Anime & Manga > Lupin III
Segui la storia  |       
Autore: monsieur Bordeaux    25/09/2017    0 recensioni
La passione di Lupin per la F1, o le corse di auto in generale, è stata evidente fin dalla prima puntata della prima serie. E nella seconda stagione aveva corso proprio sul noto circuito di Montecarlo, quindi mi è sembrato giusto "organizzare" un ritorno nel Principato. Ma questa volta non sarà lì per correre, ma bensì per uno dei suoi furti. Chissà cosa si sarà inventato, stavolta...
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 8 - Tentativo di fuga


Erano quasi le due del pomeriggio e le macchine erano schierate sulla griglia di partenza, circondate da meccanici e tecnici che stavano controllando gli ultimi dati prima del via. Il box di Da Rocha era quasi vuoto, al suo interno c'era solo qualche ospite, tra cui Fujiko, e fuori sul muretto il proprietario del team e il caposquadra. Il primo stava osservando le sue vetture mentre il secondo guardava attentamente il tempo perché il meteo aveva previsto pioggia per il pomeriggio, sebbene quel giorno il cielo era meraviglioso e con poche nuvole.
Cinque minuti prima della partenza i meccanici in pista iniziarono a tornare di corsa nei box, a breve le vetture avrebbero fatto il giro di ricognizione. Durante questo momento di confusione Fujiko si avvicinò alla cassaforte e prese dal suo reggiseno il piccolo contenitore con l'acido e lo nascose in mano. Era il momento giusto per agire, tutti erano distratti per la partenza del Gran Premio, ma all'improvviso un meccanico del team lasciò la sua postazione e corse verso di lei. Con il timore di essere stata scoperta con l'acido in mano, Fujiko chiese con voce titubante al meccanico cosa voleva e lui, molto gentilmente, gli ricordò di tapparsi le orecchie al via perché il rombo dei motori poteva essere dannoso. Tirando un sospiro di sollievo, Fujiko ringraziò il meccanico che tornò nella sua postazione.
Le macchine fecero il giro di ricognizione e lentamente si riposizionarono sulla griglia di partenza. Erano le due esatte e uno alla volta le luci rosse dei semafori sopra le vetture iniziarono ad accendersi. In quel momento, dove tutti erano completamente distratti e avevano l'adrenalina alle stelle, Fujiko prese il contenitore con l'acido e infilò il beccuccio nella fessura della cassaforte, proprio sopra la serratura. Con una mossa molto rapida la ladra schiacciò il contenitore e poi lo gettò a terra, nascondendolo sotto le scarpe. Fujiko aveva deciso di agire in quel momento non a caso: temendo che l'acido avesse creato rumore sciogliendo la serratura, lo aveva messo poco prima che la zona dei box venisse ricoperta dal rombo assordante dei motori. Una mossa molto astuta da parte di Fujiko...
I cinque semafori sopra la linea del traguardo erano tutti accesi e il rombo dei motori era diventato assordante. I piloti attendevano con impazienza la partenza della gara, che in quegli attimi sembrava non arrivare mai. Poi di colpo tutte le luci si spensero, il Gran Premio di Monaco aveva finalmente inizio!
Il gruppo di vetture si mosse compatto, e in testa c'era ancora l'italiano che però venne affiancato da pilota di Da Rocha. Provò a superarlo nella prima curva, ma la traiettoria non era a suo favore e il brasiliano dovette alzare il piede dall'acceleratore, lasciando passare Alberobelli. Dietro molte monoposto nel tentativo di guadagnare posizioni si sfiorarono a vicenda, ma per fortuna nessuna di esse causò un incidente. A fatica il gruppo di vetture uscì dalla prima curva e a tutta velocità salirono verso la parte alta del circuito.

Al terzo giro l'italiano Alberobelli guidava il gruppo dei favoriti, nell'ordine Andrade, Schumann, Lama, Reikkinen e Moore. Avendo già un leggero vantaggio dopo pochi giri sul resto del gruppo, era chiaro fin da subito che per la vittoria se la sarebbero giocata in sei.
Quando le monoposto iniziarono a compiere il quarto giro, Fujiko con molta discrezione si avvicinò di nuovo alla cassaforte e controllò se l'acido aveva sciolto i denti della serratura.
Tutto era andato come previsto: appena Fujiko toccò la maniglia della cassaforte, questa si aprì lievemente, senza difficoltà. La ladra si guardò velocemente attorno e poi con una mossa molto rapida aprì la porta, quanto bastava per infilarci dentro una mano, prese il gioiello in mano e senza fare rumore richiuse la cassaforte.
Fujiko felice guardò per qualche secondo lo smeraldo che aveva appena rubato. Emanava un intenso verde chiaro, aiutato dal suo taglio a rettangolo, tipicamente usato per gli smeraldi. Senza farci notare Fujiko nascose la gemma nel suo reggiseno e con una scusa uscì dal box, salutando Da Rocha che per un secondo lasciò perdere la gara che stava seguendo con molta attenzione.

