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Autore: EcateC    02/01/2018    7 recensioni
-Che cosa? Rey e Ben… Insieme?- esclamò Leia, riluttante -Questo sarebbe il vostro piano? Suvvia, non può funzionare, è… Impossibile-
Ma il vento spaziale non fu del suo stesso avviso. La sferzò nel viso come a volerla rimproverare, e il generale della Resistenza dovette cedere.
-D’accordo, d’accordo... Spero solo che sappiate ciò che state facendo-
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Principessa Leia Organa, Rey
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Kylo Ren non amava particolarmente sedere sopra quel trono di pietra, dove fino a poco tempo prima aveva comandato e mietuto vittime il suo predecessore, il Leader Supremo Snoke. Egli era stato perfetto per quel ruolo, gli si addiceva pienamente. Kylo invece era un Leader atipico, non compariva tramite ologrammi in formato gigante e preferiva partecipare di persona alle attività del Primo Ordine, cosa del tutto inedita per un Leader Supremo. Quando mai gli Stormtroopers avevano incontrato Snoke o l’imperatore Palpatine in giro per l’ammiraglia? Ma Ren si rifaceva a un altro modello di sovranità, quello di Darth Vader, il più temibile e forte guerriero Sith.
Lui ai suoi occhi rappresentava la perfezione, la perfetta combinazione di malvagità, potere e autorevolezza. Un personaggio invero molto difficile da imitare, praticamente impossibile da eguagliare.
Kylo Ren, per quanto avesse dimostrato di essere un potente detentore della Forza, non si sentiva neanche la metà di quello che era stato Darth Vader.
Si sentiva piccolo nel suo metro e novanta, vulnerabile nella sua efferatezza.
E ora il fardello del Primo Ordine era tutto sulle sue spalle; tutti si aspettavano qualcosa da lui, tutti erano pronti a giudicarlo e ad annientarlo al primo errore commesso.
 
 
 
 
 
