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Autore: Napi    29/09/2017    1 recensioni
Salve a tutti, questa è la mia prima Fan Fic, spero vi piaccia.
La storia è ambientata alla fine della 2x20, Alec e i suoi, sono impegnati nella ricerca degli Asmodei, ma la situazione si complica quando una sua vecchia conoscenza arriva all'istituto...
Dal Testo:
“Ma che bel quadretto di perfetti soldatini” biascicò ironica una voce vellutata.
Tutti si bloccarono, volgendo lo sguardo sulla gradinata di vetro da cui era arrivata quella voce.
In cima una splendida ragazza bionda con degli incantevoli occhi verdi che, fasciata in un meraviglioso tubino scarlatto, scendeva decisa le scale. Ai piedi un paio di tacchi a spillo vertiginosamente alti.
“Oh, mio…wow!” sputò fuori Jace sbigottito.
“Wow? Davvero? Wow?” chiese infastidita Clary prima di assestare una gomitata nel fianco del biondino per costringerlo a distogliere lo sguardo.
“Scusa” alzò le mani in sua difesa Jace “forza dell’abitudine”.
“Per quanto mi diverta il vostro stupido teatrino” intervenne Izzy, voltando lo sguardo verso la ragazza chiese “Tu saresti?”
Lei non rispose, limitandosi a fissare i ragazzi con un ambiguo sorriso stampato sul volto.
“Anghela!”
Tutti i presenti, sorpresi, si volsero verso Alec che incredulo guardava la donna avanzare.
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Seduto alla sua scrivania, Alec si sorprese della facilità con cui riusciva a parlare dei primi tempi vissuti a Vienna, le parole fluivano come un fiume in piena e in breve gli sembrò di essere tornato indietro nel tempo:
 

Alec si rendeva conto che giorno dopo giorno, il legame tra i cinque ragazzi stava diventando sempre più stretto. Ognuno aveva una sua specialità che lo caratterizzava, arricchendo le abilità dell’intero team. Backy era la cervellona del gruppo, le sue conoscenze spaziavano dai demoni ai riti magici, alle leggende metropolitane, e non perdeva occasione per infilare il naso in qualche polveroso libro. Marcus era un’eccellente “curatore”, aveva appreso molte tecniche mondane per curare ferite e fratture, “in caso lo stilo non fosse a portata di mano” dichiarava sempre. Rick era abile con la spada. Forte, veloce e preciso. Inoltre era un ottimo stratega calmo e pacato quando serviva, ma forte e micidiale in combattimento. In pratica era diventato il leader del gruppo. Anghela, invece, non sembrava avere punti deboli. Agli occhi di Alec lei era la guerriera perfetta. In ogni scontro, che fosse corpo a corpo o con le armi, lei ne usciva sempre vittoriosa. Non che lui non ci provasse seriamente a vincere infatti poteva dire senza, falsa modestia, di essere l’unico che riusciva a tenerle testa e ogni momento era quello buono per una nuova sfida!
La loro competitività crebbe a dismisura quando entrambi scoprirono di adorare la stessa arma: L’arco.
Ma se in un primo momento, l’amore per arco e freccia aveva instaurato tra di loro un feroce antagonismo dall’altra aveva dato forza all’intero team. Infatti, in ogni missione, i due arcieri avevano il compito di difendere il gruppo, tanto che Marcus gli aveva appioppato il soprannome di “angeli custodi!”.
I mesi passavano e loro accumulavano sempre più vittorie e, se si tralasciavano le continue scazzottate tra Anghela e Marcus, la squadra funzionava più che bene! Tanto che gli venivano affidate missioni sempre più complicate e rischiose.
Era così giunto l’inverno e la neve aveva coperto tutto, donando alla città un’atmosfera d’immobile magia.
