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Autore: angharadskies_    05/01/2018    0 recensioni
Quando tutto sembra andare a rotoli nella tua vita, finalmente scopri la verità su un mistero che da sempre ha circondato la tua nascita; uno dei genitori che non hai mai conosciuto è un Dio dell'Antica Grecia e non si è certo fatto tanti scrupoli ad abbandonarti.
Quello che forse non ti aspettavi, però, è che quello stesso Dio è stato catturato da un suo nemico e tocca a te salvarlo.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Apollo, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Will Solace
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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<< Che palle >> Tanya accavallò le gambe, finendo poi per poggiare i piedi sul sedile di fronte al suo. La mora si passò una mano fra i lunghi e mossi capelli corvini, ravvivandoli e sbuffò sonoramente. << Questa gita è una palla. Quanto manca a Woodstock? >> Chiara si strinse nella felpa viola, arruffando, se possibile, ancora di più i già spettinati boccoli castani. << Aspetta... ma non stavamo andando tipo, a vedere un museo? >> Chiara fissò Tanya come se fosse un alieno. << Scusa ma dove sei stata durante la spiegazione? >> Le due scoppiarono a ridere in perfetta sincronia. Quando si trattava di prestare attenzione, preferivano sempre non farlo. Ad ogni modo il loro momento di allegria durò poco. L'autobus su cui stavano viaggiando sobbalzò all'improvviso come se fosse stato colpito da qualcosa. Una cheerleader si alzò in piedi; il volto contratto in una smorfia di puro terrore. << Che cos'è stato? >> chiese e poi si girò per guardare fuori dal proprio finestrino, senza aspettarsi una vera e propria risposta. << Sembrano quasi... dei passi... passi molto pesanti... >> Chiara si alzò in piedi ed imitò la ragazza, sbirciando a sua volta fuori dal suo di finestrino. Quello che vide le fece rizzare i capelli sulla nuca. << Tanya... >> Batté una mano sulla spalla dell'amica, che era impegnata a studiare lo sguardo dei suoi compagni con aria preoccupata, non potendosi affacciare per guardare fuori. Quando Chiara notò lo sguardo terrorizzato della mora la prese per le spalle, cercando di scuotendola. << TANYA! >> Finalmente si girò a guardarla in volto. << Dobbiamo scappare! >> Che cosa stava dicendo? Si trovavano su un autobus, in mezzo alla super strada. Come potevano pretendere di scappare? E poi che cosa diavolo stava succedendo di tanto tragico da mandare tutti nel pallone in quel modo? Persino i professori iniziavano a perdere il controllo di loro stessi. << C-Cos- >> Cercò di domandare qualcosa ma la castana la tirò su di peso e la spinse contro il finestrino. << Guarda lì! >> Tanya seguì la direzione che Chiara le stava indicando con l'indice della mano destra... e poi lo vide. Era una... 'cosa' di almeno sei metri. Sembrava un essere umano a giudicare dalle grosse braccia e gambe che si ritrovava... e stava correndo dietro all'autobus, che lo distanziava di appena qualche metro; ad ogni suo passo la terra aveva un sussulto come se la crosta terrestre si stesse preparando a spaccarsi. Tanya strinse il braccio dell'amica tremando visibilmente, mantenendo gli occhi su quella creatura. << Ha un occhio solo.. >> Chiara ci pensò un attimo... Si trattava di una creatura umanoide con un occhio solo? Qualcosa come... un ciclope? Le ragazze dell'ultima fila stavano urlando terrorizzate mentre i professori facevano del loro meglio per calmarle. Pur guardando nella direzione del bestione, però, sembravano non riuscire a vederlo. Com'era possibile? Se l'avessero visto avrebbero urlato qualcosa come:<< AAAH, UN MOSTRO! >>, no? << Non lo vedono? >> Tanya sentiva di star iniziando ad impazzire. Il bus ebbe un ennesimo sussulto e s'impennò sulla ruota posteriore. I ragazzi urlarono terrorizzati, scivolando verso il basso. Chiara girò su se stessa e puntellò un piede sulla spalliera del sedile, afferrando Tanya prima che cadesse verso il fondo dell'autobus con gli altri. << TIENITI! >> le urlò sovrastando le altre urla. La mora circondò il sedile di fronte a suo con le braccia, trovando un