Personaggi: Elliot, Leo
Sottogenere: Introspettivo
Avvertimenti: mini-flash (stavolta ho sforato di un bel po’ di parole, ma la colpa è tutta loro).
Contesto: capitolo 50
VI
{ 144 parole }
«Ho deciso. Voglio che diventi il mio servitore.»
«Uh?»
Per un attimo, Leo crede di aver malinteso.
Fin da bambino ha cercato di non avere a che fare con gli altri, di rintanarsi nei libri e dimenticarsi del velo che lo separa dal resto del mondo, relegandolo in quell’angolo di tenebre.
Lui non è fatto per servire qualcuno.
Elliot è fermo davanti a lui, la mano tesa e il sorriso sulle labbra. La sua figura si staglia fiera e decisa nella stanza e sembra brillare attraverso i filamenti blu che nascondono i suoi occhi.
(Forse è un’altra di quelle cose che solo lui può vedere, ma anche se fosse, per questa volta, non vuole distogliere lo sguardo).
Alla fine pensa che, se si tratta di Elliot, se può davvero restare al fianco di quella luce, allora qualsiasi cosa è accettabile.
«Accetto con piacere, padrone.»