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Autore: TeamFreeWill    27/10/2017    7 recensioni
Un proiettile maledetto colpisce Sam. Solo un legame forte potrà spezzare il maleficio.
:)
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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Le porte del pronto soccorso si spalancarono all’improvviso mentre giungeva al suo interno Dean, il viso deformato dal dolore e dal panico, la fronte madida di sudore.

Tra le sue braccia sorreggeva la persona più importante della sua vita. Quella persona che lo faceva andare avanti giorno dopo giorno. Il suo amato fratellino.

“Aiuto per favore!” gridò, mentre gli infermieri presenti in sala vedendo la scena accorsero immediatamente. Presero di peso Sam lo adagiarono su una lettiga lì vicino.

Il moro era incosciente, respirava a mala pena e aveva una profonda ferita da arma da fuoco al fianco destro, molto grave. Grave perché, quando lo voltarono di fianco il dottore che era accorso vide che il proiettile non era uscito.

Il biondo era bloccato. Svuotato. Scioccato.

Il mondo era sparito intorno a lui. L’unica cosa che vide, come a rallentatore davanti a sé, fu l’immagine degli infermieri che spingevano via la lettiga e dicevano che il ragazzo era in codice rosso. Poi la porta centrale che dava alle sale operatorie si chiuse davanti ai suoi occhi. Il suo fratellino non era più con lui ed era messo malissimo.
“Oddio Sammy” sussurrò appena.

Solo quel pensiero lo fece risvegliare dal suo torpore. Stava per inseguire suo fratello, l’adrenalina di nuovo a 1000, quando una mano lo fermò per un braccio facendolo voltare. Costringendolo a fermarsi.
E lui non voleva fermarsi! Cazzo!

“Signore! Deve spiegarci cosa è successo! Poi andrà dal suo collega finita l'operazione” disse calmo un infermiere con una cartellina in mano, pronto a scrivere.

“E’ mio fratello! Per favore mi lasci andare...” ma iniziò a girargli la testa, a vedere sfocato e a sentire ovattato.

Ecco!! L’effetto dell’adrenalina cominciava a scemare vertiginosamente. L’ansia prese il sopravvento, la stanchezza, lo sfinimento per la caccia appena terminata, il terrore o solo il pensiero di poter perdere Sam lo investirono come un improvviso temporale estivo.

“Signore si sente bene?” disse l’infermiere quando vide l’uomo barcollare e poi scivolare verso il pavimento, confuso, lungo la parete alle sue spalle. Lo sorresse appena in tempo altrimenti sarebbe caduto a terra.

“Presto! Ha avuto un collasso!” gridò e immediatamente anche lui fu adagiato su una lettiga e portato in camera dove gli fecero altri accertamenti e una flebo.

*****

Si svegliò alcune ore dopo intontito, una flebo attaccato al braccio. Non realizzò appieno dove si trovasse, la luce della stanza era soffusa, ma gli faceva bruciare lo stesso gli occhi.

“Ciao Dean” disse la voce di suo fratello seduto al suo fianco, al bordo del letto…”Mi hanno estratto il proiettile” e si indicò il fianco, “quando ho saputo di te…Mi hai spaventato a morte, dude!”

Dean si alzò di colpo.

“Cristo Sammy!” e si strappò la flebo dal braccio. Si rivestì e corse fuori dalla camera.

“Ma Dean…cosa fai? Sono qui!” gridò il moro inseguendolo, ma il biondo non parve accorgersi di niente.

Dean, al bancone delle accettazioni chiese di suo fratello. Era piuttosto agitato e la caposala, intuendo l’ansia del biondo, gli disse il numero della camera, ma anche si raccomandò  di aspettare il dottore perchè doveva parlargli. Qualche secondo dopo avvisò il medico che aveva preso in cura Sam, che il fratello maggiore era sveglio e poteva ricerverlo.

Dean ringraziò, poi si mise a girovagare nella sala d’attesa, ignorando i richiami di Sam costantemente vicino a lui.

“Dean sono qui…per favore guardami” disse triste appoggiando una mano sulla spalla del maggiore che percepì come un brivido e una leggera brezza.

