Titolo
originale:
A
Question of Eternity
Autore:
Bookkbaby
Link
originale:
http://www.fanfiction.net/s/5001821/1/A_Question_of_Eternity
Traduzione:
Artemis89
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Una richiesta di eternità
Il
ragazzo dai capelli rossi guardava fuori dalla finestra della sua
camera, la
mano destra che giocava assortamente con l’anello infilato ad
un dito della
sinistra. Lavi non stava davvero osservando le stelle o le luci dei
lampioni,
ma non vedeva niente con tutti i pensieri che gli giravano dentro.
Tyki
sarebbe arrivato a casa presto. Si stava facendo parecchio tardi, ma
Lavi non
era preoccupato. Era difficile per il suo amante camminare fuori quando
il sole
era alto, dopotutto.
Guardò
giù verso il cerchio di metallo prezioso che adornava il suo
anulare sinistro,
era una semplice fascia d’oro con un piccolo cerchio di
pietre color onice che
Tyki aveva chiamato ‘diamanti neri’; il loro colore
gli ricordava così tanto
quello dei capelli dell’uomo e Lavi poté sentire
un desiderio passargli
attraverso. Il suo amante gli aveva dato quell’anello alcuni
giorni prima,
quando Lavi aveva compiuto ventun anni.
Insieme
all’anello, Tyki gli aveva fatto una domanda. Non era stato
il semplice ‘vuoi
sposarmi’ che molti si sarebbero aspettati con il regalo di
un anello, sebbene Lavi
desiderò che lo fosse stato. Alla quella domanda sarebbe
stato facile rispondere –
‘Sì’.
Lui e Tyki stavano insieme da quando Lavi aveva diciannove anni e dopo
due anni
di ‘appuntamenti’ e un anno di convivenza, erano
ancora felici e la loro
relazione era ancora appassionata come lo era stata
all’inizio.
Tyki
non aveva preteso la risposta subito, anzi aveva appoggiato le sue
labbra su
quelle di Lavi e gli aveva detto di pensarci e fargli sapere quando
avesse
deciso. Il rosso non aveva pensato a nient’altro da quel
momento ed era
finalmente arrivato ad una sorta di risposta circa un’ora fa.
Aveva
ripensato alla sua scelta ancora e ancora nella sua mente, senza poter
trovare
rimorsi. Era sicuro della sua risposta, e probabilmente lo era anche
prima che
Tyki gli facesse la domanda, ma aveva dovuto trovare il coraggio di
rispondere.
Una volta fatto, non sarebbe più potuto tornare indietro.
Era sicuro di aver
finalmente trovato il coraggio di cui aveva bisogno.
Ora
tutto ciò che rimaneva da fare era aspettare che Tyki
tornasse.
Assorto,
fece girare l’anello sul dito e quasi fece un balzo quando un
paio di braccia
forti si avvolsero attorno alla sua vita. Un fermo torace venne premuto
contro
la sua schiena e un soffio d’aria fredda passo vicino al sua
orecchio.
“Ciao,
Lovely,” una adorata voce mormorò.
Il
rosso sorrise, rilassandosi nella stretta del suo amato.
“Ciao,
Tyki.” Sollevò la testa, girandosi
appena nella stretta dell’altro per sorridergli. Tyki sorrise
in risposta,
allentando lievemente il suo abbraccio per permettere all’
amante di girarsi.
Le braccia del rosso si alzarono, allacciandosi dietro il collo
dell’altro per
tirarlo giù in un comodo, quasi casto bacio.
Quasi.
Lavi
gemette piano all’interno del bacio, la bocca che si apriva
automaticamente al
tocco della lingua dell’altro. L’uomo
più grande lo assaporò profondamente,
come se fosse una specie di drogato e Lavi fosse la droga che aveva
scelto. Il
rosso rispose impazientemente, pressando il suo corpo contro quello
dell’amante.
Tyki
ridacchiò, ritraendosi leggermente per guardare
nell’occhio visibile del rosso.
Lavi respirava rumorosamente e lasciò che il suo amante si
ritirasse mentre il
suo nervosismo ritornava. Sapeva che l’uomo più
grande non lo avrebbe spronato
per avere la sua replica alla domanda di qualche giorno prima, ma
adesso che
Lavi era completamente sicuro della risposta, desiderò che
l’altro glielo
chiedesse di nuovo e gli risparmiasse il problema di ritornare
sull’argomento.
