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Autore: David99    27/10/2017    0 recensioni
Il mondo intero è scosso da un attacco ad una base della Marina, mossa da una misteriosa Alleanza pirata, capitanata da un misterioso uomo conosciuto e temuto dalla Marina. Tutto ciò una settimana prima degli eventi di Punk Hazard.
Poco dopo gli eventi avvenuti sulla suddetta isola, il misterioso leader dell’Alleanza andrà, per motivi sconosciuti, ad incontrare Luffy e la sua ciurma, e questo sarà solo l’inizio di una serie di eventi che li porteranno a vivere una delle avventure più pericolose che abbiano mai vissuto!!
Questa è una fan fiction che avevo in mente da molto tempo ma che solo ora sono in grado di pubblicare, spero vi piaccia :).
Ah, e sì, si svolge tra Punk Hazard e Dressrosa. Molti di voi si chiederanno come questo sia possibile … ma preferisco evitare di svelarvi troppo, quindi buona lettura a tutti! ;)
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caesar Clown, Monkey D. Rufy, Nuovo personaggio, Trafalgar Law, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Benvenuti al cinquantaseiesimo capitolo della mia fan fiction …
Che è anche il penultimo! Già, ormai siamo molto vicini alla fine di tutto. Oltre a questo, ne manca uno solo per chiudere definitivamente tutta questa vicenda.
Ma prima ci sono ancora alcune piccole cose da chiudere. Infatti, questo capitolo si concentrerà principalmente sul mettere fine a determinate sotto-trame per condurci all’ultimo capitolo, ma spero lo apprezziate comunque.
Visto che non ci sono commenti, vi lascio direttamente al capitolo. Spero vi piaccia ;).


Capitolo 56: La fine dell’Alleanza



Finalmente la battaglia era finita!
Dopo numerosi scontri, in cui l’Alleanza era stata decimata, alla fine l’ultimo rimasto ancora in piedi era Karkinos stesso.
Infatti, Ken era morto per mano di Josie dopo essere stato sconfitto da Sanji, Alexander era stato ucciso dalla propria spada, la Raihogo, a sua volta distrutta da Zoro con l’aiuto del cuoco, Han era stato eliminato da Misa, Suimasu era stato sconfitto e catturato grazie al sacrificio di Leonard e William aveva compreso che suo fratello era soltanto un folle.
Dopo aver attaccato e ferito “Masked”, Karkinos aveva tentato di distruggere l’isola utilizzando la sua tecnica più forte, venendo però fermato e sconfitto definitivamente da Luffy, grazie soprattutto al fatto che era stato velocizzato da Will, morto a causa dello sforzo fisico eccessivo.
Per concludere il tutto, Yottoko era precipitato in mare, dove era stato divorato dai Re del Mare e, a conferma del fatto che era effettivamente deceduto, vi era il fatto che la Vivre Card con il suo nome era completamente bruciata.
Dopo la vittoria sudata contro James, l’intera isola era colma di gioia, consapevoli che, ormai, l’inferno al quale erano stati costretti era finalmente cessato con la morte del loro acerrimo nemico, e soprattutto con la consapevolezza che avevano trionfato!!