Si guardò attorno e dedusse che la leggera folata di vento freddo fosse dovuta alla finestra aperta. Cercò di calmarsi e di sedersi sulle seggiole dalla sala d’aspetto, il piede che tamburellava nervoso, il cuore che batteva furiosamente.
Nel mentre vide arrivare il dottore, un uomo sulla sessantina. Dean lo osservò avvicinarsi sempre più e quando gli fu di fronte tremò osservando l’espressione del medico. Era preoccupato e molto serio.
“ Mi segua signor Wesson”

Il maggiore lo seguì e quando entrò nell’ufficio ringraziò ogni santo in paradiso che ci fosse una sedia, perché sapeva che le notizie non erano affatto buone. Infatti...
“Abbiamo portato suo fratello immediatamente in sala operatoria, ma durante l’operazione è giunta una complicanza” disse calmo il medico.

Dean sbiancò e tremò. “Che…che è successo?” la voce era un sussurro, spezzata, affranta.

“Appena estratto il proiettale dall’arteria polmonare ha avuto un emorragia copiosa. Non riusciamo a fermarla. Non capiamo come sia possibile nonostante l’abbiamo cicatrizzata ” concluse.
Era addolorato anche lui osservando il ragazzo davanti a sé i cui occhi si riempirono di lacrime.

“Non posso perderlo di nuovo…no, ti prego no! E' colpa mia! Solo colpa mia” sussurrò e Sam, che aveva assistito a tutto, non poté non provare un profondo dolore a vederlo così.

“Dean…per favore non è colpa tua” disse, ma Dean non lo percepiva ancora.

“Dottore lo salvi…mi resta solo lui!” sbottò alzandosi e appoggiando le mani sulla scrivania, il respiro affannoso, gli occhi velati di lacrime.

“Noi continuiamo a donargli sacche di sangue, ma…Mi spiace. Se crede in Dio cominci a pregare” disse sconvolgendo il maggiore.

“Non può dire sul serio! Fanculo!!!” e uscì dall’ufficio sbattendo la porta, lasciandosi dietro una scia di commenti poco carini dai colleghi di lavoro del dottore, che lui ignorò mandando tutti al diavolo.

Si diresse in camera di Sam come una furia e appena lo vide gli si spezzò il cuore. Sembrava dormisse. Nel braccio destro era conficcato l’ago della flebo, nel braccio sinistro invece si poteva vedere come il sangue nella sacca per trasfusione entrasse in lui attraverso la cannula. I vari macchinari intorno monitoravano la situazione clinica. Quei bip costanti erano come pugni per Dean.

“Fratellino…mi dispiace. Dovevo esserci io al tuo posto, non tu!” disse sedendosi su una poltrona e avvicinandola al letto. “Ma non preoccuparti….sistemerò la cosa!” continuò sorridendogli.

L’anima di Sam intuì cosa volesse fare e nella stesso istante i macchinari impazzirono all’unisono.
Dean corse fuori e chiamò aiuto, aiuto che prontamente arrivò. Dean osservava le infermiere prestare soccorso, pregando che il fratello non morisse.

Ma i battiti del cuore di Sammy erano velocissimi. Troppo veloci.

Contemporaneamente Sam gridava come un ossesso al fratello di non fare cazzate, di non osare fare niente di avventato! Ma niente...

Quando finì in coma, lui, sentiva la presenza di Dean! Perché invece il biondo non lo percepiva?!

"Fanculo Dean! Se con le buone non mi senti... “ e sferrò un pugno allo zigomo del fratello.

E questa volta, il maggiore, la percepì la sua presenza. Cavoli se la percepì!!

"Ma cosa...?!" disse massaggiandosi la parte dolorante e guardandosi intorno...Poi eccolo! Intravide nel riflesso della vetrata per un solo secondo la bitch face di suo fratello.

"Alla buon'ora Dean!" disse soddisfatto, mentre anche i valori sui macchinari si stabilizzavano.

"Si è stabilizzato" dissero le infermiere, aggiornando la cartella clinica e uscendo. Informarono Dean e lui poté entrare nella stanza, tranquillo.

"Hai un destro niente male fratello!" disse sorridendo e avvinandosi al letto. “Ho capito... non vuoi che faccia un altro patto. Ma se te muori, Io non esisto. Quindi..."

Questa volta uno scappellotto fu sufficiente per fargli capire come la pensava Sammy.

"Ok.. ok.. dimmi allora come faccio a salvarti?! Quel proiettile era destinato a me, ma tu mi hai spinto via... dimmi… come credi che mi senta?! E’ colpa mia Sammy!".

Sam pensò che al fratello piacesse essere colpito...