Tyki
lo guardò negli occhi, l’espressione un
po’ incuriosita e un sorriso scherzoso
sulle labbra.
“Qualcuno
è impaziente stanotte,” il più grande
osservò con calma, le mani che si
spostavano sulle anche di Lavi e muovendo la sua vita contro il
ragazzo. Il
ragazzo gemette, una vampata di desiderio che gli passava attraverso.
Di
malavoglia, Lavi appoggiò le mani sul petto di Tyki e
gentilmente lo respinse.
L’altro indietreggiò, la curiosità che
cresceva nella sua espressione.
“Cosa
c’è, Lovely?” chiese, appoggiando
delicatamente una mano sulla guancia di Lavi.
Il rosso poté sentire il tocco del metallo contro la sua
guancia e sorrise,
sapendo che era un anello con un piccolo rubino, gemello del suo. Il
ricordo
gli diede un ulteriore grado di confidenza e alzò la sua
mano per premere più
fermamente quella dell’altro sulla sua faccia, appoggiandosi
al tocco freddo.
“Possiamo
parlare?” chiese, stringendo la mano del suo amante come
rassicurazione quando
gli occhi dell’altro si spalancarono. “Non
è niente di brutto!”
Tyki
studiò la faccia del sua amato intensamente per un lungo
momento, come se
cercasse un indizio di ciò di cui il rosso voleva parlare.
Dopo un attimo annuì
e cominciò ad allontanarsi, girandosi verso la porta della
camera.
“Certamente,
Lavi, dammi solo un momento per procurarmi da mangiar-”
“Sarebbe
meglio se non lo facessi” il rosso interloquì,
tenendo stretta la mano
dell’altro. Gli occhi di Tyki si spalancarono quando
all’improvviso capì di
cosa stava parlando. Lavi poté sentire la sua faccia
diventare calda e distolse
lo sguardo. Lasciò la mano del più grande e
inconsciamente si tocco il collo,
dove poté sentire il suo battito pulsare sotto le sue dita.
“Lavi-”
Il
rosso poté sentire lo shock e la realizzazione nella voce
dell’amato. Tornò a
guardarlo, sorridendo nervosamente.
“Ti
ricordi ciò che mi hai chiesto qualche giorno fa?”
Lavi chiese, armeggiando con
le parole. Il suo cuore cominciò a battere più
forte quando l’altro annuì, la
sorpresa che lo rendeva muto. Lo sguardo del rosso tornò
verso il pavimento.
“Io penso che – no…io ci ho pensato e
io…lo vorrei, cioè quello che intendo-“
Prese
un grande respiro per calmarsi, poi incontrò lo sguardo del
suo amante con
convinzione.
“La
mia risposta è
‘sì’,” disse fermamente. Per
alcuni lunghi istanti, tutto ciò
che Tyki fece fu osservarlo. La sua mano scivolò dove Lavi
stava coprendo il
battito, toccandolo gentilmente.
“Non
sei obbligato a fare questo,” disse piano, ma Lavi
poté vedere la luce di
calore e desiderio negli occhi dell’altro. “Ti ho
detto che puoi prenderti
tutto il tempo di cui hai bisogno, no? Sono passati solo pochi giorni
– sei
sicuro?”
Lavi
annuì.
“Sono
sicuro,” ripeté. “Voglio
farlo.”
Gli
occhi di Tyki saettarono verso il collo del rosso, il loro colore che
lentamente
cambiava in un oro molto più profondo di quello che si
poteva trovare
normalmente negli occhi umani. Lavi rabbrividì in attesa,
sapendo bene cosa
quegli occhi significavano.
“Ne
sei assolutamente sicuro?” Tyki chiese di nuovo.
“Se facciamo questo, non c’è
ritorno. Non c’è modo per tornare indietro a
ciò che sei adesso se-”
“Lo
so,” lo interruppe il giovane. “Ne sono sicuro. Io
voglio questo – io voglio
stare insieme a te-” il rosso toccò il petto
dell’amato, guardando impaziente
nei suoi occhi. “-per tutto il tempo che possiamo.”
