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Autore: Altair4    22/10/2017    0 recensioni
Se siete appassionati di Star Wars, Star Trek, Galattica, Farscape ecc… questa storia potrebbe piacervi. Sequel di “Senza Nome le origini”, è ambientata in un’altra dimensione rispetto la nostra ed in una galassia a spirale barrata come la Via Lattea. Questa galassia è chiamata Trixtar ed è ricca di mondi popolati da esseri viventi e senzienti. Come nella storia precedente ci saranno dei gialli da risolvere, per cui Senza Nome sarà ancora una volta alla ricerca della verità, stavolta però con l’aiuto di personaggi davvero singolari. Tanto singolari da non saper definire se una delle coppie che si formeranno sia het, FemSlash…ecc. Non resta che togliervi la curiosità…
Genere: Avventura, Science-fiction, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Man mano che la navetta si avvicinava al pianeta gemello di Marte, Ṡénza si rese conto di quanto davvero sembrasse una Terra un po’ più piccola e si sentì quasi a casa, ma una volta atterrati si rese conto che era tutto un altro pianeta. La città principale di Vera era qualcosa di incredibile, era stata ricavata interamente dalla roccia. Sulla Terra esistevano città in parte scavate nel tufo, ma grattacieli monolitici come quelli di Vera non li aveva mai visti. Inoltre alla sua destra poteva ammirare un’immensa foresta dall’aspetto quasi montano ed il mare alla sua sinistra. Un paesaggio difficilmente compatibile sulla Terra.
         -Prescilla la vostra capitale è splendida, avete scavato la roccia?-
         -Sì cara, tutte le nostre città sono così, ci piace vivere in armonia con il nostro pianeta, invece Terzia è un cumulo di metallo con delle serre. E’ veramente triste a vedersi- Commentò la sciamana scuotendo la testa e poi aggiunse:
-Adesso vi accompagneranno alle vostre camere a palazzo dove potrete riposarvi. Oravi prego di scusarmi, devo recarmi nella “Stanza dell’Energia”, è il mio turno per la trasformazione dell’Ergon-
         -Posso vedere come funziona?- Chiese Ṡénza.
         -Certamente, ma solo dopo che vi sarete riposati-
Le due improbabili coppie furono scortate ai loro alloggi, Ṡénza era molto preoccupata, Tril gelosissimo, Treodor fischiettava e Cleria sorrideva leggermente.
Una volta che Tril e Cleria si trovarono soli, la Paichiana propose un rito del suo pianeta, tipico delle coppie in luna di miele.
         -Ti va di fare un bagno insieme?-
         -Non è un vostro rituale di accoppiamento?-
         -Sì certo…di solito finisce così, ma non preoccuparti ho rispetto per il tuo modo di essere, sarà una cosa innocente, ci rilasseremo un po’-
         -Va bene allora-
Tril non si tirava mai indietro quando si trattava di contatto fisico senza malizia. La stanza era bellissima, sembrava ricoperta di marmo rosa, c’era una zona rialzata di forma ovale che doveva essere il letto, di fronte una vasca per fare il bagno ed una porticina che era il vero e proprio gabinetto.
         -Caspita ci trattano bene i nanerottoli- commentò Cleria.
         -Non chiamarli nanerottoli…vieni ti faccio vedere come si prepara un bagno Verano. Anche per loro è un rituale-
         -Ti è capitato di provarlo?-
         -Sì certo, ma da solo ovviamente…anche se ci sono state Verane e Verani non sposati che si sono offerti di tenermi compagnia…-
         -Davvero? Non è immorale per loro?-
         -Finché non sei sposato no…gli ho detto che sono sposato…ed ora penseranno che sei tu mia moglie-
         -Bè sì, mi sembra giusto…che uno sia fedele…se così sono le usanze…-
Cleria era felice di essere considerata la moglie di Tril anche se per finta e volle illudersi un po’. Tril come marito si mostrò subito utile, spinse due bottoni sul bordo della vasca, questa si riempì di uno strano liquido più viscoso dell’acqua e di colore blu. Cleria cominciò a togliersi i vestiti, non aveva un seno ed i fianchi pronunciati come le terrestri, ma aveva comunque un corpo molto armonico e si capiva che era una femmina dai tratti del viso molto delicati ed i muscoli meno voluminosi rispetto a quelli di Pacor e Treodor. Tril si rese conto di quanto fosse bellissima e si sentì un po’ strano, ma fece finta di nulla, restò in forma Xiariana. Ricoperto di metallo si sentiva vestito, per la prima volta in vita sua era quasi in imbarazzo, ma non sapeva spiegarsi perché. Entrarono nella vasca e Cleria cominciò a lavargli la schiena.