"Ahia! La vuoi smettere?! Va bene mi arrendo" disse ridendo ..."Ti salverò Sammy. Proverò a vedere se c’è qualcosa al magazzino di papà. Ma sei tu il topo da biblioteca…Continua a lottare fratellino. Ok?".

L’anima di Sam rispose :“Certo….se tu non fai cazzate però!” e al maggiore parve di sentirlo mentre lo diceva.

Sorrise d'istinto. E in quel momento lo rivede attraverso la finestra che gli sorrideva di rimando. Poi sparì di nuovo.

Salutò il fratellino, poi, sistemò meglio il lenzuolo dicendogli “Sei proprio come il protagonista del film “Ghost”! Mi proteggi e dissuadi dal fare cazzate!” e uscì dalla stanza per dirigersi verso la sua.
 

Sentire la presenza di suo fratello lo rincuorava e lo faceva sentire bene. Con questi pensieri arrivò alla sua stanza dove vi trovò un poliziotto. Fu costretto a dire la solita balla per giustificare l’aggressione del fratello e l’agente parve credergli. Fortunatamente.
L'autorità se ne andò dicendo che avrebbero indagato e catturato il colpevole. Dean annuì ringraziandolo. Non voleva perdere altro tempo. Firmò per le dimissioni volontarie dall’ospedale e si diresse al magazzino del padre.

Tornato al motel dove alloggiavano, si mise immediatamente alla ricerca di una soluzione in quei libri antichi.

Dopo un'ora di ricerca era esausto e amareggiato. Non voleva disturbare Castiel, visto la situazione in Paradiso, ma doveva. La vita del suo fratellino era in pericolo.

Chiamò l’angelo e gli intimò di fare presto.

Era ancora al telefono quando l’angelo apparve vicino al biondo. “Cass! Cazzo, spazio personale!” disse mentre l’angelo si spostava e inclinava la testa.

“Che succede Dean?” e a questo punto il biondo spiegò come i due avevano stanato uno stregone e lo avevano bloccato spalle al muro in un vicolo, ma nonostante tutto il figlio di puttana continuava a ridere maligno.

A un certo punto, lo stregone aveva estratto una pistola e l’aveva puntata verso Dean, ma l’incosciente di suo fratello l’aveva spinto via venendo colpito lui, nell’esatto istante che il maggiore cadeva di lato.
A questo punto il maggiore, urlò, estrasse la sua di pistola e uccise il bastardo con i proiettili ammazza strega, corse da Sammy e si precipitò all’ospedale vicino, perché il fratello era messo malissimo.
Fece un profondo respiro e riprese a raccontare, dicendo che nonostante il chirurgo avesse cauterizzato la ferita, l’emorragia interna non si fermava.

Disse tutto questo con dolore e Cass poteva percepirlo. Poteva sentirlo sulla sua pelle, fin dentro la grazia.

“Dean..i proiettili di quel stregone sono maledetti…” disse e il maggiore annuì. Lo sapeva già. Lo aveva intuito.

“Lo so cazzo…puoi fare qualcosa per salvarlo? Io sto impazzendo…se nemmeno tu puoi…allora Sammy è morto! E io...io...” e poi confessò deciso. “ e io sono già pronto a fare un altro patto è se così !”

“Cosa? Dean sei impazzito!” disse l’angelo sconvolto e lo prese per la collottola della camicia sbattendolo al muro, furioso, guardandolo penetrante. Dean gemette nel colpo.

“Sei un idiota! Non mi lasci finire di spiegarti e salti subito a conclusioni!” e lasciò la presa.

Dean guardò a terra e si scusò sistemandosi la camicia. Cass riprese a parlare

“Stavo dicendo…che i proiettili sono maledetti perché creati tramite un antico incantesimo….la polvere da sparo e mischiata con il sangue di strega…così facendo infetta la ferita che è impossibile da guarire…ma….” e zittì Dean un’altra volta con un gesto stizzito della mano “Un legame fortissimo può sciogliere il maleficio”

Dean lo guardò sorpreso e confuso. Non capiva. Che legame poteva sciogliere un simile maleficio!!?

“Dean…ma hai preso una botta in testa? Tu e lui siete legati in una maniera profondissima che nell’intero universo non ha eguali! Il legame è la soluzione! Devi concentrarti su quello, appoggiando la tua mano sulla parte lesa” e così dicendo si materializzarono nella stanza di Sam, dove i valori vitali erano calati ancora in quelle poche ore in cui era stato lontano.

