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Autore: Eddygiak97    18/12/2017    4 recensioni
Dopo tre mesi dalla separazione di Atem, Yugi deve affrontare una difficile decisione data da una figura oscura e misteriosa... cosa seglierà? Cosa lo aspettà?
Questa storia è l'inizione della serie Al di là della luce!
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Atemu, Nuovo personaggio, Yuugi Mouto
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
- Questa storia fa parte della serie 'Yu-Gi-Oh – Al di là della luce'
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Titolo: Una scelta difficile
Serie: YU-GI-OH – Al di là della luce
Autore: Eddygiak97
Coppia: AtemxYugi
Tipo: Yaoi/Shonen-ai
Personaggi: Yugi, Atem, nuovo personaggio e un po' tutti
Rating:
arancione

Ciao a tutti! State per leggere la mia prima fanfiction su Yu-gi-oh e spero vi piaccia. Quindi vi chiedo pietà e di commentare la storia. Chiedo di perdonarmi se trovate errori per questo vi chiedo di indicarmeli se ne trovate. Ringrazio anche ci legge solo, allora non mi rimane che dirvi buona lettura!

 

sono passati tre mesi dal suo abbandono, tre mesi che sento questo vuoto nel mio cuore, per colpa sua, per colpa di Yami, o meglio, di Atem. 
Appena concluso il duello si è precipitato da me sapendomi in lacrime per ciò che presto sarebbe accaduto, il tempo inesorabile stava ormai per giungere, portandosi via la persona più importante della mia vita, il mio più grande amore: il mio faraone, il mio Atem.
Chissà se anche lui mi pensa come lo penso io, ho paura che mi abbia dimenticato. Non sa che sono sempre stato innamorato di lui, da quando anni fa mi salvò da quei bulli che mi prendevano di mira. Fu la prima volta che lo vidi, così forte e fiero ma anche incredibilmente sensuale; fu allora che me ne innamorai follemente. Le occasioni di mostrargli il mio amore non sono mancate, come quella volta che la sua anima stava per essere di nuovo imprigionata dal malvagio sigillo di Orichalcos: quel maledetto stava per riprendersi l’amore della mia vita e non potevo permetterglielo, così intervenni usando tutto il potere del nostro puzzle e prendendo il suo posto.
Appena penso che ben tre mesi sono passati dal ritorno dal mondo della memoria di Atem e dalla nostra ultima battaglia, il ricordo lascia spazio solo all’angoscia e alla sofferenza per via della dura e crudele separazione che abbiamo dovuto subire. E pensare che al nostro ultimo duello non mi ha nemmeno permesso di salutarlo come si deve… Si è alzato davanti a me e si è diretto verso quella porta, dove so che lo hanno accolto con affetto, lasciando me senza amore.
Adesso che sono in camera mia tutto mi ricorda lui, mi volto per osservare il solo oggetto che mi è rimasto di lui, ovvero la custodia del puzzle, l'ultimo tramite tra me e Atem. Questo fa nascere in me una disperazione che non credevo possibile, liberando una negatività che non mi è mai appartenuta, la stessa che fa apparire una figura incappucciata, che riconosco ben presto come Anubi, la divinità della morte, e mi chiedo cosa possa volere da me.
— Buona sera, Yugi Muto. Ho percepito il tuo dolore e la tua voglia di raggiungere il tuo amato — mi dice senza preamboli, e non ho idea di come il dio sia potuto arrivare sino a me: non so come poter evocare una divinità simile.
— So chi sei! Anubi, il Dio dei morti. Cosa vuoi da me? — chiedo, con non so quale coraggio; forse quello acquisito stando con Atem in questi anni.
— Sì, sono Anubi, e sono qui per ucciderti!
Così dicendo, vedo un'aura oscura cercare di raggiungermi ma, appena mi si avvicina, compare un’altra aura, questa volta dorata, calda e avvolgente; proviene dallo scrigno del puzzle del millennio, o meglio, dal suo interno: le carte delle divinità egizie. Vedo Anubi indietreggiare per la troppa luce e capisco di essere protetto.
