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Autore: Eternity_Hook    04/11/2017    0 recensioni
Pairing: Eden x Koga
Saint seiya Omega
C'era particolarmente freddo in quella sera, tanto che i due si stringevano nelle giacche davanti alla tenda, vicini al faló, cercando di ottendere almeno un po' di calore e, allo stesso tempo di mangiare qualcosa.
-Si sta facendo davvero brutto- notó il rosso, lanciando un occhiata all' altro che se ne stava sulle sue e che, da qualche giorno, gli sembrava parecchio sospetto.
Avevano preso a conoscersi molto bene, loro due, da quando erano partiti in viaggio insieme per vedere il mondo.
Avevano iniziato a conoscere certi atteggiamenti e ormai Koga aveva capito come l'Orione si comportava.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Pegasus Kouga, Personaggi Omega
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Credevo di non poterti amare
Serie: I cavalieri dello zodiaco Omega
Ship: Eden x Kouga
Genere: Yaoi
Ratings: arancione
Tema: Divino
Richiesta da: 
killian44peeta
Parole: 1100
~Ω~


C'era particolarmente freddo in quella sera, tanto che i due si stringevano nelle giacche davanti alla tenda, vicini al faló, cercando di ottendere almeno un po' di calore e, allo stesso tempo di mangiare qualcosa.
-Si sta facendo davvero brutto- notó il rosso, lanciando un occhiata all' altro che se ne stava sulle sue e che, da qualche giorno, gli sembrava parecchio sospetto.
Avevano preso a conoscersi molto bene, loro due, da quando erano partiti in viaggio insieme per vedere il mondo.
Avevano iniziato a conoscere certi atteggiamenti e ormai Koga aveva capito come l'Orione si comportava.
Era uno da conversazione corta, ma che rispondeva sempre quando gli si chiedeva qualcosa, senza molti tentennamenti.
Ma negli ultimi giorni era sempre sulle sue, immerso da pensieri che neanche con la più fervida immaginazione poteva raggiungere.
E questo lo irritava, tantissimo!
Eden era su tutt'altro pianeta e, per qualche strano motivo, Koga voleva che pensasse a lui, che rimanesse su di lui e non ad altro, soprattutto non a qualcun'altro.
Quando aveva saputo che anche lui stava partendo... si era sentito felice e poi... quello sguardo che gli aveva lanciato... lo aveva fatto sentire speciale.
E questo era continuato per due mesi, tre... ma ora era improvvisamente diverso.
Forse pensava ancora ai suoi genitori morti.
Forse pensava ad Aria...
Il suo cuore si strinse al pensiero della ragazza morta che all' inizio aveva creduto di amare, per poi tradurlo più come un amore tra fratello e sorella.
Anche Eden la aveva amata, ma non sapeva in che modo.
Lanció un occhiata al Saint, cercando di trattenere l'improvvisa tristezza che lo aveva colpito, mentre questo guardava in basso, in direzione delle fiamme, per poi notarlo alzarsi in piedi.
-Eden...- chiamó il suo nome, incerto, seguendo la sua figura.
-Non ho più fame. Se vuoi, tu aspetta ancora, ma se inizia a piovere, rientra-
-O...ok, no, rientro anche io- si affrettó a rispondere, cercando di rientrare il più velocemente possibile senza mostrarsi esagerato o strano, spegnendo la inutile brace, precedentemente spenta dal vento fin troppe volte.
E appena fu dentro, notó il cavaliere sdraiato con un libro in mano.
-Eden- lo chiamó una volta, in un filo di voce.
Il semidio alzó gli occhi dal libro, osservando il nuovo Cavaliere di Pegaso, sentendo il cuore perdergli un battito a tale tono.
Spostó subito gli occhi altrove, mordendosi il labbro.
"Cavolo Eden, smettila" pensó, rimboccandosi.
Gli era bastato vedere quel viso da cucciolo che lo fissava per sentire una voglia enorme di alzarsi, prendergli il viso tra le mani e baciarlo.
Eppure sapeva di non doverlo fare.
Era il figlio di Marte, non era unano.
E se per quello non era neppure un Dio intero, ma già essendolo per metà non lo faceva sentire adatto.