         -Poi tu lo farai a me…- Disse Cleria sorridendo.
         -E poi?-
         -Nulla, poi staremo qui a bagno e ci rilasseremo, questa avventura non sarà affatto una scampagnata…-
         -Hai ragione…Ṡénza dice che c’è qualcosa sotto e di non fidarsi di nessuno…e credo abbia ragione-
Cleria alzò gli occhi al cielo, era lì completamente nuda e lo accarezzava, eppure lui parlava di Ṡénza. Come al solito non disse nulla e cercò di godersi quel piccolo momento di intimità con Tril. Contemporaneamente nella stanza di Treodor e Ṡénza la situazione era completamente diversa. Krio prese subito possesso del letto come ogni bel gattone che si rispetti.
         -Tu ovviamente dormirai per terra Treodor, come solo un vero, forte e rude Paichiano saprebbe fare!-
         -Te lo puoi scordare, divideremo il letto…ma perché non facciamo un bel bagno? Guarda che splendida vasca-
         -Cosa? Con te? Non ci penso nemmeno!-
         -Su, dai, è molto grande, prometto che non ti sfiorerò, sarà rilassante, resta vestita se la cosa ti fa sentire al sicuro-
         -Ok, ma tu stammi lontano!-
         -Lo prometto, ma tu prometti che ci penserai-
         -A cosa dovrei pensare?-
         -Ad accettare il mio invito. Kara mi ha detto che non rivedrai più il terrestre e poi che male c’è, mica ti ho chiesto di sposarmi!-
         -Non capisci proprio, vero?-
         -Che cosa?-
         -Che è ancora peggiore la situazione, peggiore di quello che pensassi!-
         -Cosa vuoi dire?-
         -Non c’è sentimento, è solo un bisogno…è ancora più offensivo per me!-
         -Deve essere la vostra morale noiosa da terrestri bigotti. Da noi è più offensivo se uno finge di essere interessato forma un’unione riconosciuta e poi non si vuole impegnare!-
         -E quale impegno ci sarebbe, avete varie mogli, fate come vi pare comunque-
         -Non è proprio così, diventi un padre, hai delle responsabilità e poi credo che sia più giusto essere sinceri!-
         -E’ l’unica cosa che mi piace di voi!-
         -Bene, allora c’è qualcosa che ti piace di me…pensaci, mi basta un tuo segnale…lo so che è dura anche per te la mancanza di un contatto fisico…non siamo più su Xiar…-
Treodor cominciò a togliersi i vestiti.
         -Fermo, cosa fai?-
         -Stai tranquilla in nostri genitali sono completamente retrattili, so che voi terrestri siete molto puritani, non vedrai nulla di strano…so da Kara che i maschi terrestri li hanno esposti…secondo me è pericolosissimo, non so come fanno a lottare tranquilli…insomma non preoccuparti, tu copriti se vuoi, sei bellissima comunque-
Treodor ci sapeva fare con i complimenti e Ṡénza arrossì.
         -Cosa succede alla tua faccia? Ti dona molto e fa risaltare i tuoi occhi color dei laghi, ma non capisco-
         -E’ il mio sangue che affluisce al viso in modo maggiore del solito…mi succede quando sono imbarazzata- Ripose Ṡénza sopresa della domanda.
         -Non esserlo, non farò nulla contro la tua volontà, te lo prometto-
Treodor osservò la vasca e vide due bottoni, ne premette uno e l’apertura per lo scarico si chiuse, allora premette l’altro ed un liquido blu cominciò a fluire rapido ma vischioso.