appiglio. E poi vide l'altro mostro, quello che aveva afferrato il veicolo, tirandolo su. Ce n'erano due. << Lo vedi? >>chiese e l'altra annuì. << Ce ne sono... due... >> Chiara scosse la testa. << Ho visto qualcos'altro fuori...un terzo 'qualcosa'... >> Tanya non era sicura di averla capita bene considerando le urla ed il terrore generale. Poi il 'ciclope' urlò: << VENITE FUORI MEZZO SANGUE! >> la sua voce rimbombava come si trovassero sul fondo di una caverna ed il rumore che le sue mani produssero strappando via il retro dell'autobus fu orribile. << Dobbiamo andare! >> Chiara spinse Tanya verso i sedili accanto all'entrata. << SALI! >>La mora stava per muoversi ma si bloccò quando la porta scorrevole più vicina venne strappata dai cardini e buttata di lato. Una donna dalla pelle verde fece capolino nel veicolo. Aveva due occhi grandi e gialli come quelli di un rettile. << C-Chiara... >> Balbettò Tanya e l'amica smise di respirare. << MERDA! >> Chiara tirò una pedata al finestrino facendo solo incrinare il vetro. Dovevano uscire subito di li. La donna sorrise macabramente, avanzando verso di loro con le mani in avanti, pronta ad afferrarle; mani munite di lunghi artigli. Chiara colpì di nuovo il finestrino. L'unica cosa cui riusciva a pensare era che dovevano mettersi in salvo. << Chiara... >> La voce di Tanya s'incrinò. << E' UN SERPENTE! >> E le tirò la maglietta strappandone un pezzo e quella rivolse la sua attenzione verso la donna rettile. Al posto delle gambe aveva due grosse code di serpente che sembravano quasi degli orribili e bitorzoluti salsicciotti verdi a squame. << Venite qui, mezzo sssangue >> Sibilò facendo vibrare la sua lunga lingua biforcuta. << MERDA! MERDA! CHE SCHIFO! CHE SCHIFO! >> Urlò Tanya e stritolò il braccio dell'amica che continuava a colpire il finestrino in preda al panico. Erano fortunate che il mostro sembrava non riuscire a stare in piedi sul terreno inclinato. Il motore dell'autobus, probabilmente sovraccarico, esplose e l'autobus fu saltò in aria e ruotò su se stesso. << PORCA TROI- >> L'ultimo calcio non fu volontario ma fu quello a rompere il finestrino. Le due urlarono terrorizzate quando furono sbalzate fuori e si ritrovarono a precipitare nel vuoto. -НРΩΕΣ- Avete presente quando vi risvegliate all'improvviso e la prima cosa che sentite è un dolore lancinante lungo tutto il corpo? Fu quello che Tanya sentì quando aprì gli occhi. Strinse i denti producendo un orribile suono gutturale e rimase sdraiata sul fianco destro, quasi incapace di muoversi, respirare e sicuramente non di pensare. Passati un paio di minuti si rese conto che le stava sanguinando il naso. << Tanya tirati su >> Si girò per guardare Chiara, che non sembrava essere in migliori condizioni rispetto a lei. Chiudendo gli occhi, la castana portò una mano a reggersi il fianco sinistro e le sue labbra si curvarono in una smorfia di dolore. Tanya balzò in piedi quando notò il sangue che filtrava fra le dita appuntite dell'amica, macchiandole le nocche ed il polso. << Chiara... stai sanguinando... >> commento molto poco intelligente, si rese conto solo dopo. La castana si alzò in piedi goffamente ed esaminò il polso destro, assicurandosi che la brutta contusione violacea che lo attraversava non 'significasse' nulla di grave. << Sanguini anche tu >> Le fece notare pacatamente come se il fatto che fosse ferita non la riguardasse in modo diretto. Tanya si tamponò il sangue che le usciva da un taglio sulle tempie con il dorso della mano che non era impegnata a sostenerla per terra. Le girava la testa e tutto sembrava così irreale e lontano...i mostri, l'esplosione e le urla... << Che schifo >> Chiara si districò una grossa ragnatela, con tanto di ragno dalla felpa e la lanciò su un cespuglio e l'amica si concentrò sulle foglie verdi dell'arbusto e sui suoi fiorellini bianchi... qualcosa non quadrava. << Siamo in un bosco? >> Si guardò attorno spaesata. << E' probabile che siamo siamo molto lontane da dove ci trovavamo prima... >> La castana cercò il cellulare nelle tasche ma non vi trovò un bel niente. Come avevano fatto a sopravvivere alla caduta? E poi era preoccupata dalla sua ferita. L'aveva tastata