-Leader Supremo Ren, Luke Skywalker è morto-
Kylo Ren rimase molto colpito. Abbassò lo sguardo sul firmamento del cielo, non aveva l’elmo per cui il suo viso turbato e incredulo svettava nel vetro, fino ad arrivare allo sguardo malpensante del generale. Non sapeva invero come reagire.
-Ne è sicuro, generale Hux?- domandò con un filo di voce, minaccioso.
-Sì, Kylo- gli disse con tono più confidenziale -Lo sforzo che ha compiuto durante l’attacco alla base nemica gli è costato la pelle. Anche i nostri maestri hanno avvertito la sua dipartita, e poi la voce si è sparsa… l’ultimo Jedi è finalmente morto-
-No, non è l’ultimo- sussurrò Kylo, un sussurro appena udibile che l’altro non riuscì a distinguere -Prepara i Caccia e dai ordine di caricare gli incrociatori- ordinò con voce forte ed esigente -Tra due giorni partiamo per l’iperspazio-
-Ma signore, siamo a corto di munizioni, non possiamo…-
-Esegui quello che ho detto, generale- sibilò Kylo, minaccioso -Non farmi ripetere-
Hux fece un sorriso tirato e strinse forte i pugni, l’odio e l’invidia che provava per il suo giovane superiore non avevano confini.
-Signorsì, signore- rispose, abbassando il capo.
Detto questo, Hux accennò un inchino, ben più svelto e superficiale rispetto alle genuflessioni che aveva elargito a Snoke, e se ne andò. Uscì da quella stanza a passo veloce, con l’andatura nervosa.
Kylo Ren era ben consapevole di quell’odio forte, plateale. Nessuno celava il disprezzo per lui all’interno del Primo Ordine.
Troppo giovane, troppo immaturo… Uno sporco traditore che ha osato uccidere il Leader Supremo Snoke e ha lasciato illesa la mercante di rottami.
Un adepto della luce, proprio come i suoi genitori.
Oh, ne circolavano di male lingue sul suo conto, soprattutto tra gli alti ufficiali, che più di tutti bramavano di spodestarlo e assumere il potere al suo posto.
Invero dormire sogni tranquilli non era facile per il Leader Supremo Ren, essendo così tangibile il rischio di venire ucciso in piena notte, e lui di imboscate notturne ne sapeva qualcosa: dopo il tentato omicidio da parte di Luke Skywalker, Kylo era diventato paranoico, per non dire ossessionato.
Non era facile vivere in quel covo di vipere, dove la miglior compagna era la solitudine.
Ma non era stato lui a scegliersi quel tipo di vita, era stata lei e il suo spietato rifiuto ad averglielo imposto.
Lei gli aveva detto di no, lei lo aveva condannato a quella vita di guerra e solitudine, il giorno in cui non afferrò la mano che lui aveva generosamente teso per lei. Ma Kylo Ren non le serbava rancore, anzi, la comprendeva.
Probabilmente anche lui si sarebbe rifiutato, se fosse stato al suo posto.
C’era stato però un attimo, durante quel loro intenso colloquio, in cui lei aveva esitato e lui si era illuso.
Lei si era quasi lasciata sedurre dal lato oscuro, lei, la coraggiosissima, integerrima e tenace Rey aveva la coda di paglia. E Kylo se n’era accorto, aveva scorto l’incertezza nei suoi occhi nocciola, e con essa il desiderio, la curiosità.
Ma era durato troppo poco, ora lei non c’era più.
Rey non si faceva più sentire, aveva issato un muro, una barriera per tenerlo lontano e per fare dei loro colloqui telepatici solo un ricordo. Sapeva che non era stato Snoke a connettere le loro menti, sapeva che era un qualcosa di intimo tra loro due, un qualcosa di inspiegabile che scaturiva direttamente dalla Forza, viva e potente in entrambi.
Si sentiva compreso da lei, simile a lei più di quanto quest’ultima non lo volesse ammettere. Eppure era così evidente l’intesa fra loro… Solo il modo in cui avevano combattuto insieme, sbaragliando le guardie rosse di Snoke, bastava per dimostrare la loro incredibile affinità. Mai Kylo aveva avuto un compagno di battaglia come lei, mai aveva sperimentato una tale coordinazione e una tale complicità con un partner di guerra… Sembrava quasi che uno sapesse in anticipo le mosse che avrebbe fatto l’altro, e così si erano spartiti le guardie da debellare senza neanche scambiarsi una parola, avevano agito in simbiosi senza nemmeno accorgersene.
Più passava il tempo, più Kylo si rendeva conto di quanto Rey fosse perfetta per lui. Militarmente parlando, naturalmente… Non si faceva certo delle fantasie romantiche, ma alcune idee avevano iniziato a solleticarlo più del dovuto. Rey in fondo era giovane ed era sola, proprio come lui. Rey era una donna, lui era un uomo. Anche volendo, non poteva fare finta di niente, certi pensieri nascevano spontanei e venivano a pungolarlo. Insieme non sarebbero stati più soli né infelici, si sarebbero compensati e sarebbero diventati imbattibili. Era come se il destino, o  meglio, la Forza, li avesse fatti incontrare e volesse tuttora tenerli uniti.
Egli aveva percepito in lei il seme dell’oscurità, come lei aveva percepito in lui il seme della luce. Qualunque cosa accadesse, era giusto che governassero la galassia insieme, in equilibrio. A tal fine l’aveva perfino supplicata con quel ti prego strascicato, sputato fuori in un momento di debolezza e di assoluta disperazione per la sua condizione di solitudine e infelicità.
Ti prego, resta. Ti prego, sii come me, ti prego, accettami, perdonami, amami… Quante suppliche celavano una sola parola! E quanto patetico doveva esserle sembrato! Il Cavaliere di Ren, così imponente e così temibile nella sua armatura nera, aveva teso la mano verso la luce ed era stato brutalmente rifiutato.
Perché la ragazza non solo gli aveva detto di no, ma si era anche chiusa completamente in lei stessa, creando una barriera impenetrabile con la quale lo escludeva. Evidentemente non voleva avere niente a che fare con lui, evidentemente anche lei lo odiava e lo scacciava come il resto della galassia.
…Ma il Cavaliere di Ren sapeva che non era semplice odio, il suo. Rey temeva di venire sedotta, temeva che lui riuscisse a convertirla al lato oscuro della Forza e per questo lo escludeva con così tanto ardore.
E dire che prima era stato così facile entrare in contatto con lei. Prima in modo del tutto casuale, e poi appositamente. Era bastato un pensiero, il desiderio intenso di vederla ed ecco che lei e il pianeta su cui dimorava gli comparivano davanti.
Kylo chiuse gli occhi e si concentrò profondamente. Tese le orecchie, risvegliò i riflessi e fece un altro, ennesimo tentativo.
“Rey” la chiamò con la mente “Parlami, Rey…”
 
