Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Beverly Rose    22/06/2009    7 recensioni
La battaglia contro Naraku si è finalmente conclusa ma quelli che hanno vinto, quelli che sono sopravvissuti non trovano pace. Perchè ogni guerra miete vittime ma sono quelli che rimangono a dover fare i conti con questa realtà. Inuyasha compreso. Ma ad un mese dalla fine sembra ancora non trovarne il coraggio e non soltanto lui.
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Trovava dormire accanto a qualcuno l’azione più strana che si potesse compiere.

Dopotutto, avendo passato troppe notti sveglio a fare la guardia, con la schiena appoggiata al muro o arrampicato su un ramo di albero, si poteva dire che non aveva mai avuto l’occasione di abituarsi a rimanere sdraiato, con una ragazza al fianco.

Ma ci sta provando, ad abituarsi.

Anche adesso.
E’ quasi l’alba e lui non ha chiuso occhio. Se l’avesse invece fatto, avrebbe avuto incubi, gli stessi che ora sconvolgono il sonno della ragazza che giace vicino a lui.

Incubi sull’ultima battaglia, sulla fine di Naraku e sulla morte dei loro due amici.

E’ passato poco meno di un mese e nessuno di loro due ancora osa affrontare la situazione né la perdita. Si limitano a rifugiarsi uno fra le braccia dell’altra, in cerca di conforto.
Tutti, nel villaggio, sembravano aspettarsi proprio questo da loro. Tutti tranne lui, a quanto pareva, ma aveva accettato di buon grado quello che la vita riusciva ancora ad offrirgli: quella ragazzina con gli occhi castani che ne aveva viste fin troppe e che da sola non voleva continuare.

Si gira verso di lei, la stringe: ha un odore buono, che per anni lui ha sempre dato per scontato.

E’ solo una delle cose che ha dato per scontate: i loro amici, per esempio, quelli che lui era convinto sarebbero sempre stati con lui e che ora giacciono sotto un metro di terra.

La ragazza smette di agitarsi e si avvinghia a lui come ad un’ancora di salvezza.
Il mezzo demone la guarda in faccia: è bella.
Somiglia a qualcuno che ricorda e che ha visto morire, ma forse è solo la sua immaginazione che parla.

La luce del mattino invade lentamente l’unica stanza della capanna, ma ancora non li colpisce.

Lui attende con ansia il momento di alzarsi, di fare qualcosa.

La prima azione che entrambi faranno, lo sa, perché ogni nuovo giorno è stata la stessa, sarà visitare le tombe dei loro amici, stare in piedi di fronte alle loro lapidi, tenendosi per mano, senza versare una lacrima.

E poi, sarebbe arrivato qualcosa da fare, qualcosa che li avrebbe distratti entrambi dal dolore.
Se così non fosse stato, si sarebbero cercati e si sarebbero usati a vicenda, per consolarsi.

La ragazza si irrigidisce leggermente, segnale che si sta svegliando.
Il mezzo demone chiude gli occhi, unicamente per farle un favore: sa che ama essere la prima a svegliarsi, così, finge di dormire.

Quando le sue palpebre nascondono gli occhi, però, la visione è sempre la stessa.
Ricorda quando lì erano in quattro, ricorda quando erano sempre stati in quatto e che ora sono soltanto due e allora il dolore è così acuto che gli pare che ci siano mille lame a penetrargli ogni centimetro di carne.

Poi la ragazza si alza a sedere e la visione scompare, perché lui si obbliga a concentrarsi sui movimenti dell’altra; si accorge di avvertire l’assenza del calore di lei contro il suo corpo e di sentirne la mancanza. Si dice che potrebbe amare questa ragazza, che ora è esattamente come lui.

La mano di lei passa leggera sul suo fianco e si infila con sicurezza fra i suoi capelli argento.
Questo lo fa spesso ed è una manifestazione di affetto che il mezzo demone apprezza.

Infine, apre gli occhi e affronta quelli della ragazza.
Li fissa, cerca di non pensare ad altro, ma il solito pensiero si fa spazio a forza nella sua mente:

Sono in due in quella capanna.

Due, non più quattro.

I loro amici sono morti e loro sono rimasti in due.

La ragazza gli accarezza di nuovo i capelli e riesce persino a sorridergli, mentre lo saluta.
“Buongiorno, Inuyasha”

Che tocco gentile, il suo. Che gentile, la sua voce, che gentile, il suo sguardo.
Inuyasha si chiede se per caso anche lei possa superare lo strazio della perdita, insieme con lui e magari, chissà, amarlo.

Ma no.

No.

Lei ama l’altro. E anche lui, lui ama l’altra.

“Buongiorno, Sango”.
In due.







Eccola qui, la mia prima one-shot simil tragica. Questo è quello che è venuto fuori cioè happy ending 0% e addio alle coppie. Oddio, mi sono depressa da sola, non lo faccio più!XD
Le recensioni sono ovviamente più che gradite.^^ Baci
Beverly Rose




  
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