Ringrazio
anche solo chi legge.
Ispirato
a una delle scene finali di Thor Ragnarok,
quando Loki dice al fratello che rimarrà.
Scritta
sentendo la soundtrack base del film. Link:
https://www.youtube.com/watch?v=8QxtIQ1F1ig.
Io
sono qui, mio re
“Fratello,
se tu fossi qui, ti abbraccerei” disse
Thor, stringendo il ninnolo. Lo sentiva pesare nella mano e avvertiva
gli
spigoli della parte piramidale sotto i polpastrelli. Lo
lanciò verso Loki.
Quest’ultimo
lo afferrò al volo, per la base bombata,
e ghignò, mostrano i denti candidi.
“Io
sono qui” rispose.
Thor
sorrise e gli andò incontro, la luce delle lampade
della navicella faceva brillare la placca dorata sul suo occhio cieco.
Loki
socchiuse gli occhi, facendo ondeggiare le lunghe
ciglia e adagiò il ninnolo su un ripiano di legno. La sua
casacca aderente nera
e verde si tramutò in uno smoking nero.
Thor
gli si mise di fronte, con una mano gli avvolse
le spalle, premendolo contro di sé e con l’altra
mano gli accarezzò la schiena.
Loki
socchiuse le labbra sottili, gli poggiò una mano
sul braccio muscoloso, e fece comparire un pugnale nell’altra
mano, nascosta
dietro la schiena.
Thor
scese ad accarezzargli il fondoschiena e scattò,
afferrandogli il polso della mano armata.
“Vorrei
stringerti così forte da non farti andare mai
più via, ma lo so che mi tradirai. Così come so
che stavi per pugnalarmi, lo
fai da quando avevo otto anni, serpentello”
mormorò.
Loki
si allentò la cravatta, cercò di liberare
l’altra
mano, la stretta gli stava arrossando la pelle.
“Le
vecchie abitudini sono dure a morire” sussurrò. Si
slacciò la camicia e Thor gli posò un bacio sul
collo niveo, solleticandolo con
la barba incolta.
“Sei
sempre la più seducente delle serpi” disse Thor.
Strinse così forte la presa che il pugnale cadde a terra con
un tintinnio.
Thor
sciolse l’abbraccio e lasciò andare la presa, lo
spinse con il proprio corpo e lo immobilizzò contro la
parete.
“Eppure
la regina era nostra sorella” mormorò Loki.
“L’unica
regina a cui potrei inginocchiarmi sei tu”
rispose Thor, facendo scattare le placche che gli tenevano fermo il
mantello,
che cadde a terra ripiegandosi su se stesso.
“Beh,
non aveva classe. Essere la dea della morte non
la autorizzava ad avere un’impalcatura di corna ridicola e
ramificata come
quella” borbottò Loki.
Thor
gli slacciò i pantaloni.
“Vuoi
essere l’unico cervo?” chiese.
“Se
Stark mi ha dato quel soprannome un motivo ci
sarà”
rispose Loki, sfilandosi la giacca. Iniziò a piegarla, Thor
gliela sfilò di
mano e la fece cadere a terra.
“Nonostante
io non sappia ancora il significato del
mio, ho compreso che Uomo di metallo ben carpisce l’altrui
natura.
Mi
venne detto che parlando di te ti aveva descritto
dicendo: “Loki
è una diva a
tutti gli effetti: vuole fiori, vuole parate, vuole un monumento
costruito in
cielo col suo nome sopra”.
Io
stesso ho assistito allo spettacolo teatrale, colmo
di fiori, con cui ti sei autocelebrato. C’era anche la statua
con l’epitaffio”
rispose. Gl’infilò una mano tra i lunghi capelli
mori e lo baciò avidamente,
mozzandogli il respiro. Con l’altra mano iniziò a
slacciarsi le cinture di
cuoio che gli stringevano la veste aderente.
Loki
ricambiava ai baci ansimando, intrecciando le
loro lingue, quella di Thor s’infilava invasiva nella sua
bocca e le labbra del
più grande gli stavano arrossando e screpolando le sue.