Una mattina, Alec si era svegliato prima del solito, dirigendosi assonnato nella sala comune. Aveva voglia di una tazza fumante di caffè. Appena entrato nella stanza, fu attirato da un chiacchiericcio sommesso che proveniva dalla dispensa aperta. Senza pensarci su, andò in quella direzione, pensando di trovarci qualche zelante shadowhunter, invece quello che vide lo lasciò del tutto spiazzato.
Anghela e Rick uniti in un tenero abbraccio, mentre le mani di lui le accarezzavano i lunghi capelli, lasciati stranamente liberi sulle spalle. Parlottavano complici. Alec, distolse lo sguardo, imbarazzato, e fece per tornare indietro, ma urtò una pila di pentole che finirono a terra provocando un frastuono infernale!
Anghela si staccò immediatamente e fissando dura Alec si affrettò ad uscire dalla porta, colpendo con una spalla quella dell’arciere, si prese solo un momento per sibilare “Se lo dici ad anima viva, ti ammazzo!” e fuggì.
Fu Rick ad interrompere il pesante silenzio che era calato “Beccati!” dichiarò dissimulando l’imbarazzo grattandosi la nuca “Non fare caso ad Anghela! Non diceva sul serio!” e sorrise chinandosi a raccogliere i tegami sul pavimento.
“Oh! Certo che diceva sul serio!” affermò convinto Alec, mentre si affrettava ad aiutare l’amico.
“Beh! Si, hai ragione!” e risero entrambi.
“Vuoi chiedermi qualcosa?” azzardò Rick guardandolo di traverso.
“Non sono affari miei!” rispose, riponendo le pentole sullo scaffale e ritornando nella sala comune.
Rick lo seguì a ruota e, dopo aver riempito due tazze di caffè bollente, si sedette ad un tavolo accanto alla finestra, facendo segno ad Alec di raggiungerlo.
“So che sei molto discreto, e apprezzo questa tua qualità, ma c’è qualcosa che ti frulla in testa: Sii, per una volta, sfrontato e sputa il rospo.”
Alec sospirò, incerto, poi “Anghela…” iniziò “…perché lei? Insomma è carina e molto forte, ma siete così…”
“…Diversi?” concluse serafico l’amico.
“Si!” annuì.
“Non sei mai stato innamorato, vero?” chiese di rimando.
“Questo cosa… cioè…io…” Alec non sapeva cosa rispondere, pensava a Jace e al sentimento che provava per lui. Era amore? Desiderio? Non si era mai permesso di trovare delle risposte a queste domande, perché sapeva che era sbagliato, perché tentava con tutte le sue forze di reprimere quei sentimenti in un angolo buio del suo cuore, perché non voleva essere così diverso…
“Non sei mai stato innamorato!” dichiarò Rick strappandolo dai suoi pensieri. “Se lo fossi stato, lo sapresti!”
Prese un sorso della sua bevanda e fissando negli occhi Alec continuò “Quando t’innamori, te ne accorgi, diventa tutto così...” sembrava non trovare le parole.
“…Meraviglioso?”  azzardò Alec.
“Oh! No!” scosse la testa convinto “Tutt’altro mio caro Lightwood” sorrise “È Terrificante! È travolgente, destabilizzante…e scoprirai di non poter più farne a meno!” si mise più comodo nella sedia “Capisco il tuo stupore, Io ed Anghela siamo così diversi…eppure sono proprio le differenze che mi hanno attratto facendomi innamorare: Lei è puro istinto, e per uno pacato e riflessivo come me, lei è acqua fresca dopo mesi di siccità. Quando t’innamorerai te ne accorgerai, la tua vita cambierà, tu cambierai!”
“Mi piacerebbe…” sussurrò fermandosi immediatamente, coscio che per lui una speranza simile era sin troppo azzardata! Lui era diverso da Rick. Sapeva che per lui non ci sarebbe mai stato un amore del genere, perché il suo modo di amare era sbagliato…
Quasi come se Rick riuscisse a leggergli nel pensiero “Devi solo lasciarti andare e saltare! Vedi Alec, l’amore e come una freccia che sta per essere scoccata! Per centrare il bersaglio, deve essere tirata indietro, solo così potrà essere lanciata.  Fai un passo in dietro e lascia lì le tue paure, concentrati sull’obbiettivo, prendi la mira e lanciati in questo sentimento meravigliosamente terrificante!”
