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Autore: Star_of_vespers    15/10/2017    1 recensioni
Dal testo:
-Ed io …- la sua voce era diventata un sussurro, Thorin la guardò con curiosità, quella donna era tremendamente caparbia ed insistente.
-Non sono roba tua, Thorin scudodiquercia?- gli si avvicinò con movimenti lenti e risoluti, desiderosa di essere accolta da quelle possenti braccia.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Ma il peggio è che ho bisogno di te :


 

Thorin era giunto nei Colli Ferrosi per richiedere l’aiuto necessario per sconfiggere Smaug e riprendersi la montagna solitaria, divenendo finalmente re.

Il suo sguardo era austero, proprio come il sentimento che gonfiava il suo forzuto petto. Lui era inflessibile e temerario, un nano coraggioso e degno di lode.

Senza soffermarsi a spiegare le vicende che l’avevano allontanato da quel luogo, si sedette dinanzi al capo di quell’ordine e lo fissò serioso. I due erano uno di fronte all’altro, il fuoco dentro il camino delineava i loro lineamenti duri e colmi di esperienza. I due volevano comunicarsi molte cose, ma nessuno lasciò trapelare dalla propria bocca le esperienze che avevano vissuto.

-Allora accettate?- chiese Thorin  incrociando le forzute braccia al petto. Era impaziente di organizzarsi e partire presso Erebor, senza alcuna esitazione o ripentimento, ormai quel suo pensiero era divenuto rigoroso, come un tarlo nella mente del futuro re.

-La nostra risposte è no, Thorin- il nano osservò il forzuto compagno dagli occhi cerulei, senza scomporsi o cambiare espressione lo esaminò risoluto, e quest’ultimo senza sorprendersi e senza ribattere piegò la testa da un lato, curvando tra le labbra un ghigno.

-Bene!- si rialzò dallo scanno e senza nemmeno congedarsi lasciò quella stanza, stupendo l’amico che lo fissava sempre con più attenzione.

Quel luogo era privo di difetti, una casa calda, nel quale si potevano trascorre con serenità le fredde giornate invernali, un posto perfetto per rimanere lontano dalle guerre e dal drago che occupava da anni la montagna solitaria.

Thorin camminava fiero, il petto era in fuori e le spalle larghe si muovevano ritmicamente ad ogni suo passò. Osservò con nostalgia le pareti di legno di quella dimora, poi quando la luce flebile del tramonto non illuminò più il suo percorso, immerso nella penombra di quel corridoio, si concentrò a trovare una via d’uscita. Era passato diverso tempo, non ricordava più come una volta le caratteristiche di quella dimora, che un tempo, era divenuta come una casa per lui, accogliente e luminosa. Si bloccò per qualche istante ad osservare con più cura quel androne, se solo ci fosse stata più luce avrebbe trovato con più facilità la via giusta, anche sé, sembrò quasi che il destino l’avesse fatto smarrire in quel modo.

-E così te ne vai!- dei passi dietro di lui attirarono la sua attenzione, piano voltò il capo, alla ricerca di quella figura che gli aveva parlato. Notò che dalla lunga scalinata in legno alle sue spalle, stava arrivando una fanciulla di sua conoscenza. Alzò gli occhi al soffitto e sospirò, curvando di poco il suo collo.

- Pensavo che almeno mi avresti salutata Thorin- la ragazza gli si avvicinò senza molto imbarazzo, appoggiando con delicatezza una mano dietro la spalla del nano, che nel percepire quel tocco, si era voltato per scrutarla in volto.

-Perché sei uscita dalla tua stanza Larin?- chiese con tono di rimprovero, osservando il volto della giovane, illuminato dalla flebile ed impercettibile luce di una candela in lontananza.

-Mi mancavi anche tu!- le si dipinse sul viso un sorrisetto sornione, poi senza togliere lo sguardo da Thorin gli si avvicinò maggiormente annullando le distanze.

-Sei ritornato eppure non sei venuto da me-

Il nano spazientito scostò il capo, svogliato di conversare con la ragazza che lo aveva colto di sorpresa.

-Sono venuto per parlare di affari!- incrociò le braccia al petto lanciando un’occhiata veloce alla giovane.