Sam soffriva molto. Lo si vedeva dalle smorfie di dolore che aveva in viso ed era sempre più pallido.

“Cass..la prossima volta avvertimi però!” disse ricomponendosi e avvicinandosi al capezzale del fratello di corsa, mentre Cass inclinava la testa.

“Fratellino…scusa il ritardo…Il piumato qui ha trovato la soluzione! Sta’ tranquillo…starai meglio” disse sorridendo.

“Sbrigati Dean…Anche l’anima di Sam sta soffrendo. Io riesco a vederlo e non è messa bene. Sento che è prossima alla morte.” disse concitato l’angelo e in effetti nella stanza la temperatura era fredda.

Dean, cercando di riprendere il controllo, posò la sua mano sulla ferita e si concentrò su quel loro rapporto, che nonostante alti e bassi, mai una volta era vacillato.

Passarono 10 minuti e Dean si stava agitando. Non succedeva niente e anzi i valori erano in picchiata. “Non funziona! Non funziona!” disse nel panico all’amico angelo.

Cass, non capiva: il legame era la soluzione! Lui ne era certo.

“Dean…sul serio non capisco...dovrebbe già essersi ripreso!” disse appoggiando una mano anche lui su Sam a questo punto. Stava per usare i poteri, ma si fermò perché successe qualcosa di straordinario, che nemmeno lui aveva previsto.

Fu in quel preciso istante che i valori vitali del ragazzo iniziarono a ristabilirsi e l’anima di Sammy, fu catapultata nel corpo immediatamente.

Il moro si mosse appena e aprì gli occhi vedendo il fratello e Cass con le mano appoggiate sulla ferita.

“Dean…Castiel…” disse sussurrando, la bocca un po’ secca. Il biondo e l’angelo si guardarono sospirando, ma felici che Sammy stesse bene.

Dean non aspettò altro e abbracciò di slancio il fratello poi si staccò, lo aiutò a tirarsi su e gli porse una bottiglietta d’acqua che c’era sul comodino.

Poco dopo entrambi si rivolsero al loro angelo custode sorridendogli grati. “Cass! Grazie!” dissero e l’angelo serio rispose: “Voi siete i miei protetti….farò tutto quello che è in mio potere per aiutarvi. Sempre! A quanto pare anch’io ho un legame forte con voi”
Sam rispose : “Certo! Fai parte di questa famiglia anche tu. Sei nostro fratello!” e Dean annuì fissando i suoi occhi verdi in quelli blu di Cass, che sorrise annuendo, poi volò via per ritornare in Paradiso.

Rimasti soli, fu Dean a parlare per primo, voltandosi verso il suo fratellino.

“Se fai un’altra volta da bersaglio ti prendo a pugni!” disse comunque felice che la sua spina nel fianco potesse ancora rompergli le palle.

“Intanto ti ci ho preso io a pugni...se non ti fermavo in questo modo facevi un altro patto, stronzo!” disse serio Sam, ma poi sorrise. “Grazie dude…Però è meglio che chiami le infermiere qui…la trasfusione non mi serve più e nemmeno la flebo” continuò e il biondo obbedì uscendo dalla stanza.

Infermieri e dottori arrivarono subito e “gridarono” al miracolo, mentre toglievano tutto e visitavano Sam.

“Dottore, mi aveva detto lei di pregare Dio…evidentemente sono stato ascoltato!” disse strafottente il biondo e Sammy scosse la testa sorridendo. Il maggiore lo guardò facendogli l’occhiolino.
Il suo fratellone era sempre il solito!

****

Dopo due giorni, in cui i controlli erano nella norma, il minore fu dimesso e poterono lasciare la città. Con loro c'era anche Cass che voleva accertarsi di come stesse Sam.

Nella Baby, i tre stavano parlando di quello che era successo, quando il maggiore disse all'improvviso "Mostri, demoni o qualsiasi fottuto essere sovrannaturale siete avvisati! Il team free will vi farà il culo!"

E Sammy annuì! Come pure Castiel!

Quel legame fraterno e di profonda amicizia che legava i tre, era indissolubile e nemmeno il male poteva scalfirlo in nessun modo.





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Note autrice
Grazie a cin75 per avermela betata. ^_^^_^
Grazie a chiunque ha avuto la pazienza di leggerla. Ciao a tutti
  
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