— Sei protetto dal drago alato di Ra, da Slifer drago del cielo e da Obelisco del tiranno! Non dovrei essere sorpreso che il faraone te li abbia lasciati per proteggerti — mi dice, non appena il bagliore si assopisce. Resto sinceramente sorpreso dalla sua affermazione: Atem mi ha lasciato le tre carte per difendermi dai pericoli. Quanto lo amo! Me ne innamoro sempre di più ogni istante, anche senza averlo più con me.
— Dato che non ti posso toccare, ti propongo un accordo: se mi lasci prendere la tua vita , ti permetterò di raggiungere il tuo amato faraone nel suo mondo. Cosa ne dici? È un accordo corretto, dato che se tu morissi adesso, non potresti raggiungerlo senza aver fatto prima un accordo con un Dio.
— Quindi se volessi raggiungere Atem dovrei morire adesso? Non potrei nemmeno avere il tempo di salutare il nonno e i miei amici?
— Esattamente. Ma mi sento magnanimo, posso lasciarti 24 ore di tempo per salutarli prima di venire  con me. Scadute esse, l'offerta va a monte!
— Atem è al corrente di questa proposta?
— Non sono autorizzato a darti informazioni e non intendo farlo, ragazzino! Ci vediamo tra 24 ore, abbi una risposta. A presto! 
Detto questo, lo vedo sparire e comincio a pensare sul da farsi. Penso sia giusto parlarne con il nonno, ma come faccio a dirglielo e a fargli comprendere che non posso più vivere senza il faraone, il mio faraone? So già che mi prenderà per pazzo, dicendomi che ho una vita davanti, ma il punto è questo: non ce la faccio ad andare avanti. Ogni giorno la mia disperazione non fa che aumentare. 
Comincio a scendere le scale e noto subito il nonno seduto sul divano a bersi un buon tè mentre guarda il telegiornale mattutino; dato che è domenica ed il negozio è chiuso, un po' di riposo gli può far solo bene, data la sua età. Lo raggiungo sul divano e penso alle parole giuste da dire anche se non è facile: — Nonno ti devo parlare! — gli dico serio per far capire che devo iniziare un discorso molto delicato.
— Dimmi, spero che tu non mi stia per dire nulla di grave! — mi risponde preoccupato. Spero che quello che sto per dirgli non gli faccia venire un infarto, devo essere il più cauto possibile.
— No, nulla di grave, sul serio. È solo che avrei un problema, e lo vorrei risolvere insieme a te.
— Bene, dimmi il tuo problema!
— Nonno, devo dirtelo senza mezze misure: in questi mesi, ho capito qualcosa che prima non mi era chiaro. Sto parlando di Atem, vedi io sono…
— Innamorato, lo avevo notato da come ne parlavi prima, da come sei depresso in questi mesi e da come sei arrossito adesso. Sarò pur vecchio ma ci vedo ancora bene, mio caro nipote!
— Beh se lo sai già, sarà più facile dirtelo.
— Dirmi cosa…?
— Il Dio Anubi è venuto da me per offrirmi la possibilità di andare da Atem.
— Anubi… andare da Atem…?
— ... sì, e mi ha detto che per farlo devo fare una scelta.
— Quale scelta?
— Se voglio raggiungerlo, dovrò morire oggi stesso: questa è la sua offerta. Ho un sola possibilità, e tra meno di 24 ore lui tornerà e dovrò aver deciso cosa fare.
— Morire! È fuori questione, non puoi buttare la tua vita così, per un fantasma!
— Lo so, ma ci ho pensato e ripensato; questi mesi sono stati un inferno! Tutte le notti piango perché voglio stare con lui. Lo so che così facendo dovrò rinunciare alla mia vita, ma è diventata una sofferenza continua senza di lui! Nonno, ormai i miei genitori non ci sono più e tu sei anziano, e non sei nelle migliori condizioni; non credere che non abbia notato i farmaci in bagno e le bollette sanitarie nella posta. 
— Dunque ti sei accorto del mio problema. Mi dispiace dirtelo così, ma dal momento che non sei più un bambino puoi capire. Mi hanno dato ancora pochi mesi di vita.
— Nonno! Mi dispiace.. Ma forse riusciamo ad andarcene insieme, che ne dici?
— Ma Yugi, io sono vecchio, tu invece no!
