Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritta
sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=ZjiVDaIKV_U.
★ Iniziativa:
Questa storia partecipa
alla challenge “Prosthetic Kink Contest!” a cura di
Fanwriter.it!
★ Fandom:
Originale.
★ Numero
Parole: 560.
★ Prompt
brevi: 7. Luminescenza
A
caccia dei mutati
La
giovane si mise una treccina castana dietro l’orecchio
e si acquattò a terra, il battito cardiaco le rimbombava
nelle orecchie. Si
raddrizzò l’arco meccanico sulle spalle, era
spento.
“Vedo
una luminescenza laggiù. Andiamoci, magari è una
delle creature che stiamo cercando” sussurrò. Era
acquattata a terra, la sua
tuta aveva una manica lunga e l’altra corta, le copriva una
gamba fino alla
caviglia e l’altra fino al ginocchio.
“E
se fosse una trappola?” chiese il giovane uomo
accanto a lei. Aveva un occhio coperto da una benda e indossava una
tuta di metallo
verde, pezzata di nero, con delle larghe spalline color fumo.
“Dobbiamo
tentare” disse la giovane.
Il
ragazzo si accarezzò l’elsa della spada laser al
proprio fianco e sospirò pesantemente. Un rivolo di sudore
gli scivolò lungo il
viso, fino alla sua rada barba incolta.
“Va
bene Valika. In fondo mi stavo giusto annoiando”
sussurrò.
La
giovane scattò, mettendosi a correre tra l’alta
sterpaglia. I suoi stivaletti gialli affondavano nel fango, ma lei
continuava
ad aumentare la velocità.
Il
suo compagno la seguì, il suo corpo muscoloso
scattava, nonostante fosse appesantito dalla sua bardatura.
Una
tigre dai denti a sciabola, grande due volte lui,
con dei cilindri sulla schiena, entrambi emananti una luminescenza
azzurrina,
era intenta a sbranare un cane. La tigre aveva delle placche di metallo
sulla testa
e aveva due arti robotici.
<
Lo sapevo. È uno dei mutati. L’abbiamo trovato!
> pensò Valika. Si tolse l’arco dalle
spalle, attivò il filo laser ed iniziò
a lanciare una serie di frecce di luce.
Una
di esse si conficcò nella spalla della creatura,
facendole sfuggire un verso stridulo di dolore.
La
tigre balzò da una parte all’altra, nascondendosi
nella sterpaglia, evitando le altre frecce della giovane.
Balzò, ruggendo,
verso Valika. La giovane gridò e cadde a terra, vedendo la
creatura
sovrastarla.
Valika
sgranò gli occhi vedendo il giovane scattare,
mettersi davanti a lei e tagliare a metà
l’avversario prima che atterrasse. Le
due parti della carcassa della bestia mutata caddero pesantemente a
terra ai
loro lati. Dalla carne della bestia fuoriuscirono dei vermi violacei al
posto
del sangue.
“T-ti
ringrazio, Mizaèl” biascicò Valika.
“Lo
sapevo che ci sarebbe stato di che divertirsi.
Rialzati, dobbiamo eliminare gli elementi mutogeni prima che si
diffondano
nuovamente” ordinò Mizaèl.
Valika
annuì e si rialzò in piedi, il sudore le
scivolava lungo il viso.
<
Dovrei essere meno avventata, ma dobbiamo
assolutamente eliminare queste creature. Alla cittadella contano su di
noi >
pensò. Estrasse dalla sua cintura uno spruzzatore ed
iniziò a investire i vermi
con un getto d’acqua violetta. I vermi si contrassero e si
tramutarono in
polvere.
Mizaèl
staccò dalla creatura i due cilindri.
“Vediamo
di sbrigarci. Come questa luminescenza ha
attirato noi, potrebbe attirare altre creature mutate. E
d’accordo che le
stiamo cercando, ma non possiamo affrontarne un grosso numero in una
volta
sola. Inoltre sta iniziando a fare buio, dobbiamo trovarci un
riparo” disse
secco.
“Come?
Ti sei già stancato del divertimento?” chiese
Valika.
Mizaèl
si caricò i due cilindri su una delle due
spalle massicce e finse una risata.
“Molto
divertente. Muoviamoci, ora” ordinò, indurendo
il tono.
Valika
annuì.
“Sì,
comandante” rispose.