“Cavoli, sei cotto!”
“Cavoli, sono cotto!”
E risero di gusto.
 

Bip Bip Bip


L’allarme riecheggiò nell’intero istituto riportando tutti alla realtà. Il telefono sulla scrivania squillò ed Alec lo prese al volo. Dopo pochi minuti di conversazione riattaccò rivolgendosi ai suoi amici
“Gli Asmodei! Stanno sorvolando la città, sembra si stiano preparando ad attaccare!”
“Maledizione, dobbiamo sbrigarci!” Jace saltò in piedi correndo subito verso la porta “questa volta non ci scapperanno” dichiarò fissando Isabelle che gli era già alle calcagna.
“No, no, no…Aspetta!” quasi urlò Simon. “E la storia? Come finisce? Cioè Rick e Anghela escono allo scoperto? Vivranno il loro amore? Cavoli ragazzi, questa storia mi ricorda tanto la trama di…”
“Che ci fa qui il vampiro?” chiese Alec bloccando sul nascere l’afflusso di parole che stava per uscire da Simon, conscio che una volta iniziato, non l’avrebbe più finita.
“È venuto a trovare me, è tanto che non passiamo un po’ di tempo insieme, ma sentendoti parlare si è appassionato alla storia e…” Alec alzò la mano liquidando entrambi “non ho tempo per queste cose!” e si diresse verso i monitor.
“Allora Izzy, qual è la situazione” chiese alla sorella.
“Stanno volando su Central Park, sono tre asmodei!” parlava e nel contempo cercava d’ingrandire le immagini sullo schermo.
“Hanno attaccato?” incalzò Alec portandosi alla spalla il suo fidato arco.
Isabelle scosse la testa, ma fu Jace a parlare “quei maledetti sembrano divertirsi a giocare con noi! Magnus, puoi aprirci un portale? Dobbiamo prenderli in contropiede e attaccarli ora che ne abbiamo la possibilità!”
“Certamente” rispose lo stregone.
“Cos’è tutta questa confusione?” chiese Anghela entrando nella stanza e posizionandosi di fianco ad Alec, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Non indossava più il vestito rosso, ma la tenuta da combattimento e i suoi capelli erano legati in una treccia, proprio come la guerriera descritta nei racconti di Alec.
 “Mesi fa è stato aperto un varco da Edom e molti demoni, chiamati Asmodei, si sono riversati in città per poi sparire nel nulla. Poche settimane fa, però, sono tornati lasciandosi dietro una scia di cadaveri…”
“Per farne cosa?” chiese lapidaria.
Alec scosse la testa “Non siamo ancora riusciti a scoprire granché!” ammise in un sospiro.
“E cosa avete a fare lo stregone se non riesce neanche a rintracciarli?” asserì indicando con la testa Magnus e parlando come se lui non fosse lì ad ascoltare.
“Scusami?” chiese offeso Magnus alzando un sopracciglio infastidito.
Uno sguardo di rimprovero saettò dagli occhi di Alec “Anghela! Magnus, sta facendo tutto quello che è in suo potere per aiutarci!”
“Non abbastanza, a quanto pare” mormorò guardando lo schermo.
“Ma chi ti credi di essere!” scoppiò Isabelle “Da quando sei arrivata non hai fatto altro che offendere ed è ora che qualcuno ti rimetta al tuo posto!” Jace avanzò al fianco della sorella rincarando la dose “Sei fastidiosa, irritante e anche fuorviante…” ed indico Alec, riferendosi alla sbornia che gli aveva fatto prendere nel pomeriggio. Izzy riprese la parola concludendo “tu non ci conosci e non puoi permetterti di sputare sentenze su di noi ed il nostro lavoro! Scusati immediatamente con Magnus oppure, che Raziel t’aiuti, ti cancellerò quel sorrisetto strafottente dalla faccia!”
