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Autore: Spyro093    01/10/2017    0 recensioni
Nel mondo dei Pokémon, c'è una regione chiamata Shinkiro! La leggenda racconta di una calamità che si abbatté sulla regione, il quale venne fermata da un gruppo di Pokémon che si ribello ad essa! Siamo nel presente e, qualcosa sembra turbare tutti i Pokémon della regione; toccherà ai discendenti del gruppo del passato cercare di capire la ragione di tale preoccupazione e fare di tutto, purché nella regione regni la pace!
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Capitolo 11: Mondo Sconosciuto Capitolo 11: Mondo sconosciuto

Era passato qualche giorno dal Festival della Luna svolto ad Air Town e, in quei giorni tutti non fecero altro che parlare dell’incontro di lotta in doppio. Tutti non riuscivano a credere a cosa avevano visto: il Team Thunder Pop era riuscito a sconfiggere i fratelli Vulpix, ma Pikachu era svenuto a match concluso per il fatto di aver utilizzato una mossa potente, il quale l’aveva lasciato privo di energie. Popplio accorgendosi dell’amico che non si svegliava urlò ad alta voce, cercando di chiedere aiuto. Fortunatamente, un Chansey presente ai lati del ring gli prestò i primi soccorsi, ma vedendo lo stato del Pokémon Topo, decise di portarlo in una struttura medica dove potesse ricevere le cure necessarie.

“Perché non ci dicono niente?” – disse Popplio con aria preoccupata – “Pikachu è lì dentro da un’ora ormai!”
“Popplio calmati!” – rispose Charizard – “Anche noi siamo preoccupati, ma non possiamo far altro che aspettare!”
“Lo so… ma non riesco a resistere senza far nulla.”
Passarono dei minuti ma ancora non ci fu una risposta, fino a quando dalla stanza dove Pikachu era ricoverato, non uscì Chansey. Popplio appena la vide corse subito da lei, in cerca di risposte.
“Chansey, dimmi. Come sta Pikachu?” – domandò il Pokémon Otaria.
“Il tuo amico sta bene, non devi preoccuparti. Purtroppo, ancora non ha ripreso conoscenza e non so quando si risveglierà.”
“Capisco… speravo di potergli parlare ancora qualche minuto.”
“Comunque… c’è una domanda che vorrei porti: quella mossa che Pikachu ha usato, sapresti dirmi di cosa si tratta?”
“Non lo so… finora delle mosse di Pikachu, conoscevo solamente FULMINE e CODACCIAIO ma quella mossa non l’aveva mai usata finora.”
“Uhm… evidentemente, è questa la causa.”
“In che senso?” – domandò Rowlet il quale stava sentendo il discorso.
“Vedete… quando un Pokémon usa una mossa consuma una determinata energia. Evidentemente, Pikachu deve aver usato tutta l’energia rimasta per poter contrastare il VENTO DI FUOCO dei fratelli Vulpix. È per questo motivo, adesso si trova in questo stato!”
“Ho capito! La ringrazio Chansey!” – disse il Pokémon Aliderba.
“Non c’è problema! Ora, scusatemi ma ho altri pazienti in attesa!”

Il Pokémon Uovo si allontanò da quella zona, lasciando il resto del gruppo a discutere tra di loro.
“Adesso, cosa facciamo?” – disse Charmeleon – “Non possiamo lasciarlo qui da solo!”
“Hai ragione! E poi, come avvertiremo Decidueye su quanto è accaduto.” – rispose Rowlet.
“State tranquilli. Ho già provveduto ad avvertire il vostro capitano; per questa notte, potete restare qui da me.”
“L’ha ringrazio, infinitamente signor sindaco.”
“Suvvia… non c’è bisogno di essere così informali. In fondo, volete solo che il vostro amico si rimetta presto in forma.”
“Eh, già!”
“Adesso, è meglio se venite a casa mia. Ormai si è fatta notte fonda!”
“D’accordo!” – rispose il Pokémon Aliderba – “Popplio, su andiamo!”
Purtroppo il Pokémon Otaria non rispose alla domanda del suo compagno di team, il quale cercò in tutti i modi di chiamare l’amica ma senza successo.
“Rowlet… penso sia meglio lasciarla qui.” – disse Charmeleon.
“Ma… ma io non posso lasciarla sola!”
“Lo so… ma vedi, quei due sono insieme da molto tempo. Tu sei con loro da poco, quindi devi cercare di comprendere il suo stato d’animo!”
“Uhm… e va bene. Popplio, noi andiamo. Ci vediamo, domani!”

