Enjoy the Silence
Words
like violence
Break
the silence
Come
crashing in
Into
my little world
Per
Icy oscillare pericolosamente fra la più sfrenata
mondanità e
l'assoluta solitudine era sempre stato estremamente facile; la bella
vita, del resto, esercitava una considerevole forza di attrazione su
chiunque.
Ma
tale forza necessitava di essere bilanciata: e, per una come lei che
non aveva mezze misure – il grigio era una
tonalità talmente vaga
e talmente inutile da non venir nemmeno preso in considerazione
–
ciò portava necessariamente al suo opposto.
Perdere
il controllo e riprenderlo nella maniera più maniacale la
rendeva in
qualche modo stabile, in una situazione di perfetto equilibrio
psichico; tramite il quale poteva dedicarsi appieno al raggiungimento
delle proprie ambizioni.
Per
quanto la sua fermezza potesse risultare intoccabile, bastava la
mancanza di uno di quei due aspetti a far pendere con decisione l'ago
della bilancia in una delle due direzioni.
E
ciò non era mai accaduto: almeno, fino all'una di notte
dell'ennesimo sabato sera passato in una sobria solitudine.
L'illusione
di poter avere qualsiasi cosa sotto il proprio controllo le aveva
fatto dimenticare quanto, senza un'occupazione ed una dose
settimanale di pura adrenalina, l'intera sua esistenza fosse
tremendamente noiosa. Il tempo scorreva con un ritmo talmente lento
da farle desiderare di non aver mai avuto la brillante idea di far
credere all'intera Dimensione Magica che lei e le sue sorelle fossero
morte sotto al crollo della fortezza di Lord Darkar.
Ed
ora nemmeno la promessa di un ritorno all'azione che faceva
costantemente a sé stessa bastava a tenere a bada la sete di
potere
e dominio, non soddisfatta per troppo tempo.
Eppure
si riprometteva di essere paziente e di aspettare il momento
opportuno per riorganizzarsi; aspettare quanto non era specificato,
ma se voleva mandare all'aria la loro copertura doveva farlo con un
piano pressoché infallibile.
Perché
poteva significare permettere alle fatine di riaprire la caccia alle
streghe.
Si
era trovata in una situazione di stallo, indecisa sul da farsi, per
giorni, forse settimane; non sopportava di essere diventata
invisibile agli occhi dell'universo, ma data la situazione era
necessario che lo fosse. Nella forma che aveva assunto per evitare di
essere riconosciuta nessuno la temeva, nessuno si guardava bene dal
passarle accanto, dal parlarle con tanta leggerezza.
In
meno di un mese la sua immagine era passata da futura regina della
Dimensione Magica a semplice cittadina di Magix; e già tale
fatto
era oltre il limite.
Tuttavia,
considerando la situazione, aveva molto da perdere: la propria
libertà e la sanità mentale prima di tutto. Un
misero errore e
correvano il rischio di essere rispedite a Roccaluce con un biglietto
di sola andata.
E
forse resistere ancora un po' ad una vita monotona
era
infinitamente meglio che subire un completo lavaggio del cervello.
Eppure l'insoddisfazione era ben presente e costante in tale stile di
sopravvivenza.
Perché
se non poteva chiamarla sopravvivenza come altro?
Gli
ovattati rumori della Magix dormiente erano tornati più che
presenti
nella sua mente, il flebile rumore – se udito da una certa
distanza
come il tetto dell'edificio sul quale usava passare il proprio tempo
(quando non fosse completamente sbronza) prima della sua entrata al
college di Torrenuvola – delle poche macchine che
percorrevano a
tal ora le strade pressoché sgombre era talmente monotono da
cullarla in una sorta di trance.
La
stanchezza si faceva sentire e faticava a trovare tanto interessanti
i tomi di magia oscura che usualmente studiava fino alle prime ore
del mattino; non le sarebbero stati comunque di alcuna
utilità,
almeno, se non voleva farsi scoprire.
Non
dormire era diventato semplicemente troppo pesante per la sola
esistenza: altro punto che la portava sull'orlo di un esaurimento
nervoso.
Ma
il terzo era di gran lunga il più importante: senza che la
sua mente
fosse perennemente impegnata nel pianificare e cercare il modo di
rendere infallibili le proprie strategie emergeva in modo crescente
ciò che rimaneva della sua persona.
Ossia
un'apatica ventunenne dallo sguardo profondamente vuoto alla quale
era permesso uno sconsiderato comportamento cinico solo per il
semplice fatto che non sarebbe riuscita a provare emozioni positive
neanche se l'avesse voluto.
Nel
limbo annebbiato dal fumo in cui si cullava la sua psiche ci perdeva
minuti, ore, lo sguardo fisso verso l'ignoto ed una condizione quasi
forzata di stand-by.
Finché
l'importante era non impazzire poteva anche lasciarsi morire nei suoi
stessi pensieri.
Aveva
sempre previsto un eventuale ritorno alla metropoli come un fatto che
non avrebbe portato altro che problemi su problemi, lasciati
irrisolti tanti anni prima, quando la sua unica preoccupazione era
perseverare nella fuga da qualsiasi contatto, perfino da sé
stessa.
Ed
ora come ora, le mancava terribilmente l'ebrezza capace di farle
dimenticare anche il proprio nome.
Vows
are spoken
To
be broken
Feelings
are intense
Words
are trivial
Pleasures
remain
So
does the pain
Words
are meaningless
And
forgettable
(Enjoy the Silence - Depeche Mode)
Avvertenze
e condizioni per l'uso:
Non
so cosa sia, non so davvero cosa sia.
E'
da quest'estate che era in cantiere questo introspettivo sulla mia
vacca preferita, ovviamente dopo averlo riscritto mi è
venuta la
malsana idea di pubblicarlo.
Qui
devo un paio di spiegazioni: gli accenni al crollo della fortezza di
Darkar (quindi questa robbaccia è ambientata dopo la seconda
stagione) sono riferiti ad una parte del fumetto, dove le Trix sono
sopravvissute e si celavano in una grotta dalle squadre di
specialisti intenti ad eliminare gli ultimi mostri dell'adorato Lord
Scarafaggio. Nella mia versione, una volta uscite, si sono stabilite
a Magix in un momento di stallo.
Molto
amato da tutte e tre oserei dire.
L'idea
di partenza infatti, era sviluppare una strega del ghiaccio senza il
duplice aspetto della sua esistenza fatta di paradossi (fatto che
è
praticamente canon, in quanto sappiamo tutti che tale donna
è una
grande ipocrita, ma le si vuole bene proprio per quello), vedendo
come sarebbe sopravvissuta senza uno di essi.
Mancandole
la solitudine credo sarebbe morta di cirrosi epatica in due mesi.
Oppure
di overdose, una delle due.
Spero
che vi sia piaciuta nonostante sia insolitamente corta, ma la volevo
così.
Ci
si vede,
Mary