con le dita ed aveva sentito che era molto più profonda di un semplice taglio, eppure non faceva male come avrebbe dovuto. Non poteva trattarsi dell'adrenalina a quel punto, giusto? << Credi che gli altri siano...vivi? >>Tanya abbassò gli occhi e sospirò. In che diavolo di situazione avevano finito per cacciarsi ora? Sinceramente a Chiara non importava. Su quell'autobus non c'era nessuno che avesse apprezzato come persona o che si sarebbe meritato di essere ricordato. Erano solo un insulso gruppetto di montati; compresi gli insegnanti. << Non lo so... Magari stanno bene e si stanno facendo un boccone da Burger King. Chi può saperlo... >> Non aggiunse: << E spero che quel boccone vada loro di traverso >> oppure << Spero che si siano già scordati di noi così non dovrò vederli mai più >> Tanya la conosceva fin troppo bene e riusciva a leggere fra le 'righe'. Le bastava un'occhiata per capire qual'era il suo stato d'animo o a che livello di sopportazione fosse arrivata. Tanya abbozzò un sorriso e finalmente trovò la forza di tirarsi in piedi, mentre l'amica raccoglieva da terra un pezzo del finestrino che aveva rotto. Era bello appuntito ed in caso di attacchi improvvisi avrebbe anche potuto usarlo. << Rimane il fatto che ora come ora gli altri sono l'ultimo dei nostri problemi. Dobbiamo andarcene di qui... Ho un brutto presentimento >>. Probabilmente dopo tutte le cose che aveva visto quella mattina quella frase non avrebbe dovuto metterle lo stomaco in soqquadro...Ed allora perché si sentiva così impaurita? Decisero di prendere un sentiero a caso, contando un po' sulla fortuna che si era fatta poco sentire fino a quel momento e si addentrarono in mezzo al groviglio di foglie ed aghi di pino che costituiva quel bosco. << Hai sentito come ci hanno chiamato quei mostri? >> Domandò Tanya giocando distrattamente con una ciocca di capelli. << 'Mezzosangue' dici? >>Chiara continuava a camminare guardando il terriccio sotto i suoi piedi. Sperava che presto avrebbe lasciato spazio ad una strada asfaltata. << Si quello... Cosa credi significhi? >> La mora inciampò in una radice ma fece finta di niente e continuò a seguire l'amica. << Magari erano dei patiti di Harry Potter, chi lo sa. Chi non ha mai visto un ciclope leggere una qualche opera della Rowling >> La sua abilità a sdrammatizzare era ammirevole se non incredibile. Tanya scosse la testa ma stava sorridendo con aria divertita. << Tu sei paz- >>La terra riprese a tremare come quando erano sull'autobus... e si trattava di un terremoto molto, troppo, familiare. Si girarono giusto in tempo per scorgere fra gli alberi, a poco meno di un chilometro da loro, un ciclope che puntava proprio verso di loro. << Oh nononono... >> Le due ragazze si scambiarono un'occhiata fugace. Bastò quella. << CORRI! >>E schizzarono via come se state fossero entrambe punte dalle api, superando un albero dopo l'altro., facendo lo slalom. Il ciclope emise un abominevole urlo d'irritazione. A causa della sua stazza stava avendo problemi a seguirle. Ogni tre-quattro metri si scontrava con un albero. Non che si facesse problemi a sradicarli e passare oltre, ovviamente. Evidentemente quei bestioni non erano grandi amici della natura e gli slogan come: << Abbraccia gli Alberi. Sono Tuoi Amici >> li prendevano farse un po' troppo alla lettera. << POSSIAMO FARCELA! >> Urlò Tanya saltando un grosso ramo spezzato. Era sorpresa, volendo essere sincera, che Chiara riuscisse a correre pur avendo una ferita al fianco, da cui, per giunta, continuava ad uscire sangue a fiotti. Arrivata a quel punto non avrebbe dovuto crollare a terra inerme? Persa nei suoi pensieri com'era e concentrata sul non finire a faccia a terra per colpa di qualche stupido ostacolo, quasi non si accorse che l'altro ciclope (perché si, ce ne erano ancora due. A loro non ne andava mai bene una) aveva fatto il giro, anticipandole ed ora tagliava loro la strada. Si fermarono bruscamente, portandosi dietro anche qualche zolla d'erba, e fissarono il mostro terrorizzate. Stava ghignando in modo macabro, pregustando il momento in cui avrebbe messo loro le mani addosso. E dall'apertura fra le labbra s'intravedevano i denti