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Autore: Bookkbaby    20/06/2009    4 recensioni
TykixLavi "Tyki gli aveva fatto una domanda. Non era stato il semplice ‘vuoi sposarmi’ che molti si sarebbero aspettati con il regalo di un anello, sebbene Lavi desiderò che lo fosse stato."
Genere: Romantico, Dark, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Rabi/Lavi, Tyki Mikk | Coppie: Tyki/Rabi
Note: Traduzione, Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Titolo originale: A Question of Eternity

Autore: Bookkbaby

Link originale: http://www.fanfiction.net/s/5001821/1/A_Question_of_Eternity

Traduzione: Artemis89

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Una richiesta di eternità

Il ragazzo dai capelli rossi guardava fuori dalla finestra della sua camera, la mano destra che giocava assortamente con l’anello infilato ad un dito della sinistra. Lavi non stava davvero osservando le stelle o le luci dei lampioni, ma non vedeva niente con tutti i pensieri che gli giravano dentro.

Tyki sarebbe arrivato a casa presto. Si stava facendo parecchio tardi, ma Lavi non era preoccupato. Era difficile per il suo amante camminare fuori quando il sole era alto, dopotutto.

Guardò giù verso il cerchio di metallo prezioso che adornava il suo anulare sinistro, era una semplice fascia d’oro con un piccolo cerchio di pietre color onice che Tyki aveva chiamato ‘diamanti neri’; il loro colore gli ricordava così tanto quello dei capelli dell’uomo e Lavi poté sentire un desiderio passargli attraverso. Il suo amante gli aveva dato quell’anello alcuni giorni prima, quando Lavi aveva compiuto ventun anni.

Insieme all’anello, Tyki gli aveva fatto una domanda. Non era stato il semplice ‘vuoi sposarmi’ che molti si sarebbero aspettati con il regalo di un anello, sebbene Lavi desiderò che lo fosse stato. Alla quella domanda sarebbe stato facile rispondere – ‘Sì’. Lui e Tyki stavano insieme da quando Lavi aveva diciannove anni e dopo due anni di ‘appuntamenti’ e un anno di convivenza, erano ancora felici e la loro relazione era ancora appassionata come lo era stata all’inizio.

Tyki non aveva preteso la risposta subito, anzi aveva appoggiato le sue labbra su quelle di Lavi e gli aveva detto di pensarci e fargli sapere quando avesse deciso. Il rosso non aveva pensato a nient’altro da quel momento ed era finalmente arrivato ad una sorta di risposta circa un’ora fa.

Aveva ripensato alla sua scelta ancora e ancora nella sua mente, senza poter trovare rimorsi. Era sicuro della sua risposta, e probabilmente lo era anche prima che Tyki gli facesse la domanda, ma aveva dovuto trovare il coraggio di rispondere. Una volta fatto, non sarebbe più potuto tornare indietro. Era sicuro di aver finalmente trovato il coraggio di cui aveva bisogno.

Ora tutto ciò che rimaneva da fare era aspettare che Tyki tornasse.

Assorto, fece girare l’anello sul dito e quasi fece un balzo quando un paio di braccia forti si avvolsero attorno alla sua vita. Un fermo torace venne premuto contro la sua schiena e un soffio d’aria fredda passo vicino al sua orecchio.

“Ciao, Lovely,” una adorata voce mormorò.

Il rosso sorrise, rilassandosi nella stretta del suo amato.

 “Ciao, Tyki.” Sollevò la testa, girandosi appena nella stretta dell’altro per sorridergli. Tyki sorrise in risposta, allentando lievemente il suo abbraccio per permettere all’ amante di girarsi. Le braccia del rosso si alzarono, allacciandosi dietro il collo dell’altro per tirarlo giù in un comodo, quasi casto bacio.

Quasi.

Lavi gemette piano all’interno del bacio, la bocca che si apriva automaticamente al tocco della lingua dell’altro. L’uomo più grande lo assaporò profondamente, come se fosse una specie di drogato e Lavi fosse la droga che aveva scelto. Il rosso rispose impazientemente, pressando il suo corpo contro quello dell’amante.

