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Autore: Hood not my hoodie    15/10/2017    0 recensioni
"-Le persone ti illudono e dicono cose cattive su di te senza conoscerti. I libri invece non lo fanno-"
"-E' questo che alla gente piace fare: giudicare senza conoscere la tua storia, sapendo solo il tuo nome e niente di più, loro si permettono di giudicare, di chiamarti sfigata, strana, noiosa, disgustosa-"
Raquel è una ragazza brasiliana trasferitasi in Australia. I libri sono la sua compagnia ma tutto cambierà quando Aleisha la introdurrà ai suoi amici. Tra lei e Michael è subito scintilla. Riuscirà lui a farla uscire dal suo mondo da ragazza invisibile?
"Supporterò il tuo cuore, ti aiuterò nei tuoi momenti difficili. Di me puoi fidarti, non ti lacerò mai cadere"
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un suono fastidioso la svegliò. Tirò la mano fuori dal letto cercando di spegnere la sveglia ma ciò che sentì sotto il suo palmo fu qualcosa di troppo morbido per essere una sveglia. Poi sentì dei movimenti nel letto, quando aprì gli occhi trovò il fratello seduto con una mano sulla guancia dolorante. A quel punto Raquel sgranò gli occhi capendo cosa fosse successo.
-Ma sei impazzita?- Le urlò sottovoce Alex.
-Scusa non l'ho fatto apposta- disse Raquel ridendo.
La trovava una situazione alquanto buffa anche se il fratello si era fatto male a causa sua. Raquel era una di quelle persone che se cadi per le scale invece di chiederti come ti senti ti si mette a ridere in faccia. Ma non lo faceva per cattiveria, solo che non riusciva a rimanere seria davanti ad una persona che cadeva!
Alex scosse la testa ormai abituato alla sorella che rideva per cose di questo genere. Poi si alzò e prese i vestiti.
-Dai vai a cambiarti-
Neanche questa mattina fece colazione ma, rispetto a ieri, non trovò nessun messaggio indesiderato. Fece un mezzo sorriso, contenta.
 
Arrivata a scuola decise di aspettare i ragazzi davanti al cancello. Si posizionò sul muretto lì vicino e mandò un messaggio a Cindy, la cugina. In Brasile erano le sette di sera e probabilmente la ragazza era a casa visto che l'indomani ci sarebbe stata scuola.
Cindy ci sei?
Aspettò un po' prima di sentire il telefono vibrarle tra le mani. Abbassò lo sguardo su di esso e mise la password, per poi leggere il messaggio.
Hey cuginetta! È tanto che non ci sentiamo. Come stai?
Cindy era l'opposto di Raquel. Era molto conosciuta nel suo paesino. Aveva molti amici ed era una ragazza molto attiva: in ogni festa ci fosse, lei era lì con un bicchiere rosso in mano e tanti ragazzi intorno.
Però non era una di quelle ragazze facili. No, lei era del parere che bisognava trovare il ragazzo giusto. Infatti perse la sua verginità con il suo fidanzato Matias, con il quale è fidanzata da due anni.
Cindy aveva la stessa età di Alexander ma, non per questo, era meno legata a Raquel. Avevano un buon rapporto loro due. Si confidavano sempre su ragazzi e altre cose su cui gli adolescenti sentivano il bisogno di confidarsi. Più che altro era lei che raccontava alla cugina dei ragazzi che la invitavano ad uscire perché Raquel non aveva poi tanto da raccontare...Lei era quella invisibile.
Bene te? Sai ho trovato degli amici quest'anno. Dovresti conoscerli. Sono un po' strani ma sono sicura ti piacerebbero.
Era molto felice di avere i ragazzi e Aleisha con lei. Ne andava fiera e voleva condividere la sua felicità con la cugina. "Finalmente anche io ho qualcosa da raccontarle", pensò felice.
Davvero? Ma è fantastico!!! Come si chiamano?
Raquel sorrise immaginando la cugina che saltava per casa per la felicità. Le diceva sempre «ti posso assicurare che prima o poi troverai persone che si prenderanno il tempo per conoscerti e capire che persona meravigliosa sei e ti vorranno un gran bene. Ed io sarò molto felice per te»
Luke, Michael, Ashton, Calum e Aleisha.