Tyki
sembrò considerarlo per un momento, alzando la sua mano per
afferrare quella
del ragazzo. Lentamente sorrise, mostrando due innaturali e affilati
canini.
“Se
questo è davvero ciò che
vuoi…” disse lentamente, offendo al rosso
un’ultima
possibilità per cambiare idea e muovendosi in avanti
centimetro per centimetro.
Lavi rimase fermo, alzando lievemente la testa per accettare il bacio
dell’uomo.
Il
tocco delle labbra fu tristemente breve, ma molto intenso e
rubò il respiro a
Lavi. Ansimò udibilmente quando si staccarono, premendo
ancora di più il suo
corpo contro quello dell’amante mentre il suo cuore
cominciava a battere più
forte. Quasi non udì le parole di Tyki al di sopra del rombo
del suo sangue
nelle orecchie, causato in parti uguali da nervosismo e desiderio.
“-
allora le parole non sono sufficienti per dirti quanto felice mi hai
reso.”
Le
labbra di Lavi furono catturate in un altro rapido bacio appassionato.
Non ebbe
tempo di rispondere prima che le labbra dell’uomo scendessero
leggermente lungo
la sua guancia. Tyki indietreggiò lievemente, il rosso che
inconsciamente lo
seguì mentre quelle labbra soffici cominciarono a baciare il
suo collo, appoggiandosi
leggermente sopra il suo battito prima che Tyki si allontanasse.
L’uomo
guardò lo guardò direttamente negli occhi, il
loro colore dorato, ancora più
scuro del solito, era famigliare per Lavi.
Tyki
si allontanò, le sue mani che scendevano ad afferrare i
polsi di Lavi, mentre
sedeva sul letto. Con un gentile, ma veloce strattone, portò
il rosso in
braccio a sé. Da lì, un giro veloce
portò entrambi a giacere sul materasso con
Tyki che sovrastava delicatamente il suo amante.
Lavi
girò la testa da una parte, inarcando il suo collo spoglio
in modo invitante.
Indossava un maglia con un collo largo per questa ragione e
poté sentire il suo
cuore accelerare ancora di più il ritmo in attesa, mentre il
suo amante baciava
la soffice pelle.
“Questo
farà un po’ male, Lovely,” lo
avvertì Tyki. Una mano scese per toccare Lavi intimamente.
Il rosso ansimò e si inarcò al tocco, mani che si
mossero per afferrare le
spalle dell’uomo mentre dita esperte lo accarezzavano
attraverso la leggera
stoffa del pigiama.
“Devo
distrarre la tua mente dal dolore?” offrì Tyki,
parlando sul collo dell’altro,
mentre la sua mano si muoveva pigramente. Facendo appello alla sua
forza di
volontà, Lavi scosse la testa e afferrò la mano
per far smettere l’uomo.
“No.
Voglio provarlo. Senza distrazioni,” riuscì a
dire. Inarcò più fermamente il
suo collo contro quelle labbra che vi si appoggiavano.
“Solo…”
Mosse
la mano che aveva afferrato, intrecciandovi le dita. La sua silenziosa
richiesta per un po’ di gentilezza fu capita. Non
c’erano domande si fiducia,
non c’era bisogno di chiedere ciò che entrambi
sapevano esistere. Lavi stava
letteralmente mettendo la sua vita e la sua morte nelle mani del suo
amato e lo
stava facendo senza pensarci due volte. La quantità di
fiducia che il rosso
aveva per lui non smetteva mai di produrre una sensazione di calore e
contentezza
nel cuore di Tyki, ma per il momento aveva altre cose a cui pensare,
oltre a
come Lavi lo faceva sentire.
La
bocca di Tyki si aprì e fece scorrere le sue labbra sul
collo del rosso,
respirando profondamente con il suo naso. Il profumo di Lavi
riempì i suoi
polmoni e poté sentirne il sapore in fondo alla gola.
Era
delizioso.
Tyki
espirò, un dente sfiorò la delicata pelle della
gola del suo amante.
Lentamente, assaporando il momento, aprì maggiormente la
bocca. La sua lingua
tracciò gentilmente la vena sul collo di Lavi prima di
appoggiare i suoi denti
sopra il vaso e mordere più attentamente che potesse.