         -Guarda è di colore blu, nemmeno ti accorgerai che sono qui con te-
Il Paichiano cominciò a ridere, senza vestiti mostrava il suo bellissimo fisico. Ṡénza notò che il ventre aveva una coppia di muscoli in più, l’addome era un po’ più allungato rispetto ad un terrestre, ma era sempre un bel vedere, per cui pensò -lo so cosa pensi Kara, ma io non sono così facile da convincere, se non mi ha guarito Xiar con il suo potere mentale, non mi guarirà certo il contatto fisico di questo Paichiano-
Kara era in ascolto, li avrebbe seguiti per tutto il tempo, per cui si sentì chiamata in causa e le rispose:
         -Mai dire mai, mia cara, non devi legarti a lui, non succederà nulla di male-
         -David sulla Terra soffre per me…-
         -David potrebbe avere già una nuova fidanzata…-
         -E se così non fosse?-
         -Sono convinta che sarai in grado viaggiare nel tempo e lo libererai dalla schiavitù del tuo amore. Ritengo che dopo questa avventura forse sarai abbastanza forte per farlo. E comunque sono sicura che presto il tuo potere mentale aumenterà, forse nemmeno sentirai più il sentimento per lui, diventerà secondario-
         -E se non maturassi mai abbastanza?-
         -Sono sicura che un giorno sarai in grado di fare cose inimmaginabili-
         -Dici sul serio Kara? Anche il viaggio nel tempo?-
         -Sono assolutamente convinta di quello che ti sto dicendo, altrimenti non lo direi. Se il tuo potere mentale diventerà tale da poter condizionare David, andrai nella sua dimensione viaggiando nel tempo. E’ possibile, noi anime di Xiar ti aiuteremo…quindi adesso rilassati e fai quello che desideri, tu non appartieni a nessuno, ricordatelo-
Ṡénza non rispose ma entrò completamente vestita nella vasca.
         -Adesso puoi togliere i vestiti, tanto non si vede nulla, questo liquido non è trasparente come l’acqua e senti che meraviglia- commentò Treodor.
Ṡénza non tolse i vestiti ma li tramutò in un costume da bagno grazie al bracciale. Rimasero in silenzio per qualche istante e poi Treodor ruppe il ghiaccio.
         -Spero non ti arrabbierai…mi spieghi a cosa servono quei due rigonfiamenti che hai sul petto? Le nostre femmine non li hanno…sembrano anche molto morbidi posso toccare?-
         -Se solo ci provi ti mozzo la mano! Servono per allattare i nostri piccoli, producono un liquido molto nutriente che si chiama latte-
         -E perché non posso toccarli, che male c’è?-
         -Perché… ecco…per me è imbarazzante…-
         -Non capisco perché…-
         -E’ una zona molto sensibile del corpo, non serve solo ad allattare…dargli attenzioni fa parte del momento di intimità di una coppia-
         -In effetti sembrano molto invitanti…e anche adesso producono latte?-
         -Veramente no…solo nelle donne che hanno partorito, sarebbe uno spreco altrimenti-
         -Non producete uova?-
         -No…la mamma protegge il piccolo dentro di lei e quando è pronto esce-
         -Caspita sembra qualcosa di impegnativo. Le nostre femmine producono un uovo per volta, va curato e quando esce il piccolo è già in grado mangiare alimenti solidi, per questo a noi non serve quel liquido-
         -Si chiama latte…- Ṡénza era stupita e pensò subito ai rettili ed agli uccelli terrestri.
         -Ho notato anche che hai dei fianchi tondeggianti…anche quello piace?-
         -Di solito sì…ti sembrano troppo grossi?-
Ṡénza si pentì di averlo chiesto, però era davvero una situazione insolita, non si era mai trovata a dover descrivere il corpo femminile in quel modo. in fondo era divertente.
         -Ti dirò, non mi sembrano grossi, anzi mi incuriosiscono molto e vorrei toccare, sembri molto morbida anche lì-
         -Ecco lo sapevo è colpa mia…non volevo invitarti a farlo, stavo solo spiegando-
         -Quindi non posso toccare neanche un po’?-
         -No!-
         -Sei sicura che non vuoi? …Oh, sei diventata di nuovo rossa…-
         -Ammetto che adesso che siamo lontani da Xiar il contatto fisico mi manca molto, ma non voglio avere un rapporto con te, ti prego…tu sei molto bello…ma non me la sento…mi sembrerebbe di tradire David ed io lo amo ancora, dopo mi sentirei malissimo…ti prego di essere buono con me-
Ṡénza si sentiva sola come non si era mai sentita, il Paichiano la guardò con comprensione, non era del tutto privo di sentimenti.
         -Capisco, tu sei monoandrica…allora ti abbraccerò come fa Tril, senza toccare le tue parti tondeggianti, va bene?-
         -Ecco io non so…-
Ad un certo punto Krio cominciò a guaire in modo strano ed entrambi avvertirono uno strano odore. Si resero conto che c’era qualcosa che non andava, la vista cominciò ad annebbiarsi. Ṡénza si girò verso la porta e vide una specie di fumo quasi trasparente che entrava da sotto la porta.