storti e marci e l'odore non era sicuramente dei migliori. Chiara imprecò qualcosa d'irripetibile e si girò per cambiare direzione,ma il ciclope aveva ben pensato di non farsele scappare tanto facilmente e le aveva afferrate, una per mano. << Mezzosangue! >> Lo disse come se si trattasse di un grido di guerra. Iniziavano anche a pensare che quella fosse l'unica parola che i ciclopi sapevano dire visto che non è che sembrassero molto intelligenti. Tanya cercò con tutta se stessa di non respirare il tanto che usciva dalla bocca della creatura, cosa che non le risultò difficile visto che la stava stritolando, mentre Chiara batteva con foga i pugni sulle nocche della creatura, che rispose con una lingua risata gutturale. << Ora venite con me! >> Okay, era capace di mettere due parole in fila ma sembrava ancora e comunque un grosso e stupido ammasso di muscoli. E poi biascicava, probabilmente a causa dei denti. E come se l'occhio iniettato di sangue non bastasse a farlo sembrare ancora più orrendo, ci si metteva anche il fatto che portava un tanga minuscolo infilato fra le chiappone e che questo copriva ben poco. No, non mi dilungherò oltre nella descrizione delle sue parti basse, ma la natura era stata particolarmente cattiva con quel 'coso'. Tanya gli urlò una parolaccia molto poco carina in punjabi e prese a riempirlo di pedate, ottenendo un'ennesima risata fetida che doveva servire a farle capire che qualunque cosa sarebbe stata inutile contro di lui ma che ottenne solo il risultato di rincoglionirla con un'ondata di alitosi bestiale. Era normale che puzzasse tanto? Le fogne odoravano a quel modo? Chiara nel frattempo stava pensando ad una soluzione. Presa dalla situazione non si era accorta che non aveva le braccia imprigionate e quando vide il pezzo di vetro che ancora stringeva nella mano destra le si aprì sul volto un sorriso che non prometteva nulla di buono. Il ciclope non se ne era accorto, impegnato a tornare sui suoi passe e a raggiungere il compagno. Fece la cosa più ovvia da fare. Gli piantò il vetro nell'occhio. Il mostro ululò di dolore ed aprì le mani, lasciandole andare. Ora, ovviamente, non aveva pensato al fattore: 'caduta da cinque metri= Bye bye osso del collo', quindi riutilizzò il vetro, che era riuscita a tenere. Lo conficcò nel ventre del mostro sperando che avrebbe un po' rallentato la loro caduta ed afferrò Tanya quando fu abbastanza vicina. L'atterraggio non fu dei migliori ma almeno non erano diventate cibo per vermi ed avevano squarciato a mo di Jack lo Squartatore lo stomaco del ciclope. Sorprese, e con un male al fondo schiena allucinante, alzarono la testa per vedere il loro avversario esplodere in una nube di polvere dorata, che poi si dissolse nel vento. L'avevano...ucciso? Se pur fosse vero che quello non sarebbe tornato, c'era ancora l'altro a cui pensare, che tra parentesi le aveva anche raggiunte, seguito a ruota da due donne serpente che erano apparentemente apparse dal nulla. << MEZZOSANGUEEEE! >> Ululò il gigante. O santissimo Dio, qualcuno doveva PROPRIO comprare a quei tipi un dizionario. Ad ogni modo il ciclope, correndo, faceva tremare l'intero bosco, ma quel fattore non distrasse le due. Videro arrivare le due donne serpente e si fecero trovare preparate. Tanya tirò un calcio alla prima, quando questa cercò di saltarle addosso, colpendola al mento. La sua testa si piegò all'indietro e l'osso del collo le produsse un sonoro 'crack'. Ouch, doveva fare male. Chiara, invece, rotolò di lato salvandosi dall'attacco della sua assalitrice e si rialzò fra l'amica e la sua avversaria. Le piantò il coltello nella gola scoperta ed esultò quando anche quella scomparve in una nuvoletta di polvere. Tanya la tirò via proprio mentre il pugno del ciclope scendeva su di loro. Rotolarono a terra e poi si tirarono in piedi a fatica, pronte a difendersi nuovamente... ma il ciclope si era già disintegrato. Non era stata Chiara. Non lo aveva nemmeno sfiorato... che fosse imploso perché si vergognava di fare così schifo? << Cos'è successo? >> Chiara seguì con gli occhi le particelle che volavano verso il cielo. Tutto era così assurdo... e poi da quando in qua lei possedeva