Anime & Manga > I cinque samurai
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Autore: Jinny82    17/11/2017    1 recensioni
La battaglia forse più difficile giunge a conclusione
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Cye Mouri, Kento Rei Faun, Rowen Hashiba, Ryo Sanada, Sage Date
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono quasi sicura di aver forzato l'happy ending, ma ci voleva: non volevo trovarmi affettata!!
 

Ryo guardò i suoi Nakama addormentati attorno a lui sullo Shinkansen diretto verso Sendai. La cosa che lo colpì di più fu come Seiji si fosse lasciato andare con la testa sulla spalla di Satsuki, come se in quel momento fosse lui il più giovane tra i due, e la cosa gli diede una stretta al cuore ... Satsuki, che stava guardando il paesaggio fuori dal finestrino, in quel momento si girò verso di lui e fece un mezzo sorriso, stringendo una mano al fratello maggiore
“ Non sono sicura di volere che incontri mamma e Nee-san ...” mormorò la ragazzina, con un cipiglio severo degno della famiglia Date
“ Invece devono chiarirsi ... credo ...” borbottò Ryo. Non era bravo a parlare di certe cose con le “altre” persone ... si concentrò sulla spalla di Shin contro la sua e riuscì a rilassarsi. Satsuki ridacchiò
“ Certo che siete veramente degli imbranati voi, eh? Vi imbarazzate per le cose più piccole ... che buffi.”
Ryo fece per rispondere qualcosa, ma Seiji si mosse ed aprì gli occhi. Ryo sentì di nuovo la stretta al cuore vedendo il leggero velo di paura nello sguardo del Samurai della luce.
“ Pesi, sai?” disse Satsuki. Seiji fece un piccolo broncio, arrossendo leggermente, ma non si spostò, limitandosi solo a mettersi più comodo e guardandosi attorno
“ Ryo, dovresti dormire un po’, il viaggio è lungo, arriverai esausto.” Gli disse. Ryo scosse la testa e Satsuki ridacchiò di nuovo
“ Nii-san lascia perdere, è preoccupato per te.” Disse. Seiji sbuffò, poi alzò leggermente lo sguardo, scrutando in tralice la sorella
“ Anche tu? Per quello non dormi?”
“ Io non dormo perché voglio guardare il paesaggio. E poi non ho sonno ... fra teno e questa notte penso di aver esaurito le ore di sonno per i prossimi dieci anni ...” replicò la ragazzina, tornando a guardare fuori dal finestrino con aria sognante
“ Prima o poi dovrai spiegare a Touma come si fa ...” sospirò Seiji, con un mezzo sorriso. Guardò per un momento Ryo, poi allungò una mano nella sua direzione. Ryo gliela strinse, trovandola congelata
“ Hai freddo?” si trovò a chiedergli in un bisbiglio. Seiji annuì, mordendosi poi le labbra. Gli altri continuavano a dormire e Satsuki pareva decisa a lasciare che avessero la loro privacy nonostante la propria presenza. Seiji torno ad appoggirlesi contro, con le dit gelate strette tra quelle calde del Fuoco.