         -Treodor è una trappola, presto! Dobbiamo uscire di qui…-
         -Non ce la faccio, mi sento troppo debole, le mie gambe non rispondono-
Ṡénza si ricoprì di metallo, con fatica uscì dalla vasca, ma appena fuori cadde a terra distesa. Allora puntò il suo bracciale verso la porta e sparò un colpo che la distrusse in mille pezzi, l’aria cominciò a fluire nella stanza.
         -Dobbiamo andare da Tril e Cleria, sono sicuramente in pericolo-
         -Va un po’ meglio ma non so se ce la faccio ad uscire di qui-
         -Krio! Come stai?-
Lo pseudofelino era ancora sul letto anche lui molto debole, riusciva a muovere la coda a stento. Ṡénza poteva contare solo sulle sue forze. Si trascinò fuori dalla stanza e cominciò a gridare aiuto, mentre Treodor tentava con difficoltà di seguirla. Dei Verani vestiti con una specie di divisa accorsero subito ed aiutarono Ṡénza ad alzarsi.
         -Vi prego di accompagnarmi al più presto dai miei amici Tril e Cleria, è molto importante, qualcuno ha tentato di ucciderci-
Ṡénza, sostenuta dai Verani, arrivò alla stanza di Tril e Cleria, si fece aprire la porta e trovò i suoi due compagni di avventura seduti sul letto che stavano per bere da due calici.
         -Fermi! Non bevete!-
Ṡénza nello sforzo di avvertirli perse l’equilibrio, i Verani non ce la fecero a sostenerla e cadde in ginocchio.
         -Che succede Ṡénza, chi ti ha ridotto così!- Disse Tril.
         -Hanno cercato di avvelenarci con una strana sostanza-
Tril l’aiutò ad alzarsi e la fece sedere sul letto. Ṡénza versò un po’ del contenuto del bicchiere sul suo bracciale e cominciò l’analisi, in pochi minuti ebbe il responso.
         -E’ un veleno…probabilmente simile a quello che hanno cercato di usare su me e Treodor…lui sta bene- disse subito Ṡénza quando vide il viso preoccupato di Cleria.
         -Blocca la circolazione e dopo qualche minuto anche il cuore…saremmo morti in poco tempo quasi senza rendercene conto!-
         -Chi può aver fatto qualcosa del genere?!- Disse Tril in preda all’agitazione.
         -Non lo so, ma qualcuno non vuole che ci occupiamo di questo caso e non si preoccupa minimamente della reazione che potrebbe avere Kara e tutto Xiar!- Rispose Ṡénza, la sua mente da investigatrice terrestre era già all’opera.
Dopo poco arrivò Treodor seguito da Krio, avevano recuperato l’uso delle gambe, tirarono un sospiro di sollievo quando videro tutti sani e salvi.
         -Chi vi ha portato queste bevande?- Chiese Ṡénza.
         -Abbiamo chiesto noi qualcosa da bere ed è arrivato una specie di vassoio che galleggiava nell’aria, non abbiamo visto nessuno- Rispose Cleria.
         -Chiunque può aver messo il veleno nei bicchieri…- Commentò Ṡénza.
         -Kara non può capire chi è stato, leggendo le menti di tutti?- Chiese Cleria.
         -Non può, ha promesso, legge solo quella di Prescilla e poi non è facile nemmeno per lei mettersi in contatto con la mente dei Verani se non vogliono, senza contare che ce ne sono milioni e milioni su Vera, ci metterebbe una vita per capire- rispose Tril.
         -A questo punto non siamo al sicuro su questo pianeta, forse dovremmo restare sulla Bluer per tutto il tempo- Disse Ṡénza.
         -E se poi danneggiassero la Bluer?- Chiese Tril preoccupato.
         -Possiamo fidarci solo di Prescilla…è in contatto telepatico con Kara da sempre- Commentò Ṡénza.
Una volta ripresisi dal veleno e dallo shock si fecero condurre da Prescilla. La trovarono insieme ad altri sciamani, si tenevano per mano intorno ad una specie di fuoco sospeso in aria. Ad un certo punto il fuoco si abbassò, alcuni sciamani si staccarono dalla catena e vennero sostituiti da altri subito pronti dietro di loro e tutto tornò come prima. Prescilla era tra quelli che si erano allontanati, vide Ṡénza e Tril e li raggiunse subito allarmata.