Il
rosso si lasciò scappare un leggere ansito e la sua pelle
soccombette ai denti
dell’altro. Non era la prima volta che sentiva i denti
dell’amante, ma questa
volta era diverso. Questa volta avrebbe cambiato tutto. Strinse forte
la mano
di Tyki, traendo conforto dalla stretta gentile che ricevette indietro.
Sangue
– caldo, rosso, delizioso sangue – si
riversò nella bocca di Tyki, grazie al
vitale battito del cuore di Lavi. Il vampiro gemette contro il collo
dell’amato, succhiando dalla ferita del rosso. Altro liquido
dal sapore metallico
invase i suoi sensi mentre il lamento, per metà di dolore e
per metà di
piacere, dell’altro riecheggiava nelle sue orecchie.
Non
si era nutrito in questo modo da molto tempo…
Non
aveva bevuto così tanto da un umano per un lungo periodo. La
maggior parte del
suo nutrimento veniva da tranquille sacche di sangue acquistate dal
vicino
macellaio o della banca del sangue, ma quel sangue era così
morto, così freddo
anche quando riscaldato; ma ne era valsa la pena per far felice
l’umano che ora
si muoveva sotto di lui.
Non
un umano qualsiasi. Era Lavi. Il suo Lavi.
L’unico
che non voleva perdere. L’unico che avrebbe tenuto accanto a
sé, non importava
ciò che avrebbe cercato di separarli.
L’unico
che amava più della sua stessa vita.
I
movimenti del rosso diventarono deboli, il battito cardiaco lento. Tyki
si
ritrasse con un lungo ansito per l’aria di cui non aveva
veramente bisogno, ma
certe abitudini era dure a morire anche dopo così tanti
anni. Si lecco le
labbra insanguinate, tastandone il sapore mentre la testa
dell’altro si girò
debolmente verso di lui.
L’unico
occhio smeraldino era fuori fuoco e annebbiato, ma ancora cosciente
mentre Tyki
si avvicinava nuovamente. L’uomo si morse la lingua mentre si
avvicinava per
premere la sua bocca su quella del rosso, muovendo la sua lingua su una
dei
canini per allargare la ferita. Il sapore del suo stesso sangue
riempì la sua
bocca mentre reclamava le labbra di Lavi ancora una volta. Gentilmente
le fece
aprire con la lingua sanguinante prima di far scendere il muscolo nel
luogo che
conosceva così bene.
Lavi
gemette, spostando al mano che aveva tenuto stretto la spalla di Tyki
dietro al
collo del vampiro. Il sangue dell’uomo riempì la
sua bocca, il sapore forte e
caldo. Il rosso lo inghiotti avidamente, la mente sognante e
difficilmente
conscia di quello che il suo corpo stava facendo mentre si inarcava e
premeva
il suo corpo più fermamente che poteva contro quello
dell’amante. Il giovane
succhiò la lingua all’interno della sua bocca,
cercando ancora quel potente
sapore.
Tyki
restituì il bacio altrettanto impazientemente, lasciando che
dell’ altro
liquido rosso, che gli faceva da sostentamento, fluisse dal suo corpo
nella
gola del suo amante. Lavi continuò a bere il sangue,
rompendo il bacio per un
brevissimo istante, per inghiottire una boccata d’aria, prima
di ritornare alle
labbra del vampiro.
Lavi
poté sentire l’incredibile calore del sangue di
Tyki che scorreva nel suo
corpo, inondando le sue vene e i suoi organi. Il suo cuore, che aveva
rallentato solo un momento fa, stava cominciando a battere sempre
più forte nel
suo petto, arrivando a superare il normale ritmo cardiaco come se
saettasse
contro le sue costole.
Lavi
gridò, rompendo il bacio mentre un dolore come di tantissimi
aghi si diramava
per ogni suo nervo. La sua schiena si inarcò
involontariamente, la bocca che si
apriva in un silenzioso urlo senza parole. Si contorse sulle lenzuola,
mentre
il calore saliva al di là di qualsiasi cosa avesse mai
provato prima, la
sensazione simile all’essere bruciati vivi. Il suono del
battito del suo cuore
riempì le sue orecchie con un insopportabile rumore.
