Debolezza

Lyle Dylandy si sveglia e si rivolta tra le coperte ruvide. Un rumore lo cattura, lo ammalia come il canto di una sirena.
È un fischiettare allegro, unito a passi rapidi.
Sono sicuramente di una donna, del resto l’unico uomo che l’irlandese ha visto indossare dei tacchi è ora parte integrante di Veda.
Si mette a sedere, incrociando le braccia al petto.
La testa gli fa male, deve avere esagerato con il vino la sera prima.

-Manco mi ricordo chi ho portato a casa- sussurra sconsolato del proprio comportamento.

Ha voglia di una sigaretta, si alza. Mentre fruga tra il mucchio di vestiti ai piedi del letto vede una bella uniforme scura, la gonna scozzese plissettata ed un paio di calzettoni bianchi.

-Una studentessa, uh?-

Continua il suo monologo, sempre più disperato. Una volta gli sarebbe parso impossibile tradire la sua dolce, inimitabile e defunta Anew Returner. Pure adesso, è il caso di dirlo, ma ci sono magie che l’alcool riesce a compiere in maniera davvero spettacolare.

Finalmente trova il suo pacchetto di sigarette, ne prende una e l’accende. Socchiude gli occhi quando il gusto amaro della nicotina gli invade la bocca.

-Sei già sveglio, Stratos-san?-

La voce fresca che lo raggiunge è conosciuta, nonostante sia mutata in quei tre anni.
Lyle si volta di scatto, incredulo. Non può essere lei!

-Mileina Vashti?!-

La giovane sorride, prendendo la sua camicia dal collo merlettato. Il suo sguardo è malizioso ed al tempo stesso innocente.

-Non dovevi bere così tanto, eh?-
-Decisamente. Cosa abbiamo fatto, Mileina-chan?-
-Ben poco, sei crollato subito.-

Lyle tira un sospiro di sollievo e si lascia cadere su una sedia. Affonda le mani nei riccioli castani.
Se qualcuno avesse li avesse scoperti sarebbe finito in galera in uno schiocco di dita.

-Ma tu sei minorenne!-
-E tu hai un problema con l’alcool. Abbiamo tutti le nostre debolezze.-

Sussurra l’ultima frase con gli occhi lucidi. Si siede sul letto ed infila una calza.

-La carenza d’affetto in primo luogo- spiega. –Seguita immediatamente da un gruppo di persone che prendeva il nome di Innovator. O mi sbaglio?-

Il Gundam Meister la guarda, impietosito. Come ha potuto dimenticare? Se lui era fedelissimo ad Anew, Mileina lo era a Tieria Erde.
Ora non gli sembra così assurdo ciò che hanno tentato di fare, ora ricorda perfettamente il momento in cui hanno preso appuntamento per ricordare un po’ i tempi passati, nonostante il chiaro divieto di Sumeragi Lee Noriega.

-I Celestial Being si prenderanno una pausa. Se il mondo dovesse avere nuovamente bisogno di noi, allora, ci incontreremo ancora. Fino ad allora, però, taglieremo i ponti. È un ordine- aveva detto, il tono eroico di un comandante ormai divenuto inutile per colpa della pace sopraggiunta.

Mileina indossa la giacca e raggiunge Lyle. Gli sfiora la testa con le dita affusolate.

-Mi dispiace. So che non avremmo dovuto, ma ne avevo un serio bisogno.-
-Anche io. Non preoccuparti.-
-La prima ed ultima volta, intesi?-

La ragazzina ride della sua scelta decisa e l’irlandese la imita.
Si alza con lei, porgendole la cartella di pelle.

-Bisogna ammettere, però, che è una bella fortuna che la tua classe sia venuta in gita a Dublino.-
-Hai ragione. Papà non mi avrebbe mai permesso di prendere l’aereo da sola. Per rivedere te, poi.-

Lyle si immagina il viso furibondo di Ian e non sa se ridere o spaventarsi. Apre la porta e si appoggia ad essa.

-Buona giornata, Mileina-chan.-
-A te, Stratos-san.-

Il Gundam Meister le accarezza il viso e le dà un leggero bacio a fior di labbra.
Lui pensa ad Anew. Lei pensa a Tieria.

La guarda correre fuori, spensierata.
Sa benissimo che quella non sarà l’ultima volta, entrambi hanno un disperato bisogno di rivivere il passato e, finchè la Ptolemaios non prenderà nuovamente il largo tra le stelle, saranno vittime della stessa debolezza.
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Qua ci vogliono due parole, come minimo. Mi è venuta in mente questa coppia. Non mi piace e non approverei mai una storia tra loro, ma l’idea mi intrigava parecchio. Dopotutto la debolezza può essere sia dei personaggi che dell’autrice XD.