Tyki ridacchiò, ritraendosi leggermente per guardare nell’occhio visibile del rosso. Lavi respirava rumorosamente e lasciò che il suo amante si ritirasse mentre il suo nervosismo ritornava. Sapeva che l’uomo più grande non lo avrebbe spronato per avere la sua replica alla domanda di qualche giorno prima, ma adesso che Lavi era completamente sicuro della risposta, desiderò che l’altro glielo chiedesse di nuovo e gli risparmiasse il problema di ritornare sull’argomento.

Tyki lo guardò negli occhi, l’espressione un po’ incuriosita e un sorriso scherzoso sulle labbra.

“Qualcuno è impaziente stanotte,” il più grande osservò con calma, le mani che si spostavano sulle anche di Lavi e muovendo la sua vita contro il ragazzo. Il ragazzo gemette, una vampata di desiderio che gli passava attraverso. Di malavoglia, Lavi appoggiò le mani sul petto di Tyki e gentilmente lo respinse. L’altro indietreggiò, la curiosità che cresceva nella sua espressione.

“Cosa c’è, Lovely?” chiese, appoggiando delicatamente una mano sulla guancia di Lavi. Il rosso poté sentire il tocco del metallo contro la sua guancia e sorrise, sapendo che era un anello con un piccolo rubino, gemello del suo. Il ricordo gli diede un ulteriore grado di confidenza e alzò la sua mano per premere più fermamente quella dell’altro sulla sua faccia, appoggiandosi al tocco freddo.

“Possiamo parlare?” chiese, stringendo la mano del suo amante come rassicurazione quando gli occhi dell’altro si spalancarono. “Non è niente di brutto!”

Tyki studiò la faccia del sua amato intensamente per un lungo momento, come se cercasse un indizio di ciò di cui il rosso voleva parlare. Dopo un attimo annuì e cominciò ad allontanarsi, girandosi verso la porta della camera.

“Certamente, Lavi, dammi solo un momento per procurarmi da mangiar-”

“Sarebbe meglio se non lo facessi” il rosso interloquì, tenendo stretta la mano dell’altro. Gli occhi di Tyki si spalancarono quando all’improvviso capì di cosa stava parlando. Lavi poté sentire la sua faccia diventare calda e distolse lo sguardo. Lasciò la mano del più grande e inconsciamente si tocco il collo, dove poté sentire il suo battito pulsare sotto le sue dita.

“Lavi-”

Il rosso poté sentire lo shock e la realizzazione nella voce dell’amato. Tornò a guardarlo, sorridendo nervosamente.

“Ti ricordi ciò che mi hai chiesto qualche giorno fa?” Lavi chiese, armeggiando con le parole. Il suo cuore cominciò a battere più forte quando l’altro annuì, la sorpresa che lo rendeva muto. Lo sguardo del rosso tornò verso il pavimento. “Io penso che – no…io ci ho pensato e io…lo vorrei, cioè quello che intendo-“

Prese un grande respiro per calmarsi, poi incontrò lo sguardo del suo amante con convinzione.

“La mia risposta è ‘sì’,” disse fermamente. Per alcuni lunghi istanti, tutto ciò che Tyki fece fu osservarlo. La sua mano scivolò dove Lavi stava coprendo il battito, toccandolo gentilmente.

“Non sei obbligato a fare questo,” disse piano, ma Lavi poté vedere la luce di calore e desiderio negli occhi dell’altro. “Ti ho detto che puoi prenderti tutto il tempo di cui hai bisogno, no? Sono passati solo pochi giorni – sei sicuro?”

Lavi annuì.

“Sono sicuro,” ripeté. “Voglio farlo.”

Gli occhi di Tyki saettarono verso il collo del rosso, il loro colore che lentamente cambiava in un oro molto più profondo di quello che si poteva trovare normalmente negli occhi umani. Lavi rabbrividì in attesa, sapendo bene cosa quegli occhi significavano.