Erano passati diversi minuti dalla sconfitta definitiva di Karkinos, eppure la gioia ed i festeggiamenti erano tutto fuorché placati. Sembrava che i feriti si fossero parzialmente ripresi, ed infatti adesso gli élite erano in piedi, anche se con un po’ di fatica, e Luffy stava venendo medicato in quel momento.
Alcuni sembravano non aver ancora elaborato il tutto, visto che erano rimasti ancora con un’espressione stupita, quasi come a non volerci credere che fosse effettivamente finita, come se temessero che qualcos’altro sarebbe successo a breve …
Eppure sembrava proprio che ormai fosse realmente finita! Tutti i nemici rimasti in circolazione o erano morti o erano stati catturati, quindi ormai si poteva ritenere la faccenda chiusa effettivamente, nonostante alcuni fossero dubbiosi.
“È finita … è finita veramente …” disse Misa, ancora scioccata per ciò che era avvenuto.
Teiko, sorridendo felicemente mentre continuava a guardare il cielo, esclamò: “Siamo liberi, finalmente!!”
“Fortunatamente è stabile, se tutto va bene dovrebbe riprendersi …” spiegò Chopper, mentre curava il suo capitano.
Usopp, ancora incredulo per ciò che aveva appena visto, affermò: “È stato grandioso, è riuscito a contrastare un attacco con la potenza di una meteora!!”
“Già, ma del resto dovremmo esserci abituati!!” esclamò Franky, sorridendo divertito.
Praticamente, ormai nessuno sembrava essere più in allerta o simili, e tutti si stavano concedendo ad un attimo di relax … ma nonostante ciò, vi era ancora un nemico in circolazione di cui tutti sembravano essersi dimenticati …
E purtroppo dovettero tornare alla realtà quando una voce esclamò: “Non vi state dimenticando di qualcuno?”
Udendo la voce, che proveniva dalla cima dei resti della montagna distrutta da Baku, tutti si voltarono verso di essa … scoprendo che a parlare era stato Paul, che, sorridendo divertito, si stava appoggiando al suo bastone, osservando dall’alto verso il basso tutti i presenti.
“Dannazione, ancora quel tizio con il bastone!!” fece Brook, preoccupato.
Ed anche Robin ebbe una reazione simile, visto che aveva provato sulla sua pelle la pericolosità di quell’arma, ed infatti, digrignando i denti, allertò: “State attenti al suo bastone, è in agalmatolite!!”
“Che cosa vuoi, Paul??” chiese Josie, pronta a combattere se necessario.
Il bruno, continuando a sorridere divertito, disse: “Soltanto ciò che è mio di diritto: il dominio su ciò che resta dell’Alleanza!!”
“Di cosa parli, ormai l’Alleanza non esiste più!!” ribatté Nami.
Tuttavia, l’ottavo più forte degli élite dovette correggerla, visto che spiegò: “Errore! Sbaglio o alcuni dei presenti sono tuttora dei membri dell’Alleanza? Non è vero, élite??”
Ovviamente, si stava riferendo proprio ai 10 élite li presenti, visto che loro non avevano di fatto abbandonato l’organizzazione, al contrario di Josie, ma si erano ribellati agli ordini di Karkinos. Questi guardarono con fare serio il loro superiore, non proferendo parole, come a capire quali fossero le sue intenzioni.
“Vedete, tutti i Capitani sono morti, quindi il controllo totale dell’organizzazione spetterebbe a Suimasu, che però ora come ora è catturato. Tutti gli altri Top Five sono morti, Josie è etichettata come traditrice e Scar è morto. Quindi, di fatto, in quanto ottavo tra gli élite, sono io colui che comanda adesso!!”
Ed il suo ragionamento non faceva una grinza. Purtroppo, di fatto l’Alleanza esisteva ancora e, visto che tutti i suoi superiori o erano morti o erano stati catturati, ora il comando spettava di diritto a lui. Tuttavia, Sanji, dubbioso, domandò: “Tsk, e cosa credi di poter fare da solo??”
“Fino a prova contraria, sono tutto fuorché da solo visto che con me ci sono altri 10 élite, che è vero, si sono ribellati a Karkinos, ma non hanno ragioni di ribellarsi a me, o sbaglio?” chiese ironicamente l’élite.
Purtroppo anche stavolta non aveva torto. In effetti, i membri delle forze speciali potevano anche decidere di seguirlo solo perché era lui, e non Yottoko. E di questo se ne accorsero molti altri, che iniziarono seriamente a preoccuparsi, viste le condizioni nelle quali versavano.
I più preoccupati, senza ombra di dubbio, erano i civili normali ed i membri dell’ARCK, visto che speravano fosse tutto finito, ed invece era tutt’altro che conclusa la vicenda. Potevano solo pregare che i combattenti migliori riuscissero a contrastarli, anche se purtroppo, viste le condizioni in cui versavano, avevano i loro dubbi …
Dopo aver fatto l’ennesimo sorrisetto divertito, il bruno alzò il proprio bastone al cielo, come se fosse pronto ad attaccare, mentre diceva: “E poi credo che non avrebbero motivo per ribellarsi al mio primo ordine!!”
Molti non compresero il significato di queste ultime parole, ma si allarmarono moltissimo non appena il bruno alzò verso il cielo la sua arma, soprattutto Chopper. Probabilmente aveva compreso ciò che voleva fare, e cioè utilizzare un Soru rapidamente per poi utilizzare la sua arma per fracassare il cranio ad uno di loro!!
“Sapete, l’Alleanza è un patto tra pirati impossibile da sciogliere, che solo il leader di esso può sciogliere, e visto che Karkinos prima di morire non ha annullato il patto, ora come ora esso continua ad esistere, ed in ordine gerarchico sono io il suo nuovo capo. Proprio per questo, ora, dinnanzi a tutti i miei sottoposti, emano il mio primo ordine in qualità di capo dell’organizzazione nata per volere di Karkinos, ossia …”
Viste le sue parole, tutti si prepararono a combattere. Era lampante che stava per ordinare agli élite di eliminare tutti i presenti … ma il vero problema era: sarebbero riusciti a contrastarli nelle condizioni in cui versavano? La situazione era veramente problematica …
Però, con grande sorpresa di tutti i presenti, Paul lasciò cadere a terra il proprio bastone, che atterrò con un forte tonfo. Inizialmente pensavano che qualcuno lo avesse attaccato alle spalle o qualcosa del genere, ma aveva un volto serio, e non dolorante come poteva essere nel caso qualcuno lo avesse colpito …
Le parole successive dell’ottavo degli élite chiarì il tutto visto che urlò a gran voce: “… ORDINO CHE L’ALLEANZA SIA SCIOLTA SEDUTA STANTE!! L’ALLEANZA NON ESISTE PIÙ!!”
Molti, almeno inizialmente, rimasero perplessi dalle sue parole … solo dopo qualche secondo capirono cosa aveva appena fatto, e la gioia che prima del suo arrivo stava dilagando a Timeless Village tornò in pochissimi secondi!
Era ovvio ciò che aveva fatto: solo il leader dell’Alleanza aveva il potere di scioglierla, e visto che Karkinos non l’aveva fatto, ora era diventato lui il nuovo capo dell’organizzazione, e ne aveva approfittato per distruggere in via ufficiale il patto piratesco istituito da Karkinos!!
Tuttavia, i motivi di quel comportamento non furono per nulla chiari alla maggior parte dei presenti. Del resto perché, ora che aveva il controllo del gruppo creato da Yottoko, doveva decidere di scioglierlo?
“Paul, giusto?” chiese Brook, avvicinandosi al bruno.
Quest’ultimo, dopo l’annuncio, si era seduto sui detriti, ed alcuni élite gli si stavano avvicinando per congratularsi con lui per la decisione presa. Nel frattempo, anche Franky, lo scheletro, Nami, Chopper e Robin gli si erano avvicinati, curiosi di comprendere le motivazioni di quel gesto così inaspettato.
L’ottavo più forte dei membri delle forze speciali, voltandosi verso di loro, rispose alla domanda semplicemente con un: “Sì?”
“Perché hai preso questa decisione?” domandò l’arancione, incuriosita.
L’uomo con il bastone, mentre raccoglieva da terra la sua arma, guardò i presenti sorridendo divertito e spiegò: “Non so se lo sapete, ma io ero il medico di bordo sulla nave di William. Ho assistito agli ultimi avvenimenti, vedendo il mio capitano sacrificarsi per permettervi di sconfiggere Karkinos, ed a quel punto ho capito che aveva deciso da che parte stare. Aveva deciso di ribellarsi a suo fratello gemello e di aiutarvi un’ultima volta, nel limite del possibile, a fermarlo. Per questo ho pensato che queste sarebbero state le sue ultime volontà …”
“Da come parli sembra che tu sapessi già che erano fratelli gemelli …” suppose Robin, dubbiosa.
Il bruno, mantenendo il suo sorrisetto divertito, continuò a spiegare: “Io e Michael eravamo gli unici ad esserne a conoscenza, a parte ovviamente Karkinos stesso. Ne ero stato informato perché, quando si feriva, non potevo di certo curarlo con quella maschera addosso, e quindi preferì rivelarmelo, in modo tale da non avere problemi. Michael, invece, ne fu messo a conoscenza in quanto vice capitano della nave. Tuttavia, entrambi decidemmo di non rivelare a nessuno questa cosa e di non immischiarci in questa faccenda. Così facendo, quando sarebbe arrivato il momento, avrebbe deciso lui se continuare a seguire James o meno!”
“Ma credevo ce l’avessi con noi per aver ucciso Michael …” intervenne Chopper, confuso.
Del resto, aveva già detto che i due erano grandi amici e durante lo scontro aveva mostrato di essere estremamente furioso per la sua morte …
Però il dubbio venne chiarito da Paul stesso che, assumendo un’aria abbastanza seria, rispose: “In effetti ero molto arrabbiato con voi … ma a mente fredda, mi sono accorto che sarebbe stato da lui suicidarsi pur di non rivelare informazioni cruciali agli avversari. È sempre stato un tipo parecchio incauto … quell’idiota …”
Mentre diceva queste parole, assunse un’aria abbastanza triste, abbassando il volto guardando verso terra. Nonostante avesse fatto finta di niente fino ad allora, doveva ammettere che aver appreso della morte del nero lo aveva reso molto triste …
“Mi spiace per la tua perdita …” disse Franky, capendo come si potesse sentire.
Paul, facendo finta di niente, sorrise divertito, mentre esclamava: “Tranquilli, nessun problema … piuttosto, che fine ha fatto Caesar alla fine? Lo avete recuperato??”
Solo allora tutti i presenti si ricordarono che vi era ancora qualcuno in giro per l’isola che poteva rappresentare una grossa minaccia se riusciva a liberarsi, e cioè lo scienziato stesso, che ora era chissà dove.
“DANNAZIONE, CI STAVAMO DIMENTICANDO DI CAESAR!!” urlarono all’unisono quasi tutti i presenti.
Tuttavia, fortunatamente, uno degli élite lì presenti li rassicurò: “Tranquilli, non preoccupatevi. Siamo riusciti a fermarlo prima che riuscisse a liberarsi. Ora è sotto la custodia di tutti gli altri membri dell’Alleanza!”
“Fiù, meno male. Iniziavo seriamente a preoccuparmi …” disse Nami, tirando un sospiro di sollievo.
Risolta quella situazione, Chopper si ricordò che aveva ancora un paziente a cui stava badando e, proprio per questo si congedò: “Grazie di tutto, se non fosse stato per voi non so che fine avremmo fatto. Ora vado a curare il nostro capitano, così vi possiamo lasciare da soli a riflettere. A dopo!!”
Con queste parole, la renna corse verso Luffy, ancora a terra, seguito a ruota dagli altri che fecero un segno con la mano a quasi a concordare con le parole della renna. Ci volle poco prima che Paul e gli altri 10 élite rimanessero da soli con i loro pensieri.
“Ed adesso cosa facciamo??” chiese uno degli élite, che sembrava essere abbastanza confuso sul da farsi.
Un altro, con fare serio, rispose: “Non saprei. Non abbiamo un capo, non abbiamo uno scopo … non abbiamo niente! Cosa potremmo fare??”
Nemmeno Paul sembrava avere le idee chiare, ma ciononostante aveva tutte le intenzioni di fare una cosa. Infatti, alzandosi abbastanza rapidamente da terra, avanzò con velocità verso il cadavere del suo ormai ex capitano, pronto a prenderlo.
“Non lo so nemmeno io, ma intanto ho tutte le intenzioni di seppellire il mio capitano. Nel frattempo rifletterò su cosa potremmo fare adesso …” rispose il bruno.
Tutti e 10 gli élite che erano lì si guardarono a vicenda, per poi annuire quasi simultaneamente. Subito dopo, seguirono il bruno nel suo percorso verso il corpo senza vita di “Masked”. Molto probabilmente, avevano intenzione di aiutarlo, in modo tale che mentre lo faceva anche loro avrebbero potuto pensare su ciò che potevano fare adesso.
Intanto, la felicità continuava a dilagare per tutto il villaggio, visto che c’era gente che saltava letteralmente di gioia, altri che piangevano di felicità ed altri che abbracciavano i propri cari, felici di essere ancora vivi.
“Tutto ciò ha dell’incredibile …” fece Misa, che sembrava non riuscire ancora a credere a ciò che aveva appena visto. “Quel ragazzo è … è riuscito a sconfiggere Karkinos … siamo liberi!!”
Teiko, sorridendo felicemente, disse: “Chissà quanto tempo abbiamo passato qui, nel terrore che quell’uomo ci trovasse ed eliminasse tutti ... ed ora siamo riusciti finalmente a vendicare tutti coloro che sono morti per mano sua … ed è tutto merito di quei pirati …”
“Buffo che proprio coloro di cui dubitavamo e che credevamo fossero nostri nemici siano stati coloro che ci hanno salvato da morte certa …” affermò la Yashi.
Hantazu, ammettendo il proprio errore, ribatté: “Già … non avrei mai dovuto dubitare di loro fin dall’inizio!”
Dopo queste parole, entrambi guardarono gli altri abitanti festeggiare senza sosta la loro vittoria finale. C’erano voluti diversi giorni, almeno lì a Timeless Island, ma alla fine erano stati in grado di sconfiggere una volta per tutte colui che li aveva oppressi, distruggendo definitivamente anche l’enorme organizzazione che aveva creato con l’aiuto di altri pirati suoi affiliati.
Luffy e gli altri erano giunti sulla cima della montagna esattamente per le 14:00, orario in cui avevano fissato l’incontro con i membri dell’Alleanza, e da quel momento, tra una cosa e l’altra, era passata un’ora e mezza.
Per le 15:30 non solo quello scontro era concluso, ma l’intera organizzazione creata ed ampliata nel corso del tempo da Karkinos in persona era stata ufficialmente sciolta, e tutti i suoi membri o erano stati sconfitti o avevano capito che stavano dalla parte sbagliata!
Finalmente non solo Yottoko stesso era stato sconfitto, ma il suo intero “impero” era crollato, proprio come il suo diabolico piano di distruggere la Marina.
Dopo molto tempo, potevano continuare a vivere liberi, liberi da quell’inferno che li aveva perseguitati nell’ultimo periodo, che all’esterno potevano anche essere “solo” 3 mesi, ma che lì dentro era stati anni.
Finalmente, giustizia era stata fatta!!

