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Autore: SasuSweeTeme    22/10/2017    0 recensioni
[NYU AU con uno Steve un sacco arrabbiato]
Mi hanno sfidato a scriverne. E ho accettato.
Acchiapp te, blupetrolio.
Ci vede rosso, ci vede blu e finisce per vederci anche bianco a conclusione dell'ennesima tavola mal riuscita, ma sebbene i colori della bandiera li abbia visti tutti le misure rimangono sempre sbagliate rispetto alla posata che, lucida, gli ammicca irritante sotto la luce fredda del lampadario.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Steve non odia Bucky.
Steve non odia il fatto che Bucky sia un metro e ottantatré e sembri un armadio a due ante mentre lui invece è rimasto affezionato al suo stentato metro e sessantacinque, non odia il fatto che a differenza dell'amico -che non ha un successo solo discreto, ma piuttosto plateale e palese- a lui le donne elargiscano solo pacche sulla spalla e immancabili friendzone, niente del genere.
Steve, semplicemente, odia il fatto che Bucky riesca a tenere testa al corso di ingegneria elettronica nonostante il lavoro part-time in un'officina mentre lui è bloccato sulla rappresentazione in scala di una cazzo di forchetta.
È furioso, si sente preso in giro dalla NYU, dal corso che lui stesso ha scelto di frequentare -il maledettissimo Design della Comunicazione, la presunta finestra verso il futuro che pensava di aver visto alla fine del liceo- e dalla professoressa Pierce e la sua stupida, stupidissima fissazione per il design aziendale che, tra parentesi, non è tra le competenze che un grafico, un programmatore o  -ciò che Steve vorrebbe essere- un illustratore dovrebbe avere.
Ci vede rosso, ci vede blu e finisce per vederci anche bianco a conclusione dell'ennesima tavola mal riuscita, ma sebbene i colori della bandiera li abbia visti tutti le misure rimangono sempre sbagliate rispetto alla posata che, lucida, gli ammicca irritante sotto la luce fredda del lampadario.
E lo fanno imbestialire le telefonate incessanti di Tony -lo stronzo che dall'alto del suo corso di ingegneria aerospaziale si propone di aiutare Miss Rogers- e le risate di Natasha che fanno da sottofondo alle battutine del suo coinquilino, ma Steve nonostante questo rimane bloccato su quel dannato disegno da presentare per il giorno dopo.
Sente gli occhi dolere, le mani tremare per lo sforzo e la sensazione abituale dei decimi di febbre pesargli addosso, ma è solo quando Sam e la ciotola di noodles entrano nel suo campo visivo che la precaria pazienza mezzo-irlandese dei Rogers si esaurisce.
La mano piccola e dal medio arrossato dalla pressione della matita si stringe intorno al manico in plastica della forchetta prima di tirarla via dalle dita dell'altro e fiondarsi in cucina, seguito dal rumore di un cassetto aperto e sbattuto poco dopo con la medesima violenza e una serie di tonfi metallici
Il contenuto servizio di posate di casa Rogers-Barnes, le sei forchette comprate spaiate e contate per quei pochi ospiti abituali, sono state tutte lanciate in strada dalla scala antincendio come una argentata pioggia di coriandoli per i cassonetti e il pattume di Brooklyn, ma Steve sembra non farsene un cruccio. Specie quando poi, in risposta all'accenno di protesta del moro, il biondo alza un indice e con aria mortalmente seria risponde subito
"Preferisco fare la fine di Joker piuttosto che usare una forchetta di nuovo!"




 
Tratto, purtroppo, da una storia vera.
La mia.
  
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