Ryo lo osservò mentre chiudeva gli occhi e si riaddormentava, ora con espressione decisamente più serena
“ Certo che a casa vostra dev’esserci un gran risparmio di gas ed elettricità, se scaldi così ...” ridacchiò Satsuki. Ryo sgranò gli occhi, confuso, e la ragazzina rise di nuovo. Seiji sospirò nel sonno calamitando gli sguardi di Ryo e Satsuki: aveva tolto le mani dalle loro strette e si era stretto le braccia attorno al corpo. Ryo sospirò vedendo l’espressione improvvisamente contratta sul suo volto. Satsuki sospirò a sua volta
“ Se Nee-san dice qualcosa la picchio.” Quasi ringhiò poi, imbronciandosi
“ Non puoi picchiare tua sorella ...” fece notare Ryo, pensando che fosse la cosa più logica del mondo
“ Certo che posso, è mia sorella! Si vede che sei figlio unico eh?” lo canzonò Satsuki e Ryo arrossì
“ Beh ... più o meno ...” borbottò, pensando a Byakuen
“ Guarda che le tigri non contano: non ti fanno mica arrabbiare come le sorelle sai.” Replicò allora Satsuki, annuendo convinta. Il treno iniziava a rallentare in quel momento. Shin, accanto a Ryo, si stiracchiò ed aprì gli occhi, con uno sbadiglio. Ryo sentì il suo impercettibile irrigidimento vedendo Seiji e gli strinse la mano
“ Sveglia Shu, ci servirà anche lui se vogliamo sperare di svegliare Touma in tempo per scendere ...” disse. Shin sorrise ed obbedì. Seiji aprì gli occhi a sua volta chiedendo dove fossero e stropicciandosi il viso
“ Siamo quasi arrivati.” Disse Satsuki. Seiji annuì, poi guardò, improvvisamente divertito, i tentativi inutili degli altri tre di svegliare Touma, che si limitava a mugugnare e continuare a dormire
“ Ci penso io.” Sospirò, con aria di sufficienza. Si chinò di lato e diede un bacio a fior di labbra al Samurai del Cielo, facendo squittire Satsuki, arrossire Shin e provocando commenti decisamente poco adatti al pubblico da parte di Ryo e Shu. Touma spalancò gli occhi, si guardò attorno, mise a fuoco Seiji ed arrossì violentemente
“ Ancora ...” chiese però
“ Oh no, dobbiamo scendere dal treno.” Rise Seiji. Ryo si sentì immensamente sollevato per quella risata, anche se qualcosa nello sguardo del Nakama lo faceva sentire completamente impotente. Inutile ... La stretta della mano di Shin sulla sua si fece più forte e Ryo si girò a guardarlo, leggendo fiducia in quegli occhi limpidi come l’acqua. Giusto, Shin era la fiducia, e Shin gli stava dicendo di dare fiducia a Seiji, di credere nella sua forza in quel momento, anche se la battaglia non era fisica e anche se per questo era probabilmente molto più difficile di tutte quelle che avevano combattuto.
Seguirono Satsuki e Seiji fino alla residenza dei Date, compatti attorno al loro Nakama, con la ragazzina davanti a loro, più battagliera che mai. Fu lei ad aprire il cancello con le proprie chiavi e a guidarli sul vialetto perfettamente curato fino alla porta d’entrata, facendola scorrere con una certa veemenza. Una ragazza si affrettò ad accorrere al suono del campanello posto sopra la porta
“ Vivi in un castello ...” mormorò Touma. Seiji gli diede uno scapellotto, ma tremendamente poco convnto. Ryo percepì anche attraverso la poca distanza che li separava il freddo che l’altro provava in quel momento.
“ C’è già ... qualcuno ...” disse intanto la ragazza, precedendoli in un corridoio verso una stanza chiusa da shoji decorati con stemmi familiari. Touma fece per ripetere la cosa del castello, ma Seiji gli tappò la bocca
“ Si, sembra un castello.” Disse invece Satsuki, con orgoglio e soddisfazione. La ragazza che li aveva accolti fece scorrere gli shoji e si congedò dopo un inchino. Satsuki e Seiji entrarono per primi, Ryo li seguì a ruota mentre la madre di Seii, con tono piuttosto melodrammatico, chiedeva
“ Si può sapere cosa significa?!”
Ryo stava per rispondere che le avevano riportato la figlia fuggitiva e che doveva chiarirsi con il figlio, ma Byakuen lo distrasse. Un momento ...
“Byakuen?!”
La tigre si girò appena, tornando a guardare i Date. Il nonno di Seiji era l’unico che sembrava aver osato avvicinarsi a Byakuen. Lui e il gatto di casa, che dormiva placidamente acciambellato sulla schiena della tigre
“ Siamo ostaggi?!” chiese ancora la madre di Seiji. La figlia maggiore scosse leggermente la testa, in un tentativo di scacciare un moto di ilarità nel vedere la madre tanto sconvolta
“ Non ci farà del male ... e ...” iniziò Ryo. Il padre di Seiji si alzò e lo raggiunse e gli si mise davanti
“ E’ tua la tigre?”
“ Più o meno ... non so perché sia venuto qui però ...”