Ormai erano passate diverse ore dalla sconfitta definitiva di Karkinos e lo scioglimento dell’Alleanza. Erano passate 3 ore circa, ed infatti erano le 18:30, e qualcuno si stava riprendendo in quel momento all’interno di un luogo chiuso ed imprecisato.
Quel qualcuno, aprendo lentamente gli occhi, iniziò a mettere a fuoco ciò che aveva davanti, scoprendo di essere con molta probabilità all’interno di una grotta. Istintivamente, iniziò a cercare con lo sguardo un oggetto a lui caro, trovandolo al suo fianco, e cioè un cappello di paglia …
E non c’era nemmeno bisogno di dire che colui che si stava riprendendo in quel momento era Luffy, che, ormai sveglio, alzò il busto per controllare se vi era qualcun altro in quella grotta a parte lui, visto che non aveva idea di cosa fosse successo dopo che era svenuto.
“Ti sei ripreso, eh?” chiese una voce vicino a lui.
Sentendola, ci mise pochi secondi a voltarsi verso di essa, scoprendo che a parlare era stato Sanji, che si stava accendendo una sigaretta in quel momento. Tuttavia, a parte lui, Zoro e Law, la grotta era praticamente deserta.
Confuso da tutto ciò, il pirata di gomma chiese: “Ragazzi … cosa è successo? E come mai siete anche voi feriti??”
“Le noti solo ora? Immagino che prima eri troppo concentrato nel tuo scontro per notarle … Beh, diciamo che i nostri avversari non si sono risparmiati …” spiegò Roronoa, sorridendo divertito. “Ma questa volta abbiamo vinto noi!!”
Law, mantenendo uno sguardo serio ed abbastanza irritato, continuò: “Già, in teoria anche gli altri sono feriti, ma hanno preferito partecipare alla festa …”
“Festa …?” domandò il ragazzo con il cappello di paglia.
Il cuoco, senza alzarsi, gli indicò l’uscita della grotta, mentre gli diceva: “Esci e lo capirai da solo!”
Senza pensarci due volte, il nero si alzò ed iniziò a muoversi verso l’uscita, anche se molto lentamente a causa delle ferite che, anche con le erbe Hiringu, non si erano ancora chiuse del tutto, anzi erano ancora molto aperte, come quelle di coloro che erano all’interno della grotta.
Appena fu davanti all’ingresso della grotta-bunker, capì subito di cosa stavano parlando i suoi compagni: in quel momento, fuori dalla grotta, si stava svolgendo una vera e propria festa scatenata, con moltissimo da mangiare, da bere, alcuni musicisti che stavano suonando della musica e chi più ne aveva più ne metteva!!
Come erano riusciti a fare tutto quello in così poco tempo? Beh, la risposta era più semplice di quello che poteva sembrare: grazie al Soru degli élite, e la loro bravura nel portare una quantità non indifferente di pesi, erano riusciti a trasportare molto del cibo all’interno del castello dell’Alleanza, moltissimi alcoolici e diversi strumenti musicali, compresa anche la chitarra di Brook, su richiesta dello stesso.
Preparare il cibo velocemente per così tante persone poteva essere un problema, ma grazie alle abilità culinarie di Sanji, che anche se era pesantemente ferito aveva deciso di dare una mano, di due degli élite lì presenti, che erano due dei tanti cuochi dell’Alleanza e che quindi erano abituati a cucinare per tante persone, e di qualche altro abitante del villaggio bravo nella cucina, anche quel problema era stato sormontato come niente.
Infine, un altro problema era quello di costruire dei tavoli abbastanza resistenti da poter reggere il cibo e così tante persone … e questo era tutto fuorché un problema per Franky, abituato a costruire cose molto più complesse in molto meno tempo, e che tra l’altro aveva anche una quantità non indifferente di legna da poter utilizzare.
In quel momento, praticamente tutti i civili di Timeless Village ed i membri dell’ARCK stavano partecipando attivamente alla festa, mangiando, bevendo e ballando, ancora elettrizzati e felicissimi per il fatto che finalmente, dopo chissà quanto tempo, erano finalmente liberi.
Usopp, Chopper ed il cyborg erano probabilmente i più scatenati tra tutti i membri della ciurma di Luffy, visto che stavano facendo tutto quello che gli passava per la testa, ed in quel momento stavano ballando dall’allegria.
Nami e Robin, anche se pure loro erano felicissime, preferivano starsene in disparte, ed in quel momento stavano bevendo, sedute su delle sedie, con delle bevande poggiate sul tavolo davanti a loro, entrambi costruiti dal blu.
Brook, invece, aveva deciso di unirsi ai musicisti, in modo tale da poter allietare l’atmosfera a tutti i presenti con la sua musica. In particolare, stava suonando con particolare euforia il pezzo di quel momento, visto che era uno a cui era particolarmente affezionato: il Liquore di Binks.
Anche Teiko e Misa stavano festeggiando, il primo bevendo parecchi saké, visto che era la sua bevanda preferita che in quel periodo purtroppo non aveva potuto vedere vista la mancanza di essa all’interno del villaggio, se non in piccolissime quantità, mentre la seconda stava mangiando un po’ di carne cucinata da Sanji, e ne era più che felice visto che adorava le pietanze cucinate dal biondo.
Kinemon e Momonosuke stavano evitando di festeggiare eccessivamente, anche se pure loro erano molto felici della vittoria finale ai danni di James, e si limitavano ad esprimere la loro gioia in modo analogo alla bruna, e cioè mangiando un piatto di carne cucinato da Sanji con la collaborazione importante degli élite-cuochi.
Inoltre, anche i membri stessi dell’Alleanza, e cioè i 10 élite e i soldati semplici, stavano festeggiando insieme agli altri, felici anche loro che Karkinos, colui che li aveva usati fino a quel momento senza il minimo ritegno, fosse finalmente morto.
Bisognava ammettere che gli abitanti del villaggio ed i membri dell’ARCK avevano esitato non poco nel permettergli di partecipare alla festa, anche se avevano deciso di accettare di buon grado per diversi motivi: il primo era che si erano offerti di portare loro stessi tutto il necessario per preparare la festa, il secondo era che, alla fin fine, li avevano comunque salvati da morte certa, visto che quei pochi secondi in cui avevano distratto Yottoko si erano rivelati vitali, dato che poco dopo l’effetto della droga di Mushi si era esaurito, e come ultimo, ma forse più importante, motivo, vi era anche il fatto che avevano già dubitato della buona fede di un altro membro dell’Alleanza che aveva deciso di aiutarli, e cioè Leonard … ed alla fine si erano accorti troppo tardi che stava dicendo il vero!!
Paul se ne stava in disparte, a riflettere su cosa poteva fare ora che il suo capitano era morto e che non aveva più una ciurma, né un obiettivo da perseguire. Cosa poteva fare, ora che non aveva più niente? Erano questi i pensieri che balenavano nella testa del bruno dopo aver seppellito il suo capitano accanto alla tomba di Black Bart.
Anche Josie sembrava non essere molto in vena di festeggiare. Infatti, si era messa in disparte da tutto, ed in quel momento stava guardando un punto fisso nel pavimento, come se avesse lo sguardo perso nel vuoto, mentre reggeva tra le mani un bicchiere d’acqua. Al contrario degli altri non aveva nemmeno toccato una goccia di alcoolico, visto che era astemia. Del resto, gli alcoolici gli riportavano alla mente il comportamento che aveva suo padre con lei, e voleva evitare di diventare come lui.
Infine, anche Reginald sembrava non voler festeggiare. Contrariamente a tutti gli altri, era seduto a terra, con la schiena poggiata ad una delle case in rovina di quella zona, mentre beveva moltissimo saké, quasi a volersi ubriacare pur di dimenticare ciò che era successo al suo amato fratello, che aveva deciso di seppellire in modo analogo a come fatto da Paul con il suo capitano, dandogli una degna sepoltura vicino alla tomba di quest’ultimo.
Luffy, vedendo tutti questi festeggiamenti, assunse gli occhi a stella mentre urlava: “UNA FESTA!! MI CI BUTTO!!”
Senza sprecare nemmeno un secondo, il ragazzo di gomma si “buttò nella mischia”, iniziando ad imitare i suoi amici, scatenandosi a più non posso, anche se nel limite del possibile visto che era anche consapevole che le ferite che aveva riportato erano molto gravi.
“Tsk, deficiente …” si limitò a dire Sanji, buttando fuori dalla bocca il fumo della sigaretta.
Anche i tre che erano all’interno della grotta avrebbero voluto partecipare alla festa, ma in quel momento si stavano riposando e stavano “festeggiando a loro modo”.
Infatti, il cuoco si stava un attimo riposando dopo le varie fatiche che aveva dovuto fare, dato che prima aveva combattuto con Ken, poi contro il “Demone della Raihogo” ed infine aveva trasportato Zoro e Chopper fino al villaggio, tutto questo con solo qualche minuto di pausa tra l’uno e l’altro. Era anche normale che fosse letteralmente spompato.
Anche Roronoa si stava riposando, visto che pure lui aveva dovuto affrontare molta fatica, tra lo scontro con Alexander e quello contro la Raihogo, e quindi si stava limitando a bere una bottiglia di saké restando lì a riposare.
Infine, anche Law sembrava starsi riposando, anche se stava anche pensando ad altro … del resto, ora potevano finalmente ripartire ed andarsene da quell’isola, diretti verso Dressrosa … ma in quelle condizioni non avrebbero avuto chance. L’unica era riprendersi del tutto prima di andare, e le erbe Hiringu gli avrebbero permesso di curarsi nel giro di qualche ora, fortunatamente.
Insomma, tutti stavano esprimendo la loro felicità, in un modo o nell’altro, e come biasimarli visto che avevano finalmente sopraffatto un nemico che sembrava essere invincibile?

Tuttavia, tra tutti quei festeggiamenti, c’era anche chi preferiva restare in disparte, come già detto prima, e tra di essi vi era anche Paul, che se ne stava in piedi, con la schiena poggiata ad una delle case dell’area, mantenendo lo sguardo basso, gli occhi chiusi ed un volto pensieroso visto che, come già spiegato, stava pensando a cosa fare adesso.
Proprio per parlargli di questo, uno dei tanti élite lì presenti, che aveva deciso di non festeggiare, gli si avvicinò, mettendosi affianco a lui, poggiandosi al muro della casa, mentre gli chiedeva: “Ed ora … cosa facciamo?”
“Sai, ci ho pensato molto durante queste ore … ed a essere sincero sono combattuto. Una parte di me vorrebbe soltanto vivere in pace per i prossimi anni della mia vita … ma non vorrei rinunciare all’avventura, a ciò che mi spinse ad intraprendere il mare per la prima volta …” spiegò il bruno. “Ma … dove posso andare senza una ciurma, senza un equipaggio od altro??”
Però, questo punto era tutto fuorché un problema, visto che il membro delle forze speciali gli rispose: “Beh, questo è il problema minore, ora come ora!!”
“In che senso?” gli chiese il medico, non comprendendo le sue parole.
Esse diventarono immediatamente più chiare quando il suo interlocutore, con un sorrisetto divertito sul volto, gli chiarì i suoi dubbi: “Sai, ho già parlato con tutti gli altri élite e la maggior parte dei soldati semplici … e la maggior parte di noi vorrebbe riprendere il mare … con te come nostro nuovo capitano!!”
Sentendo quelle parole, il bruno ci rimase di sasso, sia perché i suoi compagni avevano deciso di riprendere il mare e sia perché volevano, nonostante tutto, proprio lui come capitano. Riprendendosi dalla sorpresa, tornò ad avere il suo volto serio, mentre rifletteva sul da farsi.
“Già, ma non abbiamo una nave …” disse Paul.
Tuttavia, anche quel problema poteva facilmente essere sormontato dato che l’élite, continuando a sorridere divertito, gli rivelò: “Tranquillo, il biondino e la bruna hanno deciso di lasciarci prendere la Velocity Kani. Ci hanno detto che non hanno intenzione di utilizzarla loro, in quanto è quasi come se fosse il simbolo di Karkinos, e che quindi o qualcuno la porta via o la distruggeranno loro stessi. Per questo ci hanno concesso di utilizzarla per andarcene via e per intraprendere il mare, e che saranno loro stessi a costruirsi nuove navi con i materiali che ci sono nel castello, soprattutto l’agalmatolite!”
L’ottavo più forte tra i membri della squadra speciale, sentendo queste parole, sorrise divertito, mentre diceva: “Sembra che abbiate deciso già tutto voi …”
“Ovviamente sta a te decidere se accettare o meno la nostra offerta …” affermò l’interlocutore, anche se a dirla tutta sperava in una risposta affermativa.
Inizialmente, il bruno non disse nulla, manteneva il suo viso serio e gli occhi chiusi, quasi come se stesse riflettendo. Dopo qualche secondo di riflessione, aprì gli occhi di scatto, mentre diceva: “E va bene, allora prenderemo il mare tutti insieme!!”
L’uomo con il quale stava parlando, sentendo queste parole, sorrise contento. Praticamente tutti loro speravano in una sua risposta affermativa, visto che era di gran lunga il più forte tra di loro ed il più adatto ad essere il capitano, e se avesse rifiutato sarebbe stata dura decidere chi doveva prendere il suo posto.
“Tuttavia, prima di prendere il mare, c’è qualcosa che volevo fare …” spiegò il medico, mantenendo il volto serio.
Il suo interlocutore inizialmente sembrò non capire di cosa stava parlando … almeno fino a quando il bruno non chiarì il tutto dicendo: “Sono sicuro che, se fosse presente, il mio capitano si sarebbe sentito in colpa per ciò che aveva fatto al villaggio, e da quanto ho capito aveva parecchi rimorsi già durante il primo attacco. Per questo sono convinto che lui li avrebbe aiutati a ricostruire il villaggio … So che probabilmente pensi che sia stupido, ma so per certo che è ciò che lui avrebbe voluto …”
“Così sia, allora!!” controbatté l’élite, prima ancora che Paul riuscisse a terminare la frase. “Resteremo qui un po’ ed aiuteremo questi a ricostruire il villaggio. Tanto, con così tanta gente sono sicurissimo che ci riusciremo in pochissimo tempo!! Vado ad avvisare gli altri, saranno tutti felicissimi della tua decisione!!”
Dopo queste parole, l’élite, felice, corse verso i suoi compagni, in modo tale da avvisarli della decisione di quello che era diventato a tutti gli effetti il loro nuovo capitano. Quest’ultimo, sorridendo divertito, guardò il suo compagno allontanarsi, mentre ripensava al suo ormai defunto capitano.
Avevano viaggiato insieme per anni, quindi si era creato un forte rapporto tra di loro, per questo gli dispiaceva che fosse morto, e proprio per questo aveva deciso di mandare avanti le sue volontà, in memoria del periodo passato insieme, e di cui non si sarebbe mai dimenticato.

