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Autore: LilituDemoneAssiro    30/12/2017    1 recensioni
(Chiedo scusa ma avviso che devo spspendere fino a venerdi 23 febbraio l'uscita dei nuovi capitoli. Sto preparando un esame importante e non riesco a concentrarmi nella scrittura come vorrei. Riprenderò immediatamente dopo, grazie per la pazienza) Profondamente colpita dalla figura di Kylo Ren nella nuova trilogia ho deciso di lasciar andare la fantasia e descrivere il viaggio che nella sua mente si snoda dal momento in cui comprende di non poter nuocere la principessa Leia e quello che sento essere il suo destino. Il conflitto che lo lacera è poetico, romantico nella sua tragedia e pronto a segnarlo come uno dei personaggi più ricchi di pathos dell'intera serie. Spero apprezzerete la mia visione della sua anima affranta. Buona lettura.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Leader Supremo Snoke, Luke Skywalker, Rey
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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L’amore di mia madre. Non sentivo altro… Mentre nel vuoto i motori mi tenevano sospeso davanti la sua plancia e il mio dito sul grilletto tremava, non vedevo altro. I miei occhi gonfi diventavano un fiume di dolore, e le mie lacrime come sangue, scendevano sulla carne martoriata.

Il suo viso riflesso tra i pensieri che mi scrutava era lo specchio della mia vergogna.

Niente mi aveva spezzato nel profondo così come i suoi occhi pieni di arrendevole speranza, neppure l’addestramento tra i cavalieri Ren, famoso luogo di macellazione dei perdenti senza spina dorsale che non avevano alcune speranza neppure di affacciarsi al servizio del Primo Ordine. E del mio Maestro. Quanti mi ero divertito a torturarne appena ottenuto il titolo di maestro, neppure ne avevo più memoria.

“Madre mia… ti ho tolto l’amore di una vita… Ti ho tolto la speranza di vedermi riaffiorare dalle tenebre…. Io…. Io… Oddio questo non posso.” pensai, mentre le parole del Supremo Leader non smettevano di galleggiarmi nella mente.

Ero davvero un debole. Ancora. Nonostante tutto.

Nel mentre un battito dalla Luce mi colpiva come il peggior destro mai ricevuto lasciandomi stordito sulla mia postazione, il colpo di turbolaser h9 dall’assaltatore poco dietro quello che pilotavo, partiva impietoso verso quella che avrebbe dovuto essere la mia preda. E un’esplosione chiuse il sipario sui miei pensieri.

L’obiettivo era stato distrutto. L’ordine era chiaro. Tornare nello Star Destroyer.

“Ricevuto.”

E dove le lacrime si asciugavano, non restava altro che amara morte.

Puntai le dita sulla cicatrice che Rey mi aveva lasciato in volto sperando che il dolore fisico scacciasse quella sensazione orribile, quel nodo alla bocca dello stomaco che non mi lasciava tregua, ma neppure il sangue che fluiva dai punti fatti saltare leniva la mia pena.
… “Fa davvero troppo male. E lo farà ancora di più quando ti troverai a far rapporto al Supremo Leader Kylo Ren, spero tu ne sia consapevole.” …

Me lo auguro.

Provai ad impostare il pilota automatico e chiusi gli occhi, volevo solo un po’ di pace. Ma non vedevo altro che il riflesso di una vita spezzata, le vestigia infrante del sogno di un giovane padawan tradito dalla sua stessa carne quando il dubbio lo attanagliava e il suo animo sofferente si spezzava nel conflitto tra la Luce che tanto lo aveva amato e il Lato Oscuro, seducente odalisca adorante che lo invocava come un amante esperta, al proprio giaciglio.

“…Rey…”

Sapevo che era partita alla ricerca del vecchio maestro di menzogne, lo sentivo. Ma non potevo esserne più sollevato. Lei aveva assistito quando… quando… quando avevo compiuto ciò che andava fatto tirandomi addosso la maledizione dell’intero universo. Non avrei sopportato vedere il suo volto in lacrime ancora: lei è innocente e deve restarlo.

Alla fin fine il rimprovero del Supremo Leader non mi toccò nel profondo come era solito fare. Resistevo dinanzi a lui come una montagna dinanzi al maremoto si fa beffa della sua irruenza, tanto quando la sua furia si sarebbe arrestata ritirandosi al proprio posto, io sarei rimasto sempre lì.

Immobile. Imperituro.

Ero anestetizzato nel corpo e nei pensieri, alieno a me stesso, ospite indesiderato di un sacco di carne che non sentivo mio.

E mentre i passi mi conducevano nei miei appartamenti, di nuovo quel battito.

Basta. Maledizione… perché lo sento, ho fatto ciò che dovevo, le mie radici sono estirpate, la mia essenza è bruciata. Questa Luce da dove arriva... Darth Vader, vi prego, mostratemi di nuovo la potenza del Lato Oscuro e l’Universo intero si piegherà all’opera da voi iniziata e che da me sarà finita.”

Ripetevo a me stesso, dinanzi il simulacro semi distrutto della mia eredità che tanto gelosamente custodivo nelle stanze riservatemi a dispetto dell’ingordigia del povero Hux a cui ancora non riusciva di tollerarmi come pupillo del Maestro.

Non riuscii a trattenere un risolino beffardo.

Cercare di pensare a come torturare il povero Hux pur di smettere di chiedermi dove fosse Rey.

Iniziavo davvero a sembrare un povero disperato.
 
   
 
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