-Che affari?- chiese Larin cercando di scoprire cosa avesse portato il suo nano di nuovo a casa sua.

-Larin … rimani al tuo posto- il giovane la fissò, osservando il suo volto liscio e morbido, ed i suoi occhi, che anche nell’oscurità si esprimevano e brillavano luminosi.

-Thorin sono stanca di rimanere lontana da queste faccende, perché non mi rendi partecipe di quello che sta accadendo?- con noncuranza gli si avvicinò ed appoggiò le sue calde mani sulle sue forzute braccia, facendo aderire senza imbarazzo i loro corpi. Sul volto di Scudodiquercia si dipinse un’espressione scocciata, Larin però non demorse, e con delicatezza portò la sua mano sul suo volto.

-Vai a prendere il tesoro del drago!- affermò osservando quegli occhi che amava percepire su di sé.

-No, vado a riprendere ciò che è mio- la voce del nano era profonda e vibrante, emanava tanto calore, tanto da far desiderare a Larin di averlo sempre vicino, non voleva lasciarlo andare. Appena aveva saputo della sua visita si era preparata come faceva di solito quando lui arrivava ad allietare quella dimora, solo per lei.

Il suo respiro era caldo e tranquillizzante, ed i suo occhi erano rassicuranti come sempre; finché lui avrebbe continuato a guardarla in quel modo di sicuro lei non si sarebbe più sentita sola ed abbandonata, poiché una parte di sé continuava a desiderare quelle attenzioni, che in altre situazione si sarebbe di certo vergognata a ricevere.

-Ed io …- la sua voce era diventata un sussurro, Thorin la guardò con curiosità, quella donna era tremendamente caparbia ed insistente.

-Non sono roba tua, Thorin scudodiquercia?- gli si avvicinò con movimenti lenti e risoluti, desiderosa di essere accolta da quelle possenti braccia.

-Larin …- cosa gli avrebbe potuto dire lui? Gli occhi della giovane parlavano con chiarezza, e dicevano bene che lei non si  sarebbe arresa, anzi, avrebbe abbattuto ogni barriera per raggiungere il cuore dell’irremovibile nano.

-Toccami ti prego, e non osare allontanare più le tue braccia da me- prese le sue mani e le appoggiò alla sua sottile vita accostando il suo capo al petto del vigoroso del nano, che senza ribattere aveva assecondato i suoi movimenti.

-Cosa ti prende?- Thorin stupito  abbassò il capo per guardare la donna, che senza imbarazzo aveva espresso i suoi desideri, quella stessa donna che tempo fa abbassava lo sguardo intimidita dai suoi occhi e che lentamente aveva fatto breccia nel suo cuore.

-Tu non pensi più a me …- con le dita aveva iniziato a disegnare cerchi concentrici sull’addome muscoloso del nano, beandosi di percepire il ritmo lento e profondo del suo respiro.

-Non ho più alcuna influenza su di te … suoi tuoi pensieri …- accarezzò il punto dove percepiva il battito del suo cuore, concentrandosi ad ascoltare quel suono che era divenuto più insistente del normale.

-Da quand’è che non valgo più niente?- gli chiese non nascondendo una nota amara nella sua voce.

-Quello che dici è assurdo … tu sei una bambina- Thorin era spiazzato da quel suo comportamento, che anche se in un certo senso gradito, stava iniziando a farlo preoccupare. Il loro era stato un matrimonio combinato, lui all’inizio non era particolarmente contento della questione, ma col tempo conoscendo Larin e il suo carattere, nel suo cuore, con una nota di passione ed un sentimento sconosciuto, aveva accettato che la nana avesse fatto breccia nel suo cuore, occupando la sua mente costantemente; questo a lei non gliel’aveva mai confessato, la donna era troppo emotiva e sentimentale, forse ciò era causato dalla differenza d’età, che certo non era poca, ma ciò nonostante aveva legato i due profondamente. Lui era stato sempre pronto a proteggerla, continuamente, e lei ogni qual volta si sentiva accudita dal suo amato si beava di quelle piccole attenzioni, che amava ricevere più di ogni altra cosa.