Tutti quanti uscirono dal Centro Medico lasciando Popplio davanti al capezzale di Pikachu. Lei cercò di dormire un po’ ma non ci riuscì per poter osservare l’amico. Dopo un po’ di tempo vedendo che non c’era nessun altro approfittò per entrare nella stanza e si avvicinò il più possibile a Pikachu.
“Pikachu… sono io, Popplio. Riesci a sentirmi?” – disse il Pokémon Otaria, senza ricevere risposta.
“Ascoltami, io ti devo ringraziare. Senza quella mossa non riuscivamo a vincere il match e questo mi rende felice. Ma… adesso che sei in queste condizioni, non so come posso fare senza te.”
Resto in silenzio per qualche minuto, ma poi Popplio disse: “Pikachu… c’è una cosa che volevo dirti. Io… io… io… ti amo!”

Popplio, non poteva di certo sapere che mentre lei diceva quelle parole, nella mente del Pokémon Topo stava succedendo qualcosa.
“Yawn… ho dormito come un sasso!” – disse Pikachu – “Ragazzi sono sveglio. Raga…”; tuttavia, si guardò intorno e non riuscì a vedere nessuno: “Che strano! Non c’è nessuno qui… forse devo gridare più forte!”
Tuttavia, anche in questo modo non venne sentito e il Pokémon Topo iniziò a pensare: “Come mai nessuno riesce a sentirmi! Eppure ho urlato come un Loudred! Ma… se così fosse… questo vuol dire… che sono ancora svenuto?”
Al solo sentire quella domanda, il Pokémon inziò ad agitarsi terribilmente, segno evidente che questo era un fatto inaspettato. Il senso di agitamento durò qualche minuto e solo in seguito, riuscì a calmarsi un pochino.
“Ora devo calmarmi e ragionare! Dunque… l’ultima cosa che ricordo è stato l’utilizzo di quella strana mossa grazie alla quale ho rispedito indietro il VENTO DI FUOCO dei fratelli Vulpix. A match concluso sono svenuto e, non so come mi ritrovo qui adesso. In conclusione, penso sia meglio trovare una via d’uscita e cercare aiuto; sempre se riesco a capire dove mi trovo!”
Così, per Pikachu iniziò una lunga camminata in quello spazio vuoto e, cercò di prestare attenzione anche alla presenza di eventuali Pokémon nativi del posto, il quale potevano essere ostili nei suoi confronti.

