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Autore: HIMsteRoxy    30/10/2017    0 recensioni
E se Ville Valo avesse una sorella minore?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ville Valo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non feci parola a Kira del suo diario, l’indomani. Sapevo che in questo modo avrei solo invaso la sua privacy; cosa che non avrei mai fatto in ogni caso. Così tentai di fare di finta, anche adesso iniziavo a capire l’intera situazione in cui si era cacciata.
Kira si era presa una cotta per questo Mikko e questo aveva causato come conseguenza un calo dei suoi voti scolastici. Non sapevo se tra di loro ci fosse qualcosa di serio, se così si poteva definire, ma non mi andava nemmeno di chiederglielo direttamente.
Adesso però mi sentivo quasi in colpa per averla trattata male e per non esser riuscito a comprenderla, dove magari i miei genitori avevano fallito. Probabilmente lei non aveva fatto parola di questa infatuazione con nessuno e, invece di parlarne, aveva preferito tacere e prendersi rimproveri su rimproveri.
Adesso però volevo aiutarla in qualcosa modo, per farle passare questo brutto momento che stava vivendo e per tornare il più presto possibile alla normalità. Sapevo benissimo quanto fosse difficile, ma non sapevo esattamente con approcciarmi con lei. Non volevo farle la paternale, né comportarmi da fratello maggiore qual ero, proteggendola. Volevo solo parlarle da confidente o amico, se me lo avesse permesso. Sembrava che in questo momento ne avesse davvero bisogno.
Riflettei su ogni modo possibile per poter affrontare al meglio l’argomento, senza ferirla o offenderla e cercando soprattutto di restare in disparte, senza impicciarmi troppo dei suoi affari. Sapevo infatti quanto fosse orgogliosa e di sicuro avrebbe preferito tacere, piuttosto che parlare con me.
Ebbi però l’occasione, in modo indiretto, proprio quel pomeriggio, mentre lei era intenta ad ascoltare della musica. Stavolta aveva cambiato genere e non stava ascoltando le solite canzoni in voga che si sentivano sempre alla radio, ma una delle tante canzoni che avevo scritto per la band.
Mi stupii tanto quando riconobbi la musica e la mia voce; mi faceva sempre uno strano effetto risentire le mie canzoni in questo modo. Ripensai allora alle sue parole di giorni fa, quando aveva criticato duramente me e la mia band. Sapevo benissimo che io e lei avevamo gusti diversi, ma adesso si era messa ad ascoltare me, che cantavo di delusioni d’amore, di cuori spezzati e di malinconia e nostalgia. Forse quello era l’unico modo possibile per avvicinarmi a lei, tramite appunto alle parole delle mie canzoni. Le aveva disprezzate, ma in fondo invece si era sentita consolata e accolta. Si era sentita così vicina ad esse, ma era stata fin troppo orgogliosa per ammetterlo veramente.
In ogni caso la musica era sempre un buon aiuto: a me aveva aiutato moltissimo. Non avevo ancora scoperto la soluzione al problema ‘ pene d’amore ‘, ma incanalare le mie emozioni tramite le parole e la musica aveva già risolto metà del problema.
Mi stupii però ancora di più quando venne in camera mia, con il cd in mano, e si sedette sul letto, con fare indifferente.
‘’ Sai cosa? Questo qui è passabile, anche se, secondo me, è un po’ troppo deprimente. Ci credo che sia così, però! Vivi in questa torre, tutto da solo. Secondo me è colpa di questo posto, se poi scrivi certe canzoni. Dovresti uscire e trovarti una ragazza, così almeno non ti metti a scrivere canzoni strappalacrime. ‘’
‘’ Ah sì? Sembri nostro padre, adesso. Sentiamo, come dovrebbe essere questa ‘ qualcuna ‘? ‘’
‘’ Normale. ‘’
‘’ Normale? Cosa intendi esattamente? ‘’
‘’ Mi hai capito benissimo! Normale e basta. Non strana e solitaria, come te. Perché ammettiamolo: tu sei strano e solitario. ‘’
‘’ Oh, adesso ho compreso dove vuoi arrivare. Deve essere qualcuna che possa, in un certo senso, compensare il mio carattere. ‘’
‘’ Esatto! Però deve piacere pure a me, sennò non va bene assolutamente. ‘’
‘’ Ah sì? ‘’
‘’ Sì, sono tua sorella, dopotutto. Devo decidere anche io se è quella giusta per te o no. ‘’
‘’ Non pensavo che le cose dovessero andare così. Sono sicuro che me le boccerai tutte. Ed io, invece? Non ho lo stesso diritto di sapere con chi esci? ‘’ colsi l’occasione e la buttai là, in modo del tutto occasionale.
Kira cambiò improvvisamente espressione e si voltò dall’altra parte, restia a rispondere.
‘’ Io non ho nessuno. Di questo non devi preoccuparti, anche perché non ho bisogno di nessuno. ‘’
‘’ Ma guarda! Era la stessa cosa che pensavo io. Quindi non c’è proprio nessuno che ti interessa? Siamo sicuri? ‘’
‘’ No, te l’ho detto! Non c’è nessuno. ‘’ ripeté, evitando di guardarmi. ‘’ E poi che t’importa? ‘’ si voltò verso di me, mentre aveva ripreso il controllo della situazione. Mi accorsi però che era diventata rossa.
‘’ Secondo me, invece, c’è qualcuno. Sai, ho pensato a tutta la faccenda, e penso che il vero motivo per cui tu sia qua, sia proprio questo. ‘’
‘’ No, ti stai sbagliando. Non sai proprio niente. ‘’ ribadì secca, con voce incerta.
‘’ Kira, avanti… vuoi parlarmi di questo Mikko… ‘’ esclamai, guardandola. Mi ero ripromesso, in realtà, di non impicciarmi troppo, ma alla fine non ero riuscito a trattenermi. Grandissimo errore! Kira sgranò gli occhi e si alzò in fretta dal letto, furibonda.
‘’ Tu hai letto il mio diario! Oh, come hai potuto, Ville? Ecco, lo sapevo! Nemmeno qui posso stare tranquilla. Come hai potuto, eh? ‘’
‘’ Non ho letto il tuo diario, Kira! Era caduto e non ho potuto fare a meno di leggere. Dovresti stare attenta a dove lasci le tue cose, se poi non vuoi che succeda proprio questo. ‘’
‘’ Sì, certo! Inventatene un’altra. La verità è che non vedi l’ora che io me ne vada di qui e ti lasci in pace. ‘’
‘’ Ma che stai dicendo? Non è assolutamente vero! Volevo solo aiutarti. ‘’
‘’ Grazie tante, ma non ho bisogno del tuo aiuto! ‘’ detto questo, andò via, rinchiudendosi in camera sua. Avevo rovinato tutto, con una sola parola. Adesso eravamo al punto di partenza e sarebbe stato ancora più difficile convincerla della mia onestà.

  
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