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Autore: _Agrifoglio_    27/09/2017    4 recensioni
I personaggi della storia - tutti, ormai, morti - parlano, si confessano, si sfogano, sull'esempio di un noto capolavoro della letteratura americana. Ognuno esprime il proprio punto di vista.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Antoine Laurent de Lavoisier
 
Nacqui a Parigi, il 26 agosto 1743, da una famiglia agiata
e fui un cultore delle scienze fisiche, naturali e sperimentali,
chimico, filosofo, naturalista, biologo ed anche uomo di legge.
Fui il fondatore della chimica moderna,
l’autore del “Traité Élémentaire de Chimie
e l’elaboratore di una nuova nomenclatura degli elementi.
Il diamante, per me, non era una pietra preziosa,
ma una forma di reticolo cristallino del carbonio.
L’ossigeno, l’idrogeno, l’azoto, l’acido solforico
portano questi nomi perché io glieli imposi.
Rivoluzionai la teoria della combustione,
alla quale ricondussi la respirazione animale e vegetale,
demolendo le obsolete ed oniriche teorie flogistiche
ed individuai la composizione dell’aria e dell’acqua.
Feci costruire bilance perfettissime
che utilizzai nei miei innumerevoli esperimenti.
La legge di conservazione della massa,
in forza della quale, nulla si crea e nulla si distrugge,
che tutti ancora studiate, porta il mio nome.
Supervisionai gli scavi geologici nell’Alsazia e nella Lorena.
Nominato membro dell’Accademia Reale delle Scienze,
grazie ad uno scritto sull’illuminazione stradale,
collaborai alla preparazione dell’atlante mineralogico di Francia
ed alla fondazione del sistema metrico decimale.
La donna che sposai mi fu di immenso aiuto nelle ricerche
e nel promuovere e sostenere pubblicamente il mio lavoro.
Nel corso della mia vita, fui anche esattore delle imposte,
circostanza alla base dei capi di accusa che mi portarono alla morte.
La furia iconoclasta dell’epoca ed il livore del mediocre Marat
determinarono l’ordine del mio arresto e di quello
di altri ex dirigenti della Ferme Générale.
Mi presentai spontaneamente davanti ai miei accusatori,
certo della mia innocenza e rassicurato dalla mia fama.
Fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza
scriveva il ghibellin fuggiasco, il sommo poeta fiorentino.
La République n’a pas besoin de savants!
tuonò il presidente del tribunale rivoluzionario
e, a quei tempi, quattro forsennati epuratori
contavano più dell’intera biblioteca d’Alessandria nell’antichità.
Desiderando servire la scienza allo stremo delle mie forze e possibilità,
portai avanti l’ultima sperimentazione fin sulla ghigliottina.
Giunta, per me, l’ora fatale, agitai le palpebre finché potei
ed il mio domestico annotò gli esiti nel suo taccuino.
Ci è voluto solo un istante perché gli staccassero la testa,
ma la Francia non ne avrà un’altra così neanche in un secolo
furono le parole del matematico ed astronomo Joseph Louis Lagrange:
commosso omaggio di uno scienziato ad un altro,
eterna damnatio memoriae per la rivoluzione francese.






Grazie a chi ha voluto commentare il precedente ritratto.
Ninfea Blu: Maria Teresa d’Asburgo aveva tuonato contro il Cardinale per la condotta dissoluta che aveva tenuto quando era ambasciatore a Vienna. Rohan, di rimando, aveva esternato pensieri non troppo lusinghieri nei confronti di Maria Teresa. Maria Antonietta era venuta a saperlo ed aveva iniziato a disprezzare il Cardinale che già le era inviso, in quanto amico della du Barry. Il Cardinale cerca alibi, riduce tutto al fatto di essersi vestito da donna e di avere partecipato a delle feste troppo allegre – cosa, di per sé, già grave – mentre non si rende o non vuole rendersi conto che il problema è proprio lui.
Oscar: Nicole Leguay D’Oliva era una prostituta e, quindi, anche se non fosse stata, come pare, eccessivamente intelligente, conosceva le brutture della vita. La versione italiana l’ha presentata come una povera ragazza cieca, ma l’originale giapponese non è così. Bisogna, poi, considerare che questo personaggio parla a posteriori e non a priori. E’ morta da oltre duecento anni ed ha subito un lungo processo, durato più di un anno, nel quale è stata imputata di un gravissimo crimine. Avrà subito decine di interrogatori, avrà assistito a tantissime udienze e, magari, in attesa di essere assolta, si è fatta anche qualche mese di carcere. Se anche non fosse stata un’aquila, dopo tante udienze e tanti interrogatori, suoi e degli altri, a bocce ferme, l’avrà pur capito il ruolo da lei giocato nella vicenda. Prima del processo, secondo me, dopo aver visto i soldi, non si è fatta troppe domande ed ha detto “Non olet”. :-D
Tetide: Meglio del Cardinale sicuro!
Kiara 69: Sì, infatti, in “Spoon River”, alcuni morti fanno botta e risposta. Quelli sono tutti sepolti in un unico cimitero di una piccola città mentre questi chi sa? Può darsi, però, che l’aldilà sia più piccolo del previsto. :-D
Madame Anna: Nicole Leguay D’Oliva aveva un sentire, ma, soprattutto, dopo un lunghissimo processo, il rischio di essere incarcerata per lungo tempo, interrogatori ed udienze, l’avrà anche capito in cosa era stata coinvolta, se no, sarebbe stata proprio senza rimedio! :-D
Françoise14: Sì, questi due epitaffi si parlano. Il personaggio di oggi si è stancato di sentirsi dare, sicuramente per l’ennesima volta, della prostituta dal Cardinale ed ha risposto definendolo un cretino ed un illuso. Fra tutti e due, facevano a gara a chi capiva di meno! :-D
Dopo i settori “Gioventù”, “Rivoluzione” e “Scandalo della collana”, inizia, con l’epitaffio di oggi, il settore “Stragi e terrore”.
   
 
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