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Autore: _Akimi    24/09/2017    6 recensioni
Guerra d'Inverno [Finlandia - nyo!Russia] 1939/1940
"La morte bianca – così lo chiamano adesso; un colore così innocente è diventato simbolo di morte e Tino si è adattato, abituandosi persino all'idea di essere un letale uomo delle nevi.
Ed è quello che rimane, un uomo, prima di tutto, e non può restare neutrale quando i suoi occhi ametista ne incontrano altri."
Genere: Guerra, Introspettivo, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Finlandia/ Tino Väinämöinen, Nyotalia, Russia/Ivan Braginski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Until the dawn of a new era'
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Prefazione: Ho citato la fantastica canzone del gruppo svedese Sabaton "White Death" (testo e traduzione) dedicata al famoso cecchino finlandese Simo Häyhä. Per altre note storiche/personali vi invito a leggere fino alla fine della storia.
Buona lettura.


Valkoinen Kuolema

Tino è immobile ormai da ore, nella bocca ancora candida neve e intorno a lui solo virgineo bianco.
Le temperature si abbassano, i suoi muscoli si irrigidiscono non appena il ramo di qualche albero si muove e riflessa nei suoi occhi vi è una pace assordante, surreale.
Una piccola anima, direbbero alcuni, una piccola anima tiene tra le braccia un arma così grossa; un fucile per combattere, un fucile per proteggere e uno per uccidere.
Ecco cos'è diventato Tino Väinämöinen: una graziosa macchina ammazza sovietici per alcuni - o un eroe nazionale per altri.
 
{Hundreds of kills, a man and his rifle
Embodied the Sisu of Finn’s }
 
È un dovere, il suo, un compito che deve portare a termine perché ama troppo il suo paese e non ha intenzione di abbandonarlo nelle mani dei russi.
Non vi è alcun rimorso nel vedere gli uomini cadere privi di vita tra gli alberi della sua terra; non un suono né un grido di dolore, scompaiono divenendo un tutt'uno con questa nazione che sono costretti ad odiare.
Tino ama la Finlandia - è ciò che non lo trasforma in un mostro, che non scaccia quel frantume di umanità e raziocinio che è rimasto nel suo corpo.
Tino non odia i russi, non li apprezza nemmeno, ma il suo giudizio su di loro era sempre stato come il paesaggio che ha nei suoi occhi: bianco e solo, semplice bianco.
 
{Eye to eye, target in sight!
The moment to fire has come }
 
Ed è in un breve momento che la vede, il respiro rallenta di nuovo e socchiude una palpebra quanto basta per osservare la sua nuova preda.
La sua mente, tuttavia, si distrae; il finlandese ritorna ad immergersi in ricordi della sua vita passata, di quando era un banale cittadino, di quei giorni in cui i fucili servivano per cacciare animali selvaggi – e non persone così simili a lui.
Ne ha una a qualche metro di distanza, il soldato ignora la sua presenza, il suo respiro si condensa nell'aria gelida e con le mani riscaldate da un paio di guanti si strofina la punta del naso arrossata.
Tino pensa – in un lampo che lo acceca improvvisamente – che potrebbe risparmiare almeno una vita, una che non potrebbe causare nessun danno al suo paese.
Sono solo loro due, in fondo; la foresta li avvolge e per lunghi minuti pare che la guerra sia finita; potrebbe abbandonare il fucile, alzare le braccia per mostrarsi innocuo e sperare che l'altro faccia altrettanto.
Ma è un'illusione, un'utopia che una parte di sé non ha ancora il coraggio di eliminare: è la Storia a volerlo e gli uomini scelgono spesso la via più dolorosa per la vittoria.
Ah, che arte stupida, la Guerra.
 
{You’re in the snipers sight
the first kill tonight
Time to die }

Il numero salirebbe a duecento, se si decidesse a premere il grilletto del suo Mosin-Nagant.
Ah, che ironica, la Guerra.
Uccidere un soldato russo con un'arma inventata in quella nazione; deve essere freddo anche lì l'inverno – pensa Tino, quasi a volersi ricordare di tutto ciò che di bello la neve porta ogni anno.
Eppure, nulla ha più un senso quando non devi fare altro che uccidere, sentenziare sulla vita altrui ogni giorno, per lunghi mesi e anni.
 
{You’re in the bullets way
The White Death’s prey }


 
La morte bianca – così lo chiamano adesso; un colore così innocente è diventato simbolo di morte e Tino si è adattato, abituandosi persino all'idea di essere un letale uomo delle nevi.
Ed è quello che rimane, un uomo, prima di tutto, e non può restare neutrale quando i suoi occhi ametista ne incontrano altri.
È uno sguardo gelido, una venatura di terrore che il soldato gli dedica: un ciuffo dorato sfiora la sua guancia pallida e Tino osserva dei lineamenti femminili che mai avrebbe sperato di incontrare in guerra.
Natalya, Ekaterina o Anya – non lo scoprirà mai, eppure di lei vede il momento più intimo nella vita dell'essere umano: la Morte.
 
Anteeksi.
{Say Goodbye!}

 

Note -
-Il titolo significa "Morte bianca" in finlandese.
-Il Mosin-Nagant era un fucile che la Russia utilizzava sin dalla prima guerra mondiale, usato poi in versione modificata anche dai finlandesi.
-Anteeksi significa "Mi dispiace" in finlandese.
 
Ho citato le tecniche che Häyhä utilizzava davvero per uccidere: la neve in bocca per non far vedere il suo respiro, completamente vestito di bianco e nascosto nella neve per ore, anche a temperature basse.
Questa è la mia prima storia con Finlandia protagonista e devo ammettere che ne sono soddisfatta; diciamo che la Finlandia non mi attira molto come paese e Tino non mi piace come personaggio, ma credo che possa essere sfruttato bene in qualche fanfic storica, in particolar modo insieme a Russia.
Mi sono presa una libertà (?) ovvero di inserire una soldatessa, anche se ammetto di non sapere se vi fossero donne durante la Guerra d'Inverno; lo dico perché è accertato che l'URSS le ha fatte combattere durante la seconda guerra mondiale, ma prima non saprei.
Ultima cosa: Tino è idealista in questa fanfic, pensa che la guerra sia comunque orribile, ma alla fine non si pente di aver ucciso così tante persone. Lo specifico perché fecero una domanda a Häyhä su ciò che provò nell'uccidere in guerra e lui rispose dicendo che fece ciò che gli avevano ordinato; sembra molto cinica come cosa, ma credo che ci siano molti fattori da analizzare prima di trarre conclusioni.

 


 
  
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