 
 
 
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La mano di Rey tremava, il suo viso era imperlato di sudore. A bordo del Millennium Falcon, insieme a Finn e agli altri della Resistenza, era molto difficile mantenere celato il suo segreto.
Sentiva la voce del nuovo Leader Supremo nella testa, lo sentiva mentre si allenava col suo bastone da combattimento, di nuovo… La ragazza si sedette per terra e si portò il capo tra le mani, non aveva alcuna intenzione di cedere, non aveva proprio niente da dire a Kylo Ren.
-Ehi, che succede?- domandò Finn, sedendosi di fianco all’amica -Hai una cera orribile-
Rey non gli rispose, troppo intenta a bloccare il tentativo di connessione dell’altro. Quando finalmente il Leader del Primo Ordine si arrese e cessò la sua pratica invasiva, Rey riprese a respirare e si stese sull’erba, esausta.
-Rey?-
-Sto bene- gli rispose secca, alzandosi subito in piedi -Sto benissimo-
E detto questo, entrò svelta dentro l’astronave attraccata e si chiuse la porta alle spalle, lasciando Finn basito a guardarla.
Sola nella sua camera poté finalmente tirare un sospiro di sollievo. Quanto le costava a livello fisico tenere Kylo Ren lontano… Era come se stesse facendo qualcosa contro natura, contro la Forza. Ma se in passato aveva rivolto la parola a quell’individuo e l’aveva raggiunto nel suo covo, l’aveva fatto al solo scopo di redimerlo e di riportarlo alla sua famiglia, ma ora non c’era più speranza, la luce in Ben Solo si era spenta.
 