Anghela, per niente intimorita, si voltò verso Alec come a chiedergli spiegazioni, l’arciere, in tutta risposta, alzando le spalle si affrettò a dire “Gli hai sentiti”
“Non ho nessuna intenzione di scusarmi per aver sottolineato l’ovvio, pensavo fossimo tra guerrieri e non all’asilo nido! Inoltre ho solo fatto notare che lo stregone, che sarà sicuramente pagato profumatamente, non sta svolgendo bene il suo lavoro. Non mi scuserò per questo!” ed incrociò le braccia.
“Allora puoi anche toglierti la tenuta da combattimento! Non verrai con  noi.” Concluse il capo dell’istituto.
“Sono la migliore shadowhunter che conosci, privarti di una risorsa come me non è una scelta da buon leader!”
“Difendere i miei uomini e il loro lavoro, senza distinzione alcuna, questo è il leader che voglio essere! Per l’ultima volta, scusati oppure non metterai piede nella mia città!”
 Anghela roteò gli occhi al celo “Contento tu!” ed alzò le mani in segno di resa.
“Ti chiedo scusa, stregone” buttò fuori sbrigativa.
 Alec fece un colpo di tosse, guardandola di traverso “Oh per l’angelo! Avevo dimenticato quanto fossi rompi scatole!” Si voltò verso Magnus “Scusami, non volevo offenderti, chi mi conosce…” e per un attimo guardò Alec “…sa che semplicemente non sono capace di rapportarmi con il prossimo, shadowhunter o nascosto che sia!”.
 Magnus chiuse gli occhi e fece un cenno con il capo, convinto della sincerità di quelle parole, infatti nel racconto di Alec, lei era sempre apparsa come una donna dura, indipendentemente dalla persona che avesse di fronte!
Anghela, dal canto suo, dopo aver intravisto un sorriso soddisfatto sul volto di Alec, avvicinandosi all’armeria afferrò un arco e disse “Beh cosa aspettiamo? Andiamo a prendere a calci i demoni!”.
Nonostante gli sguardi dubbiosi degli altri, alla fine, Alec permise ad Anghela di prepararsi per la missione. Magnus aprì un portale, jace e izzy furono i primi ad entrarvi, seguiti a ruota da Clary.  Alec, prima di andare si fermò di fronte a Magnus “Lei non è cattiva, è solo dannatamente brusca!” e guardò furtivamente l’amica che lo stava aspettando di fronte al portale.
“Si, lo so. Mi ricorda tanto un’affascinate arciere che conobbi tempo fa!” disse vago, lisciando la tenuta dello shadowhunter.
“Ehi! Non ero così pessimo con le persone!” sbuffò offeso.
“No?” ed alzò un sopracciglio scettico “vogliamo chiederlo a Clary?” inclinò la testa in attesa di una risposta.
“Ero proprio uno stronzo!” ammise.
Magnus gli si fece più vicino e appoggiò le mani sulle braccia muscolose del compagno “No, non lo sei mai stato” sorrise “Sei sempre stato un ragazzo di cuore ed oggi hai mostrato di essere un uomo pronto a batterti per le persone che ami” stringendo la presa “per inciso, ho adorato il tuo ardore! Né riparleremo sicuramente questa sera!” e strizzò un occhio allusivo.
Alec rise imbarazzato ma anche stuzzicato da quella promessa, ben poco, velata.
“Questa poi!” soffiò Anghela sbigottita.
Alec, che per un secondo si era dimenticato di lei, si girò imbarazzato non sapendo da dove iniziare.
“C’è…hai…” poi prendendo il coraggio a due mani “Hai qualcosa in contrario su questo?” ed indicò lui e Magnus.
