Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Romanticgirl02    03/10/2017    2 recensioni
Appena avvertì la sua presenza la ragazza lo squadrò senza farsi vedere. Era un uomo alto dai folti capelli argentei e dagli occhi d'ambra, era elegante con un bel portamento, a prima vista si direbbe un amante della lettura, con parecchi sogni nel cassetto ancora da realizzare. Sarebbe stato l'uomo perfetto per lei, pensò all'improvviso, poi però si rese conto che quell'uomo per quanto bello e prestante fosse poteva benissimo essere suo padre...
-E lei signorina quanti anni ha? A vederla sembra molto giovane-
La ragazza colta impreparata a quella domanda gli rispose abbastanza impacciata.
-Ho 25 anni, come vostro figlio, lavoro in uno studio psichiatrico già da 4 anni...-
Una psicologa per un pazzo o per qualcuno che ha bisogno di aiuto?
Genere: Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Si risvegliò abbracciata da un caldo tepore. E mentre era ancora nel limbo che divide il sogno e la realtà pensò che in fondo quel calore le piaceva, e, mentre riapriva gli occhi, realizzava di essere abbracciata da dietro. Si mise seduta e si guardò attorno spaesata. Dov’era? A casa No Tashio sicuro, ma in quale stanza? Il suo sguardo cadde sul ragazzo che ancora dormiva beatamente accanto a lei. Stava ancora sognando? Si diede un pizzicotto. No non stava sognando. Dolcemente rimase per qualche secondo a fissare i lineamenti del ragazzo. “Chissà...” sospirò. La schermata del portatile sulla scrivania si accese all’improvviso e la stanza fu riempita da un rumore assordante. Inuyasha mise la testa sotto al cuscino cercando di attutire il rumore borbottando qualcosa. Kagome andò a vedere. Erano i signori No Tashio. Si sistemò un pochino e rispose.

-Buon giorno!- 

Disse la ragazza il più raggiante possibile. 

-Oh cara, buon giorno! Allora come va? Come sta Inuyasha? Non sta ancora tanto male vero?-

La signora Izayoi tartassò Kagome di mille domande e mentre lei le rispondeva pazientemente, il soggetto della conversazione aveva trovato il coraggio di aprire gli occhi. Il suo sguardo spuntò da sotto il cuscino e si posò svogliato sulla sveglia. Sbattè varie volte le palpebre ma non si sbagliava. Si alzò e andò dietro a Kagome. Appoggiò violentemente una mano sulla scrivania e con uno sguardo omicida si scagliò contro i genitori.

-Vi rendete conto di che ore siano? Sono le 5... LE 5! Se proprio dovete chiamare almeno fatelo in un orario decente!- 

Inuyasha si appoggiò lievemente sulla schiena di Kagome e la ragazza arrossì a quel contatto involontario. 

Continuarono a parlare per un po’ e una volta rassicurato anche Inu No Tashio i due potettero tornare a dormire. Il ragazzo si ristese e così la imitò anche la ragazza. Rimasero a guardare il soffitto ma ormai il sonno lo avevano perso. Volente o nolente Kagome si alzò e andò disotto a preparare la colazione. Poco dopo lo raggiunse anche Inuyasha. Consumarono il pasto in silenzio scambiandosi di tanto in tanto un’occhiata. Una volta finito il ragazzo appoggiò il gomito sul tavolo e con la mano si resse la testa. Osservò Kagome mettere a posto e la sua mente tornò alla sera prima. Se l’era sognato? E chi poteva dirlo. Intanto la ragazza sentendosi osservata compieva movimenti piuttosto impacciati. Una volta finito tornò a sedersi anche lei. Guardò velocemente l’orologio: le 6.30. E ora? Uscire? No faceva troppo freddo, massimo nel pomeriggio. Un film? Nessuno dei due sarebbe stato attento troppo allungo. Ritornò con la memoria a quando lei era bambina ed era ammalata. Una volta che le passava il mal di testa sua madre le diceva di fare i compiti per non rimanere indietro e lei li faceva. Ma ora la scuola l’avevano finita e mettersi a fare i compiti era improponibile. 

-Quindi che si fa?- 

Chiese infine rassegnata. Inuyasha che stava aspettando degli ordini da lei si trovò completamente impreparato. La guardò per qualche secondo e infine alzò le spalle. 

Giochi di società? Non erano più bambini... poi si guardò in torno e infine gli venne in mente un idea.

