due o tre volte; Taehyung fa lo stesso ma non riesce a trattenersi e continua a ridere sotto i baffi, perché l’espressione di Yoongi incazzato, con i capelli per aria e gli occhi assonnati è tanto spaventosa quanto esilarante.
Hoseok anche sta ridendo senza contegno aggrappato alla spalla di Jimin ed è sicuro che Yoongi lo stia maledicendo mentalmente. La poca grazia con la quale chiude la porta del bagno conferma al gruppo che quello non era stato per Yoongi uno dei migliori risvegli.
Impiega poco ed è di nuovo fuori, il suo sguardo sembra addirittura più spaventoso di prima, o forse sono solamente i capelli che ha cercato di pettinare invano a farlo assomigliare molto ad un istrice su di giri.
In realtà sembra quasi che tutti stiano osservando la scena piuttosto interessati e Namjoon non può fare a meno di schiaffarsi una mano sul volto quando capta da lontano i borbottii sommessi di Yoongi, intervallati ogni due per tre da espressioni colorite e poco consone alla situazione.
«Lo hai sentito, hyung?!» esclama Taehyung, ma Yoongi ignora bellamente la discussione anche se si sta parlando di lui, raggiungendo di nuovo il proprio giaciglio, deciso a metterci radici almeno per le successive due ore. D’altronde, sono tre giorni che non dorme. «Ha detto-»
«Lo so che ha detto» replica Namjoon un po’ evasivo: aveva erroneamente pensato che gli ultrasuoni di Yoongi fossero udibili solo ad orecchie allenate come le sue. Evidentemente la convivenza a sette aveva portato i suoi “frutti”.
«Quindi gli tocca la settimana in cucina?» Hoseok guarda Seokjin, che nel frattempo li ha raggiunti.
Anche Namjoon ora rivolge lo sguardo al più grande, il quale però non sembra volersi pronunciare,visto che non ha potuto assistere alla scena. Dopodiché tenta con un approccio pacifico.
«Beh, considerando che Jungkook gli era appena salito su un piede, forse…»
«Ma ha detto caz- la parola con la C!» Il più piccolo del gruppo si riprende appena in tempo, fulminato da uno sguardo di Jimin e memore della punizione che gli era toccata due settimane prima per aver dato troppo sfogo alla propria indole selvaggia e apparentemente repressa, durante una partita contro Taehyung.
«Ha detto tre volte la parola con la C» gli fa eco Taehyung, saccente.
Al ché Jungkook lo contraddice. «Quattro».
«Aish, le avete contate?!» Jimin li squadra entrambi, piuttosto incredulo.
«Jimin-sshi tu sei già a tre questa settimana, quindi fai poco il bacchettone. Alla prossima lavi i piatti con lo hyung».
I due coetanei si scambiano sguardi di fuoco e Jimin si sente decisamente al centro dell’attenzione. I suoi compagni sanno che è il meno incline a lasciarsi sfuggire parole di un certo tipo. D’altronde non è nemmeno abituato a tenere il conto o a preoccuparsi di amici traditori pronti a spifferare i suoi sbagli al vento da un momento all’altro.
Nel venire a conoscenza di quella confessione inaspettata, Namjoon non può che sentirsi in colpa; a differenza di Seokjin, che pur non avendo un linguaggio sempre pulito e impeccabile, almeno si premura di essere discreto e di non farlo davanti ai più piccoli, lui e Yoongi sono sicuramente quelli più propensi a lasciar trapelare i loro problemi sotto forma di parole colorate. Si può dire che entrambi hanno contribuito a disegnare un suggestivo arcobaleno in casa Bangtan. Arcobaleno che, a quanto pare, sembra avere un che di contagioso.
«Se è per questo, ti ho sentito dire la parola con la M due giorni fa» replica Jimin.
«Merda non è una parolaccia!» si difende Taehyung, piuttosto interdetto.
«Cacca non è una parolaccia» lo corregge Hoseok, incrociando le braccia.
«Va bene, allora la prossima volta userò cacca».
«Volete fare un elenco?»
Seokjin si inserisce con tono abbastanza ironico, ma Taehyung è talmente preso dalla questione che in un lampo ha recuperato un taccuino da sopra la libreria e ci sta scribacchiando sopra qualcosa.
Namjoon, intanto, inizia a pensare che l’idea di ridimensionare tutti infliggendo “punizioni” domestiche non ha sortito affatto l’effetto che avrebbe sperato, né su di lui né sugli altri del gruppo, visto che si è arrivati a parlare “per iniziali” come un gruppo di bambini alle prime esperienze nel misterioso universo adulto.
«Ma poi quale sarebbe questo Paese dove tutti mandano tutti? Ormai non c’è più nessuno affancu-».
«Ok, basta».
Taehyung viene interrotto per l’ennesima volta prima che possa peggiorare anche lui la propria situazione. Il leader sa che è il momento di prendere in mano le redini; probabilmente è la giusta occasione per parlare francamente ai suoi compagni, scusarsi magari, e portarli a riflettere sul fatto che nessuno di loro è più un bambino – o forse giusto uno – e che quindi la trovata delle punizioni deve finire una volta per tutte, in modo che ognuno impari a prendersi le proprie responsabilità. Dopotutto, l’importante è sempre essere educati e mantenere una certa decenza, almeno in determinate circostanze. Insomma, non è poi un compito così difficile da prendere in carico.
«Se avete finito di rompere i coglioni, io vorrei dormire. Grazie».
Quand’ecco arrivare la secchiata d’acqua di Min Yoongi, dalla camera da letto, che accartoccia in un baleno tutte le buone  intenzioni del leader il quale, dopo aver scrutato ognuno dei suoi compagni, decide autonomamente di emettere il verdetto finale, per quanto drastico e doloroso esso sia.
«D’accordo, è deciso. Da questo momento in poi, al posto delle faccende in cucina, chi supera il limite offrirà una cena a tutti. Membri dello staff compresi».
«Cosa?!» E’ incredibile come solo Namjoon riesca ogni volta ad intaccare la preziosa imperturbabilità di Kim Seokjin.
«N-non è un po’ esagerato, hyung?» tenta Hoseok, ottenendo uno sguardo preoccupato di Jimin in risposta. «Non abbiamo nemmeno i soldi per la spesa…»
«Si può fare» sussurra  Jungkook tra sé e sé, consapevole che, per quanto riguarda lui, non dovrebbero esserci troppi problemi. Tuttavia riceve un’occhiata abbastanza eloquente sia da Taehyung che da Jimin, i quali probabilmente sanno più degli altri e, silenziosamente, gli intimano di non essere troppo sicuro di sé, perché in futuro potrebbero anche decidere di non coprire i suoi rari - ma comunque presenti - strappi alle regole.
 