-La luce mai si spegne!-
 
-Chi ha parlato?- si allarmò Rey, azionando con agguerrito coraggio la spada laser -Chi va là?-
-REY! Ma si può sapere che ti prende!?- la chiamò Finn, costernato -Perché hai acceso la spada laser, adesso?-
-Ho sentito una voce…- rispose la ragazza, insicura.
-Una voce?- ripeté Finn, guardandosi intorno -E di chi?-
-Non lo so-
Finn fece un sospiro, ma il suo sguardo scettico bastava per farla sentire umiliata.
-Rey, ascolta, secondo me faresti bene a riposarti un po’- le disse dolcemente -Hai bisogno di una pausa, se vuoi…-
-Non mi credi?- lo assalì, improvvisamente aggressiva -Pensi che io abbia le traveggole?-
-Non ho detto questo, ho detto solo…-
-Ma l’hai pensato- lo anticipò Rey, per poi rendersi conto di avere esagerato. Finn la stava guardando sgomento…
-Scusa- gli disse quindi -Sto passando un momento difficile-
-Non ti riconosco più, Rey- esclamò lui, tristemente -Sei aggressiva, sempre di malumore… Che cosa c’è che non va?-
-Nulla- gli rispose evasiva, sbrigativa.
-Rey, tu a me puoi dire tutto-
Finn fece per prenderle la mano, ma lei la ritrasse e abbassò lo sguardo.
I rapporti con Finn si erano definitivamente raffreddati. C’era stato un periodo in cui Rey aveva creduto che Finn fosse il suo vero amore, ma poi qualcosa l’aveva indotta a cambiare idea. No, non era Finn, né Poe, né nessun altro uomo che aveva incontrato finora. Forse era semplicemente destinata a rimanere sola, e la cosa non la spaventava. Ha sempre vissuto sola fin da bambina e ha dimostrato di saper badare a se stessa egregiamente.
Qualcuno poi bussò alla sua porta.
Rey sospirò stancamente -Finn, davvero, ho detto che sto bene-
Ma la voce che parlò la lasciò sorpresa -Non sono Finn. Posso entrare?-
-Generale Organa- Rey scattò in piedi, imbarazzata -Ma certo, anzi, chiedo scusa, credevo che fossi…-
-Sì, credevi che fossi Finn- le disse, sorridendo -Sai, un tempo questa camera era la mia. A dire il vero era di Han, ma lui fu abbastanza cavalleresco da cedermela e da dormire nella sala di controllo-
Rey le sorrise, si sentiva orgogliosa di alloggiare nella mitica Millennium Falcon.
-È un onore per me essere qui- le disse, sincera -Questa nave è qualcosa di epico-
-Pensa che Ben è nato qui-
Rey la guardò incredula -Qui!? Dentro al Millenium?-
Leia ridacchiò -In realtà volevamo che nascesse a Tatooine, ma il giovanotto ha pensato bene di nascere due settimane prima del previsto, mentre eravamo in viaggio. Ben è sempre stato così, avventato-
Rey sorrise intenerita, malgrado tutto Leia continuava ad amare il figlio con tutto il cuore. Forse solo una madre poteva perdonare a un uomo tanta crudeltà.
-Mi dispiace per tutto quello che è successo- le disse Rey, a disagio -Deve essere molto dura per te-
-Lo è…- rispose Leia, poi la guardò negli occhi, intercettando il suo sguardo -Tu riesci a parlargli, vero? Voi due comunicate?-
Eccome se comunicavano, si trovavano all’improvviso sbalzati uno nella dimora dell’altra! Tuttavia Rey esitò prima di rispondere, il timore di dare a Leia l’ennesimo dolore la frenava, ma d’altronde era inutile mentire a una donna così sensibile alla Forza.
-Sì, però sto cercando di bloccarlo- le disse sinceramente -Non voglio più entrare in contatto con lui. È troppo tardi, Leia, è un caso disperato-
L’ex principessa annuì, pensierosa e appesantita nello spirito.
-Sai, dicevano la stessa cosa anche di mio padre- iniziò discorsiva, come stesse parlando di una cosa normale -Dicevano che Anakin Skywalker non esisteva più, che non si sarebbe più potuto redimere e che il suo essere era stato completamente assorbito dal lato oscuro della Forza. Eppure lui tornò, proprio quando tutti avevano perso ogni speranza, Darth Vader si tolse la maschera e tornò a essere Anakin Skywalker. Sai perché lo fece?-
-Per Luke- azzardò Rey, attenta -Suo figlio-
-Sì. Ritrovò in lui la luce e diede la vita per salvarlo- le rispose Leia, sorridendo tra sé -Ben forse non si rende conto di aver scelto un Jedi come esempio da imitare-
Rey rimase senza parole. Circolavano molte voci sulla storia di Darth Vader, di come si fosse redento un attimo prima di morire, ma erano tutte voci, chiacchiere, Rey non aveva mai sentito la vera storia raccontata nel dettaglio.
-Mio padre mi ha insegnato a non mollare, a continuare a sperare- continuò Leia - Perché la luce che abbiamo dentro non si spegne, si affievolisce, ma non si spegne. C’è un legame fra voi, Rey- concluse Leia, guardandola di sottecchi -Più forte di quello che esiste tra me e lui-
-Che cosa significa secondo te?-
-Significa che c’è ancora una speranza di riavere Ben, e quella speranza sei tu-
Rey non le rispose, si sentiva ingiustamente caricata di false speranze. Perché tutti pensavano che lei potesse redimere il Leader Supremo? Perché tutti le avevano addossato questa responsabilità? Rey non voleva dirlo a Leia, ma se alla fine fosse stato lui a convertire lei e non il contrario...? Il Generale, come se avesse intercettato i suoi pensieri, le rispose.
-I Jedi e la Forza confidano in te, come un tempo confidavano in Luke. Siamo tutti sicuri che ci riuscirai-
 