“Per niente” fece una smorfia indifferente “Ora mi spiego molte cose!”
“Tipo?” chiese titubante.
“Non mi hai mai guardato il culo” sorrise “ed io, mio caro, ho un gran bel culo!” ed entrò nel portale.
Magnus rise di gusto guardando il suo fidanzato seguire Anghela con il viso, ormai, in fiamme.    
 
 

I ragazzi, correvano cercando di colpire gli Asmodei, ma ogni colpo andava a vuoto. Alec ce la metteva tutta per centrare con le sue frecce i demoni, ma loro erano semplicemente più veloci. Dopo diversi tentativi, andati miseramente a vuoto, iniziavano a temere, che anche quella volta, non sarebbero riusciti a cavarne un ragno dal buco.
“Alec” chiamò Anghela correndogli incontro “ho un’idea!”
L’arciere abbassò per un attimo la freccia, guardando lo sguardo determinato dell’amica “Dimmi” l’incalzò.
“La ragnatela!” dichiarò soddisfatta.
“La ragnatela? Sono anni che non faccio una cosa simile…non sono neanche sicuro di ricordarmi come si faccia!” guardò incerto la situazione e i suoi compagni che cercavano di schivare le palle di fuoco dei demoni.
“Non essere sciocco! Certo che te lo ricordi!” sorrise complice.  
“Di cosa sta parlando?” chiese Isabelle, mentre schivava una saetta infuocata. 
  “Abbiamo un piano!” anticipò la risposta Anghela.
“Che tipo di piano?” chiese jace ansimando per la fatica.
“Di quelli buoni!” annunciò Alec “Ma non possiamo metterlo in pratica qui! Abbiamo bisogno di un posto diverso” si guardò intorno con circospezione e dopo un paio di secondi “Lì!” indicò un incrocio, proprio di fronte al parco.
“Ti ha dato di volta il cervello? È pieno di mondani lì fuori!” chiese incredulo il suo parabatai.
“Ottima scelta!” cinguettò Anghela, ignorando le proteste del biondo.
 Si avvicinò ad Alec e senza chiedergli il permesso gli disegnò una runa sul dorso del braccio, poi voltandosi alzò la treccia, lasciando intendere ad Alec di fare la stessa cosa alla base del suo collo.
“Abbiamo bisogno di qualche minuto per prepararci…” parlava veloce, senza guardarli, intenta a disegnare altre rune sulle sue frecce. Alec la imitava in religioso silenzio. “…siete in grado di portare i demoni dove vogliamo noi?”
“In pratica vuoi che ci facciamo bombardare da palle infuocate, portando quei tre demoni in mezzo ai mondani?” chiese scettica Clary.
“Esatto!” ora Anghela era tornata a guardarli. Negli occhi la determinazione dei guerrieri.
“Alec?” Izzy chiamò il fratello.
“Ragazzi so che sembra una pazzia, e forse lo è! Ma potrebbe funzionare…in passato ha funzionato! Dovete cercare di condurre i demoni a quell’incrocio e cercare, se potete, di non ucciderli!”
“Vuoi anche che gli offriamo the con i pasticcini?” jace era allibito “solitamente sono io quello che ha idee assurde e tu quello che mi guarda le spalle! Ed ora…”
“…Continuerò a farlo, non temere!” fu la risposta del moro.
Nonostante l’incredulità iniziale, i ragazzi fecero come gli era stato chiesto, infondo nutrivano una fiducia cieca in Alec e nelle sue scelte.
 

Erano nel punto concordato, tartassati dagli attacchi sempre più incalzanti dei tre demoni. Di Anghela ed Alec nessuna traccia. Una delle tre creature nere ruppe lo schieramento e si lanciò verso Clary, Jace fu più veloce e lo colpì con la spada angelica. Il demone si disintegrò formando tanti piccoli mostriciattoli che attaccarono gli shadowhunters da diverse angolazioni. Izzy ne frantumò un paio con la sua frusta, mentre Jace e Clary si occuparono egli altri. Ora nel cielo né volteggiavano due.
