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Autore: Der_Ausserirdische007    27/11/2017    1 recensioni
"Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi." - Aldo Moro
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Krycek, Dana Katherine Scully, Fox William Mulder, Walter S. Skinner
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Titolo: La Verità
Autore: Der_Außerirdische007
Rating: PG
Categoria: MSR, Shipper, Angst.
Spoiler: “Requiem” 7X22.
Summary: “Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi. (Aldo Moro)
Disclaimer: I personaggi di Mulder, di Scully, di Skinner e di Krycheck non sono miei ma appartengono a Chris Carter e compagnia. Questo mio racconto è una fanfiction senza scopo di lucro o simili, ma l’ho creata per solo motivo di svago e di passatempo. Non ho scritto molti racconti, ma spero comunque che valga la pena leggerla.
Feedback: Sì grazie! Potrebbero aiutarmi a migliorare. Per favore scrivere alla mia e-mail
c.albertazzi27@gmail.com
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La Verità
 
“Nel tempo dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario."
- George Orwell
 
 
Erano lì, in piedi davanti all’ufficio del vicedirettore, abbracciati come se avessero paura di perdersi non appena si fossero lasciati. Avevano ragione a temerlo, sebbene non potessero sapere che un’altra ombra nera avrebbe offuscato nuovamente i loro destini. Lo temevano, perché sapevano che c’era sempre qualcosa che probabilmente andava per il verso sbagliato impedendo loro di raggiungere la Verità tanto agognata, se mai c’era stata realmente. Forse era solo una loro illusione, una tra le tante. Molte volte si erano chiesti se tutto ciò aveva un senso, se lottare e combattere contro tutto e contro tutti, cercando di sconfiggere il Male parteggiando per il Bene, avrebbe portato a qualcosa. La risposta era stata sempre la medesima. Se si fossero arresi tutto il loro lavoro, anche se apparentemente inutile, sarebbe stato vanificato senza ombra di dubbio. Tutto ciò che avevano perso, tutto ciò che avevano sofferto sarebbe stato vano. Ora la risposta a quella grande domanda non l’avevano ancora trovata, probabilmente avrebbero lottato fino alla morte pur di non arrendersi, e questo perché adesso avevano trovato quel qualcosa che conferiva loro ancora più determinazione nel portare a termine il loro obiettivo, semplicemente perché per questo ne valeva la pena. L’avevano sempre avuto ma non se n’erano mai resi conto.
“Non voglio rischiare... Io non voglio rischiare di... Perderti.” Aveva detto lui.
L’abbraccio si era intensificato e ora sembrava che fossero divenuti una cosa sola, come se non avessero mai più potuto separarsi.
“Ti amo Mulder.”
Tre semplici parole, sempre rimaste nascoste dietro ogni azione, dietro ogni parola.
Lui si allontanò lentamente dal corpo esile ma al contempo forte che teneva tra le braccia per guardare quel viso che conosceva tanto bene per avere conferma di ciò che aveva sentito negli occhi di lei, i quali erano lucidi e colmi di lacrime trattenute. La guardò per qualche istante senza dire niente, poi le prese delicatamente il viso tra le mani e avvicinò le sue labbra a quelle di lei per poi baciarla intensamente, come aveva sempre desiderato fare, e tornò ad abbracciarla più forte di prima senza interrompere il bacio.
“Anch’io” le sussurrò poi sulle labbra.
In quel momento dall’ufficio di Skinner uscì Krichek, i cui lineamenti erano duri e crudeli come solo uno spietato assassino può avere e che gli avevano sempre conferito un’espressione decisa e violenta, ma ora apparivano calmi, forse semplicemente stanchi, tipici di un uomo che ha obbedito ad ordini di ogni genere per una vita senza battere ciglio e che ora si rende conto che nulla di ciò che ha fatto ha avuto uno scopo. I suoi occhi, come sempre, sembravano privi di alcuna emozione. Erano freddi, verde scuro come un fiume in piena, colmi di speranza e determinazione soffocate dall’ambizione. Eppure la sua voce apparve piena di dolcezza mal repressa.
“Mulder...”
“Arrivo.”
“Non andartene” sussurrò Scully che non aveva smesso di abbracciarlo. Appoggiò la fronte contro la spalla di lui.
“Devo, lo sai.”
Calde lacrime cominciarono a bagnarle il viso.
“Non puoi andarci da solo.”
Lui le prese nuovamente il volto tra le mani e le tolse le lacrime con la nocca dell’indice destro.
“Ehi! Tornerò!” Cercò di sorriderle. Le accarezzò un’ultima volta il viso pallido e le sfiorò le labbra che gli ricambiarono il sorriso di poco prima. Si guardarono per interminabili secondi, poi lui si voltò di scatto strizzando gli occhi cercando di pensare che tornerà presto e che la rivedrà presto, i suoi occhi, il suo sorriso. Lei gli trattenne la mano per qualche istante e lui la strinse, come se potesse conferirle sicurezza e speranza. Poi cominciò a dirigersi versò Krichek che lo aspettava sulla porta in legno poco distante pazientemente. I due si guardarono e poi Krichek rivolse un ultimo sguardo anche a lei con un’espressione indecifrabile sul volto. Compassione forse. Poi si girò e Scully li osservò allontanarsi lungo il corridoio mortalmente vuoto, ascoltando l’eco dei passi dei due uomini rimbombare lungo le pareti. Non sarebbe più tornato.
 
 
Fine
   
 
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