Sì, era innamorato del cavaliere di Pegaso.
Se n'era accorto da qualche tempo, ma all' inizio aveva pensato che, forse sarebbe andata bene come cosa.
Ma poi aveva sognato di impazzire in un certo senso, aveva sognato di ucciderlo, era morto proprio come lei.
Aria, l'unica ragazza a cui aveva tenuto davvero.
E ancora dopo aveva iniziato a non credersi degno della purezza del più piccolo, così simile a quella della ragazza, aveva cominciato a vedersi sporco.
E per questo fingeva indifferenza, provando con tutto se stesso a mostrarsi come sempre, ma isolando le proprie emozioni.
Inutile dire che le due cose non andavano per nulla a pari passo.
Non faceva che notare quando il suo sguardo si illuminava, quando aveva fremiti per il freddo, quando arrossiva leggermente se lo metteva in imbarazzo.
Era troppo carino e non sapeva come reggere alla situazione.
Avrebbe dovuto andarsene?
Non voleva farlo. 
Solo all' idea si sentiva morire.
-Eden- si sentí richiamare una seconda volta e ancora il suo cuore acceleró.
-Sí?- rispose, con la voce più ferma che potesse tenere, risultando anche troppo tagliente.
Si maledisse mentalmente, cercando di guardare fisso sul libro, cosa a cui non riuscí, siccome percepí le mani del rosso avvolgere il suo volto.
Trattenne il fiato, assistendo al viso in lacrime del rosso, l'espressione piegata dal dolore, un dolore che lo spezzava dall' interno.
-Ho fatto qualcosa che... che ti ha irritato? O ti... ti ho detto qualcosa che... che...- il suo respiro mancava nel disperato tentativo di concludere una frase -Pe... perché in quel caso mi... mi dispiace... io non voglio tutto questo... mi ... mi sembra così sbagliato e...e io..-
Kouga si zittí improvvisamente, smettendo di balbettare, vedendo una lacrima saettare lungo la guancia del semidio, il quale lo fissava coi suoi smeraldi in una maniera che non aveva mai visto, prendendo ad accarezzargli le guance con delicatezza, portandolo ad arrossire e ad appoggiare la propria mano alla sua, incrociando tra di loro le dita.
-Scusa- rispose con tono soffocato, sottile, un sussurro che giunse al suo orecchio.
Le domande cominciarono a fiorire nella mente del rosso, un insieme di richieste che lo torturavano per sapere il motivo specifico per cui Eden si stasse scusando.
Non debbe neppure chiederlo, né torturarsi per molto, perché l'Orione, con una seconda lacrima che gli percorreva i lineamenti, sussurró un ennesimo -Scusa- accompagnato da una frase che gli tolse il fiato, lasciandolo boccheggiante.
-Credevo di non poterti amare. E non sono sicuro ancora se posso farlo... io... chiunque a cui tenga, non fa mai una bella fine e non voglio che anche tu...- interruppe la frase, spostando lo sguardo -Che anche tu soffra e... io non sono come te, vorrei ma... ma non lo sono-
Gli era uscito tutto, non aveva potuto tenersi dentro nulla, aveva precedentemente tenuto così tanto che, una volta gettata fuori le prime parole, le altre le avevano seguite come una cascata.
E Koga era rimasto a bocca aperta, mentre il suo battito cardiaco aveva iniziato a correre in salita, portandolo, pochi secondi dopo che Eden smise di parlare, a baciarlo.
Era stato più forte di lui, non aveva resistito, a sua volta i suoi sentimenti lo avevano sovrastato, solo non se n'era reso conto in precedenza.
Infiló le dita tra i suoi capelli morbidi, lasciando che la sua lingua si inoltrasse nella bocca calda del semidio, assaporandola chiudendo le palpebre, sentendo le mani dell'altro che erano appoggiate attorno al suo collo, morbide e lisce.
In quel bacio c'erano emozioni contrastanti, ed erano qualcosa di così vere e palpabili che a malapena riusciva a trattenersi da piangere di nuovo, anche se per felicità e non più per il dolore provato al sentirsi così maledettamente distante da Eden, dal suo Eden.
Fuori la pioggia infuriava, ma per una volta era felice fosse arrivato il temporale.
   
 
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