NDA: Ciao a tutti, volevo solo dire che l'ispirazione per questa OS mi è stata data dalla lettura di quel bellissimo libro che è "La Canzone di Achille" e potrei aver inserito qualche frase del film (oltre che immaginare Patroclo come nel film). Detto questo vi lascio alla lettura, spero che vi piacerà e che mi lascerete una recensione (anche piccolina) per dirmi cosa ne pensate.
A
presto, RosaNera_Rinnegata_30613
Esci dalla tenda
che funge da infermeria, per prendere un po’ d’aria
e dimenticare per qualche minuto le immagini dei re e dei soldati
feriti, ma ti
rendi conto che fuori è peggio. I Troiani, guidati da Ettore
e forti dell’aiuto
degli alleati Etiopi di Sarpedonte, figlio di Zeus, hanno ormai
distrutto e
oltrepassato le mura che circondavano l’accampamento greco e
per dieci anni lo
avevano difeso. E tutto per colpa dell’orgoglio, ma non sai
più nemmeno tu se
sia solo colpa di quello di Agamennone, che non era riuscito a digerire
l’idea
di perdere una schiava mentre Achille , il più forte dei
Greci arrivati a
Troia, poteva continuare a tenere la sua, o di Achille stesso, che alla
richiesta di consegnare Briseide al re in cambio della liberazione
della su schiava
si era sentito offeso e aveva annunciato a tutti i cinquantamila
soldati
dell’esercito lì radunati, che non avrebbe
più combattuto fino a quando non
avesse ricevuto le scuse di Agamennone. E così aveva fatto.
E adesso la
situazione è quella che è, i Greci stanno
perdendo,
quasi tutti i generali sono stati feriti e manca ormai poco prima che
le navi
vengano bruciate.
Abbassi lo
sguardo e vedi il sangue, in parte ancora fresco, che
ti macchia le mani e la tunica e non fa altro che aumentare la
consapevolezza
che alcuni dei feriti che hai aiutato a salvare e quelli che,
purtroppo, non
sono stati altrettanto fortunati, potrebbero essere ancora vivi e
illesi se
solo Achille stesse combattendo.
Senza nemmeno
accorgertene cominci a camminare, diretto alla vostra
tenda. Devi tentare ancora, forse riuscirai a convincerlo prima che sia
troppo
tardi. E più ti guardi attorno, mentre attraversi
l’accampamento, più ti rendi
conto che, per quanto Agamennone abbia detto e ridetto che Achille
è un soldato
come un altro, in realtà ne hanno un bisogno enorme.
Arrivi alla
vostra tenda ed entri. Lui è lì, seduto
tranquillamente, come se non ci fosse una guerra in corso. Non puoi
fare a meno
di notare quanto sia bello e quanto siano belli i suoi occhi verdi che
si
posano su di te, ma devi restare concentrato, sei andato lì
per un motivo.
“Devi combattere. Hanno bisogno di te” Dici.
Noti subito i
suoi occhi che si rabbuiano, ma quando ti parla è
tranquillo. “Finché Agamennone non implora Achille
di tornare”
“Stanno
massacrando i Greci” Tenti ancora. Speri che la sua
parte buona prenda il sopravvento sull’orgoglio e gli facesse
prendere la
decisione giusta. “Hanno bisogno di te”
“Qualcuno
deve perdere”
Tre semplici
parole che i spiazzano e ti fanno male. L’uomo che
conosci non parlerebbe così, non sarebbe così
freddo. Provi allora a fare leva
sui suoi sentimenti. “Fallo per me”
Achille ti guarda
combattuto. Puoi vedere l’indecisione sul suo
volto e osi sperare che dica si. Ma la sua risposta non è
quella che speri.
“Non posso. Ho fatto un giuramento. Dove sarebbe il mio onore
se non lo
mantenessi?”
Onore. Orgoglio.
Ti sembrano le uniche parole che hai sentito
negli ultimi giorni, quasi come se nel mondo intero non ne esistessero
altre. E
a te, in preda allo sconforto e alla frustrazione, viene
un’idea, folle, pazza
e pericolosa, molto pericolosa, ma sul momento non ti sembra
così male e le tue
parole escono dalla tua bocca prima che tu riesca a fermarle.
