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Autore: shira21    23/10/2017    0 recensioni
Elizabeth ha conosciuto Lysandro al liceo, trovando in lui un porto sicuro dopo la morte dei genitori, e quando anni dopo si mettono insieme pensa che sia solo la normale evoluzione della loro amicizia.
Ma come fidanzati iniziano ad avere dei problemi: lui è sempre più distante e lei vuole di più.
Poi una sera, incontra il suo migliore amico, Castiel, e in quegli occhi grigi scopre un anima simile alla sua.
Genere: Erotico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dolcetta, Lysandro, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Nessuno dei due voleva rientrare per quella stupida festa quindi avevamo recuperato il mio soprabito ed eravamo corsi fino al taxi come due adolescenti alle prime armi; ero contenta che non fossimo venuti con la sua macchina perché altrimenti sarebbe stato troppo occupato a guidare. Invece così la portiera si era appena chiusa dietro di noi che mi ero ritrovata sulle sue gambe, le mie mani perse ancora una volta tra i suo capelli e le sue ancorate ai miei fianchi; ci baciamo come se dalla terrazza non avessimo mai smesso, prima delicato poi sfrenato per rallentare di nuovo. Mi sta facendo impazzire!
«Niente sesso sul mio taxi!» La voce seccata dell'autista ci raffredda quel tanto che basta da farci staccare. Appoggio la fronte alla sua, come aveva fatto prima lui, e riesco a vedere il mio riflesso nei suoi occhi. Sarei troppo delirante se dico che mi piace di più del riflesso che vedo tutti i giorni allo specchio?
Ridacchio piano e sorprendentemente Castiel mi imita.
«Non provavo nulla di simile da... no, penso di non averlo mai provato prima! Cosa mi hai fatto Cassy?»
«Baby, dovrei essere io a chiedertelo» mi bacia lungo la linea del collo e mi ritrovo a buttare indietro la testa, incoraggiandolo, dimentica dei nastri che mi coprono. Ma a quanto pare Castiel non è solo un bel volto ma è anche piuttosto intelligente visto che invece di mettermi pressione per quel pezzo di stoffa risale di nuovo fino alla pelle sotto l'orecchio.
Quando mi mordicchia il lobo mi sfugge un «Oh» dalle labbra, neanche mi rendo conto di star spingendo il mio bacino contro il suo talmente sono eccitata.
«Ti voglio vedere nuda dalla prima volta che ti ho vista sotto quei faretti al locale... eri così  sexy che ti avrei spogliata in quello stesso istante e messa su quel dannato tavolo da biliardo!» La sua voce roca mi trasforma il sangue in lava, spazzando via ogni residuo di razionalità. Voglio tutto da quest'uomo e la cosa mi spaventa tanto quanto mi eccita.
Non faccio caso al fatto che ci siamo fermati davanti casa o che Castiel stia già pagando la corsa, l'unica cosa che m'importa è che nonostante il venticello fresco sto bruciando e la cosa peggiora quando Castiel mi attira rudemente contro il suo petto. Incuranti di tutto ci appoggiamo al muro di casa e riprende a baciarmi con foga. Un lieve pizzicore alla schiena mi distrae ma è solo un secondo perché Castiel richiede tutta la mia completa attenzione. Non posso neanche dire che ci stiamo comportando così perché siamo ubriachi perché non abbiamo bevuto così tanto.
Mi discosto con una risata lieve e dopo tre tentativi riesco a chiedergli «Non avevi detto che mi volevi nel tuo letto?»
I suoi occhi sono tanto scuri da essere neri e al loro interno vedo tanta passione quanto la mia.
«Oh baby, neanche t'immagini quanto!»
Prendo le chiavi dalla borsetta e gliele porgo. Lui mi fa un inchino esagerato che gli costa uno schiaffo sul braccio, peccato che non gli faccia nulla visto che sembra avere dei muscoli di acciaio. Nel mentre mi tolgo i tacchi vertiginosi e torno ad essere incredibilmente bassa. Ma la cosa non mi preoccupa finché Castiel mi guarda come se fossi l'unica donna al mondo.
Entriamo ridendo e sbatto il fianco contro l'angolo del mobile all'ingresso. «Senti perché non vai in camera mentre io bevo un bicchiere d'acqua?» Glilo chiedo mentre in pratica mi arrampico su di lui. Sembra dubbioso per cui gli scocco un rapido bacio a fior di labbra e mormoro «Arrivo subito».
«Non farmi aspettare troppo, baby».
Davanti alle scale ci separiamo e io vado in cucina. Praticamente danzando raggiungo la credenza e tiro giù un bicchiere di vetro. Mi giro per riempirlo sotto al rubinetto quando vedo entrare Lysandro, lo sguardo distrutto.
Mi paralizzo, di colpo la bolla che mi circondava scoppia e ritorno alla realtà. Oddio ma cosa sto facendo?
Il bicchiere mi cade di mano e va a frantumarsi nel lavandino in decine di pezzi.
