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Autore: SPNlifestyle    01/10/2017    4 recensioni
Un giorno di 'pausa' dalla routine di ricerche sull'Oscurità può portare a un finale inaspettato?
Ambientato nell' 11 stagione.
Genere: Angst, Avventura, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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POV SAM

“SAM! ATTENTO!” .... l’Impala colpita violentemente… Sangue .. troppo sangue…

Dean… DEAN!!

“Qualcuno chiami un’ambulanza”

“Ho già fatto! Stanno arrivando..”


Mi sveglio di colpo, spaventato dall’incubo … appena i miei occhi mettono a fuoco quello che mi circonda, mi si gela il sangue nelle vene: pareti bianche, una lunga vetrata su un lato, tubi ovunque. Sono in ospedale!

Provo ad alzarmi ma, quando muovo un muscolo, un dolore lancinante mi invade tutto il corpo, facendomi ricadere pesantemente sul materasso; capendo che ogni tentativo é inutile, cerco di trovare Dean solo con lo sguardo e, notando la sua assenza accanto a me, inizio ad andare in panico.

Se stesse bene sarebbe qui, ne sono sicuro… questo significa che… Dean…

“Signor Smith? Come si sente?” mi chiede una voce e, girandomi verso la porta, capisco da dove proviene: un dottore, di circa cinquant'anni si sta avvicinando lentamente al letto, mostrandomi un sorriso cordiale.

“Molto piacere, sono il Dott. Anderson e sono il suo medico curante. Vediamo cosa abbiamo qua“ e sporgendosi un pò , prende la mia cartella medica attaccata alla spalliera.

“Dov’é mio fratello? “ gli chiedo immediatamente e,quando i suoi occhi si posano sui miei, vi leggo tristezza e preoccupazione.

“L-lui é…” ma non riesco neanche a pronunciare le ultime parole dal groppo che mi si forma in gola.

“No, non é morto” e a sentire quelle parole tiro un sospiro sollevato “ma, quando é arrivato in ospedale le sue condizioni erano molto gravi..”.

“Posso vederlo?” domando speranzoso.

“Potrà andare da lui non appena finiremo di parlare delle sue condizioni” risponde subito con un tono che non ammette repliche; mentre sfoglia la cartella mi comunica gli esiti degli esami “Allora Sig Smith… da quel che posso vedere ha due costole rotte e alcune incrinate… ha inoltre molte escoriazioni sul corpo e, su alcune di queste abbiamo dovuto mettere dei punti… per finire ha la tibia sinistra rotta. Ci vorrà qualche mese per guarire del tutto ma, una volta parlato con il fisioterapista dell’ospedale e preso appuntamento per il futuro, sarà libero di tornare a casa” conclude mostrandomi un sorriso.

“Ok, Dottore. Ora posso vedere mio fratello?”.

“Certo… aspetti un attimo” e, mentre mi dice questo, si affaccia alla porta, per parlare con la prima infermiera che trova; dopo uno scambio di battute con quest'ultima,  ritorna accanto a me “Tra poco arriverà qualcuno con una sedia a rotella per permettersi di spostarsi senza fare sforzi… le farò compagnia nel tragitto così da informarla sulle condizioni di suo fratello”.

Qualche minuto dopo, nella stanza entra una giovane ragazza dai capelli biondi raccolti in uno chignon, che gentilmente, insieme al Dottor Anderson, mi aiuta a scendere dal letto per spostarmi sulla sedia…

Che male! Ogni minimo movimento é come una coltellata in petto… per non parlare della gamba che, sotto del gesso, pulsa dolorosamente . Dopo molte manovre e quelli che sembrano minuti infiniti, finalmente sono sul mio mezzo di trasporto con le rotelle.

Durante il tragitto, la ragazza se ne va per occuparsi di altri pazienti, così mi trovo da solo con il Dottore che lentamente mi porta da Dean, parlando del più e del meno per distrarmi… da quanto mi aveva riferito poco prima, si trovava in un altro piano rispetto alla mia camera.

