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Autore: Arya_95    24/09/2017    3 recensioni
Rose è felice che l'ultimo anno ad Hogwarts stia per iniziare. Il castello ha significato per lei sei anni di torture e prese in giro e non vede l'ora di lasciarsi tutto alle spalle.
Con l'arrivo del nuovo anno scolastico nasce in lei anche una nuova consapevolezza: deve cambiare le cose. Si, ma come?
Per fortuna ci sarà Scorpius ad aiutarla e a starle vicino anche nei momenti peggiori, facendole anche riscoprire una vecchia amicizia e tutte le sfaccettature dell'amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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8. Hogsmeade
 
But I'm a creep, I'm a weirdo.
What the hell am I doing here?
I don't belong here.
 
I don't care if it hurts
I want to have control
I want a perfect body
I want a perfect soul
I want you to notice
When I'm not around
You're so fuckin' special
I wish I was special
 
Creep - Radiohead
 
Subito dopo pranzo Rose si era rintanata in camera sua.
Le poche volte che andava ad Hogsmeade le piaceva togliersi finalmente la divisa e tornare ad indossare i vestiti babbani, jeans e felpa era il suo outfit preferito, però non c'era mai andata con qualcuno.
E se Chad avesse tenuto la divisa? Sarebbe parso strano se lei avesse indossato abiti babbani? E cosa si sarebbe dovuta mettere?
Alla fine si decise per un paio di jeans e un maglione verde scuro, mancavano pochi minuti alle tre e già era pronta, in piedi vicino al portone d’ingresso, emozionata come poche altre volte nella vita.
Aveva detto a Scorpius di non essersi fatta ‘strane idee’ ma in realtà non aveva potuto evitarlo. Non era riuscita a non pensare a Chad come il principe azzurro delle fiabe che la nonna le raccontava da bambina o al bel ragazzo dei libri babbani che si innamora perdutamente della ragazzina.
La facevano arrabbiare quei libri perchè sapeva che a lei non sarebbe mai toccato. Nessuno sarebbe venuto a salvarla dall’inferno della sua vita, nessun bel principe era stato disegnato per lei.
I principi vogliono le principesse, non le sguattere si ripeteva.
Ma se finalmente fosse arrivato il suo turno?
Chad la raggiunse dopo pochi minuti e si diressero al paesino, direttamente ai Tre manici di scopa.
Entrarono nel piccolo locale affollato sedendosi in un tavolino appartato, uno dei pochi liberi.
-Fuori si gela e qui si muore di caldo- commentò il ragazzo, tanto per dire qualcosa. Rose era troppo imbarazzata per parlare infatti si limitò ad annuire.
-Ti senti in imbarazzo?- sussurrò lui sporgendosi verso la ragazza che annuì di nuovo, con un sorrisino incerto.
-Non dovresti, anzi. Io dovrei esserlo, sei la ragazza più intelligente che conosco. Ogni frase che dico ho il terrore di sbagliare qualcosa e fare la figura dell’ignorante-
-Non devi preoccuparti, so che sei intelligente-
-Grazie, detto da te significa molto- disse Chad a bassa voce, posando la sua mano su quella della Corvonero, rossa per il caldo e l’imbarazzo.
-Ragazzi, cosa vi porto?- chiese la cameriera accostandosi al loro tavolo e rivolgendo uno sguardo interessato al bel ragazzo seduto al tavolo con...sua cugina? Perchè certo non potevano uscire insieme.
-Per me un Rum di ribes rosso, tu Rose cosa prendi?-