-Cuciniamo...-

La ragazza lo guardò interrogativa. Aveva capito bene? Voleva cucinare? Si, l’idea piaceva anche a lei. 

-E cosa vorresti cucinare?-

Il ragazzo sbuffò, mica poteva pensare tutto lui. Ci pensò qualche secondo e infine propose una torta. Si alzarono e si misero a cercare gli ingredienti. 

-Vediamo, per una torta che si rispetti non può mancare la panna montata!-

Esclamò Kagome tutta allegra.

-E il cioccolato- 

Disse Inuyasha.

-Bhe allora anche le-

-le fragole?- 

Le ragazza lo guardò e sul viso di Inuyasha si dipinse un sorrisetto malizioso. Ricambiò il suo sorriso è una volta trovati tutti gli ingredienti si misero ai fornelli. Si divisero i lavori e in un batter d’occhio la base fu pronta. Misero su della musica e continuarono a preparare la torta. Il momento più bello fu quello della guarnizione. Magari prese il sacchetto con la panna e iniziò a fare quelle deliziose e morbide decorazioni.

-Inuyasha, guarda!-

E appena il ragazzo si girò Kagome prontamente gli mise della panna sul naso. Inuyasha preso alla sprovvista, prese il cioccolato rimasto e glielo spalmò su una guancia. 

-Ma che fai!-

-Hai iniziato tu!- 

E ben presto finì in una vera e propria lotta. Alla fine di tutto la panna e il cioccolato era più su di loro che sulla torta. Almeno le fragole si erano salvate. Kagome guardò Inuyasha e scoppiò a ridere, anche la bocca di lui sorrise. Come si erano conciati. I capelli arruffati con il viso sporco di panna e cioccolato. Misero la torta in frigo e iniziarono a darsi una ripulita.

-Hai ancora del cioccolato in faccia-

La ragazza provò a pulirai varie volte ma con il solo risultato di macchiarsi di più. Inuyasha allora passò il pollice sulla guancia di lei, per poi posarsi sulle labbra. Rimase fermo per qualche secondo e così fece lei. Il cuore della ragazza iniziò a battere più velocemente, nella sua testa partirono mille domande. La voleva baciare? Lei glielo avrebbe lasciato fare. Lui senza accorgersene si chinò sempre più vicino a lei, sarebbe bastato un tocco e mai più si sarebbero lasciati. Inuyasha era attirato come una calamita. Prese il volto di lei tra le dita e si abbassò. Poteva sentire il respiro irregolare di lei che si mischiava a quello di lui. Poi lo schiaffo sul viso di lei. La nause, il giramento di testa. Inuyasha si allontanò il più in fretta possibile. Si chiuse in camera sua e restò ad agonizzare con la schiena appoggiata alla porta. Fremeva, digrignava i denti, si mordeva il braccio fino a farlo sanguinare. Poi quando tutto passò, si lasciò cadere sul letto in un bagno di sudore, la febbre era tornata e ora la sentiva più che mai. Lui era pericoloso, lui doveva tenere lei lontana. Una lacrima gli rigò il volto, lui la voleva ma non poteva averla e per di più l’aveva picchiata. Intanto Kagome rimasta sola nella cucina si toccò la guancia bruciante e pianse in silenzio. Per il resto della mattinata non si videro. I rintocchi dell’orologio appeso alla parete creavano un odioso contrasto con il silenzio della casa. Con un po’ di coraggio Kagome bussò a quella porta chiusa, ma non ricevette nessuna risposta. Provò ad aprirla ma la trovò chiusa a chiave. 

-Inuyasha, apri... per favore-

Ancora niente, iniziò a bussare sempre più preoccupata, fu invasa da vuoi pensieri e dentro di lei cercava la forza per non crederci. 

-Inuyasha... Inuyasha!- 

Riprovò ancora e ancora ma lui non le aprì. Riprese a piangere e si sedette appoggiando la schiena alla porta. Pregò cercando di scacciare i brutti pensieri. Non poteva immaginare che nel silenzio di quella tetra stanza il ragazzo era a sua volta appoggiato alla porta e l’ascoltava silenzioso singhiozzare. Arrivarono a cena senza aver mangiato ne parlato. Kagome preparò qualcosa e lo lasciò davanti alla porta. Bussò tre volte. Niente.