-Thorin, io non voglio che tu vada- confessò alzando il volto. I suoi occhi erano colmi di timore e preoccupazione, ma il nano, pur avendo a cuore quelle sue emozioni non lasciò spazio al sentimentalismo.

-Larin non ti permetterò di parlare così!- le disse serio, accostando saldamente le sue mani intorno la sua schiena.

-Sto soffrendo molto per la tua iniziativa, non pensi hai pericoli che corri?- gli domando apprensiva.

-Sono motivato a continuare- confessò serioso. I suoi occhi erano profondi, come il mare in tempesta, che agitandosi provocava nel cuore di chi lo guardava paura, ma soprattutto stupore, per quella sorprendente potenza.

-Ed io non ho intenzione di rimanere in silenzio, voglio dire la mia, anche se tu non ti curi della mia opinione …- il suo viso era divenuto più serio.

-Io ti amo da morire Thorin- confessò guardando il nano che in silenzio la ascoltava.

-Ho sempre desiderato sentirti dire queste parole a me, ed anche se non l’hai mai fatto, sappi che io conosco i tuoi sentimenti, perché so che tu, nonostante la tua rigidità sei un nano dedito alla famiglia e protettivo verso ciò che è tuo- gli si avvicinò maggiormente osservando le sue labbra incorniciate dalla fitta barba scura.

-Ed io sono tua … solo tua …- strinse le mani dietro il suo collo, percependo con piacere il suo caldo respiro sulle sue guance.

-Ti confesso dunque che, vorrei sposarti, baciarti e sentirmi la tua donna. Vorrei donarti quell’erede che so che desideri avere, anche se non l’hai mai confessato. Thorin, io ti voglio ardentemente- non aveva lasciato che l’imbarazzo le impedisse di dirgli tutto quello che desiderava, senza esitazione aveva pronunciato quei suoi desideri con passione e sincerità. I suoi occhi erano colmi di parole inespresse, ed il suo cuore batteva troppo violentemente, accecato dall’amore che provava nei confronti del nano.

Thorin era rimasto spiazzato da quella rivelazione, e nel percepire quel corpo vicino al suo, così caldo e tremendamente attraente, non era riuscito a controllare il suo istinto, e piano aveva iniziato ad accarezzarla.

Si perse per diversi istanti ad osservare gli occhi di lei, così aperti e limpidi, a differenza dei suoi. Le si avvicinò stupendo la ragazza, e piano appoggiò le sue labbra su quelle di lei, per poterla baciare. Fu qualcosa di lento ed indimenticabile, sentire la passione di lui, la voglia di percepire la sua bocca e il desiderio che era evidente nei suoi occhi, fece perdere la testa a Larin, che con la stessa intensità di Thorin aveva iniziato a baciare con passione l’amato.

Thorin sembrava insaziabile, con foga aveva iniziato a premere le sue labbra contro quelle della nana. Lei non avrebbe mai immaginato che lui avesse acconsentito a quel momento, sapeva che era troppo rigoroso ed autorevole, ma nel percepire quel suo stesso desiderio, perse un battito.

Dopo quell’intenso attimo lui si allontanò di poco dalla sua bocca, intento ad osservare i suoi occhi, le afferrò il polso tra le dita e la guardò intensamente.

-Larin, ricorda che tu sei già mia …. Solo mia-

 

 

 

 

 

 

Angolo autrice.

Buonasera a tutti. Confesso che ho iniziato a vedere Thorin diversamente dopo aver conosciuto il personaggio di Guy in Robin Hood, interpretato dal fantastico Richard Armitage. Che dire? Prima provavo una profonda stima per lui, ma adesso ne esco proprio pazza, lui è bellissimo e spero che questa mia semplice idea  vi sia piaciuta, l’ho scritta senza interrompermi un momento, ed anche se è piccola, spero sia riuscita a trasmettervi qualcosa, ovviamente gradirei opinioni al riguardo, fatevi sentire. La descrizione della nana, non rispecchia quella di Tolkien, perché minuta senza barba e peli, confessò però che io la sua futura consorte la immagino così, quindi spero piaccia anche a voi.

 Un grosso bacio e alla prossima.

   
 
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