-Una burrobirra per favore- rispose lei e subito le si annodò lo stomaco. Non avrebbe dovuto, e lo sapeva. Se solo Scorpius...no. Interruppe velocemente quel filone di pensieri, non voleva guastarsi il pomeriggio.
-Arrivano subito- rispose la ragazza facendo l’occhiolino a Chad e allontanandosi.
-Allora...stavamo dicendo?- chiese il grifondoro tornando a guardare la ragazza dopo che la cameriera fu sparita nel retro.
-Nulla di importante-
-Proprio non mi ricordo, mi confondi Rose- continuò il ragazzo tenendo il proprio sguardo fisso in quello di lei, in modo un po' inquietante secondo Rose.
Non dissero altro ma continuarono a fissarsi finché non arrivarono le bibite, dopodiché fu Rose a proporre un argomento.
-Per...per il compito di incantesimi stavo pensando che, se ti va, potrem...-
-Su Rose, non parliamo di scuola adesso. Inoltre sono sicuro che qualunque cosa tu abbia scelto vada benissimo, mi fido ciecamente del tuo giudizio- la interruppe lui prima di rivolgerle un sorriso ammaliatore.
-Okay- disse la ragazza sottovoce, se non voleva parlare di scuola...di cosa avrebbero mai potuto parlare?
Chad cominciò a chiederle di sé, dei suoi gusti, della sua famiglia mostrandosi interessato ad ogni aspetto, cosa che, agli occhi di Rose, gli fece acquisire diversi punti.
-Ne vuoi un'altra o andiamo? Mi piacerebbe portarti in un posto- chiese lui dopo un'oretta.
Rose accettò di uscire quindi prese la giacca e lo seguì fuori, attraversando il piccolo paesino sferzato dal vento i cui abitanti e gli ancor più numerosi turisti camminavano piegati per contrastare le raffiche fredde. Si diressero poi su per una collinetta spoglia con piccoli cumuli di neve ghiacciata, rimasti dall’ultima nevicata, dalla cui cima si poteva vedere il Castello in tutto il suo splendore.
-È un posto molto bello- commentò Rose guardandosi intorno.
Il lago rifletteva il cielo bianco, una promessa silenziosa della nevicata che sarebbe arrivata da lì a qualche ora, e il castello risaltava ancora di più sullo sfondo candido delle nuvole.
-Quando posso vengo sempre qui, mi rilassa e mi fa pensare. Non ci ho mai portato nessuno ma so di potermi fidare di te. Non sei come le altre ragazze, sei unica. E tra noi c'è qualcosa di speciale, so che lo senti anche tu- parlando Chad si era avvicinato e aveva gradualmente abbassato la voce fino a farla diventare quasi un sussurro, la sua mano destra si era alzata andandosi a posare sul viso di Rose che era immobile, quasi in iperventilazione.
Chad continuava ad avvicinarsi e la mente della ragazza lavorava frenetica oddio mi sta per baciare. Ma io voglio bacialo? È un bel ragazzo e sembra gentile ma...
Prima che se ne accorgesse Chad aveva posato le labbra sulle sue e le stava muovendo con decisione mentre lei rimaneva impietrita, immobile e spaventata.Quando lui provò ad insinuare la lingua tra le sue labbra morbide, si ritrasse delicatamente rivolgendogli un sorriso imbarazzato.
-C'è qualcosa che non va?- chiese lui premuroso, carezzandole una guancia con il dorso della mano.
-No, è che non me la sento...- sussurró Rose arrossendo e guardandosi le mani.
-Tranquilla piccola, anzi scusami. Torniamo al Castello?-
Rose annuì e seguì Chad per la stessa strada dell'andata. Il ragazzo la accompagnò fino al quarto piano, dove le loro strade si sarebbero divise, e le diede un piccolo bacio sulla guancia prima di allontanarsi lungo il corridoio deserto.
 