“Ne sei assolutamente sicuro?” Tyki chiese di nuovo. “Se facciamo questo, non c’è ritorno. Non c’è modo per tornare indietro a ciò che sei adesso se-”

“Lo so,” lo interruppe il giovane. “Ne sono sicuro. Io voglio questo – io voglio stare insieme a te-” il rosso toccò il petto dell’amato, guardando impaziente nei suoi occhi. “-per tutto il tempo che possiamo.”

Tyki sembrò considerarlo per un momento, alzando la sua mano per afferrare quella del ragazzo. Lentamente sorrise, mostrando due innaturali e affilati canini.

“Se questo è davvero ciò che vuoi…” disse lentamente, offendo al rosso un’ultima possibilità per cambiare idea e muovendosi in avanti centimetro per centimetro. Lavi rimase fermo, alzando lievemente la testa per accettare il bacio dell’uomo.

Il tocco delle labbra fu tristemente breve, ma molto intenso e rubò il respiro a Lavi. Ansimò udibilmente quando si staccarono, premendo ancora di più il suo corpo contro quello dell’amante mentre il suo cuore cominciava a battere più forte. Quasi non udì le parole di Tyki al di sopra del rombo del suo sangue nelle orecchie, causato in parti uguali da nervosismo e desiderio.

“- allora le parole non sono sufficienti per dirti quanto felice mi hai reso.” 

Le labbra di Lavi furono catturate in un altro rapido bacio appassionato. Non ebbe tempo di rispondere prima che le labbra dell’uomo scendessero leggermente lungo la sua guancia. Tyki indietreggiò lievemente, il rosso che inconsciamente lo seguì mentre quelle labbra soffici cominciarono a baciare il suo collo, appoggiandosi leggermente sopra il suo battito prima che Tyki si allontanasse.

L’uomo guardò lo guardò direttamente negli occhi, il loro colore dorato, ancora più scuro del solito, era famigliare per Lavi.

Tyki si allontanò, le sue mani che scendevano ad afferrare i polsi di Lavi, mentre sedeva sul letto. Con un gentile, ma veloce strattone, portò il rosso in braccio a sé. Da lì, un giro veloce portò entrambi a giacere sul materasso con Tyki che sovrastava delicatamente il suo amante.

Lavi girò la testa da una parte, inarcando il suo collo spoglio in modo invitante. Indossava un maglia con un collo largo per questa ragione e poté sentire il suo cuore accelerare ancora di più il ritmo in attesa, mentre il suo amante baciava la soffice pelle.

“Questo farà un po’ male, Lovely,” lo avvertì Tyki. Una mano scese per toccare Lavi intimamente. Il rosso ansimò e si inarcò al tocco, mani che si mossero per afferrare le spalle dell’uomo mentre dita esperte lo accarezzavano attraverso la leggera stoffa del pigiama.

“Devo distrarre la tua mente dal dolore?” offrì Tyki, parlando sul collo dell’altro, mentre la sua mano si muoveva pigramente. Facendo appello alla sua forza di volontà, Lavi scosse la testa e afferrò la mano per far smettere l’uomo.

“No. Voglio provarlo. Senza distrazioni,” riuscì a dire. Inarcò più fermamente il suo collo contro quelle labbra che vi si appoggiavano. “Solo…”

Mosse la mano che aveva afferrato, intrecciandovi le dita. La sua silenziosa richiesta per un po’ di gentilezza fu capita. Non c’erano domande si fiducia, non c’era bisogno di chiedere ciò che entrambi sapevano esistere. Lavi stava letteralmente mettendo la sua vita e la sua morte nelle mani del suo amato e lo stava facendo senza pensarci due volte. La quantità di fiducia che il rosso aveva per lui non smetteva mai di produrre una sensazione di calore e contentezza nel cuore di Tyki, ma per il momento aveva altre cose a cui pensare, oltre a come Lavi lo faceva sentire.

La bocca di Tyki si aprì e fece scorrere le sue labbra sul collo del rosso, respirando profondamente con il suo naso. Il profumo di Lavi riempì i suoi polmoni e poté sentirne il sapore in fondo alla gola.

Era delizioso.

