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Autore: _Kurama_    07/10/2017    1 recensioni
Una Ran troppo espansiva. Uno Shinichi esaurito. Una Shiho bisbetica. Un Heiji stronzo, ma solo con Shinichi. Un’ Ayumi malefica. Un’ Akemi opportunista.
Una raccolta di shot che sono il delirio. Credo ci sarà anche qualche flash.
L’avvertimento OOC è per sicurezza, anche se cercherò di adattare al meglio i personaggi in ogni situazione.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Akemi Miyano, Heiji Hattori, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                             #1. La notte e ciò che comporta





Ran continuava a rigirarsi nel suo letto, i capelli sparsi sul cuscino, la frangia appiccicata alla fronte.

«Fa troppo caldo…» sussurrò, il viso sprofondato nel cuscino.

Si alzò, cercando di fare il minor rumore possibile, e si diresse verso il frigorifero. Lo aprì, accorgendosi che non si accedeva alcuna luce e, da quanto poteva capire toccando una lattina, l’apparecchio era guasto già da un po’.

«Eh no, non possono farmelo, non questo!»
Un cuscino le arrivò dritto in faccia.
«Usuratonkachi(*), si può sapere che hai da urlare alle- guardò il cellulare- tre e un quarto del mattino?»
«Shi-chan, il frigorifero è rotto!»​
La rossa si accigliò.
«Tsk, maledetti bastardi, tutto questo perché quei maledetti aggeggi sono fatti con scarti della seconda guerra mondiale. Mouri, domattina ricordami di chiamare tua madre, inizierò un’azione legale contro quegli inetti. Anche se…-fece una rapida ricerca- tsk, come non detto. Di notte il centralino è staccato.»​
Ran la ascoltava distratta, sdraiata sul parquet del loro piccolo bilocale universitario. Shiho, invece, si sdraiò sulle lenzuola.
« Neh, Shishi, dopodomani io e Shin facciamo un picnic con Heiji, Kazuha e la piccola Ayumi. Vuoi venire? »​
La rossa si portò un braccio sulla fronte.
«Non nominarmi quella nanerottola e quell’imbec- alzò la testa- scusa, come mi hai chiamata?»​

 

La castana si alzò, puntellandosi sui gomiti.


«Shishi, è un nomignolo creato apposta per te, ti piace?»​ sorrise ingenuamente.
La compagna si rabbuiò «chiamami ancora così e la tua vita non avrà altro scopo se non essere una mia cavia.»​
L'altra sembrò non curarsi della minaccia.
«Oh, Mouri, renditi utile e dammi qualcosa da bere, anche se sarà brodaglia ormai. »​

Ran l’assecondò, porgendole un the dietetico con una faccia disgustata.

«Allora, vuoi venire? »​
«No, devo studiare e poi non mi va di intossicarmi per quella mocciosa.»​
 Ran rise «ma si può sapere che ti ha fatto?»​
 L'altra ridusse gli occhi a due fessure «Ha sangue Mouri nelle vene, già questo è un valido motivo-»​
«Acida, la mia cuginetta è adorabile. Ha preso tutto da me! »​ cinguettò la castana.
«Appunto. Comunque quella nana è una maledetta provocatrice. E la cosa peggiore è che ha anche l’appoggio di quell’idiota… anzi, non è che mi diresti com’è che siete imparentati? Non sembra avere nessun gene Mouri. A parte quello dell’idiozia, ovviamente.»​
«Ma chi, parli di Heiji? Noi non siamo parenti di sangue, però i nostri genitori sono sempre stati molto amici. Sono di famiglia… »​
«Contaminazione... »​ rifletté l'altra.
«Eh?»​
«Riflettevo ad alta voce. Dunque, tu ed Heiji siete cresciuti insieme, come fratelli, giusto? »​
«Sì, ma per- »​
«Deduco, quindi, che la sua acuta stupidità derivi da tutto il tempo trascorso con voi, la famiglia teletubbies, che unendosi alla sua idiozia naturale ha creato questo “essere”, se così vogliamo chiamarlo.»​
Ran la guardò male «ehi, noi non siamo come i teletubbies!  »​
Shiho inarcò un sopracciglio «Sbaglio o sei stata proprio tu a raccontarmi che, da piccola, tua madre ti diceva che il sole aveva una faccia e che tu ha cominciato a vederla?»​
«Sì, ma...»​
«Stop, caso chiuso. Ho ragione io.- si prese una pausa- I geni Mouri hanno contaminato anche tua madre,-scosse il capo- pessimo, davvero pessimo.»​

 

Ran guardava il soffitto non prestandole più attenzione, si toccava la punta del naso con un dito. Shiho la guardò con disapprovazione.




«Onee-chan, lasciami in pace!»​
«Oh, andiamo! Mi dici che problemi hai con quella piccola? E’ dolcissima!»​

Shiho si sistemò meglio la cornetta tra la spalla e l’orecchio «certo, tanto quanto un cactus su per il culo.»​ borbottò.
Akemi ridacchiò «Nee-chan, non è che sei gelosa?»​
«Tsk, e perché mai dovrei essere gelosa di una mocciosa?»​
«Perché “la mocciosa” non fa che accoccolarsi sul tuo caro “Kudo-kun”!»​ la stuzzicò.
«Tsk! Mentecatti, siete tutti degli stupidi mentecatti!»​ Akemi rise ancora.
«Tsk, ridi, ridi, intanto, onee-chan, quella nanerottola ha messo gli occhi anche su nii-san.»​
«Oh, quindi mi stai dicendo che dovrei essere gelosa di una bimba?»​
 La rossa scrollò le spalle «Vedila come ti pare. Io ti ho avvertita: la mocciosa è astuta e pericolosa.»​
«Nee-chan, stai diventando paranoica.»​
«Tsk!Comunque, sono riuscita a ricavare altro spazio nell’armadio, domani passerò a prendere il resto dei vestiti. Mi aspetto di ritrovarli tutti e in condizioni assolutamente impeccabili. La pacchia per te è finita.»​
Akemi poteva scommettere che stesse ghignando.

“oh, beh, pazienza, vuol dire che lascerò che si sfoghi con me più spesso. Chissà che non riesca a fregarle un paio di scarpe.”

 

 

 

  
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