Intanto, come già detto in precedenza, c’erano anche altri due che non stavano festeggiando insieme agli altri, e cioè Josie e Reginald. La prima era seduta su una sedia creata da Franky molto distante da tutto e da tutti, e reggeva il bicchiere d’acqua con entrambe le mani che gli tremavano visibilmente.
*Kutty … alla fine sei stato vendicato. Karkinos è morto ed il tuo piano ha funzionato. Se non fosse stato per te, Caesar sarebbe libero ed avrebbe già fatto fuori tutti quelli sull’isola, e Yottoko avrebbe eliminato tutti i presenti in pochissimi secondi, se non fosse stato per i membri dell’Alleanza che si erano ribellati a lui grazie alla tua registrazione … Ma c’era veramente bisogno che tu morissi? Non c’era un'altra soluzione??* pensò la ragazza. *Non riesco a non pensare al fatto che avrei dovuto soccorrerti … eppure, anche mentre venivi ucciso, non ti eri pentito della tua decisione, ordinandomi di restare nascosta nonostante tutto ... Doveva veramente finire così??*
Tuttavia, i suoi pensieri si dovette interrompere poco dopo, visto che percepì che qualcuno gli si stava avvicinando. Alzando di scatto la testa, che fino a quel momento era rivolta verso il basso, vide che colui che gli si stava avvicinando era Reginald, che aveva in mano due bottiglie di saké.
Senza dire niente, si sedette sulla sedia vicino alla Fan, guardando verso il basso anche lui e bevendo un sorso dalla bottiglia di saké che aveva già iniziato a bere. Non capendo il motivo di quel gesto, la nera tornò a guardare verso il basso per continuare i suoi pensieri, che però vennero interrotti nuovamente dal biondo.
“Ne vuoi un po’?”
Queste parole fecero alzare nuovamente la testa alla ragazza, che vide che il Tame minore gli stava porgendo la bottiglia di saké dal quale non aveva ancora bevuto. Josie, inizialmente, rimase perplessa da tutto ciò … ma dopo una breve riflessione si ricordò che quell’uomo era quello che era vicino al cadavere di Leonard, e quindi era molto probabile che fosse suo fratello.
“No, grazie. Sono astemia. L’alcool mi fa tornare alla mente brutti ricordi …” rispose la moglie di Kutter.
Il ragazzo, sentendo le sue parole, sorrise divertito, forse complice anche il fatto che fosse mezzo ubriaco, visto che da normale non si sarebbe mai approcciato a qualcuno che non conosceva con così tanta disinvoltura, soprattutto a causa della sua insicurezza.
Mantenendo il sorrisetto divertito, disse: “Una piratessa astemia? Dopo questa le ho viste tutte!!”
Mentre diceva queste parole, bevette un altro sorso della bevanda che aveva in mano, arrivando quasi al fondo. Del resto, era consapevole del fatto che quasi tutti i pirati andassero matti per gli alcoolici, tra rum e robe varie, quindi gli faceva molto strano vederne uno che non ne toccasse nemmeno una goccia.
“Già … sai, dopo che avevo rivelato a Kutter che ero astemia, aveva deciso di non toccare più nemmeno lui una goccia di alcool, per solidarietà nei miei confronti. Era così gentile ed amorevole … non meritava quella fine …” disse la nera, tristemente.
Reginald, sentendo queste parole, assunse una faccia estremamente seria, abbassando lo sguardo. Sapeva sia il suo nome sia che cosa gli era successo, visto che glielo aveva raccontato Nami poco prima, e quindi capiva perfettamente come si sentiva, del resto anche lui aveva perso qualcuno a cui voleva moltissimo bene, e ricordarlo lo faceva sentire male.
Proprio per questo, bevette un altro sorso di saké per poi dire: “Puoi sempre consolarti con il fatto che ora quel bastardo che lo ha ammazzato è bello che morto!”
“Una magra consolazione, purtroppo …” ribatté la Fan, bevendo un sorso d’acqua. “E a te? Il pensiero che colui che ha ucciso tuo fratello sia morto ti consola??”
Il biondo, guardando in una direzione in cagnesco, spiegò: “Malauguratamente, colui che ha ucciso Leon è vivo e vegeto …”
Mentre diceva queste parole, il biondo stava guardando con sguardo colmo d’odio proprio nel punto in cui Suimasu era legato. Era posizionato poco dietro il punto in cui erano sedute Nami e Robin, che infatti lo stavano tenendo d’occhio, ed insieme a lui c’erano anche Joseph e Caesar.
“Mi dispiace …” fece Josie. “Comunque, sei stato molto forte nel decidere di non ucciderlo. Se fosse stato l’assassino di Kutter, lo avrei ammazzato senza il benché minimo dubbio …”
Il Tame minore, dopo aver bevuto un altro sorso di saké, che ormai era quasi finito, distolse il suo sguardo dall’assassino di suo fratello ed esclamò: “Non sai quanto vorrei ucciderlo … ma non ne vale la pena. Non sono un assassino, e sono convinto che uccidere non sia giusto, indipendentemente dal motivo per cui lo si fa … e poi, Leon non avrebbe mai voluto che io diventassi un assassino …”
“Sai, conoscevo molto bene tuo fratello. Io e lui eravamo grandi amici, e mi parlava molto di te … anche se non erano mai belle parole. Continuava ad incolparti della morte di vostro padre, anche se io avevo compreso fin dall’inizio che in realtà ti voleva molto bene, in fondo al suo cuore. Quando ha deciso di tradire l’Alleanza ed andarsene insieme a te, ero molto felice per voi due … anche se quando ho scoperto della sua morte ci sono rimasta molto male … Non meritava quella fine nemmeno lui …” affermò la ragazza.
Dopo queste parole, un silenzio di tomba sembrò scendere tra i due. Erano due persone distrutte, che avevano perso la persona che più amavano al mondo … entrambi si trattennero a fatica dal piangere, anche perché coloro che avevano perso non avrebbero mai voluto vederli così …
Il fratello di Leonard, a quel punto, bevendo l’ultimo sorso di saké, decise di cambiare argomento: “Che cosa farai, ora che l’Alleanza è ufficialmente sciolta??”
“Non saprei … gli altri mi hanno chiesto se volevo unirmi alla ciurma che volevano creare, ma per me non ha più senso continuare a navigare …” rivelò la nera. “L’unico motivo per cui continuavo ad essere una piratessa era per stare vicino a colui che amavo … ma ora che non c’è più, non ha più senso per me continuare a navigare …”
Il Tame, sentendo le sue parole, mentre buttava a terra la bottiglia di saké ed apriva l’altra che si era portato dietro, le disse: “Ho sentito che molti altri membri dell’Alleanza hanno deciso di chiudere con la carriera piratesca e di vivere in tranquillità i prossimi anni della loro vita … tu cosa hai intenzione di fare?”
“Vorrei soltanto trovare un posto tranquillo, dove poter crescere il figlio che porto in grembo … vorrei poter crescere il figlio di Kutter in tranquillità … ma temo che sia soltanto uno stupido sogno. Del resto, sono pur sempre una piratessa con una taglia sulla testa, figuriamoci se riuscirò mai a trovare un luogo in cui vivere in pace …” affermò Josie, mentre si toccava la pancia.
Reginald, sentendo le sue parole, assunse uno sguardo estremamente serio. Era una cara amica di suo fratello, gli dispiaceva che dovesse vivere in quel modo, dovendo crescere un bambino mentre era una fuggiasca …
Tuttavia, subito dopo gli venne un’idea e gliela propose: “Perché non resti a vivere qui?”
Sentendo queste parole, la nera rimase interdetta. Veramente le stava proponendo di vivere lì? Beh, doveva ammettere che era un’offerta molto generosa … ma doveva anche ammettere che il problema temporale dell’isola le avrebbe rallentato il tempo di concepimento, e ciò avrebbe potuto avere serie ripercussioni o su di lei o sul bambino …
Ma doveva anche ammettere che quell’isola era l’unico posto che la Marina non avrebbe mai raggiunto, quindi poteva vivere tranquillamente lì … ciò nonostante, non sarebbe nemmeno stata una vita tranquilla a causa del problema dei fotoni Kasoma.
“Ci penserò …” si limitò a dire la ragazza, sorridendo un po’ forzatamente.
Il Tame minore, rispondendo anche lui con un sorriso un po’ forzato, si tenne pronto a bere un altro sorso di saké, mentre diceva: “Puoi anche proporre a chi ha abbandonato l’Alleanza di restare qui. Stai pur certa che ormai gli abitanti del villaggio hanno capito che hanno sbagliato a respingere Leonard, e cercheranno di evitare di commettere nuovamente lo stesso errore!!”
“Ti ringrazio. Spero veramente di riuscire a crescere il bambino mio e di Kutter, proprio come avrebbe voluto lui …” concluse Josie.
Intanto, Reginald ormai aveva portato la bottiglia di saké alla bocca, ma prima di berci la guardò con fare serio. Dopo qualche secondo, decise di poggiarla a terra e di non toccarla più. Del resto, a cosa serviva ubriacarsi? Di certo non avrebbe cambiato le cose, né gli avrebbe riportato il suo amato fratello.
Era inutile continuare a struggersi nella disperazione, l’unica cosa che poteva fare era andare avanti, proprio come avrebbe voluto suo fratello!!