— Sì, hai ragione, ma non potrei vivere da solo, non sono maggiorenne ed in più non voglio lasciarti.
— Lo so Yugi, ma prima o poi dovrà succedere. Per quanto riguarda la tua scelta, per me va bene qualunque cosa deciderai, anche se è un peccato perdere tutta la vita che hai ancora davanti.
— Grazie, nonno, ti voglio bene! La mia scelta l'ho fatta: senza di lui non ha senso per me rimanere qui. Spero davvero che tu non te la prenda con me per questa scelta.
— No certo che no, ma sappi che mi dispiace.
— Grazie di aver capito.. Chiederò ad Anubi di far venire anche te, se vuoi.
— Mi farebbe piacere, ma aspetterò che arrivi il mio momento per questo — mi risponde sorridendomi sereno e venendo ad abbracciarmi teneramente. — Sono fiero di te Yugi, perché non è facile prendere una decisione simile, hai molto coraggio e so che starai bene con il faraone — mi dice una volta sciolto l'abbraccio, portandomi una mano sulla guancia per accarezzarmela. So quanto tiene a me e il suo affetto mi riscalda il cuore.

Decido quindi di scrivere ai miei amici per invitarli nel pomeriggio da me per una merenda, così dirò loro tutto e li saluterò per bene. So già che non comprenderanno la mia decisione, ma li devo comunque affrontare per dirgli addio e ringraziarli della loro amicizia. 
Tra poco saranno qui, e sono molto nervoso; ho preparato del tè e dei dolci per alleggerire la tensione che sono certo si andrà a creare. Ormai sono le cinque e mezza, e se prima ero nervoso adesso sono in ansia, e questa sembra non diminuire col passare del tempo.
Sento il campanello suonare, mi avvio verso la porta, percorrendo il corridoio e, una volta aperto, mi trovo di fronte Joey, Tristan e Tea che bisticciano come al solito, sicuramente per una delle solite cavolate di Joey. Lo intuisco da come Tea sta sbraitando addosso al mio povero amico e la cosa che mi fa più ridere è che Tristan, tra i due, comincia a guardarmi implorante per cercare conforto e per chiedermi di farli smettere. 
Li faccio accomodare in soggiorno e porto loro il tè con i dolcetti che ho preparato, così cominciamo a mangiare per la felicità di Joey e Tristan, che sono dei golosoni.
Sono nervosissimo, non riesco a stare fermo sul divano e la cosa si nota, infatti i miei amici mi fissano fino a quando Tea non mi domanda cosa io abbia. Entro subito nel panico: come posso affrontare la cosa e dire loro che non ci rivedremo più?
— Yugi, che ti prende, stai bene? — mi domanda Tea perplessa.
— Sì è vero, è da quando siamo arrivati che sei nervoso! — confermano Tristan, e anche Joey annuisce d’accordo con loro
— È… che vi devo dire una cosa importante e vorrei che mi ascoltaste.
— Dicci tutto — mi incoraggia Joey. È sempre stato il migliore, riesce infatti a calmarmi e darmi forza per andare avanti in quel delicato discordo.
— È che poco più di dodici ore dovrò fare una scelta, che in cuor mio ho già fatto, e vorrei parlarvene per correttezza nei vostri confronti, perché siete miei amici. Questa mattina ho avuto una visita improvvisa, da parte del Dio egizio dei morti, e mi ha proposto di portami nel regno del faraone in cambio della mia morte. Se non accetto non potrò più andare da lui, non potrò mai più rivederlo. So che adesso penserete che io sia pazzo ma ho deciso di accettare l'offerta per poter stare con Atem perché io… io lo amo, e non posso vivere senza di lui, è una parte di me ed io senza di lui mi sento vuoto e spaesato. Adesso so che mi considererete strano, forse pazzo, ma è così. Vi prego, non odiatemi per questo — faccio tutto il discorso piangendo, e lo faccio senza alzare lo sguardo su di loro per evitare i loro sguardi.
— A parte il fatto che strano lo sei sempre stato, non è una novità, mio caro! E poi noi ti vogliamo bene proprio per questo, a dispetto di chi ami! Per quanto riguarda la tua scelta direi che sì, sei pazzo. Chi vorrebbe morire!? Hai solo sedici anni e poi, non pensi a noi!? — risponde Tristan per tutti; gli altri annuiscono ad ogni sua parola.