“Vado io, allora.
Dammi la tua armatura e i Mirmidoni. Basterà che i Troiani
mi vedano per
spaventarli. Non combatterò, te lo prometto,
starò alla larga dalla battaglia e
quando finirà, Agamennone dovrà ammettere che ha
bisogno anche solo del tuo
fantasma”
Lo vedi
pensieroso, ma dura poco, perché lo senti dire:
“Va
bene” E non riesci a credere di esserci riuscito, di essere
riuscito a
convincerlo ad aiutare i Greci, anche se in modo indiretto.
Ti aiuta a
mettere la sua armatura, parlando di cosa farete
domani, perché entrambi siete sicuri che andrà
tutto bene, anche se prima di
lasciarti salire sulla biga e andare ti dice ancora una volta, con una
punta di
apprensione: “Sta attento”
Sei nella
mischia, ci sei entrato quasi senza accorgertene,
nonostante la tua promessa ad Achille di non farlo. Ma è
stato più forte di te,
hai preso la lancia in mano e l’hai lanciata sapendo che non
avresti colpito
nessuno e che così ti saresti smascherato. Eppure il colpo
è andato a segno,
come se indossare la sua armatura ti avesse reso più forte.
E non hai paura.
Solo ora che Sarpedonte si sta avvicinando questa ti assale, ma riesci
comunque
a restare lucido e lo colpisci, riuscendo ad ucciderlo. Risali sulla
biga,
sapendo che pur avendo ucciso il secondo eroe troiano più
forte, quella
battaglia è ancora lontana dalla fine, ma a te non importa. Vedi le mura di Troia
avvicinarsi sempre di
più e ti rendi conte che potresti addirittura conquistarle.
Ma i piani degli
Dei per te sono altri.
Senti solo un
colpo alla nuca che ti fa cadere dalla biga e ti
frastorna e ti accorgi appena di aver perso l’elmo, senza
capire cosa ti ha
colpito. Cerchi di recuperare la lucidità, ma non ci riesci,
vedi solo qualcuno
che incombe su di te e il dolore lancinante che provoca la fredda lama
che ti
trapassa lo stomaco, lasciandoti senza fiato.
Solo ora ti accorgi che l’uomo davanti a te
è Ettore, ma ormai è troppo
tardi perché non puoi fare niente e anche se potessi provare
non ne hai la
forza, che ti sta lasciando poco a poco. Cadi nella polvere con un
unico
pensiero, quel nome con cui i Greci ti hanno salutato quando sei
entrato in
battaglia, scambiandoti per lui: Achille.
E ripensi alle ultime parole
che ti ha detto e alla promessa che
gli avevi fatto e che hai infranto dopo neanche cinque minuti. E ti
odi, perché
sai che quando lo verrà a sapere si odierà
a sua volta per averti ceduto l’armatura, lasciandoti andare
in
battaglia da solo e vorrà vendetta. E capisci, ad un passo
dalla morte, che il
suo destino sta per compiersi, che non ci vorrà molto prima
che ti raggiunga
nell’Ade. Perché il suo destino è
quello di morire giovane, ma con molta
gloria. Avevi sperato che quel destino fosse cambiato quando ha smesso
di
combattere, pur non rendendotene conte del tutto e solo ora capisci che
quel
destino è diventato immutabile nel momento stesso in cui
avete messo piede
sulla spiaggia di Troia. E per compierlo, gli Dei hanno usato te.
Cercando di
convincerlo a tornare in guerra non hai fatto altro che il loro gioco,
ma
quando nemmeno le tue parole hanno potuto vincere contro il suo
orgoglio, hanno
provocato la tua morte. E tu, pur odiandoti, non ti dispiaci del tutto,
anche
se è un pensiero da egoisti, perché la tua paura
più grande in quegli anni era
passare il resto della tua vita senza Achille. Ma ora, mentre i tuoi
occhi si
chiudono non puoi che essere felice, perché sai che presto
lo rivedrai e
potrete passare l’eternità insieme.