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Autore: Shainareth    05/12/2017    7 recensioni
Lui sorrise e la prese per mano, tirandola gentilmente verso di sé e facendosela sedere di nuovo in grembo, un braccio attorno alla vita di lei. «Allora, mettiamola così», iniziò con voce dolce, scostandole una ciocca di capelli scuri dal viso e mettendogliela dietro ad un orecchio, gli occhi nei suoi. «Se tu non fossi così carina, io farei il bravo.»
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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COLPE




«Guarda che potevi dirmi di no.»
   «Sì, come se avessi scelta.»
   «Marinette. Avrai sempre una scelta, con me.»
   «No, per nulla.»
   «Ti stai comportando come se fosse colpa mia.»
   «Certo che è colpa tua!»
   «Cosa?!»
   «Se tu non fossi così meraviglioso, io non ti salterei addosso alla prima occasione!»
   Adrien ghignò. «Veramente sono stato io a saltarti addosso, stavolta.»
   «E allora lo vedi che è colpa tua?!» gli rinfacciò la ragazza, strapazzandosi i capelli arruffati mentre con sguardo disperato cercava di capire dove fosse finita la giacca che quel disgraziato le aveva quasi strappato di dosso.
   Lui sorrise e la prese per mano, tirandola gentilmente verso di sé e facendosela sedere di nuovo in grembo, un braccio attorno alla vita di lei. «Allora, mettiamola così», iniziò con voce dolce, scostandole una ciocca di capelli scuri dal viso e mettendogliela dietro ad un orecchio, gli occhi nei suoi. «Se tu non fossi così carina, io farei il bravo.»
   Marinette sorrise con imbarazzo, quasi come se non avessero passato l’ultima mezz’ora avvinghiati sul letto, in una lotta serrata su chi riuscisse a divorare le labbra dell’altro per primo. La loro novità, quel pomeriggio, era stata quella di non riuscire a frenare l’euforia, tanto che per la prima volta le loro carezze avevano iniziato a farsi audaci. Era una cosa più che normale, lo sapevano entrambi, e la naturalezza con cui era avvenuto era la conferma che era giusto che le cose andassero in quella direzione. Solo… a volte lei ancora faticava a crederci. Non soltanto per l’enorme fortuna che riteneva di avere, visto il ragazzo meraviglioso con cui stava, ma anche perché spesso le tornava alla mente che quello stesso splendore che ora la teneva sulle ginocchia era anche il piacione dallo spirito di patata con cui era solita proteggere la città. In effetti, ci aveva messo un po’ per digerire l’idea.
   «È un concorso di colpe, insomma», realizzò a quel punto, ridacchiando quando Adrien iniziò a strofinare la punta del naso contro il suo collo, facendole il solletico.
   «Prrrecisamente, my lady», rispose inspirando a fondo il suo odore. La pelle di Marinette aveva un profumo capace di inebriargli i sensi. Come poteva, quindi, rimanere impassibile quando lei gli era così vicina?
   Le mani della ragazza tornarono ad affondare fra i suoi capelli biondi, spettinati quanto i suoi dopo quel continuo rotolarsi sul materasso. «Adrien… sii sincero… Se ora fossi trasformato, faresti le fusa, vero?»
   «Mai fatte in vita mia», mentì senza pudore lui, sporgendo le labbra per lasciarle un piccolo bacio sotto l’orecchio.
   La sentì ridere contro la bocca. «Che bugiardo… Muoveresti anche la coda, se solo ne avessi una vera.»
   «La muoverei solo per stringerti meglio», le assicurò, avvertendo il freddo metallo del suo orecchino contro il naso. Era un vero peccato che lei non potesse togliere il suo miraculous, altrimenti Adrien non ci avrebbe pensato due volte a catturarle il lobo fra le labbra e…
   «Chaton…» lo riprese Marinette, sia pure con voce gentile. «Stiamo tornando al punto di partenza», gli fece notare, scostando la mano che il giovane aveva fatto risalire sotto l’orlo della sua maglietta senza che lui neanche se ne rendesse conto.
   «Scusa», sospirò Adrien, rassegnato all’idea di rispettare i suoi tempi. Non che gli pesasse davvero, solo che gli risultava difficile tenere a freno gli istinti, specie ora che aveva potuto constatare quanto fosse adorabilmente morbida la sua innamorata. «Colpa tua, comunque.»
   «Comecome?» rise di nuovo lei, tirandogli giocosamente i capelli all’indietro per guardarlo negli occhi e fissando così il suo sguardo monello.
   «Le coccinelle non dovrebbero essere così soffici e profumate», la accusò l’altro, come a volersi giustificare. «Io sono solo un povero, ingenuo gattino indifeso», ebbe la faccia tosta di aggiungere, un sorrisetto malandrino ad abbellirgli il volto.
   Marinette gli prese il naso fra le dita e glielo pizzicò. «Ho capito a cosa servono in realtà le orecchie del tuo costume da gattaccio», disse allora, stentando a mantenere una parvenza di serietà. «Nascondono le corna.»
   Il giovane corrucciò le sopracciglia bionde e le prese la mano nella sua, infastidito da quell’osservazione. «Specifica il tipo di corna, my lady, o potrei seriamente prendere in considerazione l’idea di non comportarmi più come un gentilgatto
   «Ma davvero?»
   «E allora sarai tu, a miagolare.»
   Marinette arrossì così tanto che perse la facoltà di spiccicare parola, ma non quella di reagire. Lo spinse all’indietro e lui fu abbastanza lesto da trascinarla giù con sé. Finirono col ritrovarsi stesi sul letto, fra le risate dell’uno e i versetti oltraggiati dell’altra. Di lì a poco, tuttavia, tornò il silenzio, interrotto solo da profondi e sentiti sospiri d’amore.












Questa è stata proprio istantanea, pensata e scritta. Hanno fatto tutto loro, comunque, io mi sono limitata ad assistere alla scena. Ho voluto classificarla come fluff, nonostante l'argomento, perché... beh, andiamo, non c'è tanta tenerezza, in queste prime, piccole conquiste? ♥ (Sto tornando a indossare i panni da educanda, sigh.)
Dedicata a tutti gli amanti della Adrinette e del fluff in genere. :3
Buona serata e grazie a chi legge, recensisce e aggiunge la presente nella lista delle storie preferite/ricordate/seguite. ♥
Shainareth





  
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