-Ti lascio la cena sulla porta... ti prego...-

Detto questo se ne andò nella sua stanza. Aveva faticato a mangiare, ad ogni boccone il suo stomaco si contorceva. Appoggiò le dita sulle labbra. Lo schiaffo era niente rispetto al suo tocco. Sentiva ancora le dita di lui accarezzarla, delineando le sue labbra. Senza accorgersene si addormentò. Quella notte sognò. Una villetta di campagne le si parava davanti. Un bambino le correva incontro chiamandolo mamma. Poi sulla veranda un uomo teneva in braccio una bambina e la cullava tra le sue braccia possenti. Appena lui la notò le sorrise. Lei rimase imbambolata a fissarlo. Chi era quell’uomo? Non riusciva a vederlo la faccia. Poi d’un tratto tutto cambiò e si ritrovò in una cupa stanza d’ospedale. Le macchine che suonavano incessanti, il loro bip risuonava indisturbato nel silenzio. Nel lettino c’era un uomo con gli occhi bendati. 

-Sei tu vero?-

Chiese poi l’uomo. Lei senza rendersene conto ripose di si, e lui sorrise... Era lo stesso uomo che si trovava sulla veranda. Gli occhi di lei si inondarono di lacrime. 

-Morirò lo sai?-

Disse poi l’uomo.

-Penso sia arrivato il momento di salutarci... mi dispiace solo non averti dato una vita perfetta, di averti fatto soffrire... mi dispiace che sia finita così. Ti avevo promesso che mai ti avrei lasciato sola... eppure eccomi qui... ti avevo detto di starmi lontano... ma tu hai sempre fatto di testa tua. E adesso tu sei triste perché uno come me se ne sta andando... trovati qualcuno, qualcuno che possa realizzare i tuoi desideri, qualcuno che ti rimarrà davvero per sempre vicino...Kagome- 

Si svegliò che ancora stava piangendo. Sentì uno scricchiolio e scattò in piedi. Iniziò a correre a si buttò sulla porta appena aperta. Lo abbracciò continuando a piangere, dentro di lei sapeva che l’uomo del suo sogno era Inuyasha e mai e poi mai voleva che tutto finisse così. Inuyasha rimase fermo, in mobile. Qualunque movimento avrebbe fatto, Warui si sarebbe scagliato contro Kagome. Dopo poco le gambe cedettero ad entrambi e si ritrovarono in ginocchio abbracciati e muti. In tornò a loro il tempo si fermò. Era come se all’improvviso si ritrovassero sospesi su una soffice nuvola d’oro in mezzo al cielo, così lontani, così irraggiungibili. Poco a poco Kagome si addormentò. Inuyasha la sollevò e l’adagiò dolcemente sul suo letto. Le scostò i capelli dal viso bagnato di lacrime, guardò il suo ventre alzarsi e abbassarsi in un ritmo regolare. Si diresse verso la scrivania e prese dal cassetto la lettera. “Sono lunatico” pensò tra se e se. Mai il suo mondo aveva preso una scossa così forte. Ora che si sentiva amato da un estranea che poco a poco aveva iniziato a conoscere, ora che anche lui amava qualcuno... dopo essersi passato la busta tra le mani un paio di volte la rimise nel cassetto e al suo posto tirò fuori un album di fotografie. Le sfogliò stando attento a non rovinare quei ricordi ormai sfumati dalla sua mente. Foto di lui, foto di una famiglia, di un amicizia. Foto di persone che nonostante tutto erano ancora qui. Spostò lo sguardo su Kagome che ora dormiva beata. 

“Grazie”. Mimò queste parole con le labbra, riaprì il cassetto e mise la lettera sulla scrivania. Si vestì pesante e diede un ultima occhiata alla casa in cui aveva sempre vissuto e subito la nostalgia lo pervase. I ricordi che aveva sigillato d’un tratto scoppiarono. “Addio mamma, addio papà, addio Sesshomaru, addio Rin, addio Miroku, addio Sango... addio... Kagome” e mentre sussurrava al vento i suoi saluti intraprese il suo cammino. Dove? Magari verso l’inferno che lo aspetta. 

 

Salveee!

Allora, come state? Scusate ma purtroppo non riesco a sta dietro con i tempi. Mi rendo conto che non è giusto nei vostri confronti... cerco di postare il prima possibile ma c’è sempre qualcosa che me lo impedisce... bando alla chance! Sinceramente pensavo che la storia sarebbe durata meno... molto meno. Però penso di continuare a scriverla ancora per un po’....

Ditemi cosa ne pensate! A presto, Romanticgirl02.

 
   
 
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