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Autore: orny81    25/01/2018    1 recensioni
Con il cuore che batte come un tamburo si addormenta, ma lui no.
I capelli le cadono sul viso, mentre dorme beata. Non sa perchè si sente diverso dal solito, ha provato ad entrare nel suo "palazzo mentale" mentre era in salotto, ma qualcosa dentro di lui diceva di andare da lei.
E' la prima volta che scrivo sul nostro amato Sherlock, spero sia di vostro gradimento.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Watson, Lestrade, Molly Hooper, Sherlock Holmes, Sig.ra Hudson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Bianco e nero
 
Il cielo è cupo come i suoi pensieri. E' una giornata terribile per lei...Molly Hooper. Il corpo della sua amica Mary è disteso lì, di fronte a lei...mai avrebbe immaginato una cosa simile.
Gli occhi chiusi...bianca come il latte. Solo un colore era evidente...il foro rosso impregnato di sangue, causa della sua morte. Mary aveva salvato la vita di Sherlock, sacrificando la sua. Era rimasta senza parole, solo una lacrima scendeva giù.
Voleva bene a Mary come se fosse una sorella, quella che non aveva mai avuto. La guarda ma non riesce...non può. Telefona al suo superiore...non se la sente di effettuare l'autopsia, vuole ricordare Mary...non un corpo da sezionare e studiare.
Le dà il cambio un suo collega, dopo aver tolto il camice si avvicina a Mary lasciandole un bacio delicato sulla sua fronte.
Esce dal Barth's, piove intensamente. Alza gli occhi al cielo mentre calde lacrime si confondono con la pioggia che scende giù incessantemente. Non ha ombrelli...non ha riparo.
Vuole tornare a casa il più presto possibile, riempire la vasca da bagno e non pensare più a nulla per un pò.
 
Apre la porta di casa...è tutto buio all'interno. Cammina per tutto il corridoio, entra in cucina ed accende la luce. Riempie il bollitore d'acqua per preparare un thè. Si appoggia un attimo...si sente triste e vuota.
Appena l'acqua è pronta, prende una tazza riempiendola. L'odore dell'earl grey invade tutta la cucina. Apre la porta  facendo passare il suo gatto Toby, per andare a sedersi finalmente sulla sua poltrona preferita in salotto e farsi coccolare un pò da lui.
Accende la luce e rimane pietrificata da ciò che si trova davanti.
 
- Sherlock...
- Vorrei anch'io una tazza di thè, se non ti dispiace.
- Oh...certo.
 
Si alza dalla poltrona, seguendola in cucina.
 
- Devi smetterla di entrare in casa mia così...
- Mph...non dire cose che non pensi...
 
Un leggero rossore aumenta sul viso di lei.
 
- Ecco il tuo rossore ha ampliamente confermato le mie parole.
- Basta Sherlock, oggi non è la giornata giusta per prendermi in giro. Ancora non mi hai detto perchè sei qui...a casa mia.
- Non posso tornare a Baker street, non riesco a...
- A guardare John negli occhi, ho indovinato vero?...
- Sì!... è colpa mia Molly. Non doveva succedere, dovevo morire io non lei. 
 
Posa la tazza sul tavolo avvicinandosi a lui.
 
- Sherlock...queste cose accadono purtroppo e non puoi fartene una colpa.
- Dovevo difenderla...non essere la causa della sua morte.
 
Lo guarda in viso, sembra diverso. 
 
- John  mi odia e ha ragione.
- Non ti odia...
 
Si siedono sul divano, lui con i gomiti sulle gambe e le mani sul viso.
 
- Perchè sei qui Sherlock?...Perchè a casa mia?...
- Avevo bisogno di un pò di tranquillità e tu sei l'unica in questo momento può aiutarmi.
- Puoi rimanere tutto il tempo che vuoi purtroppo non ho un altro letto, c'è solo questo divano. Per te va bene?...
- Perfetto...
-Ti porto una coperta...
 
Apre l'armadio...prende il necessario per la notte e glielo porge.
 
- Sherlock puoi fare quello che vuoi qui, sentiti come a casa tua. Il bagno è in fondo a destra...vado a dormire, buonanotte.
 
