Era una tiepida mattina d'autunno, Bucciarati stava ancora dormendo a letto, quando all'improvviso fu svegliato di soprassalto da Narancia tutto agitato. Il ragazzo continuava a strattonare l'altro, che strofinandosi gli occhi chiese cosa fosse successo, al ché questo con un sorriso stampato in faccia gli rispose ad alta voce: "Buon compleanno Bucciarati!!". Dopo qualche istante Bruno si ricordò di che giorno fosse e accarezzandogli la testa lo ringraziò sorridendo.

Poco dopo il ragazzino si voltò facendo cenno a qualcuno "Dai, vieni che è sveglio!". Questo attirò l'attenzione di Bucciarati che si mise ad osservare attentamente più in là, finché non vide apparire dall'uscio della porta Abbacchio con una bottiglia di vino in mano. " Ti avevo detto che non dovevi disturbarlo, Narancia" disse scocciato andandosi a sedere pure lui sul letto. "Non ti preoccupare, Abbacchio. Mi ha fatto davvero piacere!" disse sorridendo il ragazzo col caschetto "Ci sono anche gli altri?". " No, sono di sotto che stanno finendo di prepararti la festa a sor--" Narancia si mise le mani davanti alla bocca per zittirsi, ma ormai era troppo tardi e così il ragazzo dai capelli bianchi gli diede un colpo in testa "Perché non sai mai star zitto?! Doveva esser una sorpresa, anzi dovevamo aspettare tutti insieme di sotto, ma tu sei voluto andare comunque!". Il ragazzino si messaggiò la testa dolorante lamentandosi dell'altro " Ahi, mi hai fatto male!", al ché Leone corrucciò il viso "Te lo sei meritato". Davanti a una scena simile, il giovane capo non poté che mettersi tra loro due per dividerli "Dai, ora basta, per favore!" poi cercò di sviare il discorso " Ora mi vesto e scendo di sotto, perciò vai ad avvisare gli altri che si tengano pronti. Va bene, Narancia? ". " Certo!" il ragazzino tornò sereno e alzatosi dal letto uscì dalla stanza correndo.

"Certo che Narancia è sempre così attivo" al ragazzo col caschetto scappò una lieve risata, poi si rivolse all'altro rimasto ancora nella stanza notando la bottiglia "Senti, Abbacchio. Quella è per me?". " Sì... " gliela diede in mano, poi distolse lo sguardo "Buon compleanno Bruno". Bucciarati diede un bacio al compagno e poi gli sorrise " Grazie, amore ". Al ché il ragazzo coi capelli bianchi arrossì leggermente, mentre l'altro strappò la bottiglia " Prima eri scocciato perché volevi che festeggiassimo noi due da soli, vero?". Abbacchio allora prese la giacca dell'altro e gliela tirò dietro, "Non dire assurdità e vestiti" disse evitando sempre il suo sguardo. Bruno lo prese però dalla manica "Beviamo un attimo insieme prima di andare, dai" e questo rivolgendogli lo sguardo non poté far a meno di accontentire, così dopo che il festeggiato bevve il primo sorso, Leone fece poi lo stesso. Bucciarati prese quindi la giacca per indossarla, ma l'altro non glielo permise prendendolo per un braccio, dopodiché lo baciò. A ciò il giovane capo rispose abbracciandolo forte e così stettero per qualche istante fermi in quel modo a godersi il momento. I due si fissarono negli occhi dolcemente, poi Abbacchio lasciò andare la presa permettendo all'altro di vestirsi.

Successivamente entrambi uscirono dalla stanza per dirigersi al piano di sotto, dove gli altri li stavano aspettando, ma un attimo prima di aprire la porta Leone gli sussurrò "Mi raccomando, fingiti sorpreso", dopodiché spalancò questa e tutti i membri della gang si misero ad urlare "Buon compleanno Bucciarati! ".