La risposta non tardò ad arrivare. Sicuramente Cindy stava con il telefono in mano aspettando per più dettagli che sapeva avrebbe dovuto tirare fuori dalla bocca, o meglio dalle mani, della cugina.
Tutti ragazzi ;-) Sono carini?
Una risata lasciò le labbra della mora come un soffio liberato al vento.
Si ma sono solo amici :P Sai sono bravi ragazzi.
Delle risate che si avvicinavano le fecero alzare lo sguardo dal telefono.
I ragazzi le arrivarono vicino e la salutarono con dei baci sulla guancia e un'arruffata di capelli da parte di Luke. Sapeva che l'odiava.
-Lucas Robert Hemmings!-
-Raquel Irina Oliveira!-
Lei sorrise scuotendo la testa divertita.
-Che fai?- Le chiese Michael sedendosi vicino a lei.
-Uhm, stavo messaggiando con mia cugina- disse arrossendo visto che stavano parlando di loro.
Il cellulare vibrò nuovamente:
Ma come solo amici? Dai Raquel!! Voglio vederli fagli una foto! ;-)
Raquel rise. Poteva immaginare il suo tono lamentoso mentre diceva "Dai Raquel!!"
Niente foto lol! Adesso vado che sono arrivati :-)
-Di che parlate?- Chiese Calum impicciandosi.
-Niente- rispose lei balbettando e sentendo il calore invaderle le guance.
-Uhmmm...- continuò dubbioso, -e perché sei arrossita così?-
Lei arrossì ancora di più e, quando abbassò lo sguardo sulle sue gambe, il cellulare le fu rubato da Luke.
Andò nel panico sapendo che, anche se era scritto in brasiliano, c'erano comunque i loro nomi. Si alzò dal muretto andando vicino a Luke per riprendersi il suo telefono. Cosa che lui non permise, alzando il braccio sopra la sua testa.
-Perché parlavate di noi?- Chiese.
-Non stavamo parlando di voi- rispose balbettando.
-Ah no? Guarda che anche se è scritto in brasiliano i nostri nomi li so leggere eh- continuò divertito Luke.
-Luke ridammi il telefono- disse lei cercando di prenderlo sopra la testa del biondo.
Lui rise, poi decise di restituirglielo proprio prima del suono della campanella che indicava l'inizio della giornata  scolastica.
Le prime quattro ore passarono velocemente, erano lezioni che a Raquel piacevano e non le dava per niente fastidio frequentarle, così il tempo volò. Appena il suono della campanella di inizio pranzo si propagò per la classe, il casino regnò in essa: gli studenti iniziarono a mettere apposto le loro cose iniziando a parlare con i compagni, senza ascoltare la professoressa che cercava di parlargli sopra per farsi sentire. "Per giovedì fate un tema su ciò che, per voi, significa la felicità."
Cos'era la felicità in realtà? Raquel non l'aveva veramente provata sulla sua pelle. Si sentiva felice quando, in famiglia, passavano del tempo insieme divertendosi, o quando fecero un viaggio in Spagna con gli zii. Recentemente era felice anche quando stava con quei quattro ragazzi e Aleisha. Quei quattro ragazzi che avevano cambiato la sua vita con pochi passi, in pochi giorni. Non avrebbe mai creduto che quel finto asiatico, quel ragazzo dai capelli strani, quello spilungone e la sua fidanzata e quel ragazzo che aveva sempre una bandana tra i capelli sarebbero diventati suoi amici. "Perché poi?" Si chiedeva Raquel, "non sono poi così speciale. Sono sempre stata invisibile per tutti, perché per loro no?" Lei davvero non capiva quanto in realtà fosse speciale. Era una brava ragazza, gentile e sempre lì per i suoi amici.
Aleisha l'aveva sempre vista chiusa in sé stessa ma, a differenza di questo, il primo anno non andò a parlarle. Non sapeva il perché. La vedeva sempre su quei libri... Ma non rimpiangeva affatto quel giorno in cui si sedette vicino a lei e iniziò la conversazione. Per niente.
Davanti all'armadietto Raquel si affrettò a posare i libri. Quando aprì trovò nuovamente un foglietto poggiato sui libri posati lì dentro. "Troia", questo era ciò che c'era scritto.