         -Che succede?-
         -Hanno cercato di avvelenarci…- Disse Ṡénza con un filo di voce.
         -Chi? Chi ha osato?-
         -Non lo sappiamo, ma devono essere coinvolti dei Verani, so che tutti i Terziani del pianeta sono in prigione-
         -Dici il giusto…la situazione è peggiore di quello che pensavo…vi troverò un posto sicuro-
         -Siamo nelle tue mani, ma non c’è più tempo da perdere, devo vedere il luogo del delitto!-
         -E sia, ti condurrò lì-
         -Non ti lasciamo da sola!- Disse Tril d’accordo con Cleria e Treodor.
Furono condotti di fronte ad una porta decorata con i simboli della casa reale, una specie di upupa ed un fiore simile ad un giglio. Due sciamani erano in trance ai lati dell’entrata, Prescilla si avvicinò a loro e telepaticamente li sciolse dal loro compito, poi si rivolse a Ṡénza.
         -La stanza è rimasta immutata come ci ha richiesto Kara, con il nostro potere abbiamo impedito che il corpo del nostro principe venisse corrotto dalla putrefazione e tutto è rimasto come il giorno nefasto in cui è successa la tragedia più grande mai conosciuta dal nostro popolo-
Cleria disse piano a Treodor:
         -Che esagerati, neanche fosse morta tutta la famiglia reale!-
Ṡénza si rivolse a Prescilla perché non sentisse i commenti della Paichiana:
         -Grazie Prescilla, adesso vi pregherei di attendere tutti qui fuori, nessuno deve entrare e disturbarmi. Mi potrete osservare se volete, ma nessuno dovrà interferire con i rilevamenti che farò, né mi dovrà interrompere per nessun motivo- 
         -Sarà fatto come desideri-
Ṡénza aprì la porta indossando dei guanti, sapeva che i pomelli erano stati toccati da tutti coloro che avevano avuto accesso alla stanza. Con l’aiuto del bracciale si rese conto però che i Verani non lasciavano impronte riconoscibili come quelle umane, erano tutte simili o la porta era stata toccata da una sola persona. La camera era in marmo color carta da zucchero, assomigliava alle stanze dove erano stati ospitati, ma era molto più grande, c’era anche un tavolino che fungeva da scrittoio e sopra trovò i resti di una cena per una persona ma ben due calici. Analizzò tutte le nuove impronte grazie al bracciale, erano di nuovo tutte identiche. Controllò il contenuto dei bicchieri e scoprì con sorpresa che in entrambi era presente lo stesso veleno che avevano usato per cercare di uccidere Tril e Cleria. Poi lentamente si avvicinò a quello che la spaventava di più: il cadavere del principe. Aveva sempre avuto paura della morte in modo quasi irrazionale e non serviva a nulla la sua incredibile forza, la sua intelligenza sopra la media umana. Forse non sarebbe riuscita a finire il lavoro che aveva cominciato. Di solito c’era David al suo fianco, pensava lui a tutto ciò che riguardava un cadavere. Ma questa volta non c’era il suo umano preferito ad aiutarla ed avrebbe dovuto fare anche il medico e la biologa forense tutto insieme per stabilire la causa della morte o rilevare qualsiasi altra traccia importante. Prese fiato mentre i suoi compagni di avventura la guardavano da fuori preoccupati per lei. Si avvicinò a quello che rimaneva del principe Fertel, qualcuno gli aveva coperto il viso con un fazzoletto che sembrava ricamato con l’argento. Cercò subito tracce di saliva e raccolse le impronte che di nuovo erano tutte uguali. Alzò il pezzo di stoffa e vide il viso del principe rovinato da un ghigno di dolore, aveva le mani alla gola come se tentasse di respirare. Ṡénza scandagliò tutto il corpo con il bracciale, sul momento notò che i polmoni erano collassati ed il cuore sembrava ingrossato. Quel veleno era ancora più potente di quello che pensasse o forse per i Verani era molto più letale per una questione di costituzione. Conosceva l’ora in cui era stato trovato morto e misurando la temperatura capì che era deceduto durante la notte. Probabilmente il principe ci aveva messo meno di un minuto a morire, mentre lei in un minuto era uscita dalla vasca, aveva aperto la porta e chiesto aiuto. Chi aveva usato quel veleno pensava