“ Splendido animale!” decretò l’anziano, tornando a sedersi. Fece cenno anche a loro di sedersi e Ryo tentò di prendere una posizione più o meno composta pur sapendo che probabilmente dopo avrebbe avuto le gambe informicolate e doloranti ... Shin e Shu si posizionarono subito dietro di lui, Touma al suo fianco, il più vicino possibile a Seiji. Satsuki si sedette a gambe e braccia incrociate accanto al fratello maggiore, imbronciata, guardando i genitori, la sorella maggiore e i nonni dritti negli occhi
“ Ripescata e riportata ...” esordì Seiji, dando una spintarella a Satsuki. Byakuen emise un verso roco e breve, segno di vago disappunto e Satsuki si imbronciò di più
“ Scordatevelo, se non volete Nii-san io qui non ci torno.” Dichiarò, piccata. La madre si portò una mano a massaggiarsi le tempie
“ Satsuki ...”
“ No, mamma, sono seria.” Si impuntò la ragazzina. Seiji si morse le labbra e le posò una mano sulla spalla
“ Non possiamo accettare ... questo!” disse la donna, indicando i cinque ragazzi. Ryo si sentì improvvisamente ferito da quelle parole. Sentì Shin trattenere il fiato all’improvviso, percepì Shu irrigidirsi, vide le spalle di Touma curvarsi
“ E perché?! Ryo ha una tigre, Shin cucina benissimo, Shu anche, ma mangia anche un sacco, e Touma è intelligentissimo! Dov’è il problema?!” chiese la ragazzina
“ La famiglia non può continuare!” alzò la voce la donna. Il marito si schiarì la voce. La nonna di Seiji sbuffò e mise una mano sulla spalla alla figlia. Il nonno guardò i ragazzi uno ad uno, allungando distrattamente una mano ad accarezzare la testa a Byakuen. Ryo sapeva che la tigre aveva riconosciuto uno spirito affine in quell’anziano dall’aria ancora energica
“ Ne ho parlato anche con Yayoi ...” iniziò. La ragazza serrò leggermente la mandibola, a non disse nulla
“ I mariti delle mie nipoti possono tranquillamente entrare a far parte della famiglia come loro padre, se mio nipote non si sposerà. No?” disse. Ryo percepì la tensione di Seiji allentarsi all’improvviso, prima ancora di vedere le sue spalle abbassarsi di botto
“ Si, ma ...” tentò ancora la madre. Guardò ancora i ragazzi
“ Sicuri che cucina bene?” chiese allora Yayoi, indicando Shin, che arrossì di botto e tentò di balbettare qualcosa, finendo poi per incassare la testa tra le spalle ed abbassare il viso
“ Ci puoi giurare! E sai che sono schizzinosa io!” rispose Satsuki
“ E la casa com’è?” chiese allora la nonna
“ Non tanto grande, in realtà, un appartamento, ma a parte me sono tutti ordinati ... beh, più ordinati di me ...” rispose Touma, finendo per intartagliarsi. L’anziana donna ridacchiò qualcosa che suonava molto come “uomini ...”
“ Se non mettiamo a posto Shin ci insegue con la scopa, e fa davvero paura ...” sfuggì a Ryo
“ Non faccio paura!” protestò quello, tornando poi a rifugiarsi nelle proprie spalle.
“ E come lo pagate l’affitto?” chiese il padre di Seiji
“ Ho comprato l’appartamento con quello che mi ha lasciato mio padre ...” mormorò Shin
“ E i nostri genitori ci danno una mano con l’università ...” disse Touma
 “ Anche l’università di Seiji è a Tokyo ...” disse l’uomo “ e visti i suoi risultati ed i suoi interessi non mi stupirei che finisse ad insegnare alla Todai ...”
“ Otou-san ...” la voce di Seiji era incrinata, tanto che Ryo non resistette e gli posò una mano sulla spalla.
Byakuen in quel momento diede una piccola spinta col muso alla madre di Seiji, che quasi rotolò in avanti. Lei guardò prima i componenti della famiglia, poi il proprio figlio. Sospirò e gli si avvicinò, tornando ad inginocchiarsi una volta davanti a lui e prendendogli le mani
“ Temo di aver scaricato tutte le mie aspettative su di te ... e questa ... cosa ... mi ha scombussolata ... ci ha scombussolati tutti ... ti abbiamo detto cose orribili temo ... non tutte le pensavamo però ...”
