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Autore: _Misaki_    04/01/2018    2 recensioni
Mi sento di nuovo gettata nel mondo, senza un appiglio, senza qualcosa in cui credere. Mi faccio forza, ma la verità è che se mi fermo a pensare vedo solo vuoto. Lo stesso vuoto nero che vedevo sette anni fa. Di nuovo nulla ha più senso.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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__Tunnel__


Mi sento di nuovo gettata nel mondo, senza un appiglio, senza qualcosa in cui credere. Mi faccio forza, ma la verità è che se mi fermo a pensare vedo solo vuoto. Lo stesso vuoto nero che vedevo sette anni fa. Di nuovo nulla ha più senso.
Sento che sto vivendo una farsa, faccio cose senza che mi interessino davvero e non mi sento abbastanza brava in niente. La passione per qualsiasi cosa si è spenta e vorrei solo stare a fissare il vuoto.
Cerco di farmi forza dicendomi che devo aspettare, che è solo questione di tempo, troverò qualcos'altro in cui credere. Ma il problema è che non credo nemmeno ai miei stessi pensieri.
Dico quello che gli altri vogliono sentirsi dire, non quello che sento, perché nemmeno io so dare voce a quello che sento. È complicato, è un groviglio di pensieri negativi che non portano da nessuna parte.
Ho paura di finire di nuovo in un periodo buio. Ho paura per quei due giorni in cui so che avrò solo pensieri di morte e nulla a cui appigliarmi.
Vorrei che qualcuno mi prendesse la mano e mi dicesse che va tutto bene, che ne uscirò dai miei problemi, che la ferita non si aprirà quando vedrò la cicatrice, che saprò accettare me stessa e la realtà dei fatti senza sentire quella fitta al cuore.
E vorrei anche riuscire a credere a queste parole, perché forse chi mi tende la mano c'è, ma io non riesco ad afferrarla perché sono la prima a non crederci e non c'è niente che possa convincermi, come se mi trovassi in un tunnel buio e non ne vedessi l'uscita. Non c’è un modo chiaro per descrivere come ci si sente in questi momenti. Puoi provarci a spiegare, ma non lo sai bene neanche tu. Ti senti in questo tunnel buio. Cammini, cammini, ma non intravedi mai la luce in fondo. Allora cominci a perdere la speranza, a credere che sia tutta una bugia, che in realtà l'uscita non c'è o forse è così lontana che non ne vale la pena di continuare a camminare, perché tanto passerai la vita a percorrere quel tunnel e a soffrire senza uno scopo. Sì, arrivi a pensare che forse è meglio finirla lì. Tanto vale morire. Perché non troverai mai l'amore, non sarai mai in grado di farti bastare l'affetto di chi c'è, non hai sogni, non hai obiettivi nella vita, nulla ti interessa più, sai solo fissare il vuoto con quegli occhi spenti e la nausea che ti assale come se il buio che hai dentro fosse troppo da contenere. E il problema sei solo tu, ne sei consapevole ma non riesci ad uscirne. Ti chiedi se sei diverso dagli altri, sei nato così.
Già quando eri piccolo ti spaventavi pensando che prima o poi i tuoi cari sarebbero morti. Non ha senso vivere pensando alla fine estrema, ne sei consapevole, eppure il pensiero non riesci a scacciarlo. Non riesci a convincerti che forse un posto per te nel mondo c'è, che c’è ancora qualcosa che può renderti felice, ma cosa? Non riesci a capirlo e presto si estingue la fiamma anche di questo piccolo fiammifero che hai accesso dopo mille ripensamenti per paura di sprecarlo. Ci vorrà coraggio per accenderne un altro, perché la maggior parte delle volte sei convinto che un posto per te nel mondo non c'è mai stato e non ci sarà mai, neanche lo vuoi perché sarebbe una farsa. Non saresti mai felice assumendo uno di quei ruoli tanto stereotipati che ti propone la società. Oppure non senti di meritare di essere felice perché la tua realizzazione inficerebbe un altro.
Giusto e sbagliato. Bianco e nero. Tutto è relativo, ma manca il buonsenso. Perché gli altri non hanno buonsenso? Non fa male anche a loro ferire gli altri? Non c'è nulla da fare, non capisci, non riesci ad avere gli stessi sentimenti della gente che incontri ogni giorno, non hai i loro stessi desideri.
Vuoi la felicità, solo quello. Non vuoi avere il sorriso stampato in faccia, vuoi che il tuo cuore sia felice, che la smetta di piangere, di sanguinare e si senta in pace, come quando dormi profondamente.
 
Il fondo non l'ho ancora raggiunto, non è un pozzo, è un tunnel. Non cadi fino al punto più basso, cammini finché non sei tu stesso a decidere che per te è troppo, finché il dolore non ti spezza le gambe. Io ancora aspetto. Aspetto che arrivi la persona giusta a tendermi la mano, a convincermi che ne vale la pena, a restituirmi la speranza e a darmi un motivo per vivere. Qualcosa in cui credere e per cui lottare. E allora in un attimo sarò fuori dal tunnel.
Perché non importa quanto cammini, forse semplicemente è rotondo e la porta è su un lato. Non puoi fare altro che aspettare che qualcuno la apra per te perché sei al buio totale, non puoi sapere che la porta esiste davvero. È confusa con la parete, la trovi solo se qualcuno picchia i pugni da fuori e ti chiama a gran voce. Ma questa persona deve insistere, insistere e insistere perché tu farai fatica a capire. Potresti pensare che è uno scherzo o che non sia qui per te ma per qualcun altro. Potresti sentire di non meritartelo o perdere la speranza prima che arrivi qualcuno così. Dipende da te, se riesci ancora a crederci o se per te non accadrà mai e la frustrazione della speranza delusa ti fa più male di un coltello nel petto. Se aspettavi una certa persona ma lei per te non c’è. Anche questo fa male, ma è colpa tua, perché ce ne sono altre di persone che ti stanno accanto ma non riesci a dargli il giusto valore nel tuo cuore.
 
Tutto quello che posso fare è appigliarmi disperatamente alla speranza che qualcuno busserà alla porta e insisterà per me, per salvarmi. Posso solo sperare che prima o poi arriverà qualcuno che mi ami senza tirarsi indietro mai. E sperare che io sappia riconoscere questa persona e seguire la sua voce senza pensare che sia tutta una bugia del mio stupido cuore in cerca di un motivo per cui sorridere.
  
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