di ucciderla in poco tempo ma non conosceva la sua anatomia, né il suo tempo di risposta. Forse era solo qualcuno che agiva senza conoscere bene le potenzialità di quel veleno o non sapeva che lei sarebbe venuta su Vera per indagare. Il passo successivo era analizzare il letto e si accorse che c’erano delle tracce. Il principe aveva avuto un rapporto. Ṡénza trovò dei capelli neri, raccolse il campione, l’analizzò e poi lo mise in una sorta di busta creata con il bracciale. Il DNA non era né Verano né Terziano e questo le sembrò davvero strano, doveva assolutamente aggiornare il bracciale ma non sapeva con quali dati. Avere le sequenze intere dei DNA di tutta la Trixtar sembrava impossibile, forse avrebbe ottenuto quelli dei pianeti amici di Xiar. Setacciò tutta la stanza e sul pavimento trovò dei capelli biondi e cellule che però potevano essere del principe e della servitù. Si avvicinò alle due finestre presenti e raccolse ogni traccia possibile. Doveva ancora imparare molto sui Verani e sicuramente poteva esserle sfuggito qualcosa. Ora restava il dubbio se mostrare o no quei capelli neri a Prescilla. Dopo avrebbe dovuto convincere i Verani che la persona che aveva passato la notte con il loro principe non era Terziana e che quei capelli erano di un organismo alieno, altrimenti sarebbe scoppiata subito la guerra. Chi aveva lasciato quelle tracce forse mirava davvero al conflitto tra i due mondi. Dopo un’ora Ṡénza uscì dalla stanza del principe e trovò i suoi compagni di viaggio ancora lì che l’attendevano, le corsero subito incontro preoccupati.
         -Allora cosa hai trovato?- Chiese Tril impaziente.
         -Ho bisogno di tempo per analizzare i dati, vi prego di non dire una parola nemmeno a Prescilla, ma è stato avvelenato con la stessa sostanza che hanno usato con noi, inoltre il principe non era solo…ma non capisco con chi abbia passato la notte perché è un DNA che non conosco e non si trova nel database del bracciale-
         -Allora come faremo a capire chi è?- Chiese Treodor.
         -Proverò a fare un’analisi più approfondita, però il veleno non era solo nel calice del principe, ma in entrambi i calici che ho trovato, quindi non è detto che chi era con lui quella sera sia anche l’assassino-
         -Forse erano amanti e qualcuno ha cercato di ucciderli entrambi…e poi quel qualcuno ha rimosso il corpo dell’amante prima che gli altri potessero vederlo- Commentò Tril.
         -Vuoi dire che è solo la vendetta di un amante geloso?- Disse Ṡénza alzando un sopracciglio in segno di disapprovazione.
         -Penso di sì, dobbiamo sapere se esiste un alieno in questo pianeta e se è il compagno di qualcuno-
         -Vuoi dire compagna, il principe era un maschio etero- Rispose Ṡénza.
         -Ah sì giusto, dimenticavo il femminile, scusate, vecchie abitudini- rispose Tril che era ermafrodita ed era abituato a non distinguere i due generi.
Stavano per andare a chiamare Prescilla, quando Ṡénza appoggiò una mano sul viso e poi cadde a terra svenuta.
         -Cosa diavolo succede?- Chiese Tril. Treodor raccolse prontamente Ṡénza da terra.
         -Forse non aveva ancora smaltito il veleno- commentò Cleria.
         -Portiamola subito da Prescilla-
Per sicurezza Ṡénza fu condotta nella stanza privata di Prescilla e Tril prese il ciuffo di capelli neri per nasconderli alla vista della sciamana. Ṡénza aveva ripreso sembianze umane e quando Prescilla la vide esclamò:
         -Ma è chiara come noi…starebbe meglio con qualche chilo di più e più bassa ma devo dire che è proprio bella-
Cleria pensò: -C’è qualcuno a cui non piace?-
         -Riteniamo che debba assumere le sue sembianze da Xiariana in pubblico, altrimenti i Terziani potrebbero pensare che essendo più simile a voi potrebbe favorirvi-
         -Capisco molto bene, del resto voi Xiariani siete sempre molto equi…ma cosa ha scoperto?-
         -Non abbiamo avuto il tempo di capire e credo che debba studiare bene tutti gli indizi che ha trovato, non è abituata a lavorare come investigatrice sul vostro pianeta - rispose Tril.