Tyki espirò, un dente sfiorò la delicata pelle della gola del suo amante. Lentamente, assaporando il momento, aprì maggiormente la bocca. La sua lingua tracciò gentilmente la vena sul collo di Lavi prima di appoggiare i suoi denti sopra il vaso e mordere più attentamente che potesse.

Il rosso si lasciò scappare un leggere ansito e la sua pelle soccombette ai denti dell’altro. Non era la prima volta che sentiva i denti dell’amante, ma questa volta era diverso. Questa volta avrebbe cambiato tutto. Strinse forte la mano di Tyki, traendo conforto dalla stretta gentile che ricevette indietro.

Sangue – caldo, rosso, delizioso sangue – si riversò nella bocca di Tyki, grazie al vitale battito del cuore di Lavi. Il vampiro gemette contro il collo dell’amato, succhiando dalla ferita del rosso. Altro liquido dal sapore metallico invase i suoi sensi mentre il lamento, per metà di dolore e per metà di piacere, dell’altro riecheggiava nelle sue orecchie.

Non si era nutrito in questo modo da molto tempo…

Non aveva bevuto così tanto da un umano per un lungo periodo. La maggior parte del suo nutrimento veniva da tranquille sacche di sangue acquistate dal vicino macellaio o della banca del sangue, ma quel sangue era così morto, così freddo anche quando riscaldato; ma ne era valsa la pena per far felice l’umano che ora si muoveva sotto di lui.

Non un umano qualsiasi. Era Lavi. Il suo Lavi.

L’unico che non voleva perdere. L’unico che avrebbe tenuto accanto a sé, non importava ciò che avrebbe cercato di separarli.

L’unico che amava più della sua stessa vita.

I movimenti del rosso diventarono deboli, il battito cardiaco lento. Tyki si ritrasse con un lungo ansito per l’aria di cui non aveva veramente bisogno, ma certe abitudini era dure a morire anche dopo così tanti anni. Si lecco le labbra insanguinate, tastandone il sapore mentre la testa dell’altro si girò debolmente verso di lui.

L’unico occhio smeraldino era fuori fuoco e annebbiato, ma ancora cosciente mentre Tyki si avvicinava nuovamente. L’uomo si morse la lingua mentre si avvicinava per premere la sua bocca su quella del rosso, muovendo la sua lingua su una dei canini per allargare la ferita. Il sapore del suo stesso sangue riempì la sua bocca mentre reclamava le labbra di Lavi ancora una volta. Gentilmente le fece aprire con la lingua sanguinante prima di far scendere il muscolo nel luogo che conosceva così bene.

Lavi gemette, spostando al mano che aveva tenuto stretto la spalla di Tyki dietro al collo del vampiro. Il sangue dell’uomo riempì la sua bocca, il sapore forte e caldo. Il rosso lo inghiotti avidamente, la mente sognante e difficilmente conscia di quello che il suo corpo stava facendo mentre si inarcava e premeva il suo corpo più fermamente che poteva contro quello dell’amante. Il giovane succhiò la lingua all’interno della sua bocca, cercando ancora quel potente sapore.

Tyki restituì il bacio altrettanto impazientemente, lasciando che dell’ altro liquido rosso, che gli faceva da sostentamento, fluisse dal suo corpo nella gola del suo amante. Lavi continuò a bere il sangue, rompendo il bacio per un brevissimo istante, per inghiottire una boccata d’aria, prima di ritornare alle labbra del vampiro.

Lavi poté sentire l’incredibile calore del sangue di Tyki che scorreva nel suo corpo, inondando le sue vene e i suoi organi. Il suo cuore, che aveva rallentato solo un momento fa, stava cominciando a battere sempre più forte nel suo petto, arrivando a superare il normale ritmo cardiaco come se saettasse contro le sue costole.

Lavi gridò, rompendo il bacio mentre un dolore come di tantissimi aghi si diramava per ogni suo nervo. La sua schiena si inarcò involontariamente, la bocca che si apriva in un silenzioso urlo senza parole. Si contorse sulle lenzuola, mentre il calore saliva al di là di qualsiasi cosa avesse mai provato prima, la sensazione simile all’essere bruciati vivi. Il suono del battito del suo cuore riempì le sue orecchie con un insopportabile rumore.