Dal magazzino in cui era apposta Lupin notò subito la sagoma di Fujiko uscire dai box e immediatamente avvertì il suo amico Jigen. I due velocemente uscirono dal loro rifugio e dopo aver fatto qualche metro verso i box, Lupin alzò un braccio per richiamare l'attenzione di Fujiko. Ma la ladra non lo notò, anzi prosegui correndo nella direzione opposta rispetto ai due ladri.
Lupin provò più volte a richiamarla, ma non ebbe risposta. A quel punto Jigen capì tutto: Fujiko li stava per fregare un'altra volta, tenendosi lo smeraldo per sé e cercando di sparire in mezzo alla folla di spettatori. Lupin non riusciva a crederci che la sua amata Fujiko lo stava per tradire, ma Jigen lo fece ragionare, dandogli del cretino, e i due si misero all'inseguimento della ladra, che vedendoli iniziò ad aumentare il passo.
Uscita dai box Fujiko affiancò le cabine dei giornalisti, nella speranza di seminare Lupin. Si girò per controllare e vide i suoi inseguitori muoversi a fatica tra la folla. La ladra sorrise per il loro disagio, pregustando già il suo successo. Sarebbe bastato oltrepassare le tribune e a quel punto non l'avrebbero mai più raggiunta.
Ma all'improvviso Fujiko dovette fermarsi. Davanti a lei, a pochi centimetri di distanza, si posizionò un uomo che teneva nascosta una pistola e che gli intimò di fermarsi. Era Pedro, la spia di Da Rocha, che costrinse Fujiko ad entrare nel corridoio antistante le cabine di commento. Lupin da lontano aveva visto quella scena e con tutta la determinazione che aveva, si fece largo tra la folla ed entrò lì dentro, accompagnato dal suo fedele compagno Jigen.
L'interno del corridoio era completamente bianco, a parte una lunga striscia rossa che correva per tutta la parete di sinistra. A destra c'erano le cabine, ognuna riconoscibile dal numero che era posizionato sulla porta. Pedro teneva immobilizzata Fujiko tenendogli la pistola alla tempia, con lo sguardo rivolto verso i due ladri. Il brasiliano aveva un ghigno malefico, come durante il suo primo incontro con Lupin.
«Ora non fate mosse azzardate e mette giù le vostre armi!» ordinò Pedro. Impossibilitati a reagire, Lupin e Jigen misero le loro pistole per terra.
«Bene! Ora entrare in quella cabina, la numero 15!»
«Cosa vuoi farci?» domandò Lupin arrabbiato.
«Zitto! E' una sorpresa...» affermò Pedro con voce maligna.
La cabina in qui Lupin era entrato era bianca come il corridoio ed era completamente vuota, c'erano solo un tavolo bianco appoggiato al muro, due sedie il plastica dello stesso colore e varie prese di corrente per i monitor. Le finestre erano tutte chiuse e l'unica luce della stanza proveniva da una lampadina posizionata al centro del soffitto.
Con relativa calma Pedro fece posizionare Lupin e Jigen davanti il tavolo mentre lui, tenendo in ostaggio Fujiko, si mise davanti alla porta, per impedire un eventuale fuga dei tre.
«Te lo avevo detto che dovevi rinunciare...» disse Pedro ribadendo la sua minaccia.
«Ma io sono un ladro professionista! Quando ho un obiettivo, per principio non lo abbandono mai!» ribadì Lupin.
«Non ho mai amato le persone insistenti!»
«Però devo ammettere che sei stato bravo ad anticipare Fujiko! Non sei solo muscoli, allora!» ironizzò Lupin.
«"Mai fidarsi di nessuno"... solo in questo modo si sopravvive, Lupin! L'ho dovuto imparare a mie spese...»
«Io invece non ho mai amato i pessimisti!» ribatté Lupin.
«Ora basta!»
Fujiko rabbrividì davanti l'urlo di Pedro, e Lupin era completamente confuso, non riusciva a trovare una soluzione per scappare da lì mentre Jigen lo fissava speranzoso. Ma all'improvviso avvenne un vero e proprio colpo di fortuna, che aiutò Lupin e i suoi amici: senza alcun motivo apparente, la luce nella cabina si spense, lasciando tutti quanti al buio.


Continua...
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lupin III / Vai alla pagina dell'autore: monsieur Bordeaux