Tyki
non provò a catturare ancora la sua bocca, invece avvolse le
sue braccia
intorno al suo corpo. Lavi non riusciva a ricordare quando aveva
lasciato la
presa sull’uomo e le sue mani erano adesso artigliate al suo
petto. Il vampiro
affondò il suo volto nel collo del rosso, aveva ormai smesso
di sanguinare.
L’uomo
sussurrò parole di conforto, mormorando incoraggiamenti
all’ amato mentre
teneva fermo il rosso che si contorceva. I movimenti di Lavi erano
diventati
scattanti e eccentrici; sarebbe finito presto.
Con
un respiro tremante, il rosso finalmente si fermò. Tyki
aspettò per un momento,
ascoltando attentamente.
Nessun
battito. In ogni altra situazione la mancanza di battito cardiaco
all’interno
del petto del suo amato, avrebbe portato anche il suo fac-simile a
fermarsi.
Con
un leggero sorriso, si spostò dal corpo fermo del suo
amante. Diede un’occhiata
fuori dalla finestra, corrucciandosi alla vista delle tende aperte. Con
un
sospiro, si alzò e le chiuse rapidamente, prima di ritornare
indietro e
sdraiarsi di fianco a Lavi.
Con
tutta la cura possibile, spostò Lavi in modo che la sua
testa si appoggiasse
contro il suo petto e abbraccio le spalle del rosso in modo che
rimanesse
fermo.
Appoggiò
un morbido bacio sulla fronte dell’altro, che si stava
rapidamente
raffreddando, tirando il giovane un po’ più vicino
e chiudendo gli occhi.
Voleva
essere ben riposato quando il suo amante si sarebbe svegliato.
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Lavi
non sapeva cosa di preciso lo aveva svegliato, ma poté
sentire se stesso
scivolare via da una piacevole oscurità mentre i suoi sensi
cominciavano a
risvegliarsi.
Sentiva
fresco – non troppo freddo, non troppo caldo, solo qualcosa
confortevole nel
mezzo. Poteva sentire soffice stoffa sulla sua pelle e un peso contro
la sua
anca mentre lui giaceva su qualcosa di morbido, ma solido. Qualcosa
pulsava
sotto il suo orecchio in un ritmo regolare, ma al tempo stesso
anormale, un
ritmo che gli era famigliare.
Sorrise.
Poté
annusare lievi tracce di fumo di sigaretta, un odore metallico che gli
fece
fremere i denti e la bocca, ma che ignorò in favore di un
terzo aroma presente
nell’aria. Era un odore delizioso che non aveva mai sentito
così forte prima.
Si strofino più vicino al suo cuscino, inalando
profondamente.
Sentì
una risatina da qualche parte sopra la sua testa e la stretta
– che si rese
conto essere un braccio – intorno alla sua anca si fece
più forte. Aprì l’occhio
mentre si girava, mettendosi a cavalcioni sopra il suo amante e
appoggiando un
braccio sopra il petto dell’uomo.
“Buongiorno,
Tyki,” disse sorridendo. Tyki gli abbracciò il
collo, anch’egli con un
sorrisetto sul volto.
“È
‘Buonasera’, Lovely. Hai dormito un giorno
intero.” L’uomo tirò il giovane
verso di sé per un breve, ma non ansioso bacio. Lavi lo
restituì con tutto il
cuore e non ebbe bisogno di ansimare per l’aria quando si
separarono. Il suo
sorriso si allargò e si protese per averne
un’altro.
C’era
una vuota, divorante sensazione nel suo stomaco, ma poteva ignorarla.
Tutto
quello che voleva era assaporare il suo amato il più
profondamente possibile.
Il
secondo bacio si ruppe molto più velocemente del primo. Lo
stomaco di Lavi si
rifiutava di ignorare ancora l’odore metallico che aveva
inalato prima e che
gli faceva venire l’acquolina in bocca. Annusò
istintivamente l’aria,
cercandone la fonte.
Il
suo sguardo si posò sul vicino tavolo, dove si trovavano due
sacche per il
sangue vuote, con solo alcune gocce di liquido ancora
all’interno. Lavi poté
sentire i suoi denti fremere maggiormente e, come in trance,
cominciò ad
avvicinarsi ad esse quando una leggere risatina raggiunse le sue
orecchie. Si
voltò nuovamente verso il suo amante, imbarazzato.