         -Molto bene, penserò a rimetterla in sesto e poi parleremo-
Prescilla avvicinò le sue piccole mani alla testa di Ṡénza, chiuse gli occhi e si formò una specie di luce che si muoveva in sincrono con i suoi movimenti, in poco tempo irradiò tutto il corpo.
         -Aveva ancora quel veleno in circolo, ma lo sta smaltendo. Per fortuna per lei non è letale o per meglio dire, l’esposizione non è stata sufficiente perché è alta di statura…una Verana sarebbe morta di sicuro-
         -Vuoi dire che ci ha salvato il fatto che siamo più alti?- Chiese Treodor.
         -Sì, vi siete resi conto in tempo di quello che stava accadendo, ci vuole più veleno per uccidervi di quanto ce ne voglia per noi che siamo molto più bassi e questo l’assassino non l’ha calcolato…quindi anche tu sei stato esposto?-
         -Sì, esattamente come Ṡénza e Krio, ma io non riuscivo nemmeno a muovermi, invece lei ce l’ha fatta ad avvertire Cleria e Tril-
         -Tu adesso stai bene?-
         -Sì…-
         -Fammi sentire-
Prescilla irradiò Treodor, poi aprì gli occhi e disse:
         -Tu forse all’inizio stavi peggio di lei, ma il tuo organismo poi ha smaltito il veleno molto velocemente, si è abituato-
         -Forse anche perché è più grosso e muscoloso di Ṡénza?- Chiese Tril.
         -Non solo, il suo corpo ha creato una vera e propria difesa, questo veleno non funzionerà la prossima volta su di te Paichiano, lo stesso penso sarà per Krio, mentre Ṡénza è ancora in pericolo-
         -Interessante…- Commentò Treodor soddisfatto di sé.
Ṡénza lentamente aprì gli occhi e appena prese conoscenza di dove era si alzò a sedere sul letto.
         -Cosa è successo, perché mi trovo qui?-
         -Calmati Ṡénza, sei svenuta perché non avevi smaltito il veleno-
         -Treodor come ti senti?-
         -Io sto bene, sembra che il mio corpo si sia abituato, dice Prescilla che non può più uccidermi, mentre tu sei ancora in pericolo-
         -Ah bene, ed io che credevo che il mio corpo fosse inattaccabile…quindi hai prodotto gli anticorpi…buon per te!-
         -Quando ti sarai ripresa vorrei che tu mi raccontassi cosa hai scoperto…- disse Prescilla quasi in tono di scusa.
         -Ho bisogno di un posto tranquillo dove elaborare i dati che ho raccolto e adesso mi sento un po’ confusa…ma soprattutto abbiamo bisogno di un luogo sicuro. Sono convinta che in questa faccenda sia coinvolto qualche Verano, perché altrimenti non so spiegarmi come abbiano potuto attentare alla nostra vita così facilmente-
         -Hai perfettamente ragione mia cara, ma non ti angustiare, ho io la soluzione, appena te la sentirai vi condurrò in un posto sicuro dove nessuno avrà il coraggio di nuocervi-
         -Adesso sto bene, vorrei mettermi all’opera quanto prima …-
         -Allora seguitemi-
Ṡénza si alzò a fatica, ma più il tempo passava, più le forze tornavano. Prescilla li condusse fuori dal palazzo reale e dopo poco che camminavano presero una stradina che si inoltrava nel bosco di simil-conifere. Krio si guardava intorno e muoveva la sua coda in modo spasmodico, sperando di essere compreso.
         -Prescilla…Krio dice che ci osservano…- tradusse Ṡénza.
         -Non preoccupatevi non vi succederà nulla, sono Verani curiosi, ma sanno chi siete e dove vi sto portando-
         -E dove ci stai portando?- Chiese Tril.
         -Al tempio degli sciamani, lì sarete al sicuro, nessuno oserà disturbarvi o attentare alla vostra vita-
Dopo venti minuti che camminavano in quella foresta, si ritrovarono in una radura con un prato curatissimo all’inglese dal quale sbucò fuori come dal nulla una costruzione molto simile ad un tempio greco. La costruzione mostrava colonne tortili, nel frontone spiccavano dei disegni colorati di uccelli simili all’upupa e vari fiori simili a gigli, gli stessi che contornavano il tempio.
         -Sono i simboli reali…- Disse Tril.