Tyki non provò a catturare ancora la sua bocca, invece avvolse le sue braccia intorno al suo corpo. Lavi non riusciva a ricordare quando aveva lasciato la presa sull’uomo e le sue mani erano adesso artigliate al suo petto. Il vampiro affondò il suo volto nel collo del rosso, aveva ormai smesso di sanguinare.

L’uomo sussurrò parole di conforto, mormorando incoraggiamenti all’ amato mentre teneva fermo il rosso che si contorceva. I movimenti di Lavi erano diventati scattanti e eccentrici; sarebbe finito presto.

Con un respiro tremante, il rosso finalmente si fermò. Tyki aspettò per un momento, ascoltando attentamente.

Nessun battito. In ogni altra situazione la mancanza di battito cardiaco all’interno del petto del suo amato, avrebbe portato anche il suo fac-simile a fermarsi.

Con un leggero sorriso, si spostò dal corpo fermo del suo amante. Diede un’occhiata fuori dalla finestra, corrucciandosi alla vista delle tende aperte. Con un sospiro, si alzò e le chiuse rapidamente, prima di ritornare indietro e sdraiarsi di fianco a Lavi.

Con tutta la cura possibile, spostò Lavi in modo che la sua testa si appoggiasse contro il suo petto e abbraccio le spalle del rosso in modo che rimanesse fermo.

Appoggiò un morbido bacio sulla fronte dell’altro, che si stava rapidamente raffreddando, tirando il giovane un po’ più vicino e chiudendo gli occhi.

Voleva essere ben riposato quando il suo amante si sarebbe svegliato.

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Lavi non sapeva cosa di preciso lo aveva svegliato, ma poté sentire se stesso scivolare via da una piacevole oscurità mentre i suoi sensi cominciavano a risvegliarsi.

Sentiva fresco – non troppo freddo, non troppo caldo, solo qualcosa confortevole nel mezzo. Poteva sentire soffice stoffa sulla sua pelle e un peso contro la sua anca mentre lui giaceva su qualcosa di morbido, ma solido. Qualcosa pulsava sotto il suo orecchio in un ritmo regolare, ma al tempo stesso anormale, un ritmo che gli era famigliare.

Sorrise.

Poté annusare lievi tracce di fumo di sigaretta, un odore metallico che gli fece fremere i denti e la bocca, ma che ignorò in favore di un terzo aroma presente nell’aria. Era un odore delizioso che non aveva mai sentito così forte prima. Si strofino più vicino al suo cuscino, inalando profondamente.

Sentì una risatina da qualche parte sopra la sua testa e la stretta – che si rese conto essere un braccio – intorno alla sua anca si fece più forte. Aprì l’occhio mentre si girava, mettendosi a cavalcioni sopra il suo amante e appoggiando un braccio sopra il petto dell’uomo.

“Buongiorno, Tyki,” disse sorridendo. Tyki gli abbracciò il collo, anch’egli con un sorrisetto sul volto.

“È ‘Buonasera’, Lovely. Hai dormito un giorno intero.” L’uomo tirò il giovane verso di sé per un breve, ma non ansioso bacio. Lavi lo restituì con tutto il cuore e non ebbe bisogno di ansimare per l’aria quando si separarono. Il suo sorriso si allargò e si protese per averne un’altro.

C’era una vuota, divorante sensazione nel suo stomaco, ma poteva ignorarla. Tutto quello che voleva era assaporare il suo amato il più profondamente possibile.

Il secondo bacio si ruppe molto più velocemente del primo. Lo stomaco di Lavi si rifiutava di ignorare ancora l’odore metallico che aveva inalato prima e che gli faceva venire l’acquolina in bocca. Annusò istintivamente l’aria, cercandone la fonte.

Il suo sguardo si posò sul vicino tavolo, dove si trovavano due sacche per il sangue vuote, con solo alcune gocce di liquido ancora all’interno. Lavi poté sentire i suoi denti fremere maggiormente e, come in trance, cominciò ad avvicinarsi ad esse quando una leggere risatina raggiunse le sue orecchie. Si voltò nuovamente verso il suo amante, imbarazzato.