Improvvisamente una freccia sibilò in aria, arrivando a pochi centimetri dalle creature, ma senza riuscire a colpirne nessuna, si andò a conficcare in un muro, nella parte opposta da cui era stata scoccata. Quasi nello stesso istante, ne partì un’altra, lanciata dalla stessa identica posizione in cui era andata a conficcarsi la prima.  Anche questa andò a vuoto. Anghela e Alec si muovevano lesti, ai lati opposti della strada, scoccando con velocità e misurata sincronia le frecce che, con incredibile sorpresa degli altri shadowhunters, non riuscivano mai a colpire i demoni.
“Maledizione Alec!” gridò frustrato Jace “Non hai mai toppato così alla grande! Che ti succede!”
Quest’ultimo non si scompose, continuando quella assurda messinscena con la sua amica.
Improvvisamente un altro demone si tuffò in picchiata proprio contro Jace. Anghela scocco una freccia che andò a colpirlo in pieno petto. I piccoli demonietti non fecero in tempo a toccare terra che altre tre frecce, scoccate da Alec, lì colpirono disintegrandoli.
“Ne è rimasto solo uno!” sentenziò Anghela correndo al centro dell’incrocio.
“Basterà?” chiese Alec raggiungendola con il fiatone.
“Beh, stiamo per scoprirlo!” un sorriso illuminò il suo viso mentre con calma e concentrazione alzava l’arco verso l’alto, proprio in direzione del demone che, in tutta risposta, iniziò a volare minaccioso contro di lei.
I ragazzi, guardavano la scena con il fiato sospeso, fissavano la ragazza che immobile tendeva l’arco, senza però scoccare la freccia. Non capivano cosa stesse aspettando.
Il demone aprì le grosse fauci, iniziando a formare una palla di fuoco.
“Anghela!” la chiamò Alec.
“Non ancora” sussurrò lei.
La palla era pronta ed il demone, sempre più vicino, stava per sputare fuori la fiamma.
“Anghela!” gridò Alec nell’esatto momento in cui il demone lanciò la palla infuocata.
Accadde tutto in un attimo: Anghela sorrise serafica scoccando la freccia che colpì l’ala del grosso demone facendolo arretrare in aria, Alec si lanciò sull’amica spostandola dalla traiettoria del fuoco ed un bagliore illuminò l’intero circondario.
Tutti chiusero gli occhi e quando li riaprirono videro, con enorme sorpresa, il demone impigliato in un dedalo di fili argentati che sembravano apparsi dal nulla, ma che in realtà, partivano e terminavano dalle frecce che avevano scoccato con maniacale precisione i due arcieri: ecco la misteriosa ragnatela.
Lo stupore dei tre shadowhunters, che avevano ancora il naso all’insù, venne smorzato dalle grida di Anghela.
“Alec! Alec rispondimi!” Anghela stringeva l’amico che giaceva riverso tra le sue braccia.
In due veloci falcate Jace fu su di lui. Era chiaramente ferito, aveva bruciature sul braccio destro e metà busto. Ad un veloce sguardo, quelle ustioni, dovevano fare molto male.
Izzy si portò una mano sulla bocca soffocando un grido di preoccupazione e Clary la strinse consolandola.


Salve a tutti.

Vi ringrazio per l'attenzione che concedete alla mia storia, spero di non tradire la vostra fiducia! Un grazie particolare a chi ha dedicato un momento per commentare la storia. I vostri suggerimenti sono sempre ben accolti, solo così posso migliorare!
Un bacione e spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto. Pian piano stiamo entrando nel vivo della storia...e nei prossimi capitoli, l'atmosfera potrebbe presentarsi un pò più tetra, ma cercherò di rendere ugualmente piacevole la lettura.

Ciao ciao
  
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