Velocemente lo accartocciò e lo buttò nel secchio lì vicino, come a far finta che non fosse mai esistito. Accartocciarlo come quella persona stava facendo a lei, accartocciarla, facendola sentire ancora più inutile di quello che già si sentiva. Lo buttò e cercò di reprimere le lacrime che minacciavano di uscire per l'ennesima volta. Si passò velocemente la manica del giacchetto sugli occhi e posò i libri richiudendo l'armadietto con un tonfo che fece girare i presenti nel corridoio. Il silenzio ormai incombeva in quella stanza curiosi di sapere cosa fosse successo ma, non appena si resero conto che fosse stata Raquel, tornarono a fare ciò che stavano facendo.
"Almeno si sono accorti che esisto" pensò ironicamente. Poi, rossa per l'imbarazzo fino alla punta dei capelli, si diresse verso la mensa.
Arrivata vide soltanto Calum al tavolo. "Strano", pensò, di solito tutti arrivavano prima di lei.
-Hey Cal!- Disse contenta di vederlo. Dopo aver letto quel messaggio aveva proprio bisogno di stare insieme ai suoi amici. Davvero non capiva chi potesse essere stato a scriverglielo e se fosse la stessa persona dei messaggi. E poi come faceva quello sconosciuto ad avere il suo numero?
-Raquel- rispose in saluto, - non mangi?- Chiese dando un mozzico al panino che aveva davanti.
-No, non ho molta fame- sorrise. Pensò che stava dando troppo nell'occhio non mangiando. Erano due giorni consecutivi che non toccava cibo, aveva paura che loro avrebbero capito qualcosa.
-Come? Sono due giorni che non mangi- alzò un sopracciglio. Ciò fece invidia alla ragazza, aveva sempre desiderato saperlo fare. Amava come qualcuno riuscisse a farlo.
-Ho fatto un abbondante colazione- mentì.
Una mano sulla spalla la fece girare. Michael era lì, dietro di lei con un sorriso sul volto.
-Hey Chel!- Salutò sedendosi. Lei sorrise.
-Ma certo! Facciamo finta che il povero Calum non esiste!- Fece il finto offeso.
Ciò fece uscire una risata dalle labbra carnose di Raquel e da quelle rosa di Michael.
-Ciao amico!-
Il neozelandese scosse la testa divertito e diede un altro mozzico al panino.
Arrivati tutti gli altri, iniziarono a scherzare come facevano sempre. Quei ragazzi erano proprio divertenti: avevano sempre qualcosa da dire, a volte, o meglio spesso, erano stupidaggini, ma ciò faceva ridere tutti. Soprattutto Raquel, e la faceva sentire contenta.
Il divertimento fu però rovinato da una persona. Era strano come un essere umano potesse creare così tanto fastidio, come potesse rovinare un'atmosfera tra amici.
-Ciao ragazzi- squittì Ashley con la sua voce fintamente dolce.
Luke, Aleisha e Calum odiavano quel tono che assumeva quando stava con loro o quando faceva la civetta con Michael. Ashton invece cercava di contenersi, lui era quello più 'maturo' tra tutti loro. Ma neanche lui ovviamente riusciva a sopportare Ashley, solo cercava di trattenersi dal parlarle male. Cosa per cui Aleisha non si faceva problemi.
-Ma tu ancora qui stai?- Chiese bruscamente. 
-Loro sono anche miei amici cara, quindi se proprio non vuoi vedermi vattene- rispose a tono la ragazza con i capelli rossi.
-Ash non trattarla così- la riprese Michael
-Ma lei mi ha parlato male Michael- ribatté la rossa.
Il ragazzo dai capelli blu ruotò gli occhi al cielo, -se sei venuta qui per litigare con loro allora è meglio se vai- rispose brusco.
Ciò fece sgranare gli occhi alla ragazza. Lui non si era mai comportato in quel modo con lei. Non l'aveva mai cacciata quando stavano tutti insieme. Ashley non cambiò il suo pensiero che fosse tutta colpa di Raquel. Infondo da quando loro avevano iniziato a parlarle Michael non era più lo stesso. E neanche Aleisha. Ma a lei non importava di quest'ultima, non le era mai piaciuta. Era sempre stata carina con lei così che Michael non le sgridasse, ma non si poteva dire che a lei importasse della bionda o che le piacesse.