Loki
gli afferrò i corti capelli biondo castani con
entrambe le mani, mentre Thor gli apriva con un colpo secco la camicia,
facendo
volare bottoni tutt’intorno. Iniziò a leccargli la
pelle chiara del petto e gli
afferrò tra i denti un capezzolo, tirò fino a far
sfuggire un gemito a Loki.
Gli afferrò i pantaloni e glieli abbassò, con una
mano gli accarezzò i glutei
coperti dai boxer, mentre con l’altra mano gli sfilava la
cravatta.
Loki
utilizzò la sua magia per far scomparire le vesti
di Thor, ma gli lasciò la placca sull’occhio e il
mantello sul pavimento.
Thor
abbassò i boxer di Loki, lo afferrò per i fianchi
e lo lanciò, facendolo ricadere pesantemente sul letto.
“I
nostri momenti d’intimità mi erano
mancati”
sussurrò Loki.
Thor
si mise a cavalcioni su di lui, gli sfilò scarpe
e calzini, finendo di togliergli pantaloni e boxer. Scalciò
i vari indumenti in
modo che cadessero fuori dal letto e corrugò la fronte,
vedendo che l’altro
rabbrividiva.
“Non
dirmi che hai freddo. Pensavo tu fossi un gigante
di ghiaccio” mormorò.
Loki
volse lo sguardo e assottigliò le labbra.
“E
la cosa ti sta bene?” domandò.
Thor
gli afferrò il mento e gli fece nuovamente
voltare il capo, con l’altra mano gli accarezzò la
guancia usando il dorso
della mano.
“Come
hai detto tu, ho scoperto cosa vuol dire vivere
tutta la vita in una menzogna. Nostro padre mi ha fatto credere che
sarei stato
il figlio prediletto, l’erede e il re. Mi ha convinto di
essere superiore a
tutti gli altri, ben sapendo che non valevo quanto mia sorella.
Mi
ha reso un dio guerriero, capace di adulare solo la
guerra e ipocritamente mi ha punito, esiliandomi, perché
professava la pace.
Madre
era sempre triste quando parlava con me, vedeva
il crudele sposo che l’aveva privata di una figlia nel mio
viso” mormorò.
Loki
guardò Thor nell’occhio sano, le sue iridi verde
smeraldo si rifletterono in quello blu terso dell’altro.
“Nostro
padre seppelliva tutto, ma non è sopravvissuto
senza la sua sposa” mormorò.
<
Mi chiedo se io potrò sopravvivere senza i tuoi
occhi stupendi > si domandò.
“Penso
l’amasse davvero” rispose Thor.
“Dici
che mi ha preso con sé per alleggerirsi la
coscienza? Un figlio adottato al posto di una figlia imprigionata. In
fondo mi
ha cresciuto a immagine e somiglianza di Hela. Eccetto la parte della
generale
conquistatrice, quella l’ha riversata su di te”
disse Loki, accarezzando il
petto muscoloso di Thor, lo sentiva fremere sotto le dita e
giocherellò con un
ciuffetto di peli biondi.
“Io
penso che tu fossi solo uno dei suoi tanti trofei,
forse uno dei pochi veri” ammise Thor, avvertendo una fitta
al petto. Accarezzò
le labbra di Loki con le dita, Loki prese le tre centrali in bocca ed
iniziò a
succhiare rumorosamente, inumidendole.
Thor
gli aprì le gambe, il suo corpo troneggiava
quello del più giovane, gli accarezzò
l’interno coscia e si leccò le labbra.
“Lo
sai che ti amo, vero? Non ho più nessuna
intenzione di farti male, voglio che godiamo insieme, che ti piaccia
oppure no”
disse roco.
“Sì,
lo so” rispose Loki, stringendogli i fianchi con
le ginocchia.
Thor
gli avvicinò le dita umide ai glutei e sorrise.
“Promettimi
che dopo ogni tradimento sarai qui,
accanto a me, tornerai” mormorò.
“Saresti
disposto a combattere al mio fianco anche se
volessi distruggere i giganti di ghiaccio?” chiese Loki.
“Anche
se tu volessi distruggere tutti i nove regni,
ma non per Midgard. Quel mondo lo voglio proteggere al tuo
fianco” rispose
Thor.
“Ti
giurò che tornerò sempre, mio re”
promise Loki.