“Uffa… da quanto tempo è che sto camminando? Non lo so, ma questo luogo mi sembra tutto uguale e non riesco a trovare un’anima viva. Spero di avere un po’ di fortuna!”
Ad un tratto, mentre Pikachu stava per deprimersi, notò qualcosa non molto distante da lui.
“E quello… cosa è?” – si domandò – “Da qui non riesco a vedere bene. Sarà il caso di avvicinarmi!”
In effetti, più si avvicinava e più riusciva a vedere nitidamente la figura davanti a lui: “Ma… è un Pokémon, quello? Forse lui potrà aiutarmi!”
All’improvviso, la misteriosa figura davanti a lui gli si avvicinò senza alcun preavviso, facendo trovare Pikachu impreparato. Ma mentre cercava di proteggersi in qualche modo, la figura si fermo e gli disse: “Oh, chi abbiamo qui. Un visitatore?”
“Ma tu… tu parli!”
“Certamente! Cosa pensavi che fossi io?”
“Non lo so… hai corso verso di me e, questo mi ha spaventato!”
“Scusami… non era mia intenzione! Comunque mi presento, mi chiamo Gardevoir e sono la guida aurea di questo mondo!”
“Io sono Pikachu! Piacere di conoscerti! Scusa se te lo chiedo, ma cosa è una guida aurea?”
“Bella domanda! Sarò felice di poterti rispondere!” – disse il Pokémon Abbraccio – “Ma che ne dici di parlare in un luogo un po’ più consono a questo discorso?”
“Va bene! Ti seguo!”
I due Pokémon iniziarono a vagare per quello spazio fino a quando non arrivarono a quella che era una specie di porta.

Una volta entrati, Pikachu dovette chiudere gli occhi a causa dell’intesa luce che impediva di vedere davanti a lui; ma quando la luce scomparì il Pokémon vide una spiaggia piena di Pokémon, il quale erano tutti intenti a giocare e a divertirsi. La spiaggia era abbastanza lunga e il mare era di un colore blu splendente come lo zaffiro e inoltre c’erano degli stand lungo la spiaggia da dove si potevano prendere varie pietanze.
“Uao! È incredibile… ma cosa è questo posto?” – domandò Pikachu.
“Questo posto è la casa di tutti coloro che sono esattamente nelle tue condizioni: l’abbiamo chiamato Isola Paradiso!”
“Isola Paradiso!? In effetti, è un nome piuttosto azzeccato. Non pensavo potesse esistere un posto del genere!”
“Sono contenta che ti piaccia!” – disse Gardevoir – “Ma la nostra destinazione è appena oltrepassata la spiagga!”
Lungo il cammino, tutti i Pokémon corsero verso Gardevoir il quale salutò tutti affettuosamente. Questo fatto sorprese Pikachu, anche perché non sapeva il motivo di tutto questo affetto. Ma i suoi pensieri svanirono quando arrivarono finalmente in un’abitazione da cui si poteva osservare la spiaggia.
“Eccoci arrivati!” – disse Gardevoir – “Quest’abitazione è la mia casa!”
“Tu abiti qui!? Non è un po’ isolato dalla spiaggia?”
“Non preoccuparti. I Pokémon della spiagga quando hanno bisogno di qualcosa, vengono qui a contattarmi.”
“D’Accordo!”
Gardevoir aprì la porta della casa, il quale era un po’ piccola ma sufficientemente grande per lei. La casa era su un unico piano divisa in 3 stanze: una era la cucina, un’altra era la camera da letto, l’ultima era un salone con un tavolo in mezzo e, il Pokémon Abbraccio invitò Pikachu a sedersi su una delle sedie.

“Allora… prima mi hai chiesto cosa è una guida aurea, giusto?”
“Giusto!”
“Vedi… il luogo in cui ci troviamo è molto diverso dal mondo in cui provieni. In questo luogo, i Pokémon del mondo reale si trovano in una sorta di sogno da cui difficilmente si risvegliano. Il mio compito come guida aurea consiste nell’aiutare questi Pokémon a ritornare nel loro mondo senza recar loro dei danni psichici.”
“Beh… sempra tutto molto complicato!” – disse Pikachu un po’ perplesso dalla cosa.
“Non è complicato! Ci vuole solo un po’ di pratica. Ma dimmi… come ti sei ritrovato in questo luogo aureo?”
“Ero impegnato in una lotta e due Pokémon stavano per sferrarci il colpo di grazia. Mentre stavano per colpirci mi sono messo davanti alla mia amica e, all’improvviso gli occhi mi si sono illuminati di bianco. Questo mi ha fatto bloccare l’attacco e rispedirglielo indietro; dopodiché sono svenuto, il resto lo sai.”
“Cosa!? Come fai a conoscere PSICHICO?” – domandò Gardevoir sorpresa da tutto ciò.
PSICHICO!?”
“Se tu sai usare questa mossa, tu sei… Pikachu, il principe del Villaggio Pika?”
“Co… cosa hai detto?” – disse il Pokémon Topo, il quale vide Gardevoir inginocchiarsi davanti a lui.
“Non ci posso credere. È un onore per me conoscerti!”
“Scusami, ma come sai del Villaggio Pika? Vuoi forse dirmi… che hai conosciuto i miei genitori?”
“Certamente! E sò anche che hai perso la memoria!”
“Dimmi… cosa sai su di loro? Io purtroppo non ricordo molto!”
“D’Accordo!”; all’improvviso la stanza divento quasi del tutto buia con solo una candela ad illuminarla.

