Ringrazio
anche solo chi legge.
"Questa
storia partecipa al Calendario dell’Avvento (Ripopoliamo i
Fandom!) indetta dal
gruppo facebook Il Giardino di Efp.”
9 dicembre.
NONA CASELLA. (9 dicembre)
- Obbligo:
Scrivi una storia malinconica, ambientata nel periodo natalizio. Senza
lieto
fine.
Il
dolore dell’immortale
“Un
altro anno è passato. Già il paese si tinge dei
colori della festa, brulica di canti e melodie.
Questo
così mal si abbina ai miei sentimenti” disse
Mickey. Era affacciato alla finestra, la luce lunare illuminava la sua
pelle
lattea, mentre la sua ombra si allungava ai suoi piedi. I fiocchi di
neve gli
vorticavano intorno alle ampie orecchie e s’infiltravano tra
i suoi vestiti
nobiliari, il vento gli faceva ondeggiare il pesante mantello rosso
sulle
spalle.
I
suoi occhi erano intenti a fissare un alto albero di
Natale che troneggiava le casupole del paesello, le sue iridi vermiglie
scorgevano le figure dei popolani affaccendati.
Un
fiocco di neve cadde nel liquido vermiglio che
colmava il suo calice e sospirò pesantemente. Lo
adagiò sul davanzale di
pietra, udì dei passi e si voltò, rientrando
nella camera da letto.
“Mia
adorata, perché vi siete alzata dal letto?”
chiese il Conte.
“Permettetemi
di passare con voi queste festività, mio
adorato. Mi ricordano il giorno in cui siamo incontrati”
disse Mina.
<
Il giorno in cui mi avete raccolta con voi quando persino mio padre mi
aveva
abbandonato > pensò.
“Nella mia dimora si sono viste sempre e solo creature della
notte, come
lupi e pipistrelli. Eppure il giorno in cui ti ho salvato,
lì incoscienze nel
manto nevoso esattamente un anno fa, una colomba candida aveva osato
giungere
fino a qui” disse Drakul. Le mise una ciocca dei lunghi
capelli mori ondulati
dietro una delle due ampie orecchie.
“Mia
cara Mina, mia adorata. Non ho mai creduto nei
presagi, ma quello era un presagio. Siamo destinati a stare insieme e
questo
tuo fisico delicato, questa malattia che ti corrode
dall’interno, ti allontana
sempre più da me” sussurrò.
Mina
arrossì, la punta del suo nasino nero tremò.
“Non
avrei potuto desiderare diverso salvatore. Il mio
cuore vi appartiene” sussurrò.
“La
malattia che vi consuma vi condurrà via da me ed
io rimarrò a soffrire per tutta
l’eternità. Mai come ora la mia maledizione mi
è parsa una terribile beffa del destino. Niente
potrà colmare il mio dolore”
gemette il Conte. Una lacrima di sangue gli rigò il viso.
“Non
posso consolarvi, mio adorato, ma permettetemi di
lenire in parte le vostre sofferenze finché sarò
ancora in vita” disse Mina.
Posò un bacio sulla gota del vampiro, rigata dalle lacrime
di sangue.
Gli
occhi color rubino di Mickey erano liquidi.
“Non
vi sarà gioia in questo Natale, ma consoliamoci
insieme, mia adorata” gemette il Conte Drakul.