Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritta sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=cwNR8Tq9Q_E.
★ Iniziativa:
Questa storia partecipa alla challenge “Prosthetic
Kink Contest!”
a cura di Fanwriter.it!
★ Fandom:
Naruto.
★ Numero
Parole: 536.
★ Prompt
brevi: 2. Pelle.
Nuova
pelle sull’Apollo Destiny
La
luce elettrica delle lampade illuminava la camera
da letto, facendo risplendere le coperte candide e si rifletteva sui
vetri.
Oltre di essi si vedevano sfrecciare nebulose e pianeti, che
risaltavano sullo
sfondo nero-blu dello spazio.
Il
robottino alzò e abbassò la mano metallica, dalle
sue rotelline si alzava rumore di ferraglia che cozzava.
“L’operazione
è terminata. Il signor Madara richiede
di poter entrare” disse.
Sakura
si mordicchiò il labbro roseo, arrossandoselo.
Il suo battito cardiaco accelerò e lo sentì
rimbombare nelle orecchie, strinse
i pugni.
“Non
ho mai avuto a che fare con un’infermiera più
fastidiosa di te” ringhiò Madara.
Sakura
gli deterse delicatamente una delle tante piaghe che ricoprivano il suo
corpo,
da cui proveniva un forte odore di cancrena.
“Ed
io con un paziente più insopportabile. Come ti sopportavano
i tuoi poveri
sottoposti?” esalò. Si massaggiò la
fronte e scosse il capo, facendo ondeggiare
i corti capelli rosa.
“Io
avevo il pugno di ferro, non gli permettevo di dire niente. Se non
fosse stato
per me…”. Iniziò a ribattere Madara.
Strinse le labbra e gemette.
“Signore,
le ricordo che il 70% della sua cute è bruciato a causa
dell’incendio e le è
sconsigliato parlare o muoversi così tanto” disse
la voce meccanica di un
robottino.
“Io
parlo quanto mi pare, ferraglia” ringhiò Madara.
Un rivolo di sangue gli colò
dalle labbra, ripiegate su se stesse per le ustioni. I suoi capelli
mori
stavano ricrescendo, ma alcune parti della sua testa erano ancora
pelate.
“Non
litigare anche con gli automi. Fatti curare. E per tua informazioni, io
sono
una futura dottoressa, una stagista, non un’infermiera. Un
giorno conterò
qualcosa, qui alla base Apollo Destiny” borbottò
Sakura.
“Fallo
entrare. Dobbiamo accertarci che l’operazione
non stia portando un rigetto al paziente” disse, ma la voce
le tremò.
La
porta metallica si aprì e Madara ne entrò, la
pelle
sintetica rifletteva la luce delle lampade, brillando.
“Sembro
una cazzo di bambola di plastica” ringhiò
Madara. I lunghi capelli mori gli arrivavano alle ginocchia e la figura
della
ragazza si rifletté nelle sue iridi rosso sangue.
<
È bellissimo > pensò la giovane.
Madara
ghignò.
“Cosa
c’è?! Per una volta sei senza parole?”
la
stuzzicò.
Sakura
indicò il letto con l’indice e sbatté
il piede
per terra.
“Siediti!
Ora! Devo visitarti” ordinò.
Madara
fece una risata gelida e si accomodò.
“Quell’idiota
del tuo superiore…” cominciò.
“Il
dottor Kakashi è molto preparato, ma non è il mio
superiore. Finiti gli studi anche io sarò un chirurgo
specializzato in impianti
bio-meccanici. Fammi vedere se il tuo corpo sta reagendo bene alla
pelle
sintetica” disse Sakura, avvicinandosi. Si sedette vicino a
lui e gli ticchettò
con un piccolo ago sulla spalla.
“Piantala,
è fastidioso” ringhiò Madara, alzando
il
labbro superiore in un ringhio.
“Ottimo,
vuol dire che funziona” ribatté Sakura.
“Quando
sarò fuori di qui e tornerò al mio esercito,
mi verrai a trovare? La mia vita sarà monotona senza il tuo
modo di fare
insopportabile e bipolare tra crocerossina e dominatrice”
sussurrò Uchiha con
voce calda.
“Soltanto
se non ti farai ammazzare, generale”
sussurrò Sakura, arrossendo.
<
E quel giorno spero di poter provare con te se
questa nuova pelle reagisce alle sensazioni anche durante il sesso
> pensò
Madara.