 
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Rey strinse forte i pugni e digrignò i denti, lo sforzo era eccessivo, si sentiva quasi scoppiare la testa. Impugnò forte le coperte, il sudore le imperlò la fronte e i muscoli spasmodicamente tesi le impedivano il respiro e quasi la soffocavano… Poi le tornarono in mente le parole di Leia e la sua imperitura speranza di riavere Ben. In preda ai sensi di colpa, la ragazza si rassegnò e lasciò che il suo nemico sfregiato si materializzasse davanti ai suoi occhi.
-Vattene via- fu la prima cosa che gli disse, e quasi in automatico incrociò le braccia, sia per mostrargli il suo disappunto che per coprirsi il petto.
-Perché mi resisti?- le chiese Kylo, con il suo sguardo malinconico. Dietro di lui, Rey vide una parte dei suoi alloggi freddi e spogli, evidentemente era notte anche per lui.
-Vattene via- ribadì senza guardarlo, con gli occhi ostinatamente fissi sul muro.
-Temi che il mio influsso sia troppo potente?- continuò invece lui, sedendosi sulla branda -Temi che ti lascerai influenzare?-
-Alzati subito dal mio letto- gli ordinò perentoria, ma lui non si mosse. Rey allora alzò lo sguardo, ma come incrociò i suoi occhi, lui li abbassò e li rialzò con fare incerto. Continuava a guardarla con quegli occhi scuri e lucidi, tristi nella loro complessità. Sembrava che volessero comunicarle molto di più di quello che intendeva.
-Io so che sei attratta dal lato oscuro- le sussurrò, cercando di mostrarsi persuasivo -Quel giorno che ti ho teso la mano, tu hai esitato prima di rifiutare, eri incerta, l’ho sentito e tuttora lo vedo nei tuoi occhi-
-Sai invece che cosa vedo io nei tuoi?- gli disse invece Rey, tranquilla, spiazzandolo -Vedo un uomo solo e infelice, che si nasconde dietro una maschera e che cerca disperatamente l’aiuto di qualcuno. Non posso aiutarti se tu vuoi ancora rendermi un Sith-
-Io… Voglio solo averti vicino-
-E allora butta via quella maschera, Ben, e dimostrami che posso fidarmi di te-
-Te l’ho già dimostrato! Ho ucciso Snoke per te!-
-Per me?- ribatté Rey, incredula -L’hai ucciso per diventare il nuovo Leader del Primo Ordine!-
-No, perché noi diventassimo i nuovi leader, ma di un nuovo ordine, che comprendesse tutto il regno. La galassia ha bisogno di noi, noi formiamo l’equilibrio, Rey, è la Forza che ci vuole uniti-
-La Forza o tu?-
Kylo non le rispose, preso in contropiede. Dunque era già arrivato il momento di dichiararsi… Inutile dire che non si sentiva affatto pronto.
Con il cuore che gli batteva forte nel petto, chiuse gli occhi e si sporse verso di lei; non aveva mai dato un bacio prima d’ora, né conosceva l’amore o il romanticismo, ma di sicuro non si aspettava di ricevere come risposta uno schiaffetto in pieno viso…
-Che cosa diavolo credi di fare?- lo accusò infatti Rey, scansandosi imbarazzata -Sei diventato pazzo!?-
Kylo serrò forte le labbra, ferito e umiliato.
-Tu mi ami- ringhiò con voce tremante -Devi solo accettarlo-
-Tu sei completamente pazzo, Kylo Ren- gli disse gelidamente, talmente tanto da ammutolirlo. Improvvisamente, il contatto telepatico fra di loro si spezzò, Kylo scomparve e Rey rimase sola nella sua camera.
Mentre l’altro sfogava l’imbarazzo e la frustrazione distruggendo tutto quello che gli capitava a tiro nella sala del trono, Rey si voltò sul fianco, cercando vanamente di riprendere sonno.
Quel tipo era incredibile… C’era qualcosa di tenero in lui e nel modo in cui le si approcciava, ma ciò non bastava per minimizzare i terribili crimini che aveva commesso, primo fra tutti l’assassinio di Han Solo. Che cosa pensava? Di poterla baciare? E poi perché voleva darle un bacio!? Era una strategia per convertirla al lato oscuro, un piano diabolico architettato a puntino?
Rey non riusciva a darsi pace, troppi pensieri la allarmavano e la impaurivano.
“Tu mi ami” le aveva detto, come se amare qualcuno fosse un ordine da impartire.
“Io amare Kylo Ren!” pensò, arrossendo “Che assurdità…”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note
Prima storia in questo fandom stellare, che considero molto più maturo e complesso di tutti quelli nei quali mi sono interfacciata finora. Star Wars è uno Spettacolo con la S maiuscola, e come sempre io sono la voce fuori dal coro: a me la nuova trilogia non sta piacendo molto, mi sta piacendo moltissimo.
Mi piace da impazzire Kylo Ren, mi piace Rey e mi piace il rapporto intrigante che si è venuto a creare fra loro. Personalmente, ritengo palese che lui ne sia innamorato, mentre per adesso vedo lei più distaccata: È troppo presa dal suo ruolo di eroina della Resistenza per accorgersi dei suoi sguardi supplicanti… Ma sono positiva… La ‘Forza’ porterà a termine anche questa missione :)
P.s.  a dire la frase ‘la luce mai si spegne’ è stato lo spirito di Yoda, che come gli altri Jedi ambiscono a che Kylo e Rey si mettano insieme!
   
 
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