Rimase tutta la sera in camera, in silenzio a pensare e ripensare al calore e alla morbidezza delle labbra di Chad sulle proprie.
Era stato il suo primo bacio.
E lo aveva dato ad uno dei ragazzi più belli della scuola.
Era felice, non vedeva l’ora di ribaciarlo.
Non si sarebbe mai azzardata a farlo davanti a tutti, tipo a lezione, però forse nel pomeriggio si sarebbero visti. Dovevano ancora finire un progetto…
Fece fatica ad addormentarsi, la mente troppo carica di pensieri, e la mattina ci mise un po’ a realizzare che non si era sognata quel bacio.
Quante volte lo aveva immaginato? E non solo l’atto in sé, ma tutto ciò che ricevere un primo bacio avrebbe dovuto comportare: essere amata.
Si vestì e scese a colazione, felice.
Un briciolo di felicità svanì nel vedere Scorpius dirigersi al suo tavolo senza degnarla di uno sguardo.
Si era abituata al suo sorriso gentile tutte le mattine, era il loro modo per augurarsi una buona giornata, ma non si erano lasciati bene l’ultima volta che si erano visti e negli ultimi due giorni non si erano mai nemmeno incrociati.
Cosa avrebbe dovuto fare quella sera?
Prese un cappuccino e una fetta di pane da toast, continuando a guardare il serpeverde che non alzò lo sguardo nemmeno una volta.
Non vide nemmeno Chad quella mattina se non all’ultima ora, l’unica della giornata che avevano in comune,
-Ciao- la salutò lui dolcemente, raggiungendola dopo la fine della lezione mentre tutti stavano uscendo dalla classe.
-Ciao- rispose lei sottovoce, imbarazzata.
-Come stai?-
-Bene, tu?-
-Bene, sono felice di vederti- disse spostando una ciocca di capelli rossicci dal viso di Rose.
-A...anch’io-
-Ti va se oggi ci vediamo?-
-Certo, dobbiamo anche finire il progetto-
-Perfetto, cercheremo di fare anche quello- scherzò lui con una risata.
-Uh! Cavolo, mi sono ricordato solo ora di avere gli allenamenti questo pomeriggio! Ti va se ci vediamo stasera? Magari stiamo una mezz’oretta insieme- propose Chad.
Doveva decidere: sarebbe andata all’allenamento o sarebbe uscita con Chad?
Non aveva mai saltato una serata ma erano due giorni che Scorpius non la guardava nemmeno.
-Certo, non c’è problema. Intanto oggi pomeriggio posso continuare il progetto da sola e stasera lo rivediamo-
-Ma piccola mi dispiace farti lavorare da sola…-
-Non ti preoccupare, per me non è un problema- disse lei sorridendogli genuinamente.
-Ci vediamo stasera allora, ok? In biblioteca alle 8.30. A dopo- la salutò lui dandole un bacio sulla guancia e uscendo dalla classe mentre lei doveva ancora raccogliere la propria roba.
 
Rose rimase tutto il giorno in biblioteca e vi ritornò dopo aver cenato, per aspettare che Chad la raggiungesse.
-Ehi ciao piccola, scusa il ritardo. Come stai?- disse il ragazzo arrivando e sedendosi vicino a lei.
-Sono piuttosto a buon punto con il progetto, manca davvero poco a finirlo- rispose lei.
-Ma non c’era bisogno che lavorassi così tanto!-
-Non ti preoccupare, non mi ha dato fastidio farlo-
-Va bene allora, grazie. Cos’hai fatto oggi?-
Rimasero una mezz’oretta in biblioteca a chiacchierare, poi uscirono e tornarono ai rispettivi dormitori.
 
Scorpius era andato all’appuntamento e, non vedendola arrivare, si era infuriato e, facendo comparire il sacco da boxe, lo prese a pugni così forte da farsi male ad entrambe le mani.
Quella piccola ingrata. Negli ultimi mesi era stato lui ad esserci. Era sempre stato lì quando aveva avuto bisogno, era stato il primo ad aiutarla e sostenerla.
E qual era il ringraziamento? Rose non lo aveva ascoltato ed era uscita con Welles che, sicuramente, aveva in mente qualcosa.
Scorpius era arrabbiato, arrabbiato con Rose, con Welles, con se stesso, con il mondo.
Quella ragazzina poteva andare a farsi fottere, lui non avrebbe più aiutato nessuno. Non si aspettava certo di rimanerci così male, per una cosa del genere poi...ma non importava. Lei non lo aveva ascoltato, non si era fidata e tanto bastava.
  
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