 
 
Nel frattempo, a qualche metro di distanza, Min Yoongi ripete a mente i motivi per i quali non vale la pena uccidere Namjoon una volta che farà ritorno in stanza. Stranamente, sono meno di quanti si aspettasse.
«Andrò in bancarotta».
 

 









 
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Allora… il prompt è stato suggerito dalla cara Blue Poison. Perdonami, probabilmente ti saresti aspettata qualcosa di più soft e meno esplicito (avevo detto niente capitoli da “scaricatore di porto”, vero? XD), ma questo è quello che ne è uscito, quindi spero possiate apprezzare lo stesso. Anzi, spero di non aver dato fastidio a nessuno. Il tutto è ovviamente in chiave scherzosa e anche parodica, se vogliamo.
Sì, non ho escluso alcun membro dalla brutta abitudine, nemmeno Jungkook stavolta. Qualche studioso di sociologia diceva che si apprende per imitazione. XD
Colgo l’occasione per ringraziare di cuore tutti coloro che hanno iniziato a seguire la raccolta o che l’hanno inserita nelle varie categorie. Anche se non sento la vostra “voce” so che ci siete e questo mi fa un piacere immenso. Grazie <3


Ps. Perdonatemi se ultimamente aggiorno a singhiozzo, ma ho avuto alcune questioni lavorative/di studio da sbrigare. Inoltre c’è stato anche un certo COMEBACK al quale star dietro. E io sono vecchia, mi perdo le cose per strada, non ce la faccio a fare tutto. Bangtan, abbiate pietà delle noonas che vi seguono XD.

Vavi

 
  
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