Quando saliamo in ascensore, il tono di Anderson si fa d’un tratto serio “Ascolti, signor Smith… devo avvertirla che le condizioni di suo fratello sono ancora incerte… quando è arrivato qua in ambulanza riportava ferite ovunque…”.

“Esattamente di cosa sta parlando?” chiedo, in un sussurro al solo ricordo di Dean sdraiato, pieno di sangue.

“Come le dicevo, le sue condizioni sono ancora incerte… per ora siamo riusciti a intervenire sulle ferite… suo fratello ha la spalla destra slogata, il polso dello stesso braccio rotto, quattro costole a destra e due a sinistra rotte, così come la gamba sinistra, e molte escoriazioni dovute ai vetri della macchina, in cui alcune abbiamo dovuto mettere dei punti” e mentre mi elenca tutti questi danni fisici, sento gli occhi riempirsi di lacrime “ma la cosa che ci preoccupa maggiormente è la ferita alla testa; finchè non si sveglia, non possiamo essere sicuri al cento per cento delle sue condizioni”.

Rimango scioccato, non so cosa dire. Dean…

La voce del Dottore mi risveglia dai miei pensieri “Eccoci qua… se non le dispiace prima di farle vedere suo fratello, vorrei visitarlo”.

“Certo, non c’è problema… Intanto faccio qualche chiamata” rispondo subito.

Quando vedo Anderson entrare e chiudersi la porta alle spalle, prendo il telefono, lo accendo e, scorrendo la rubrica, cerco il contatto di Cas; premo sulla cornetta accanto al nome e lascio squillare, finché una voce dall’altra parte non mi risponde.

“Cas!”

“Sam! Finalmente! Dove siete spariti? Sono ore che provo a chiamarvi, ma sia il tuo cellulare che quello di Dean sono irraggiungibili”

“Lo so amico...ascolta è successo un casino… adesso siamo al Central Hospital, nella città vicina a dove siamo andati a caccia..”

“In ospedale?! Sam cos’è successo?! State bene?!” mi chiede, una domanda dopo l’altra.

“E’ una lunga storia, te la spiego quando ci vediamo… io sto bene, è Dean..” ma mi interrompo quando la voce di un infermiera mi dice che posso vedere mio fratello.

“Ascolta Cas, devo andare. Vieni qua il prima possibile… per favore”

“Ok Sam, faccio prima che posso” mi dice, prima di riattaccare.

Ti prego Cas, fai in fretta. Prendo un profondo respiro e, spinto dall’infermiera di prima, entro nella stanza di Dean: la camera è identica alla mia, a parte qualche mobile con colore differente.

La mia attenzione si focalizza sulla persona sdraiata nel letto, e mentre esamino il suo corpo, mi ritorna in mente la descrizione che mi ha fatto il dottore in ascensore: da sotto le lenzuola vedo il suo petto nudo, abbassarsi e alzarsi lentamente, ricoperto solo da fasciature sulle spalla e sul costato; le ingessature della gamba e del braccio sono appoggiate a dei cuscini, in modo da mantenerle nella posizione più comoda e corretta.

Infine, la fasciatura sulla testa, così bianca da risaltare sul volto pallido di Dean, segnato da piccole ferite meticolosamente disinfettate e curate. Dean…

Chiedo gentilmente a qualcuno presente di avvicinarmi al letto e, una volta a fianco, appoggio la mia mano su quella di mio fratello. Sono qui! Ti prego svegliati!

E come esaudito un desiderio, gli vedo le palpebre sbattere più volte, per poi aprirsi lentamente; dietro di me percepisco lo stupore dei dottori, ma la cosa non mi interessa.. Dean è sveglio!

Noto che si guarda in giro un pò confuso così, con la voce più bassa e tranquillizzante che riesco a fare, gli dico “Ehi Dean! Come ti senti?”.

Lui volta lentamente il viso verso di me, poi guarda attentamente prima me, poi il dottore e infine l’infermiera, per poi ritornare nuovamente su di me; quando vede la mia mano sulla sua, la sposta di lato e con un pò di titubanza domanda “Tu chi sei?”.


   
 
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