Meru Puri - Märchen«Prince

 

Airi.

Alam.

Non avevo notato che i nostri nomi cominciassero entrambi con la ‘A’.

Sembrano proprio fatti per stare insieme. Come adesso siamo.

Come in questo piccolo cantuccio del letto, io stretto a te, vegliando sul tuo sonno, pregando che quel rompi scatole di Jeile non ci venga a disturbare adesso, che finalmente sono riuscito a convincerti a lasciarmi dormire con te, nello stesso letto, io bambino.

C’è voluto un po’, ma alla fine sono riuscito a convincerti.

“Non provare a spegnere la luce!” mi hai detto puntandomi un dito contro, rossa in viso.

È una cosa che non riesco a capire. Perché sei tanto scorbutica, imbarazzata, restia a toccarmi quando divento grande? Sono sempre io! Il piccolo e- purtroppo- carino, Aster-Ey-Daimosia Eucarystia Alam!

Ogni tanto, da quando ci siamo incontrati, ti sento farfugliare frasi senza senso, in cui a volte appare il nome Nakaoji, che è colpa mia (non so per cosa), e poi ci ripensi e dici che io non c’entro niente, è tutta colpa del destino.

 

Adesso aguzzo le orecchie per sentire il tuo lento respiro sopra la mia testa, che mi sposta leggermente qualche ciuffo. Mi stringo a te, e tu inconsciamente ricambi, passando lentamente le tue dita tra i fini capelli della mia nuca.

Vorrei rimanere così per sempre.

All’inizio ti avevo designato come la “fanciulla che mi piace” frettolosamente, perché eri stata molto gentile con me e.. uhm, beh, eri carina, molto carina.

Ma, a poco a poco, anche se è passato così poco tempo da quando ci siamo conosciuti, mi sembra di conoscerti da un’eternità, saper riconoscere ogni tuo movimento, ogni tuo tono di voce, il tocco delle tue labbra sulla mia guancia tra milioni…

 

Piano porto una mano davanti alla bocca; un gesto che può confondersi con lo sbadigliare, ma tocco di sfuggita l’anello magico sul mio dito medio, sussurrando all’oscurità di entrare in questa stanza.

Scusa Airi, non ho mantenuto la parola.

Ma io non riesco a dormire con una luce che illumina il tuo profilo, e mi fa rimanere sveglio a rimirarti, invece che dormire, saggiando la morbidezza del tuo pigiama.

Adesso che non ti vedo più posso dormire tranquillamente. Pensando a te.

 

Ogni volta che mi trasformo, il mio corpo, la mia mente, cambiano, non solo in senso fisico, ma, è come se i sentimenti, le emozioni, i gesti di qualcun altro si impossessassero di me.

Ecco perché adesso le mie mani vorrebbero alzarsi ad accarezzare il viso pulito della ragazza che più mi piace al mondo, anche se io, il bambino rinchiuso in questo corpo adulto, non sa l’esatto perché.

< Perché la amo >

Amare? Si, credo nell’amore (non quello di Jeile, il suo è qualcosa di terribile).

< Ma sei ancora troppo piccolo per questo. Hai solamente sette anni, non puoi capire di cosa si tratta… >

Questo è quello che dicono i grandi! Io capisco benissimo cosa significa!

Amare è cercare di proteggere ad ogni costo la persona che si ama, accudirla, passare tutto il tempo insieme, parlare, scherzare, arrabbiarsi, far pace… amarsi.

È come l’amore di una madre per un figlio, solo che non ci sono legami di sangue,  puoi scegliere chiunque da amare.

 

Ti sento sul mio collo, mentre cerchi uno spiraglio di aria dove respirare, e mi rendo conto di essere già cresciuto un bel po’.

Sia fisicamente, che come uomo.

 

**********

 

< ALAMMMMMMM!!!!! >

 

********************************************************************

 

Note finalissime:

Ok, finalmente ho deciso di pubblicarla!! Siccome adoro Meru Puri, l’ho scritta subito dopo aver letto il… primo? manga, ma siccome non c’è nemmeno il fandom di questo manga, avevo lasciato lì il progetto di pubblicarla. Adesso che non ho niente da fare, mi metto a pubblicare anche questa piccola fic basata sui pensieri di Alam sulle sue trasformazioni.

Spero in qualche commento (“speranza vana” n.d.partecattiva) di qualcuno che abbia etto questo splendido manga di Matsuri Hino!! >_<

SeRe