Intanto Teiko, come già detto, stava bevendo un bicchiere di saké per festeggiare la ormai ritrovata libertà. Era da tantissimo tempo che non aveva occasione di berne un po’, tranne che durante la precedente festa che avevano fatto per la loro prima vittoria contro l’Alleanza, e doveva dire che aveva anche un sapore migliore, ora che erano finalmente liberi …
Tuttavia, mentre lo beveva, non poteva fare a meno di pensare agli ultimi avvenimenti … e pensandoci non poteva non tornargli alla mente Han.
In particolare, si ricordò di qualcosa che era avvenuto sì e no 2 ore e mezza prima mentre tutti stavano preparando il necessario per la festa ed i cadaveri di William e Leonard erano già stati sotterrati …

Qualche ora prima:

In quel momento, il nipote di Risa si trovava davanti alla “tomba” di Han.
Aveva notato, con piacevole sorpresa, che qualcuno aveva già provveduto a creare delle tombe adatte anche a Leonard, che li aveva salvati e senza il quale non sarebbero ancora vivi, e William, essenziale per la sconfitta definitiva di Karkinos.
Inoltre, sembrava che Josie avesse creato anche una tomba per Kutter, visto che affianco a quella del fratello gemello di James c’era una croce con su scritto il nome del Fan, il che lo rese felice, visto che era a conoscenza del fatto che se non fosse stato per il suo sacrificio sarebbero morti o per mano di Caesar o per mano del Norrington sotto effetto della droga di Mushi.
In teoria era andato lì per vedere se effettivamente erano già state create delle tombe per coloro che erano morti aiutandoli nella sconfitta definitiva dello Yottoko, ma era lì anche e soprattutto per dare un’ultima occhiata alla tomba del nero.
“Anche tu qui, eh?” fece una voce alle sue spalle.
Voltando leggermente la testa verso destra in modo tale da vedere con la coda dell’occhio chi aveva parlato, vide che era stata Misa, che gli si stava avvicinando con passo lento, fino a posizionarsi vicino a lui, entrambi con lo sguardo rivolto verso la tomba.
La bruna, mantenendo lo sguardo serio mentre guardava la tomba, disse: “Sai, quando mi hanno detto che quei pirati avevano fatto una tomba in memoria del nostro amico, prima che scoprissimo che era un bastardo senza cuore, non ho resistito a vederla …”
“Ti capisco. Anch’io volevo vederla un ultima volta. Del resto, ora come ora non c’è motivo di restare in questo villaggio tra le montagne, visto che possiamo finalmente tornare senza problemi al nostro villaggio originale, quindi è molto probabile che non avremo più possibilità di rivedere questa tomba …”
La Yashi, a quel punto, ci tenne a precisare: “E questo, sotto un certo punto di vista, è un bene. Del resto, rappresenta anche e soprattutto il suo tradimento, e quando la vedo non riesco a non essere triste e malinconica. Eravamo un grande gruppo … non credevo che lui avrebbe mai potuto fare una cosa del genere …”
“Già … alla fin fine, è meglio se continuiamo a ricordarci di lui prima che si rivelasse per quello che era. Sarà meglio ricordarci del ragazzo allegro e gentile che abbiamo conosciuto per tutto questo tempo, piuttosto che del traditore senza cuore che si è rivelato …” spiegò Hantazu.
Misa, sentendo le sue parole, annuì mentre diceva: “L’Han che conoscevamo è morto ieri ucciso da Karkinos, l’uomo che abbiamo affrontato oggi era solo un suo sosia!”
Pareva che ormai avessero deciso che cosa fare da quel momento in poi: avrebbero fatto finta che il loro amico Rajin fosse morto ucciso da James, mentre colui che avevano affrontato durante lo scontro finale era un'altra persona!
Era come mentire a loro stessi, ma preferivano non rovinare i fantastici ricordi che avevano di tutti e tre insieme pensando che quell’uomo che avevano sempre affianco era solo un falso ipocrita, ed inoltre li avrebbe aiutati a superare la perdita.
“A proposito …” intervenne Teiko, ricordandosi di un piccolo dettaglio detto dal sicario dell’Alleanza. “È vero ciò che aveva detto??”
La bruna sembrò non capire, o meglio forse preferiva far finta di non capire, visto che domandò: “Di cosa stai parlando?”
“Del fatto che tu non eri innamorata di lui perché eri già innamorata di me …”
Ed all’udire di quelle parole, la ragazza diventò rossa come un peperone, distogliendo lo sguardo e farfugliando: “M-M-Ma va, e-era tutta una b-bugia sua, n-non l’avevi c-capito??”
Mentre cercava di mettere insieme quelle parole, il biondo la guardava divertita, con un sorriso divertito sul volto. La Yashi, voltandosi rapidamente verso il coetaneo, vide che tanto non ci stava cascando, e capì che doveva rinunciare ad inventarsi scuse.
“… Non volevo che lo scoprissi così …” dichiarò la ragazza, guardando verso il basso, anche per nascondere un po’ la vergogna che provava in quel momento.
Teiko comprese come si poteva sentire, visto che il ragazzo che amava aveva scoperto i suoi sentimenti nel modo peggiore che c’era, e proprio per questo, senza troppi problemi, continuando a mantenere un sorrisetto divertito, fece: “Scoprire così cosa?”
Sentendo queste parole, la figlia adottiva di Risa si voltò verso il ragazzo che amava, con uno sguardo parecchio stranito, mentre quest’ultimo continuava a guardarla con la stessa aria divertita.
“Farò finta di non aver sentito niente … mi confesserai i tuoi veri sentimenti quando sarai pronta!!” si limitò a dire Hantazu.
Udendo le sue parole, Misa dovette ammettere di sentirsi un po’ più sollevata. Alla fin fine, sapeva benissimo che il biondo sapeva i suoi veri sentimenti, ma così facendo avrebbe potuto “confessarglieli” di persona quando sarebbe stata pronta, senza esserci costretta a causa delle parole di Han.
Proprio per questa la bruna, ricambiando il sorriso con un altro sorriso, si limitò a dire: “Grazie!”
Dopo questo scambio di parole, i due tornarono a guardare la tomba che avevano davanti, anche se questa volta, al contrario di prima, con un sorriso sulle labbra. Dopo essere rimasti lì così per qualche secondo, il nipote di Risa si voltò, iniziando ad incamminarsi verso il villaggio.
“Forse avranno bisogno di noi per i preparativi, sarà meglio tornare!!” esclamò il ragazzo, iniziando a muoversi.
La ragazza, vedendolo, si limitò a rispondere annuendo, per poi seguirlo a ruota, diretti entrambi verso Timeless Village. Quella chiacchierata dovevano ammettere che aveva fatto bene ad entrambi. Sembrava quasi che si sentissero molto più leggeri ora che avevano parlato l’uno all’altra, visto che dall’inizio della battaglia finale non ne avevano avuto occasione.
In ogni caso, questo chiudeva definitivamente la questione di Han, che avrebbero fatto finta che era morto il giorno precedente per mano di Karkinos, e lasciava strada aperta ad una futura dichiarazione di Misa nei confronti di Teiko.
Ora, entrambi potevano tornare a “casa” con il cuore un po’ più leggero!


Nel frattempo, anche Misa, mentre come già detto si stava gustando un piatto di carne preparato da Sanji in precedenza, stava pensando ad alcune cose.
Ovviamente, anche lei stava pensando a ciò che era successo qualche oretta prima, quando lei e colui che amava erano andati alla tomba di Han, pensando a quando sarebbe stato il momento migliore per confessarsi a lui in via ufficiale …
Ma doveva ammettere che stava anche pensando ad altro, ovvero ad una cosa avvenuta anch’essa qualche oretta prima di quel momento, circa 1 o 2 ore prima. Il motivo era che era andata a parlare con l’arancione e la nera di una cosa abbastanza importante …

Qualche ora prima:

Ormai, i preparativi per la festa stavano per finire.
Era praticamente tutto pronto visto che tutti si erano messi d’impegno per prepararla rapidamente, in modo tale da poter iniziare e festeggiare tutti insieme quella che si poteva definire a tutti gli effetti la loro vittoria contro l’organizzazione di Karkinos.
Tutto sembrava essere pronto, ed anche Nami e Robin stavano provvedendo a preparare il tutto per la ormai imminente grande festa per celebrare non solo la loro vittoria contro l’Alleanza, ma anche tutti coloro che avevano dato la vita per far sì che loro fossero lì.
Mentre preparavano il tutto, però, le due donne della ciurma di Luffy vennero avvicinate rapidamente da qualcun’altra, e cioè Misa che, senza che nessuna delle due se ne accorgesse, si posizionò affianco a loro.
“Grazie per tutto ciò che avete fatto!!” esclamò la bruna, facendo anche un leggero inchino davanti alle due.
La navigatrice e l’archeologa, che inizialmente non l’avevano nemmeno notata, si voltarono rapidamente verso di lei, vedendo il gesto che aveva fatto. Mentre un sorriso amichevole si dipingeva sul loro volto, la prima disse: “Tranquilla, non ci devi ringraziare. L’abbiamo fatto più che volentieri!!”
“Proprio per questo vi dovrei ringraziare ancora di più di quanto non lo stia facendo. Se non fosse stato per voi, ora noi saremmo ancora nel terrore di Karkinos ed i suoi. Ora, finalmente siamo tutti liberi, e possiamo ricominciare a vivere veramente!!” dichiarò la Yashi.
La figlia di Nico Olvia, sentendo quelle parole, rispose: “E ne siamo molto felici. Non credevamo di riuscire a sconfiggere James ed i suoi, ma alla fine è stato anche merito vostro se ce l’abbiamo fatta!!”
“Non siate così modesti. Alla fin fine, noi abbiamo dato un piccolo contributo, e ci dispiace veramente molto di questo. Avremmo voluto fare molto di più per aiutarvi …” dichiarò la nipote adottiva di Risa. “Ed a tal proposito, dovrei parlarvi di una cosa abbastanza importante!!”
Sentendo queste parole, entrambe si incuriosirono moltissimo. Di cosa voleva parlarle? Proprio per scoprirne di più la figlia adottiva di Bellmer chiese: “Parla pure!”
“Vedete, abbiamo parlato con alcuni membri dell’Alleanza, mentre questi ci chiedevano alcune cose. Intanto, volevo anche informarvi che abbiamo accordato di lasciare loro la Velocity Kani, visto che noi non ce ne faremmo comunque niente, e se vi può interessare la maggior parte di loro ha deciso di ripartire per mare per formare una nuova ciurma!”
Robin, udendo queste parole, sorrise mentre diceva: “Quindi avete deciso di lasciare loro la nave??”
“Non fraintendete, non li perdoneremo mai per ciò che hanno fatto al nostro villaggio, anche se la maggior parte di loro non faceva nemmeno parte del primo attacco, ma come dice sempre Reginald tutti possono cambiare, e Leon ne è la prova. Abbiamo già sbagliato una volta, fraintendendo le sue intenzioni, non vorremmo commettere lo stesso errore, specie perché alla fin fine anche loro erano delle vittime di Karkinos!” spiegò Misa.
“Ma adesso arriva la parte importante. Parlando con loro, ho scoperto una cosa molto interessante. A quanto pare, James aveva solo un tipo di vestito, di cui ne aveva sì e no un centinaio di copie, ed inoltre non faceva mai cambiare i propri uomini, a meno che i vestiti non fossero identici. Una volta, un suo compagno di ciurma gli chiese come mai questo suo comportamento, e lui rispose dicendo che era altamente probabile che, entrando dalla distorsione ed uscendone con qualcosa di diverso da come vi si era entrati, si poteva creare una frattura nel continuum spazio temporale. Nessuno sa se queste fossero soltanto sue paranoie oppure vi era qualcosa di fondato dietro tutto ciò, ma penso che sarebbe prudente evitare di scoprirlo …”
Seguendo attentamente il suo discorso, Nami sembrò capire dove stava tentando di andare a parare, visto che, assumendo uno sguardo piuttosto serio, commentò il tutto: “In effetti sembra un ragionamento con un senso … Ed immagino che volessi dirci che noi non abbiamo gli stessi vestiti di quando siamo arrivati, giusto?”
“Precisamente. A causa dei vari scontri si sono pesantemente rovinati, e nessuno di voi sembra più essere vestito come lo era quando siete arrivati. Proprio per questo, vi vorremmo chiedere di darci la descrizione esatta degli stessi vestiti con i quali siete arrivati qui. In questo modo, metteremo subito a lavorare alcuni sarti dell’isola!!” spiegò la bruna.
A Robin, però, una cosa non tornava completamente. Infatti, riflettendo tra sé e sé, domandò: “È molto gentile da parte vostra, ma siete sicuri di riuscirci? È un compito abbastanza difficile, anche se si sa da dove partire …”
“Vi siete dimenticati delle ottime doti tessili della nostra isola?” chiese ironicamente la Yashi, sorridendo. “Era tra le migliori isole al mondo nell’ambito tessile, e ogni singolo abitante è in grado di creare un vestito in pochissime ore. Fidatevi, siamo facilmente in grado di replicare tutti i vostri abiti senza nessun problema. Un altro problema è il fatto che, a causa di ciò …”
Capendo dove voleva andare a parare, l’arancione assunse già un volto semi depresso mentre, abbassando la testa sconsolata, fece: “Fammi indovinare … non ci potremo portare via niente, vero??”
“Già, e mi dispiace moltissimo. Avremmo voluto farvi prendere l’oro che Karkinos aveva all’interno del suo castello come ricompensa per il vostro preziosissimo aiuto, ma purtroppo non possiamo rischiare che qualcosa vada storto. Se persino Yottoko, che non era di certo un credulone che si spaventava per delle semplici teorie, aveva preso la cosa molto seriamente, significa che il rischio è molto tangibile. Vi daremo esattamente la stessa quantità di cibo con il quale eravate venuti, visto che l’Alleanza ve l’ha rubato tutto. Purtroppo, al massimo potremo aggiungere piccole cose, come qualche cibo in più o roba così, ma nulla più, il che mi dispiace veramente molto. Avremmo voluto molto darvi anche qualche erba Hiringu così che Chopper avesse delle medicine con cui curarvi, ma anche questo potrebbe essere un problema!!”
L’archeologa, sentendo la seconda parte del suo discorso, sorrise divertita mentre diceva: “Scommetto che Chopper ci rimarrà malissimo, ma non credo che ci siano problemi in merito. Capirà anche lui che la faccenda è molto seria!”
“Vi ringrazio veramente molto per la comprensione. Ora, possibilmente, potreste darci la descrizione di tutti i vestiti che indossavate, così possiamo subito metterci al lavoro?” domandò la ragazza.
Mentre diceva queste parole, prese anche carta e penna, in modo tale da potersi annotare su un piccolo foglio la descrizione precisa di quello che indossava ciascuno di loro. Sapeva bene che sarebbe stato un lavoro abbastanza impegnativo, ma alla fin fine grazie alla loro grande abilità tessile erano in grado di replicare tutti i loro vestiti con una semplice descrizione.
Gli dispiaceva moltissimo non poter fare di più per loro, ma sperava quanto meno che potessero proseguire il loro viaggio senza ulteriore intoppi. In ogni caso, tutti loro sarebbero stati eternamente riconoscenti a coloro che li avevano liberati dalla tirannia di Karkinos!


Mentre tutto ciò accadeva, la festa andava avanti senza interruzioni, e nessuno sembrava intenzionato a smettere di festeggiare fin quando non avessero più avuto forze in corpo. Come biasimarli? Dopo chissà quanto tempo che avevano passato sotto la paura costante di Karkinos e dei suoi, ora finalmente potevano ricominciare veramente a vivere.
Tra i molti, vi erano anche Nami e Robin, coloro che avevano parlato con la bruna poco prima dell’inizio dei festeggiamenti, che in quel momento avevano davanti un bicchiere ciascuno abbastanza grosso dal quale stavano bevendo. Erano felici di vedere tutta quella gioia in quelle persone che, quando le avevano conosciute, erano distrutte e disperate.
“Sono veramente contenta che ora possano ricominciare a vivere veramente!!” fece Nami, sorridendo felicemente.
Robin, anche lei sorridente, rispose dicendo: “Già. Quando siamo arrivati al villaggio per la prima volta, erano persone distrutte fisicamente e psicologicamente, che non riuscivano nemmeno a sorridere da quanto avevano sofferto … e guardali adesso! Stanno ridendo e festeggiando come nulla fosse. Fa veramente piacere vedere che finalmente hanno riavuto la speranza!!”
“Ahahahahahahahahahahahahahahahahahah!! Speranza, ma non farmi ridere!!” esclamò una voce.
Entrambe, sentendola, si voltarono di scatto dietro di loro, vedendo che a parlare era stata una persona che conoscevano molto bene: Suimasu. Quest’ultimo, infatti, era legato dietro le due, ed aveva vicino a lui Joseph e Caesar, solo che il primo era legato con corde normali, mentre al secondo bastavano le manette di agalmatolite che aveva addosso.
Tra l’altro il nono più forte degli élite era ancora legato nonostante tutto perché si era categoricamente rifiutato di unirsi a Paul e gli altri, in quanto, secondo lui, era fedele ai suoi ideali e non avrebbe mai tradito l’Alleanza.
Fino ad allora, Batora non aveva fatto altro che piagnucolare e disperarsi per la morte del suo “stimatissimo capo”, ma udendo le parole di quelle due non era riuscito a trattenersi dal punzecchiarle un po’, dicendogli quella che lui riteneva la verità.
Sentendolo, tutte e due assunsero un volto molto serio, soprattutto per il fatto che aveva ucciso senza il minimo scrupolo colui che li aveva salvati, Leonard. Continuando a guardarlo malissimo, l’arancione dichiarò: “Tu stai zitto, visto che è anche colpa tua se erano ridotti in quello stato!!”
“Erano? Mi sembra quasi che tutti voi vi stiate dimenticando di un dettaglio tutt’altro che irrilevante!!” esclamò il maggiordomo, con un sorrisetto diabolico sulla bocca. “Vi state dimenticando che la distorsione dei fotoni Noroma è ancora attiva?? Fin quando sarà presente, la loro vita non potrà mai tornare quella di una volta, indipendentemente dalla presenza di Karkinos o meno!! Ahahahahahahahahahahahahahahahahahah!!”
Purtroppo, non aveva torto. Nonostante ora come ora stessero festeggiando come nulla fosse, dovevano ammettere che il problema era tutto fuorché risolto. La distorsione era ancora presente, e quindi le loro condizioni di vita sarebbero migliorate solo fino ad un certo punto.
Per mettere ulteriormente il dito nella piaga, l’ex leader della squadra élite mantenne il suo sorrisetto diabolico, per poi continuare dicendo: “Alla fin fine cosa avete cambiato? Avete sconfitto Karkinos, ma la verità è che non saranno mai liberi fin quando ci sarà la distorsione!! Siete tutti solo dei poveri illusi se pensate il contrario!! Muhahahahahahahahahahahahahah!!”
“Ha ragione! Shulololololololololololo!! Non potete cambiare la realtà dei fatti, e cioè che la distorsione continua e continuerà sempre ad esserci! Non ci sono modi per far tornare l’isola com’era prima, e non ce ne saranno mai!! Sconfiggendo quel James non avete cambiato assolutamente niente!!” aggiunse Caesar, per unirsi al “coro”.
Malauguratamente, ciò che dicevano era vero, visto che la distorsione fu il loro primo vero problema. Che cosa avrebbero potuto fare per migliorare le loro condizioni? Forse, alla fin fine, dovevano accontentarsi di averli liberati da Yottoko, visto che sembrava proprio non esserci nessun modo per annullare una volta per tutte la distorsione …
O forse c’era?