“Hai
fame?” gli chiese Tyki, divertito. Il vampiro più
anziano girò la testa e
allungò il collo, offrendo il suo sangue al giovane. Lo
sguardo di Lavi fu ne
fu subito attratto.
“Mi
sono alzato appena un’ora prima di te. Ho pensato potessi
essere affamato
quando ti saresti svegliato, quindi ho ‘mangiato’
più del solito.” Tyki indicò
con le testa le due sacche sul tavolo.
Non
era insolito per un vampiro anziano nutrire uno dei suoi
‘figli’ in questo
modo, sebbene normalmente veniva offerto il polso e non il collo. I
moderni
vampiri raramente attaccavano o uccidevano gli umani ormai,
poiché i problemi
che si sarebbero avuti con il resto dell’umanità
non valevano la candela.
Occasionalmente qualche vampiro mordeva un umano, ma le uccisioni erano
rare.
I
vampiri ‘neonati’ non potevano essere sicuri di non
uccidere le loro prede,
quindi la caccia era totalmente fuori questione finché non
avessero appreso un
po’ si autocontrollo. Per questo motivo molti di essi
bevevano sai loro siri
fino a quando non fossero sicuri di riuscire a non uccidere i loro
‘pasti’.
Molti neonati si nutrivano solo dalle sacche, per non commettere errori.
Lavi
abbassò la sua bocca sul collo di Tyki, sentendo i suoi
occhi cambiare colore
mentre mormorava in apprezzamento. L’uomo girò
maggiormente la testa, dando al
suo amato completo accesso al suo collo. Lasciandosi guidare dal suo
istinto,
Lavi aprì la sua bocca e morse la gola dell’altro.
La pelle si aprì facilmente
sotto i suoi denti e il sapore metallico del sangue cominciò
a riempire la sua
bocca.
Era
qualcosa che non aveva mai sperimentato in vita sua, reso tutto ancora
migliore
dal profumo dell’amato che lo circondava e dalla sensazione
della mano di Tyki
che si spostava gentilmente lungo la sua schiene, mentre
l’altra lo teneva
stretto al suo collo. Il rosso bevve avidamente, sentendo un
po’ del liquido
rosso scivolare giù dal suo mento.
Dopo
qualche momento, il vampiro anziano tirò gentilmente i
capelli del giovane.
Reclutante, Lavi indietreggiò e si sedette, sempre a
cavalcioni dell’altro. Si
leccò le labbra, gustando il sangue che gli era scappato
prima. Tyki lo seguì,
alzandosi su un braccio e leccando via una goccia di sangue che era
scivolata
lungo la gola di Lavi. L’uomo ne tracciò la scia e
ne seguì il sapore fino alla
bocca dell’amante, baciandolo avidamente e profondamente. La
mano che gli aveva
accarezzato la schiena scese in basso per appoggiarsi sul suo sedere.
Lavi
gemette, avvicinando le sue anche all’uomo. Il
baciò si interruppe.
“Pronto
per un po’ di esercizio, Lavi?” chiese Tyki,
avvicinando anch’egli le anche a
quello del giovane in risposta al suo movimento.
“Sono
certo che tu sei ‘pronto’,”
replicò Lavi sfacciatamente, poi si fece serio per
un momento. “C’è qualcosa che hai
bisogno di fare stanotte?”
“A
parte questo?” rispose l’anziano leggermente. Alzo
le spalle. “Niente che non
posso aspettare.”
Lavi
sorrise, avvicinandosi nuovamente.
“Bene.”
The
End
++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
Ecco
a voi un altro capolavoro di Bookkbaby. La combinazione Tyki + Lavi +
vampiri =
WOW!! >.<
Mi
sono letteralmente innamorata di questa fic la prima volta che lo letta
e spero
che possa piacere anche a voi.
PS:
Se
l’avete già letta in inglese (o avete intenzione
di farlo), probabilmente
noterete alcune piccole differenze nella mia traduzione (ad esempio
qualche
verbo diverso o cose del genere). Volevo solo spiegare che ho cambiato
alcune
cose per evitare ripetizioni che in italiano non sono necessarie o per
rendere
il testo più scorrevole alla lettura. Insomma, quelle che si
chiamano ‘esigenze
di traduzione’. Spero non me ne voliate a male per questo ^_^