“Tutto ebbe inizio prima ancora che tu nascessi. Hai quei tempi, i tuoi genitori stavano per sposarsi e tua madre mi chiese di essere la sua testimone. Ovviamente, io accettai senza esitazione e tutto si svolse in un clima di felicità.”
“OK! Tu eri la testimone di mia madre, ma mio padre?”
“La tradizione voleva che lo sposo scegliesse un testimone dal suo Villaggio, ma lui scelse uno dei suoi amici: il suo amico era un Lucario, compagno di tante avventure di tuo padre.”
“Quindi… tu e Lucario siete stati scelti dai miei genitori e, il matrimonio era andato bene. Ma poi cosa accadde?”
“Dopo qualche tempo, tua madre ti diede alla luce, ma tu eri completamente diverso da tutti gli altri.”
“Diverso?”
“Già! Tu possedevi sia le capacità di tuo padre che quelle da tua madre. Ovviamente, col passare dei mesi i tuoi poteri crebbero sempre di più!
“E poi! Sai qualcos’altro?”
“Purtroppo no! Il mio ruolo di guida aurea mi impedisce di stare a lungo nel mondo terrestre. Posso farlo solo in determinate circostanze e in vari periodi di l’anno!”
“Capisco… beh, ti ringrazio per avermi detto qualcosa sui miei genitori. Non sarà molto, ma è il mini…”; ad un certo punto Pikachu sentì una voce provenire dalla sua testa: “Pikachu… sono io Popplio. Riesci a sentirmi?”
Il sentire la voce della sua amica fece sentire Pikachu molto diverso: “Ma… cosa mi succede?” – domandò il Pokémon Topo.
“Ti stai per risvegliare! Ma prima di farlo ti do un consiglio: dirigiti verso la Valle dei Draghi. Lì troverai qualcuno nell’apprendere meglio PSICHICO!”
“Pikachu… io… io… io ti amo!”; all’udire quella parola, il Pokémon salutò Gardevoir e nel giro di pochi minuti si risvegliò nel suo letto aprendo lentamente gli occhi.

“Yawn… ma quanto ho dormito!” – disse appena si svegliò, ma nel svegliarsi vide Popplio il quale non poté trattenere le lacrime per la gioia.
“Pikachu, finalmente! Ero davvero preoccupata! – disse il Pokémon Otaria.
“E perché mai! Lo sai che sono duro da buttar giù! E comunque… volevo dirti una cosa!”
Ma purtroppo, non riuscì a dire nulla, in quanto Popplio crollò dalla stanchezza e si mise a dormire.
“Pazienza! Vorrà dirgli che glielo dirò un’altra volta!”

Note dell’autore: Finisce un altro capitolo di questa storia. Gardevoir rivelò a Pikachu qualche dettaglio sui suoi genitori anche se non fu molto; ma come si svilupperà adesso la faccenda? E il “ti amo” che sentì da Popplio, come lo dovrà interpretare! Tante altre avventure attendono il nosto eroe; il viaggio continua…
   
 
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