quelle capacità? Se veramente era sempre stata una guerriera così abile le sarebbe servito saperlo una decina di anni prima quando ancora le prendeva dai bulli. Fu distratta da un verso strozzato. Si girò. L'ultima donna serpente aveva afferrato Tanya, mettendole un lungo braccio verde e squamoso attorno alla gola. Fece per avanzare quando vide un barlume di paura e dolore negli occhi dell'amica, ma il mostro le fece segno di non continuare con il dito indice, muovendolo a destra e sinistra a mo di 'NO'. << Nonono. Un altro passso le le ssspezzo il collo >> Okay, promemoria. I ciclopi sono degli illetterati, le donne serpente hanno la 'zeppola'. Tanya cercò di divincolarsi quando sentì una lunga e biforcuta lingua sfiorarle la guancia, ma la presa sul suo collo si fece più stretta. << Ora verrete con me. C'è una persssona che vi vuole incontrare >> Chiara non si sarebbe vergognata di ammettere che la lingua di quella cosa la stava distraendo e che non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. << Io non vengo proprio da- >> Tanya si morse la sua di lingua quando sentì il collo produrle un suono orribile. << Non ti conviene dissscut-... >> Ma non terminò la frase. Il suo corpo ebbe un unico spasmo prima che la testa le si staccasse di netto dal corpo, scivolando di lato, rotolando nell'erba fresca. Si dissolse anche quella come gli altri mostri. Alle spalle di Tanya era comparso un ragazzo. A giudicare dalla lunga spada dalla strana forma che teneva in mano, doveva essere stato lui ad uccidere la donna serpente. Era alto, moro. Aveva due brillanti occhi verdi e portava un'evidente maglietta arancione che stonava con tutto il verde attorno a lui. Afferrò il braccio di Tanya girandola verso di lui, con apparente impeto. Stava succedendo tutto fin troppo velocemente. << Stai bene? >> certamente non si aspettava il pugno che lo colpì in pieno viso, mandandolo a gambe all'aria. << AH! >> Si portò una mano a massaggiarsi il mento, strizzando gli occhi per il dolore, e si tirò su a sedere. << Percy! >> una ragazza bionda gli si materializzo accanto, all'improvviso, come se fosse sempre stata li ad osservarli, ma fosse invisibile. Portava la stessa maglia arancione del tipo. Lo aiutò ad alzarsi e fulminò Chiara con gli occhi, che teneva ancora il pugno alzato. Se ci teneva poteva avere anche lei un gancio destro. Bastava chiedere. In fin dei conti aveva ucciso un ciclope. Cosa poteva mai essere una bionda arrabbiata? << Immagino di essermelo meritato. Sono stato un po' brusco >> Sembrava lo stesse dicendo giusto per rabbonire la bionda, che oramai aveva iniziato un contest di sguardi omicidi con la castana. Il moro abbozzò anche un mezzo sorriso. Ricevette un'occhiata confusa da Tanya ed una innervosita dall'altra ragazza, che fece un passo indietro. Non si fidava, non dopo essere stata attaccata da creature che non pensava potessero esistere. << E' tutto a posto, tranquille >> Il suddetto Percy portò le mani avanti, come si fa con un cane spaventato. Non aveva pensato che i cani possono mordere. Bastava un altro gesto avventato ed il prossimo pugno lo avrebbe colpito in un posto molto più intimo, ad altezza: cavallo dei pantaloni. << Billie, sono loro? >> un terzo individuo apparve da dietro un albero. Era sempre stato li? Dovevano aspettarsi altre persone ancora? C'era un'intera popolazione di adolescenti che viveva in quello stramaledetto bosco? Il nuovo arrivato era minuto, se non minuscolo. Aveva la pelle abbronzata e dei corti capelli castani arricciati sulla fronte. Tanya spalancò gli occhi, incredula, quando notò che il ragazzo non portava i pantaloni. Non aveva gambe umane ma pelosissime gambe munite di zoccoli. Abbastanza suggestivo. Ciclopi, donne serpenti ed ora quel ragazzo mezzo capra. Chiara sapeva cos'era. << Un satiro... >> commentò a bassa voce, ottenendo l'attenzione di Billie, che la fissò serio con i suoi grandi, forse addirittura abnormi, occhi verdi. Billie annuì, e nel movimento le due notarono le piccole corna che gli spuntavano fra i capelli. Nient'altro? << Si, sono loro >> lo disse in tono grave. -НРΩΕΣ-
   
 
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