Le ore passarono, ed i festeggiamenti stavano ormai volgendo al termine.
Non tanto perché le persone erano stanche, ma più che altro perché il materiale portato per far baldoria stava inesorabilmente finendo, ed era prudente tenere almeno un po’ di scorte per il viaggio che avrebbero fatto a breve.
Infatti, avevano deciso all’unanimità di trasferirsi. Non avevano più intenzione di continuare a vivere tra le montagne, dove si erano rifugiati per anni a causa del leader dell’Alleanza, ma avevano tutte le intenzioni di tornare alle rovine del loro vecchio villaggio, quello distrutto, dove avrebbero potuto ricostruirlo e vivere finalmente non in condizioni estreme e senza la paura di venire scoperti ogni giorno.
Grazie ai numerosi materiali all’interno della base dell’Alleanza, avevano tutto il necessario per ricostruire tutto il villaggio, e grazie alle scorte di mangiare si potevano nutrire per almeno un mesetto, o almeno un mese lì a Timeless Island.
In quel momento sembrava proprio che i festeggiamenti fossero terminati, ed al villaggio vi era ancora moltissima gente, e cioè tutti gli abitanti del villaggio, i membri dell’ARCK ed i rimanenti membri dell’Alleanza.
Proprio uno di questi, Paul per la precisione, in quel momento stava parlando a praticamente tutti i presenti. Infatti, si era posizionato sopra i resti della montagna distrutta da Baku, in modo tale che tutti potessero vederlo e sentirlo.
“Vi ringraziamo per la gentile ospitalità, di cui alla fin fine non eravate nemmeno costretti. Abbiamo già accordato con i vostri capi villaggio che prenderemo la nave di Karkinos, e molti di noi hanno deciso di prendere il mare. So che probabilmente tutti voi vorreste che noi ce ne andassimo subito … ma dopo una breve discussione, abbiamo deciso di riparare ai nostri errori. Eravamo anche noi delle vittime di quel bastardo di Karkinos, anche se ovviamente in misura minore rispetto a voi, e quindi ci sembra giusto dare una mano. Abbiamo deciso che vi aiuteremo a ricostruire il villaggio, come segno di pace …”
Tutti i presenti sembravano star ascoltando attentamente tutte le sue parole. Del resto, nemmeno Teiko e Misa erano stati informati di questa parte, anche se ne rimasero piacevolmente stupiti, visto che stava a significare la fine definitiva delle ostilità.
“Per quanto mi riguarda non ci sono assolutamente problemi, anche se mi sembra più che corretto che siano gli abitanti stessi del villaggio a rispondervi …” dichiarò Hantazu, lasciando la parola a questi.
Molti di loro, inizialmente, furono dubbiosi o pensierosi. Del resto, facevano sempre parte dell’organizzazione che gli aveva rovinato la vita, anche se praticamente nessuno di loro aveva partecipato al prima attacco all’isola, ed alla fin fine avevano capito bene che ci si poteva sempre pentire delle proprie scelte, come nel caso di Leonard.
Proprio per questo, fu uno di loro a rispondere a nome di tutti: “Sapete molto bene che non possiamo perdonare nessuno di voi per ciò che avete fatto … ma direi che una tregua è più che corretta!!”
E le sue parole sembrarono far tornare il clima molto più rilassato di prima, visto che i membri dell’Alleanza sembrarono tirare un sospiro di sollievo. Molti di loro erano veramente pentiti delle loro azioni, e quindi erano sollevati nel sapere che per ora gli avrebbero concesso un armistizio, mentre altri erano contenti più per il fatto che, così facendo, gli avrebbero ceduto più volentieri la nave.
“Vi ringrazio!” esclamò Paul, sorridendo.
Egli, al contrario degli altri, non era contento né per un motivo né per l’altro, ma perché voleva a tutti i costi onorare la memoria del suo carissimo capitano, facendo quello che molto probabilmente avrebbe fatto lui, e cioè aiutare nella ricostruzione del villaggio.
Misa, a quel punto, attirando tutta l’attenzione su di sé, urlò: “Adesso è meglio che andiate tutti a risposare. Domani partiremo alla volta del nostro vecchio villaggio, quindi vi voglio tutti carichi!!”
Sentendo le sue parole, tutti obbedirono, andando senza esitazione verso la grotta bunker dove, se tutto andava bene, l’indomani avrebbero potuto finalmente tornare a vivere nelle loro vere case, ed a ricominciare veramente a vivere!!
Mentre accadeva ciò, Reginald era andato alla tomba di suo fratello per dargli un ultimo saluto, visto che poi si sarebbero trasferiti. Di sicuro sarebbe tornato molto spesso a fargli visita, ma visto che almeno inizialmente ci sarebbero stati dei problemi dovuti al trasferimento, per un bel po’ di tempo sarebbe stato impossibilitato ad andare a vederla.
Inoltre, oltre ovviamente ai civili, ai membri dell’ARCK ed ai restanti membri dell’Alleanza, vi era anche Josie, che stava assistendo a tutto ciò sorridente. Era felice che, almeno momentaneamente, avevano deciso di fare un armistizio, e ciò avrebbe potuto comportare l’inizio di una lunga pace tra le due fazioni, anche se di fatto l’Alleanza non esisteva più.
Capendo che era meglio riposare, visto che si erano fatte le 23 all’interno di Timeless Island, la nera si voltò ed iniziò ad incamminarsi verso la grotta bunker, dove avrebbe potuto dormire e riposarsi da tutte le fatiche fatte durante la giornata.
“Aspetta un attimo …” esclamò una voce femminile dietro la moglie di Kutter.
Quest’ultima, voltandosi, vide che a parlare era stata Misa, che le si stava avvicinando con un sorriso sulle labbra, con accanto Teiko, anche lui sorridente. La nera si sorprese di vederli avvicinare proprio a lei, visto che, per quanto avessero fraternizzato in precedenza, non si potevano considerare a tutti gli effetti amici.
Infatti, abbastanza stranita da questo comportamento, la nera rispose con un semplice: “Ciao …”
“Sai, abbiamo parlato a molti degli abitanti del villaggio, parlandogli molto soprattutto di cosa ti è capitato …” spiegò Hantazu. “Sappiamo che è stata dura per te perdere il tuo caro marito proprio ora che sei incinta, e proprio per questo vorremmo farti le nostre più sincere condoglianze …”
L’élite, sentendo le loro parole, sembrò intristirsi un po’ mentre, facendo un sorriso un po’ forzato, rispose: “Vi ringrazio molto …”
“Ma vorremmo anche farti le nostre congratulazioni per il fatto che ora tu sia in dolce attesa. Speriamo che nasca un bambino forte ed in salute!!” aggiunse la Yashi, cercando di sollevarle parzialmente il morale.
Ed in parte ci riuscì visto che la nera, sorridendo, disse: “Già, lo spero anch’io, anche se sarà un po’ dura trovare un posto dove poterlo crescere in pace …”
“Ed è proprio per questo che saremmo qui …” continuò il biondo. “Sappiamo bene che ci sono alcuni membri dell’Alleanza che non vorrebbero tornare alla vita da pirata. Da quanto abbiamo capito, tutti gli élite rimasti hanno deciso di aggregarsi, mentre alcuni pirati “normali” hanno rifiutato per andare a vivere in pace. Questi possono tranquillamente vivere in un’isola qualsiasi senza il pericolo di venire catturati dalla Marina, visto che sono semi-sconosciuti … ma tu sei una ricercata con una taglia sulla testa, quindi non avresti pace. Proprio per questo vorremo chiederti se vorresti vivere su quest’isola e crescere il tuo bambino in tranquillità!!”
A quanto pare molti più di quanto pensava lei le stavano chiedendo di venire a vivere lì, e doveva ammettere di sentirsi lusingata da tutto ciò … però, doveva ammettere che non ci aveva ancora pensato bene, e tra l’altro vi era anche un altro problema …
Problema che espose poco dopo la nera: “Ma gli abitanti del villaggio non si arrabbieranno??”
“Tranquilla, anche loro sono d’accordo. Gli abbiamo detto sia della tua perdita che del fatto che sei incinta, e non sono così crudeli da cacciare una donna che aspetta un bambino, mettendola in pericolo mortale!” spiegò Misa.
Sentendo le sue parole, Josie si tranquillizzò un po’, ma doveva ammettere che il problema della distorsione c’era ancora, e rischiava di provocare problemi a lei o al bambino … anche se doveva ammettere che era probabilmente l’ultima isola sulla quale la Marina l’avrebbe cercata, quindi di certo era un posto più che sicuro.
Proprio per questo, sorridendo, rispose dicendo: “Ci penserò molto attentamente. Grazie mille per l’offerta!!”
“Ora vai pure a dormire. Dovrai riposarti se vuoi tornare in forze!!” esclamò Teiko.
Dopo queste parole, la nera si congedò dai due, sorridendo ad entrambi amichevolmente per poi dirigersi verso la grotta-bunker, dove avrebbe potuto finalmente riposarsi. Era stata una giornata stancante, quindi un po’ di riposo era più che meritato.
All’interno della grotta bunker, vi erano anche Suimasu e Joseph, ancora legati e tenuti sotto controllo da alcuni membri dell’ARCK, che gli puntavano costantemente contro i loro fucili. Proprio per questo, abbastanza scocciato, il maggiordomo esclamò: “La vorreste piantare di puntarmi quei dannati cosi? Tanto sono legato, non posso muovermi!!”
Anche se, per ovvie ragioni, nessuno di loro gli dette minimamente retta. Avevano visto di persona la pericolosità di quell’uomo, e non potevano certo far sì che scappasse, soprattutto dopo che tutti erano letteralmente senza energie per lo scontro che avevano dovuto affrontare.
Tutto sembrava essere tornato alla normalità, visto che la festa era finita, ed il giorno dopo avrebbero “traslocato”, spostandosi da Timeless Village al loro villaggio originario, quello che venne attaccato per la prima volta da Karkinos.
Tuttavia, vi era qualcosa che non quadrava … c’erano diverse persone che mancavano all’appello! Teiko e Misa se ne accorsero solo allora, visto che nella foga della festa non avevano notato la loro assenza … ma mancavano i membri della ciurma di Luffy, Kinemon, Momonosuke e Law!!
“Ehi … ma dove sono finiti gli altri??” chiese la Yashi, non capendo dove diavolo si fossero cacciati.
A quel punto, a rispondere al loro dubbio ci pensò un membro dell’ARCK che, avvicinandolesi, dichiarò: “Da quanto ho capito stavano andando alla loro nave per completare le riparazioni e fare i preparativi per la partenza. Si sono anche portati dietro Caesar, e vogliono passare la notte lì!!”
“Capisco … peccato, volevo ringraziarli ancora una volta … ve beh, ci penseremo domani, quando li saluteremo prima che tornino al loro viaggio!!” disse Hantazu. “Adesso sarà meglio se andiamo anche noi a riposare. È stata una dura giornata per tutti noi, ce lo meritiamo!!”
Sentendo queste parole, la bruna annuì, per poi dirigersi insieme a colui che amava verso la grotta-bunker, dove si sarebbero potuti anche loro riposare dopo la lunga giornata che avevano vissuto. Dovevano confessare che speravano che coloro che li avevano salvati sarebbero stati insieme a loro durante la “nottata”, ma tanto avrebbero potuti salutarli la prossima giornata.