«El, tutto bene? Sembra che hai visto un fantasma...»
«Io?» Sembra distrutto e istintivamente corro da lui e gli prendo il volto tra le mani «Lys, cucciolo, cosa ti è successo?»
Per un attimo avevo pensato che ci avesse visto ma da come mi abbraccia direi che il problema è un altro.
Spaventata come non mi capitava da tempo gli prendo una mano e lo faccio sedere sul divano in soggiorno. M'inginocchio sul tappeto davanti a lui e gli prendo entrambe le mani tra le mie. È congelato, sta tremando!
«Ti prego, Lysandro, parlami. Cosa succede?» Tengo gli occhi fissi nei suoi e sento come se qualcuno mi stesse facendo a pezzi il cuore: tra noi è sempre stata così: il mio dolore era anche il suo e viceversa.
«Ho perso tutti i soldi della band!»
Deglutisco a fatica e lo guardo sconvolta. «Ma come?»
«C'era questo tipo, diceva di essere l'agente di una etichetta discografica piccola ma in rapida ascesa» gli esce un sospiro che sembra quasi un singhiozzo. Io rimango in silenzio e aspetto fino a quando non si sente abbastanza forte da continuare.
«Nell'ultimo mese l'ho incontrato spesso... avrei dovuto capire che c'era qualcosa che non andava visto che insisteva a vederci solo di notte nei bar.» Ed ecco dove spariva ultimamente e perché non volesse che lo seguissi «L'ho incontrato nel suo cosiddetto ufficio solo stamattina quando sono andato a dargli i soldi per i cd». Mio malgrado non posso fare a meno di inarcare le sopracciglia.
Non c'è bisogno che vada avanti, so già che quando è tornato in quell'ufficio non ha trovato più né il cosiddetto agente né i soldi che la band ha guadagnato a fatica. Ma come diavolo può essere stato così ingenuo?
«Mi dispiac-» la voce gli si rompe sull'ultima parola e di colpo sono seduta sulle sue ginocchia; lo abbraccio, cerco di calmarlo e consolarlo.
«Devi pesare che sono un idiota!»
Solo un pochino ma ovviamente non glielo dico. Invece gli sorrido e gli do un delicatissimo bacio. Mi scosto e lo guardo in quegli occhi tanto particolari. «Non lo penso, cucciolo mio. Vorrei solo che tu me ne avessi parlato prima... mio padre mi ha istruita a gestire un impero da quando ho smesso di giocare con le bambole... avrei potuto aiutarti!» Non glielo dico accusandolo, ormai il danno è fatto.
Con gli occhi ancora umidi mi fa scivolare più vicino e mi bacia; sgrano gli occhi perché non è mai stato tanto impetuoso. Mi bacia... beh, come se fosse disperato.
Le sue labbra sono salate eppure sa toccare tutti i punti giusti. Quando ci separiamo abbiamo entrambi il fiatone. Lys mi guarda come se non mi avesse mai vista prima e mi sposta alcune ciocche ribelli dietro l'orecchio. Mi accarezza il volto e io penso a quanto sembri incredibilmente giovane, quasi un ragazzino.
«Elizabeth?»
«Cosa?»
«Tu lo sai che ti amo vero? Anche se a volte non sembra o se non sono mai andato più in là di qualche bacio, io ti amo e voglio fare le cose nel modo giusto. Sei l'unica che mi è sempre restata accanto a dispetto della situazione e non riesco ad immaginarmi la mia vita con nessun'altra!»
Mi dice queste parole con la voce più dolce che abbia mai sentito e mi sento morire dentro se penso che fino a dieci minuti fa stavo baciando un altro uomo e volevo farci sesso.
Capisco di essere ad un bivio, questo è il momento per decidere se posso o meno spezzare il cuore a Lys. Ma più lo guardo e più le mie convinzioni vacillano.
Forse posso dare a questa relazione un altra possibilità. Per mesi ho chiesto al cielo che lui mi facesse capire cosa prova per me e ora lo so. E malgrado le sensazioni che Castiel mi provoca conosco Lysandro da anni e lo amo da troppo per buttare tutto via. Per questo gli sorrido e gli do un altro bacio. «Anche io ti amo, cucciolo mio».
Lys nasconde il volto nel mio collo e mentre lo fa vedo con la coda dell'occhio un movimento nel corridoio. Mi giro e vedo Castiel che a sua volta ci fissa. Mi chiedo quanto abbia sentito ma dal suo viso direi abbastanza.
Non è furioso, di più; lo capisco anche a questa distanza.
Gli mormoro uno "scusa" senza emmetere alcun suono ma lui scuote la testa e se ne va. Pochi secondi dopo sento la porta di casa sbattere violentemente. Sussulto ma quando Lys mi sorride faccio finta di nulla. Al contrario, mi rimetto in piedi e gli tendo una mano. «Andiamo a dormire» e lui mi sorride più sereno, non sapendo quanto male ero a un passo da fargli.
   
 
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