Scosse la testa e si fece spazio tra Michael e Raquel, spingendo quest'ultima e facendola quasi cadere. Ovviamente c'era posto anche alla sinistra del ragazzo, ma lei non voleva che la brasiliana gli stesse troppo vicina.
Una volta seduta diede le spalle a Raquel e si appiccicò al braccio di Michael.
-Ashley non è stato molto carino spingere Chel sai?- Le fece notare Calum.
Lei alzò le spalle menefreghista e si avvicinò alla guancia di Michael per lasciargli un bacio con le sue labbra impregnate di rossetto. Gli fece passare una mano tra i capelli e lo girò dalla sua parte infilandogli la lingua in bocca.
Il ragazzo la scansò da sé, -Ashley togliti-
-Cosa? Non hai mai rifiutato i miei baci- rispose lei facendogli passare una mano sulla coscia che lui prontamente bloccò.
-Mi stavi mangiando la bocca non baciando- rispose lui.
Ciò scaturì una forte risata da parte di Calum e una risatina da Raquel che, però, Ashley sentì lo stesso. Si girò verso la mora e le rivolse uno sguardo pieno d'odio che la fece subito smettere di ridere.
-Tu stai zitta. Cosa cavolo ti ridi? Nessuno ti ha invitato- disse furiosamente la rossa.
-Ashley!! Adesso basta. Basta parlarle così. E poi l'abbiamo invitata noi già da prima che tornassi quindi....- lascio in sospeso facendo però capire che voleva continuare con un "...Sei tu che devi andartene e stare zitta"
Fortunatamente tutto fu interrotto dall'arrivo degli altri ragazzi.
 
La giornata finì e Raquel aspettò il fratello fuori dalla scuola visto che dovevano passare a prendere Tomás.  Alex si avvicinò con i suoi amici e, una volta arrivati a Raquel, li salutò. Con grande sorpresa della ragazza, qualcuno le fece un cenno di saluto con la mano.
-Allora sorellina? Com'è andata?- Chiese Alex mettendo un braccio sulla spalla di Raquel e guidandola verso la macchina.  
-Bene- rispose lei appoggiando la testa sul fratello e abbracciandolo con un braccio.
Lui le baciò dolcemente la testa.
 
Arrivati davanti all'asilo soltanto Raquel entrò.
-Salve, dovrei riprendere Tomás, sono sua sorella- disse alla donna un po' anziana, che sedeva dietro il bancone.
Era una bella donna, anche se anziana si poteva vedere che da giovane era stata una bella ragazza. Le sorrise e disse a Raquel di firmare un foglio vicino al nome del fratello. 
-RAQUEL!!!- sentì urlare felice Tomás.
-Hey piccolino- disse abbassandosi per prenderlo in braccio e scoccandogli un bacio sulla guancia.
-Grazie, arrivederci- sorrise alla signora.
-Ciao ragazzi-
Arrivati vicino alla macchina Tomás si sporse verso il finestrino per far capire che voleva salutare Alex. Lui abbassò di più il vetro e il bambino subito gli buttò le braccia al collo e lo baciò.
-Hey piccola peste! Ti sono mancato?-
Lui annuì con entusiasmo, cosa che fece ridere i due ragazzi.
-Dai entriamo così andiamo a casa- gli disse Raquel prima di metterlo in macchina e allacciargli la cintura di sicurezza. 
 
Il pomeriggio finì subito con delle partire a FIFA insieme ai fratelli, un po' di compiti e letture. 
Di nuovo si rifiutò di mangiare. Andò in camera e prese il cellulare.
La casella dei messaggi lampeggiava, indicandone la presenza di cinque.
Uno era da parte da Michael:
Hey! :D Che fai piccola Chel?
Un sorriso scappò dalle sue labbra e rispose:
Niente di interessante piccolo Mike :-P Te?
Poi aprì gli altri messaggi in attesa della sua risposta.
Sconosciuto:
Ma si può sapere perché ancora non te ne vai?
Non ti vuole nessuno. Non ti sei accorta che per nessuno esisti?
Decise di non leggere gli altri due visto che già delle lacrime avevano preso a rigarle il volto.
Continuò a parlare con Michael e dopo un po' il sonno la chiamò tra le sue braccia.
   
 
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