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Autore: Biker    25/09/2017    0 recensioni
Quando dolore e odio segnano il passato e il futuro. Ma l'amore non tarda ad arrivare
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Ataru Muscle, Kevin Mask, Nuovo personaggio, Robin Mask, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Si scaglia su di me, evito il colpo. Cerco di colpirlo dal basso ma mi afferra dalle gambe e mi sbatte violentemente a terra. Rotolo da un lato mi alzo ma lui è vicino a me. Mi prende la faccia in una mano e mi colpisce con il palo del ring. Non vedo più niente per qualche secondo. Perdo sangue. Mi rialzo a fatica. Ho la nausea. È troppo forte ed anche veloce. Mi butto tra le sue gambe faccio leva e cade di ginocchia a terra. Gli salto sulle spalle e con una morsa a triangolo li blocco un braccio e gli stringo la gola. Ride « credi di battermi con questa mossa ridicola» mi afferra e in un secondo sento il tappeto del ring contro la mia schiena. Non ho il tempo di urlare dal dolore che mi sferra calci alle gambe. Poi un ultimo calcio violentissimo al torace. Un fiotto di sangue esce dalla mia bocca. Sento urla, qualcuno mi chiama. Il mio nome pronunciato con voce disperata. Sono a terra. Non riesco a muovermi, la mia vista è offuscata, i rumori intorno a me sono distanti. So svenendo, lo sento. Un volto si affaccia su di me. « Ahahah avevo ragione. Sei solo una puttanella. Non vali niente stupida femmina» mi sputa in faccia. « dai, voglio vedere la vera te. Fammi vedere quanto ti arrabbi» un altro calcio al fianco destro mi fa rotolare all'angolo del ring. Uso le corde come sostegno. Sono in piedi ma barcollo. Cerco di muovermi ma cado nuovamente. È come se avessi perso il controllo del mio corpo. Si avvicina lentamente, mi prende e mi scaraventa a terra. Ancora e ancora... Non trattengo più le urla. Non ho mai provato tanto dolore in vita mia. « cosa devo fare per farti reagire» con un piede continua a pestarmi. Sto piangendo. Basta non ce la faccio più. Smettila. « oh povera piccola, fa male vero Ahahah. Implorami e ti lascerò andare. Anzi, no. Mettiti in ginocchio vicino al mio cazzo Ahahah » alzo gli occhi. Vedo Robin. Non posso lasciargli fare questo. Non davanti ai miei amici, non davanti a lui. « allora. Non vuoi. Pessima scelta» mi solleva e mi stringe tra le sue braccia. Mi stritola. Le mie urla riempiono lo stadio. « avanti arrabbiati.» mi lascia cadere di nuovo a terra. Non riesco a respirare « in questo momento non sei buona neanche per un pompino. Puttana» appoggia un piede sulla mia testa. « cosa devo fare. Tutto questo non ti sprona. Ho trovato vediamo se questo funziona» uno di loro a preso in ostaggio un bambino. Sento le sue urla. Piange e chiama la mamma. La donna chiede pietà disperatamente. I ragazzi intervengono ma sono bloccati. Porta il bambino dagli spalti sul ring. « allora la vita di questo moccioso dipenderà da te» «bastardo lascialo andare. È solo un bambino.» raccolgo tutte le forze che mi restano e mi rimetto in piedi. Provo ad avvicinarmi ma non ce la faccio. Sono disperata « lascialo andare. Ti prego» i ragazzi cercano di aiutarmi ma sono costretti ad affrontare gli altri membri della banda. « non credo proprio» lo getta a terra e inizia a colpirlo. Il bambino urla, implora ma niente non si ferma. È una scena straziante. Non riesco a muovermi. Sono troppo debole. Ad un tratto il bambino smette di dimenarsi. La madre invano cerca di avvicinarsi al ring, al suo bambino. Questo resta li. Inerte. Striscio fino a lui. Lo scuoto. Niente. Maledizione svegliati. Resta immobile. Non reagisce. I suoi occhi fissano il vuoto. Calde lacrime bagnano il mio viso. È morto. La madre urla un dolore indescrivibile. «come hai potuto. Era solo un bambino. Come hai potuto» un ruggito spaventoso esce dalla mia bocca. Un bruciore dal mio petto scende per tutto il corpo. È come una scossa che mi attraversa. Non la trattengo più. La mia rabbia. Serro le mani. Lo sento, un energia mai provata inizia ad uscire. Un aura mi circonda. Un altro ruggito. « i suoi occhi sono rossi e strisce nere le scendono sul viso » sento qualcuno urlare che dalla voce riconosco come Kid. Questa energia scorre per tutto il mio corpo. Espandendosi all'esterno come un onda. Non sento più niente, solo rabbia e odio. E voglia di uccidere. Deve pagare. Scatto, in un attimo sono davanti a lui. Gli sferro un pugno allo stomaco che lo fa piegare in due, seguito da un calcio in pieno volto che lo scaglia dall'altra parte del ring. Non mi sono mai sentita così forte. Voglio sangue. Mi avvento su di lui è inizio a dilaniarlo. Il tappeto si riempie di sangue. È in uno stato agonizzante. Mi volto e mi scaglio su tutti gli altri. Voglio una strage. Colpisco e uccido alcuni di loro. In un attimo lo stadio è diventato un cimitero. Torno da lui, Mars. Deve pagare per quello che ha fatto. Ma la morte è troppo semplice. È facile morire. Deve soffrire per tutta la vita. Lo spoglio e con un coltello preso da uno di loro inizio a ferirlo. Lascio tagli ovunque, infine gli mutilo i genitali e gli taglio due dita e gli sfregio il viso. Ma non deve tornare mai più. Gli spacco entrambe le ginocchia. Urla fino a perdere i sensi. Sono ricoperta di sangue. Anche il mio viso. Ora l'hai vista la mia natura...
   
 
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