“ Non tutte?” chiese Seiji. Ryo non lo vedeva in viso, ma sentì le lacrime nella sua voce. Gli altri si irrigidirono come lui
“ A me continua a non andare a genio questa cosa, ma fai quello che vuoi.” Sbuffò Yayoi “ Almeno sono belli.”
“ Non è giusto pretendere che una persona diventi come vogliamo e prendercela se non lo fa.” Disse il padre di Seiji. Quello tirò su con il naso, abbassando il viso
“ Non è vero che per noi non esisti. Quella scema di tua madre ha pianto tutto il tempo da quando ti abbiamo mandato via ... e forse un po’ anch’io ...” borbottò la nonna
“ E non ci hai delusi. Non me quantomeno. Scioccato, di sicuro, sono vecchio, ma hai dimostrato coraggio a parlarcene e ad affrontare le conseguenze. Anche oggi sei venuto per riportare tua sorella e ho visto nel tuo sguardo la determinazione a seguire la tua strada anche pur soffrendo ...” disse allora il nonno. Seiji scoppiò in singhiozzi e la made, con uno sbuffo vagamente infastidito, lo abbracciò. Byakuen si alzò, scrollandosi di dosso il gatto senza tante cerimonie, e condusse gli altri quattro cuccioli fuori dalla stanza. Ryo si trovò a camminare nervosamente avanti ed indietro nel corridoio, pur sentend la tensione ed il dolore di Seiji diminuire. Lo sentivano tutti. Guardò un momento Shin, che aveva gli occhi lucidi e sorrideva
“ Meno male che ci ha pensato Satsuki ...” sospirò Touma, e Ryo percepì che condividevano lo stesso senso di impotenza ed inadeguatezza
“ Beh, in treno ce l’ha detto che siamo degli imbranati ... me l’ha detto in realtà, voi dormivate ...” borbottò Ryo, fermandosi all’improvviso davanti a Touma e posandogli la fronte sulla spalla, trovandosi subito la mano dell’altro affondata nei capelli sulla nuca
“ Non voglio pensare a come sarebbe potuta andare ...” mormorò Shu
“ Hey! Quello delle paturnie sono io! Piantatela! L’avremmo risolta comunque! Ero deciso a venire a parlare con i suoi ...” disse Shin. Ryo alzò il viso rigato di lacrime in direzione del Samurai dell’Acqua
“ E cosa gli avresti detto?” chiese Touma
“ Non lo so ... quello lo stavo ancora pianificando ...” ammise Shin, sospirando
“ Forse dopotutto le questioni di famiglia si risolvono solo in famiglia ...” mormorò Touma
“ Ma anche noi siamo la sua famiglia ...” si trovò a lamentarsi Ryo. Si asciugò gli occhi con un braccio “ Odio sentirmi così inutile! Vedervi star male e non poter fare niente per cambiare le cose ... è già successo! L’ho già vissuto ... è ...”
Qualcuno lo abbracciò, interrompendolo
“ Baka.” Mormorò Seiji nel suo orecchio, stringendolo forte a sé. Ryo ricambiò l’abbraccio e calmatosi si scstò, asciugandosi ancora il viso
“ Se non ci foste stati voi sarei crollato completamente. Mi ci sarei lanciato davvero sotto un treno ...” sospirò Seiji, scostandogli una ciocca di capelli dietro l’orecchio
“ Non dirlo ...” piagnucolò Shin
“ Ma è vero.” Sorrise Seiji
“ Ma se non ci fossimo stati noi, tutto questo non sarebbe successo! ...” singhiozzò Touma, nascondendosi poi gli occhi con una mano.
“ Se non ci foste stati voi adesso sarebbe l’essere più noioso del pianeta.” Sbuffò Yayoi, facendoli saltare tutti e cinque per lo spavento
“ Vado a dire a Meiko di preparare quattro stanze per gli ospiti. “ disse, scomparendo
“ Ne basta una ...” si lasciò sfuggire Shu. Seiji rise
“ Oh, finché sarà in questa casa, scordatelo ...” sospirò
“ Beh, ma prima o poi si sposerà e magari andrà lei dal marito ... e allora ...” disse Satsuki, che li aveva raggiunti
“ Li mi rifiuto io, verresti a spiarci!” si lamentò Seiji
“ Guarda che abbiamo fatto il bagno insieme quand’ero piccola, non sarebbe la prima volta che ti vedo!”