— Sì, lo so che sembra egoista, ma dopo il mio duello in Egitto con Atem, lo avrei voluto seguire o avrei comunque dovuto cercare di convincerlo a restare al mio fianco; ma non ho fatto niente e adesso che ne ho l’opportunità voglio andare la lui! — affermo o meglio confermo dato che dopo quanto detto ne sono ancora più convito.
— Okay, vedo che sei convito di quello che stai facendo, e a noi non resta che accettarlo, ma devi mettere in conto che non siamo d’accordo con te. Non è giusto che ti sacrifichi per stare con un fantasma nel regno delle anime — finisce il discorso Tea, sul punto di  non riuscire più a trattenere le lacrime. 
Dopo questa lunga merenda vedo il nonno entrare dalla porta del soggiorno e vedo che ci saluta per poi andare a versarsi del tè. Ci raggiunge poco dopo e nota subito dalle nostre facce che ho parlato con i miei amici della faccenda, e così decide di alleggerire la tensione.
— Che facce che avete; coraggio, anche se vi separerete non lo sarete mai completamente! — ci disse sorridendo.
Appena i miei amici si preparano per andarsene, io vado verso la cucina per riportare le tazze e piatti da lavare, poi li raggiungo verso l'entrata; prima di separarci ci salutiamo con abbracci molto dolci e commoventi, tanto che iniziamo tutti a piangere mentre ci stringiamo. È stato un momento davvero dolce, tanto che non solo mi sono messo a piangere, ma ho pure confessato loro che erano i migliori amici del mondo e che non li avrei mai dimenticati.
— Amici miei, vi faccio una promessa. Veglierò su di voi con Atem dal suo regno, e il giorno in cui passerete oltre questo mondo, farò di tutto perché possiate venire da noi. — dichiaro, sentendomi felice di averli come amici. Dopo questi ultimi saluti se ne vanno sereni con un — A presto amico! — e la mia promessa; a questo punto ci siamo separati ma so che non sarà per sempre.
A notte fonda, scadute le 24 ore, puntuale Anubi si presenta chiedendomi quale sia la mia decisione, così rispondo: — Accetto la tua proposta, ma voglio delle clausole aggiuntive!
— E quali sarebbero? Sentiamo.
— Primo: mio nonno non resterà ancora per molto qui, quindi vorrei che quando sarà giunto il suo momento, mi raggiunga senza problemi. E secondo: che i miei amici Joey, Tea e Tristan, al termine della loro vita facciano altrettanto, ovvero ci raggiungano nel Regno di Atem. Lo puoi fare?
— Ovviamente, ma prima si deve presentare la tua domanda al consiglio degli dei. Penso che per tuo nonno non ci siano problemi, ma potrebbero essercene per i tuoi amici, ma c'è tempo per loro. Dunque l'accordo è sancito! 
— Bene! — rispondo sicuro, allungando la mano che viene stretta subito dal dio per convalidare l'accordo.
— Puoi portarti qualche effetto personale se vuoi, ma sbrigati a prenderli, non ho altro tempo da perdere! — mi permette così di andare a prendere il borsone e riempirlo dei miei vestiti e, ovviamente, lo scrigno che contiene le carte di Duel Monsters. A questo punto sono pronto per la mia nuova vita e lo raggiungo dopo aver chiamato il nonno, che voleva aspettare la mia partenza. Appena entra il nonno in camera mia, Anubi mi richiama, è giunto il tempo di andare.
— Bene, andiamo. E sta tranquillo: tranne tuo nonno e i tuoi amici nessuno si ricorderà di te! — afferma per tranquillizzarmi.
— Okay! Ciao, nonno, a presto! 
— A presto, nipote mio, e fai attenzione! — dice mio nonno in lacrime; gli sorrido in segno di rassicurazione e conforto, poi svanisco nel nulla in un lampo di luce.
Riapro gli occhi e vedo un grande palazzo egiziano di fronte a me; lo riconosco: è il suo palazzo! — Sono a casa! La mia nuova vita ha inizio e intendo viverla appieno.
   
 
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