Dopo un bel bagno rilassante, si prepara per andare a dormire. Spegne la luce ma il sonno non arriva. Sente dei rumori e la porta che si apre, allarmata si siede sul letto.
 
- Sherlock è successo qualcosa?
- Posso sdraiarmi lì...accanto a te?
 
Sconvolta dalle sue parole, con la mano gli fa segno di poterlo fare.
 
- Come ben sai, sono cose che non faccio abitualmente.
- Perchè non sei andanto da Janine?...è la tua fidanzata no?...
- Janine non è la mia fidanzata...non è niente per me.
- Eppure secondo John non è così. Tu l'hai usata vero? ...per qualche esperimento che dovevi fare. Come stai usando me in questo momento.
 
Silenzio...
 
- Io non ti uso Molly, non mi conosci per niente...sei una persona intelligente dovresti capire chi uso e chi no.
- Scusami...ora basta parlare.
 
Con il cuore che batte come un tamburo si addormenta, ma lui no.
I capelli le cadono sul viso, mentre dorme beata. Non sa perchè si sente diverso dal solito, ha provato ad entrare nel suo "palazzo mentale" mentre era in salotto, ma qualcosa dentro di lui diceva di andare da lei.
Con l'indice della mano sinistra, sposta una ciocca di capelli. Ha la sensazione di vederla per la prima volta. Lentamente le accarezza il viso, ne guarda i lineamenti...osserva ogni suo dettaglio.
E' cosciente di cosa  prova per lui e non capisce come una mente brillante come lei potesse perdersi in sentimentalismi.
Non riesce a staccarle gli occhi di dosso, fino a quando non sopraggiunge il sonno.
Passano le ore e Molly inizia piano piano a svegliarsi, ma qualcosa la stringe. Deve essersi girata durante il sonno. Due braccia la stringono forte, la sua schiena appoggiata al petto di lui.
La tiene stretta, non riesce a muoversi...le sue parole la bloccano.
 
- Adoro la vaniglia...che buon odore.
 
Prima di coricarsi si era concessa un bagno con il suo bagnoschiuma preferito alla vaniglia.
Cerca di alzarsi, ma è impossibile. Le prova tutte fino a quando non si trova la testa di lui appoggiata alla sua spalla sinistra. Dorme profondamente...forse dopo tanto tempo.
 
- Oddio...come faccio ora, non riesco a muovermi.
 
Più si muoveva...più lui stringeva.
 
- Ok...ho capito.
 
Rimase ferma lì, mentre lui dormiva beato.
Passano quasi venti minuti e la presa finalmente si allenta, potendosi alzare. Prende la vestaglia ed inizia a preparare la colazione, dopo un pò si siede gustandosì un buon caffè.
Un messaggio sul suo cellulare:
 
  Ciao Molly sono Lestrade, scusa per l'ora ma volevo solo farti sapere che il funerale si svolgerà pomeriggio alle ore sedici al Saint Patrick. Per caso hai notizie di Sherlock? Non lo vediamo dall'altro giorno. GL
 
Stava quasi per rispondere quando trovo davanti a sè Sherlock, ancora mezzo addormentato.
 
- Non farlo...non devono sapere che sono qui.
- Ok!
 
Ciao Greg, grazie per avermi informato. Non vedo Sherlock da un pò di giorni, mi dispiace. MH
 
- Perchè non vuoi far sapere che sei qui?...
- Resterò qui qualche altro giorno se non ti dispiace.
- Va bene, non c'è problema.
- Ah...non cambiare mai bagnoschiuma.
 
Rimase a bocca aperta, non sa cosa succederà in questi giorni e si sente leggermente a disagio, mentre lui come se niente fosse morde un biscotto con l'aria di uno che non dormiva da molto...troppo tempo.
 
Angolo autrice:
Buonasera a tutti, scrivo da un pò ma mai per Sherlock. Ho iniziato ad amare questo personaggio da molto tempo e ho voluto dare una chance alla nostra cara Molly. Spero sia di vostro gradimento. Al prossimo capitolo...:*
   
 
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