“Hai fame?” gli chiese Tyki, divertito. Il vampiro più anziano girò la testa e allungò il collo, offrendo il suo sangue al giovane. Lo sguardo di Lavi fu ne fu subito attratto.

“Mi sono alzato appena un’ora prima di te. Ho pensato potessi essere affamato quando ti saresti svegliato, quindi ho ‘mangiato’ più del solito.” Tyki indicò con le testa le due sacche sul tavolo.

Non era insolito per un vampiro anziano nutrire uno dei suoi ‘figli’ in questo modo, sebbene normalmente veniva offerto il polso e non il collo. I moderni vampiri raramente attaccavano o uccidevano gli umani ormai, poiché i problemi che si sarebbero avuti con il resto dell’umanità non valevano la candela. Occasionalmente qualche vampiro mordeva un umano, ma le uccisioni erano rare.

I vampiri ‘neonati’ non potevano essere sicuri di non uccidere le loro prede, quindi la caccia era totalmente fuori questione finché non avessero appreso un po’ si autocontrollo. Per questo motivo molti di essi bevevano sai loro siri fino a quando non fossero sicuri di riuscire a non uccidere i loro ‘pasti’. Molti neonati si nutrivano solo dalle sacche, per non commettere errori.

Lavi abbassò la sua bocca sul collo di Tyki, sentendo i suoi occhi cambiare colore mentre mormorava in apprezzamento. L’uomo girò maggiormente la testa, dando al suo amato completo accesso al suo collo. Lasciandosi guidare dal suo istinto, Lavi aprì la sua bocca e morse la gola dell’altro. La pelle si aprì facilmente sotto i suoi denti e il sapore metallico del sangue cominciò a riempire la sua bocca.

Era qualcosa che non aveva mai sperimentato in vita sua, reso tutto ancora migliore dal profumo dell’amato che lo circondava e dalla sensazione della mano di Tyki che si spostava gentilmente lungo la sua schiene, mentre l’altra lo teneva stretto al suo collo. Il rosso bevve avidamente, sentendo un po’ del liquido rosso scivolare giù dal suo mento.

Dopo qualche momento, il vampiro anziano tirò gentilmente i capelli del giovane. Reclutante, Lavi indietreggiò e si sedette, sempre a cavalcioni dell’altro. Si leccò le labbra, gustando il sangue che gli era scappato prima. Tyki lo seguì, alzandosi su un braccio e leccando via una goccia di sangue che era scivolata lungo la gola di Lavi. L’uomo ne tracciò la scia e ne seguì il sapore fino alla bocca dell’amante, baciandolo avidamente e profondamente. La mano che gli aveva accarezzato la schiena scese in basso per appoggiarsi sul suo sedere.

Lavi gemette, avvicinando le sue anche all’uomo. Il baciò si interruppe.

“Pronto per un po’ di esercizio, Lavi?” chiese Tyki, avvicinando anch’egli le anche a quello del giovane in risposta al suo movimento.

“Sono certo che tu sei ‘pronto’,” replicò Lavi sfacciatamente, poi si fece serio per un momento. “C’è qualcosa che hai bisogno di fare stanotte?”

“A parte questo?” rispose l’anziano leggermente. Alzo le spalle. “Niente che non posso aspettare.”

Lavi sorrise, avvicinandosi nuovamente.

“Bene.”

The End

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Ecco a voi un altro capolavoro di Bookkbaby. La combinazione Tyki + Lavi + vampiri = WOW!! >.<

Mi sono letteralmente innamorata di questa fic la prima volta che lo letta e spero che possa piacere anche a voi.

PS:

Se l’avete già letta in inglese (o avete intenzione di farlo), probabilmente noterete alcune piccole differenze nella mia traduzione (ad esempio qualche verbo diverso o cose del genere). Volevo solo spiegare che ho cambiato alcune cose per evitare ripetizioni che in italiano non sono necessarie o per rendere il testo più scorrevole alla lettura. Insomma, quelle che si chiamano ‘esigenze di traduzione’. Spero non me ne voliate a male per questo ^_^

  
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