La “notte” passò tranquillamente all’interno della grotta-bunker, e tutti furono finalmente in grado di riposarsi dopo la giornata dura che avevano avuto. Molti degli abitanti del villaggio e dei membri dell’ARCK furono finalmente capaci di dormire serenamente dopo anni passati a nascondersi dall’Alleanza.
Fu la prima volta che dormirono senza fare incubi, senza temere un incursione improvvisa del loro nemico, senza il pensiero orribile che coloro a cui volevano bene morissero. Per la prima volta dopo moltissimo tempo, dormirono in pace.
Il giorno dopo, o almeno secondo il tempo di Timeless Island, tutti si svegliarono relativamente presto per poter finire i preparativi che avevano iniziato il giorno prima per potersi spostare nel loro vecchio villaggio.
Tutti, dagli abitanti del villaggio ai membri dell’ARCK, dagli ormai redenti membri dell’Alleanza ai normali civili, stavano dando una mano nelle fasi finali del “trasloco”. In poche ore, circa alle 10, era tutto pronto, e finalmente potevano abbandonare Timeless Village!
Si erano accordati il giorno precedente su come avanzare senza troppi problemi. Infatti, davanti al gruppo vi erano i membri dell’organizzazione capitanata da Teiko, che avanzavano con fare deciso in avanti, in modo tale che in caso di attacco fossero loro i primi a poter difendere.
Erano perfettamente a conoscenza del fatto che fosse molto improbabile che qualcuno li avesse attaccati visto che tutti i nemici erano stati sconfitti, ma la prudenza non era mai troppa. Tra l’altro, insieme a loro vi era anche Josie, che sarebbe potuta essere utile in quanto la più forte lì presente, anche se il fatto di essere incinta poteva un po’ indebolirla.
In mezzo a questo gruppo vi erano anche i due prigionieri, Suimasu e Joseph, che continuavano ad avere i fucili puntati su di loro da parte di quasi tutti i presenti per precauzione. Del resto, visto che erano completamente immobilizzati, era improbabile che avrebbero cercato di attaccare, ma anche in questo caso era per pura sicurezza.
Subito dietro di loro vi erano gli élite ed i restanti membri dell’Alleanza che avanzavano alla stessa velocità del precedente gruppo. Erano lì soprattutto per poter essere tenuti d’occhio dai membri dell’ARCK che, anche se preferivano provare a fidarsi di loro almeno una volta, era meglio per tutti che fossero tenuti sotto controllo.
Dietro questi vi erano i semplici civili, che avanzavano molto più lentamente anche a causa del terreno abbastanza difficile da attraversare, ma che comunque riuscivano a tenere il passo dei precedenti gruppi.
Infine, dietro questi, vi erano i tre più alti di grado dell’ARCK, Teiko, Misa e Reginald, posti lì per evitare attacchi da dietro e soprattutto per tenere d’occhio tutti i presenti per evitare che qualcuno facesse mosse azzardate visto che, anche se ormai l’Alleanza era sciolta, potevano ancora esserci pericoli di cui non erano a conoscenza.
Proprio in quel momento, l’intera comitiva stava scalando i resti della montagna distrutta da Baku Hantsu in precedenza, alcuni facilmente e altri con un po’ di fatica. Ad assicurarsi che tutti riuscissero a passare senza problemi vi erano i tre più in fondo.
Quando tutti ebbero scalato, anche loro arrivarono in cima ai detriti senza troppi problemi. Tuttavia, prima di andare avanti ed abbandonare una volta per tutte quel posto, tutti e tre ebbero la stessa identica idea.
Infatti, senza dire una parole, si voltarono per vedere un ultima volta il loro ormai ex villaggio. Era quasi totalmente distrutto a causa del precedente attacco di Baku ed i suoi, e quei pochi edifici rimasti in piedi erano inabitabili. Ora che era vuoto, solo il silenzio regnava su quel posto.
Nessuno disse niente. Quella era l’ultima volta che avrebbero visto quel luogo, che gli suscitava molte emozioni allo stesso tempo. Quel luogo che per così tanto tempo era stato il loro nascondiglio, che per certi versi li aveva salvati nascondendoli agli occhi dell’Alleanza, ma che allo stesso tempo rappresentava anche la disperazione e le condizioni pietose in cui avevano vissuto in tutti quegli anni.
Dopo aver dato un ultima occhiata a quel luogo, sempre in silenzio, tutti e tre si voltarono nuovamente, in modo tale da continuare l’avanzata verso la loro nuova casa. Quando tutti se ne furono andati, in quel luogo regno nuovamente il silenzio, un silenzio tombale.
Non avevano intenzione di ritornare in quel posto, specie per i terribili ricordi che tutti avevano riguardo ad esso. Ormai, nessuna anima viva era all’interno di quella cinta di montagne, e molto probabilmente non ve ne sarebbe mai più stata per molto tempo.
Quella era l’ultima volta che avrebbero visto Timeless Village!!

Ci vollero diverse ore, molte più di quelle che ci impiegavano di solito gli altri, ma alla fine, circa alle 13, tutto il gruppo uscì finalmente fuori dalla zona montuosa dell’isola, anche se adesso la formazione del gruppo si era modificata.
Infatti, davanti a tutti vi erano Teiko, Misa, Reginald e Josie, che guidavano tutti gli altri. Pochi metri dopo essere usciti da quell’area, si trovarono davanti al fiume che divideva in due l’isola. In teoria sarebbe stata dura attraversarlo, specie per il fatto che adesso il livello dell’acqua si era alzato ed era impossibile raggiungere il fondale con i piedi …
Tuttavia, stranamente, su di esso vi era un ponte che congiungeva le due metà, che li avrebbe potuti portare tranquillamente dall’altra parte!
Ovviamente, molti rimasero straniti da ciò, visto che la moglie di Kutter stessa, avvicinandosi ad esso, chiese: “Da dove salta fuori questo ponte?”
“Non ne ho idea, prima di sicuro non c’era ...” rispose dubbioso il Tame minore.
A trovare una plausibile spiegazione ci pensò la Yashi: “Molto probabilmente l’avrà costruito Franky per permetterci di passare oltre senza troppi problemi!”
“Che idioti, si preoccupano per noi anche adesso che Karkinos è sconfitto!” esclamò Hantazu, sorridendo divertito.
Dopo aver detto questo, il biondo si voltò verso la Thousand Sunny, luogo dove in teoria c’era la ciurma di Luffy, Law, Kinemon e Momonosuke. Proprio per questo, iniziando a dirigersi verso di essa, il nipote di Risa dichiarò: “A questo punto sarà meglio ringraziarli, no?”
Anche gli altri tre “capo gruppo” erano d’accordo, visto che lo seguirono senza troppi problemi. Grazie alle abilità della Fan, fu tutto fuorché un problema riuscire ad arrivare sulla nave … e quando arrivarono a destinazione videro che tutti coloro che erano su di essa stavano dormendo.
Erano sparsi un po’ dappertutto sul pavimento dell’imbarcazione, e nessuno di loro sembrava intenzionato a svegliarsi entro breve. Vi erano tutta la ciurma di Luffy, Law, Kinemon, Momonosuke e persino Caesar che si stavano finalmente godendo il loro meritato riposo.
“Dopo tutto quello che hanno fatto negli ultimi giorni saranno stanchissimi ...” disse Josie, sorridendo vedendoli dormire così profondamente.
Anche Misa concordò con lei, visto che, sorridendo anche lei, esclamò: “Già, chissà da quanto tempo staranno dormendo!”
“Sarà meglio lasciarli riposare senza disturbarli, direi che dopotutto se lo sono meritato!” propose Reginald.
E con lui concordò anche Teiko: “Giusto. Avremo tutto il tempo per ringraziarli quando si sveglieranno!”
Dopo queste parole, tutti e quattro furono d’accordo nel lasciarli riposare senza disturbarli ulteriormente, scendendo dalla nave senza troppi problemi e continuando la loro avanzata verso il loro vecchio villaggio, che avevano tutta l’intenzione di ricostruire e renderla la loro nuova casa.
L’indomani avrebbero potuto finalmente ringraziare coloro che li avevano aiutati così tanto, che gli avevano ridato la libertà che ormai credevano perduta. Dovevano moltissimo a quei pirati, e speravano di poterli ringraziare adeguatamente, prima che se ne andassero!!

Dopo la sconfitta di Karkinos, Paul, divenuto capo dell’Alleanza, ha sciolto ufficialmente l’organizzazione creata da James, ponendo definitivamente fine ai suoi progetti di vendetta che lo avevano portato fin lì. Grazie a questo fatto, i redenti membri dell’Alleanza ed i membri dell’ARCK hanno deciso di fare una tregua, festeggiando tutti insieme la sconfitta di Yottoko ed il crollo dei suoi piani. Tuttavia, sembra che Nami e Robin abbiano un idea per far sì che anche la distorsione temporale dell’isola non sia più un problema … Che cosa avranno in mente?


Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Come vi avevo preannunciato, è stato principalmente incentrato sulla chiusura di determinate sotto-trame per condurci all’ultimo capitolo, ma spero lo abbiate comunque apprezzato.
Una delle sotto-trame chiuse con questo capitolo si può definire quella di Paul e dei superstiti dell’Alleanza che, dopo che il bruno ha sfruttato il fatto che ormai era a capo dell’organizzazione per sciogliere il patto piratesco in via ufficiale, ha deciso di prendere nuovamente il mare insieme alla maggior parte degli ex sottoposti di Karkinos, ma non prima di aver contribuito alla ricostruzione del villaggio. Infatti, il medico ha sempre stimato e rispettato moltissimo William, sia come Capitano che come amico, quindi ha trovato più che giusto portare a termine quelle che lui pensa siano le sue ultime volontà.
Un altra che è stata chiusa in via ufficiale è quella relativa a Han, Misa e Teiko, che hanno deciso di far finta che il primo sia morto ucciso da Karkinos, lasciando inoltre la possibilità alla Yashi di confessarsi all’Hantazu quando sarà pronta.
Inoltre, riguardo alle parole della bruna relative alla possibile frattura spazio-temporale che potrebbe esserci se si entra dalla distorsione e se ne esce con qualcosa di diverso, ci tengo a precisare che era una cosa che avevo in mente fin dall’inizio, e che anzi ho anche fatto notare sottolineando il fatto che James aveva centinaia di copie dello stesso vestito, anche se era un piccolo dettaglio che sicuramente tutti voi avrete dimenticato.
E devo anche ammettere che è anche per questo che ho fatto sì che gli abitanti di Timeless Island fossero abili tessitori, visto che saranno loro a dover ricreare i vestiti della ciurma di Luffy esattamente come quelli con il quale erano venuti, oppure in altri casi a ricucirli.
Infine, sembra che Robin e Nami abbiano in mente qualcosa per aiutarli ulteriormente … che cosa sarà?
Credo di aver detto tutto, quindi vi saluto fino al prossimo venerdì, giorno in cui posterò il cinquantasettesimo ed ultimissimo capitolo della mia fan fiction!!
  
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