         -Sì, sono il simbolo della nostra società…dovete sapere che il nostro modo di vivere è ispirato a quello di questo favoloso volatile: il Lyr. I Lyr si cibavano delle bacche del fiore sacro, il Raha. In passato avevano colonizzato tutto il pianeta e il loro tessuto sociale era molto complesso con delle gerarchie ben precise ed un’unica regina che governava sopra tutti e tutto-
         -Quindi un matriarcato- Commentò Ṡénza.
         -Esattamente. Infatti anche nella nostra società è la nostra regina che comanda-
         -Ma sarebbe succeduto un maschio…se il principe Fertel…- Aggiunse Ṡénza.
         -Sì perché la famiglia reale è una famiglia di sciamani molto potenti che ormai regna da secoli e quindi adesso non conta più se l’erede è maschio o femmina…anche se non era mai nato un erede maschio…prima…-
         -Quindi stavate per cambiare le regole solo per una successione…-
         -…nessuno ci aveva riflettuto, la regina è ancora giovane e regnerà ancora per molto…forse se Fertel fosse vissuto abbastanza avrebbe dato vita alla progenie che poi avrebbe ereditato la corona-
Prescilla divenne subito triste, allora Tril cercò di distrarla.
         -Dove sono il re e la regina, come mai non ci hanno ricevuto?-
         -Hanno chiesto la privacy totale per il loro dolore…non ci è permesso disturbarli, né vi posso rivelare dove sono…spero che potrete comprendere-
         -Certamente Prescilla- Rispose pronto e diplomatico Tril.
         -Ma questi Lyr dove sono? Non ne ho visto nemmeno uno…- Commentò Treodor.
         -Estinti- rispose lapidaria Prescilla e cambiò discorso -ma prego, entrate, vi porterò nella vostra camera…purtroppo vi chiedo umilmente scusa per l’inconveniente, al momento abbiamo solo una stanza e dovrete dividerla…è molto grande e starete assolutamente comodi, presto ve ne sarà assegnata una per coppia-
         -Non preoccuparti per il disturbo, va benissimo anche così- Commentò Ṡénza che sperava di non rimanere sola con Treodor.
         -Ṡénza, non se ne parla nemmeno, avrete le vostre camere, altrimenti mi offendo. Domani due sciamani lasceranno il tempio perché hanno finito la loro preparazione, ci sarà anche una grande festa. Non trovate che sia davvero provvidenziale?-
         -Sì davvero una fortuna…- commentò Ṡénza cercando di tenere a freno il tono sarcastico.
         -Perché se ne vanno?- Chiese Cleria, che invece era felicissima di poter stare da sola con Tril di nuovo.
         -Questo tempio è stato costruito per preparare i futuri sciamani alle loro funzioni di creatori di energia dall’Ergon e per assolvere a tutti i compiti fondamentali per il nostro popolo, sotto la guida della regina. Qui imparano ad utilizzare i loro poteri, devono seguire un certo percorso fino a che raggiungono la vera consapevolezza di chi sono e del loro compito. Dopo, se vogliono, possono andare ad abitare nel palazzo reale, però la loro ultima sera devono passarla qui a meditare, quindi dovrete avere pazienza fino a domani-
         -Credimi, non sarà un problema- Commentò Tril che sorrideva fra sé, perché avrebbe passato un po’ più di tempo con Ṡénza. Cleria e Treodor sospirarono, ma non aprirono bocca.
         -Prego entrate, lasciate che vi mostri la vostra nuova dimora-
Appena varcata la soglia del tempio Ṡénza, Tril ed i Paichiani rimasero di sasso quando videro che cosa si ergeva nel grande atrio che fungeva anche da ingresso. Le parole non sarebbero servite a descrivere quello che si trovarono davanti, ma Treodor esclamò:
         -Porcaccia la miseria. manca poco mi prendo un colpo!-
Tril scosse la testa e pensò: -barbaro…-
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Eccoci arrivati su Vera che come Reugian è un pianeta popolato da veri ecologisti 😊 scherzi a parte mi piace l’idea di indigeni che una volta tanto hanno rispetto del proprio ambiente, non sarà lo stesso su Terzia che per altro ricorda proprio la Terra.
Cleria cerca in modo raffinato di accalappiare Tril, anche se è davvero un’impresa, invece Treodor da pseudo-maschio latino fa capire molto bene le sue intenzioni…ecco però che la situazione si complica e cercano di farli fuori tutti e quattro…non ho tantissima esperienza di thriller e gialli, spero di non rendere il tutto troppo pensate nel tentativo di descrivere le prove e gli indizi.
Alla prossima
Ciaux
 
Altair
   
 
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