Seiji arrossì violentemente e tentò di mettere insieme una risposta, ma rinunciò, troppo imbarazzato. Ryo gli passò un braccio attorno alle spalle
“ Almeno non ti ha detto che non sei cresciuto poi così tanto ...” sospirò Shu “mia sorella l’ha detto invece, guardandomi fisso il cavallo dei pantaloni ... è stato il momento più imbarazzante della mia vita ...” borbottò, scuotendo la testa
“ Beh, allora eri ben messo anche da piccolo ...”
“Ryo!!” quasi urlarono Shin, Shu e Seiji in coro, mentre Touma rideva in maniera piuttosto sguaiata
“ Sei tremendo!” sospirò Seiji, che anche nel momento di maggiore imbarazzo non si era staccato
“ Hai ancora freddo?” chiese allora Ryo, sentendolo stargli così attaccato
“ Un po’ si, ma adesso solo perché sono vestito troppo leggero ... e anche voi! Qui non siamo a Tokyo! Su, vi do dei maglioni, tanto non abbiamo taglie tanto differenti.” Detto questo, si staccò e marciò davanti a loro
“ Io non ho freddo ...” fece notare Ryo
“ Ma vuoi andare in camera sua anche tu, giusto?” gli chiese Touma a bassa voce. Ryo arrossì e si trovò a ridacchiare
“ Sei troppo ingenuo a volte.” Sospirò Shu, scompigliandogli i capelli
“ Sbrigatevi, che mi dovete aiutare ad impacchettare i libri dell’università da portare a Tokyo! Non ce la faccio da solo!” arrivò il tono imperioso di Seiji dalle scale. Ryo e Shu si affrettarono a raggiungere gli altri.
Quando entrarono nella stanza scoprirono che Meiko, nonostante gli quello che aveva detto Yayoi, aveva messo quattro futon aggiuntivi li, su ordine del nonno di Seiji. Quello scosse la testa, sorridendo al contempo. Ryo vide una lacrima scivolargli sul viso e gli posò una mano sulla spalla
“ Hey ...”
“ Mi sono solo commosso, non ti preoccupare.” Sorrise Seiji
“ Ok ...”
“ Ryo, davvero. Le cose si stanno sistemando, andrà tutto bene. Direi che questo ne è un chiaro segno.” Disse, indicando i futon. Ryo annuì e si trovò di nuovo a doversi asciugare le lacrime. Seiji lo abbracciò di nuovo, accarezzandogli i capelli
“ Baka.” Dissero tutti in coro, e Ryo si trovò a ridacchiare tra le lacrime.
Quella notte Seii gli si strinse contro, quando gli altri tre si addormentarono
“ Sai ...” mormorò “ Se oggi non foste venuti con me, non ce l’avrei fatta. Avrei lasciato Satsuki qui e sarei tornato a Tokyo, ma ... sarei tornato ancora più a pezzi. Ammetto che Byakuen abbia spianato un pochino la strada, ma è se vi hanno visti che hanno cambiato idea. Solo per quello. Quindi ... non sentirti impotente o inutile. Mai.”
“ A me è sembrato di rivivere la battaglia contro Arago, quando vi aveva tutti e quattro ...” mormorò allora Ryo. Seiji sospirò e gli posò una mano sulla guancia, accarezzandogliela distrattamente col pollice
“ Non eri mpotente nemmeno quella volta, e infatti ce l’abbiamo fatta. E questa battaglia ... beh, almeno per me è stata molto più dura, devo ammetterlo ...”
“ Non sei freddo come vuoi far credere,q uesto lo sappiamo. Per quello ero terrorizzato. Lo eravamo tutti ... e prima in treno ... man mano che si avvicinava il momento di incontrare i tuoi avevi sempre più freddo ...”
Seiji sospirò di nuovo
“ Ma tanto noi abbiamo lo scaldino personale ...” disse. Ryo, pur distinguendolo a malapena nella penombra, sentì che sorrideva
“ Te l’ho detto, leader. Andrà tutto bene.”
  
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