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Autore: Spyro093    01/02/2018    0 recensioni
Spyro, è da poco diventato Campione della regione di Unima e per la Vigilia di Natale ha deciso di organizzare una festa insieme a tutti i Capipalestra e ai Superquattro. Durante la cena, il ragazzo racconterà di un'esperienza vissuta in quell'estate e di come i sogni possono diventare realtà
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
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Ricordi di Natale RICORDI DI NATALE

Mi ricordo ancora, quella fredda notte della Vigilia di Natale di diverso tempo fa. Da qualche mese ero diventato il Campione Pokémon della regione di Unima e, avevo deciso di organizzare una festa da celebrare insieme ai Superquattro e ai Capopalestra. In quei giorni, mi ero dato praticamente fare senza tuttavia scordarmi dei doveri di Campione; infatti, arrivavano avversari da ogni parte di Unima e, persino dalla lontana Kanto, c’era chi voleva ottenere una lotta contro di me. Per mia fortuna, riuscii a vincere tutte le lotte contro i miei avversari, anche se ogni incontro divenne con il passare del tempo sempre più difficile; fu per questo motivo, che decisi di fare questa festa di Natale in un luogo lontano dalla città, in modo da potermi rilassare. Scelsi come luogo, una villa non molto distante da Spiraria, una località di villeggiatura molto famosa dalle nostre parti. La villa era di una persona che avevo conosciuto durante; essa, la usava durante le sue vacanze estive e, fu contenta nell’accettare di ospitare la mia festa. Inoltre, quella particolare sera era perfetta, visto la nevicata che da giorni cadeva su tutta la regione. Quella sera, le cose stavano andando per il meglio: l’albero che mi aveva portato Rafan, il Capopalestra di Libecciopoli, era stato addobbato per bene; inoltre, Spighetto e i suoi fratelli avevano realizzato un banchetto. Tutto stava procedendo per il meglio, fino a un certo momento…

“Complimenti, Spighetto!” – gli dissi con aria sorridente – “Come al solito, tu e i tuoi fratelli vi siete superati!”
“L’ha ringrazio infinitamente, Campione!” – mi rispose con il suo tono di voce calmo e rilassato.
“Suvvia, non c’è bisogno di essere così informali! Questa è una festa, quindi che ne dici di chiamarmi semplicemente Spyro?”
“Lascia perdere! Piuttosto continuate a mangiare, altrimenti si raffredda tutto!”
“Lo so, Chicco! Ma in una festa bisogna divertirsi; se qualcuno ti chiama con il tuo titolo non è molto bello!”
“S-S-Sono d’accordo c-c-con te, Spyro!” – disse Ibis, una ragazza con una lunga chioma di capelli, il quale condivideva con Aristide il ruolo di Capopalestra di Boreduopoli.
“Ti ringrazio, Iris! Ma non hai freddo? Te l’avevo detto di stare vicina al fuoco!”
“S-S-Stai tranquillo! Io s-s-sto bene, te lo giuro!”
“Se lo dici, tu!”
“Se vuoi Iris, ti posso portare nel mio luogo dove mi alleno per migliorare la tua capacità di resistenza al freddo, che ne dici?”
“S-S-Sei gentile, Silvestro; ma p-p-penso che i miei Pokémon di tipo Drago, avrebbero da ridire!”
“Comunque, devo ammettere che è incredibile la tua capacità di resistere al freddo!”
“Sì, questo è vero! Dopotutto, anche come star del cinema devo mantenermi sempre in forma!”

Ovviamente, io sorrisi all’affermazione del Capopalestra ma ad un certo punto, notai una ragazza con un fermaglio a forma di fiore tra i capelli guardarsi intorno.
“Anemone, c’è qualcosa che non va?” – gli domandai incuriosito dal suo atteggiamento.
“Scusami, Spyro! E solo che ancora non vedo la proprietaria di questa villa!”
“Mi pare di avertelo già detto: aveva un impegno con Camelia a Sciroccopoli e, che sarebbe tornata in tempo per il natale!”
“Uffa… ma perché mi dice sempre male!”
“Non te la prendere! So quanto tu e Camilla siete amiche, ma devi capire che lei è molto impegnata in questi giorni e, si scusa per la sua assenza! Quindi non ci pensare e goditi la cena!”
“D’accordo!”
“Ha proposito di questo, volevo farti una domanda Spyro!”
“Dimmi pure Aloe! Cosa volevi chiedermi?”
“Sai, osservando con attenzione l’interno di questa villa ho notato una foto che mi ha incuriosito parecchio!”
“Intendi, quella che sta vicino all’albero?”
“Proprio quella!” – mi rispose Aloe affermativamente – “Mi sono accorta che accanto a te ci sono una donna e un Pokémon mai visti prima. Sai dirmi chi sono?”
“Beh, la donna è Camilla; mentre, quello è il Pokémon con cui ho avuto modo di vivere un’avventura grandiosa quest’estate!”
“Già! Adesso mi ricordo!” – disse Rafan, il Capopalestra di Libecciopoli – “I giornali non parlavano altro che di quanto avvenuto proprio qui a Spiralia!”
“Esatto! Se volete posso raccontarvi come si sono svolti i fatti. A voi, sta bene?”
Tutti quanti si guardarono un attimo e dopo qualche istante risposero affermativamente, così iniziai il mio racconto della mia avventura avvenuta in estate.

“Dunque, tutto ebbe inizio 6 mesi fa. Avevo appena sconfitto Rafan per il titolo di Campione e, in quei giorni gli avversari si presentarono uno dopo l’altro senza sosta cercando di strapparmi la corona, ma senza successo. Ovviamente, sentivo ancora di quanto era successo con il Team Galassia e avevo deciso di prendermi una pausa, ma gli sfidanti non ero dello stesso avviso. Tuttavia, dopo aver fatto una di queste sfide, ricevetti una chiamata da una persona che in quel momento non conoscevo.”
“Oh, Spyro! Eccoti qui, finalmente!”
“Cosa c’è Catlina? Hai bisogno di qualcosa?”
“C’è una signora che vorrebbe parlare con te al telefono.”
“D’accordo!”
“Dopo un istante, arrivai verso il video telefono e scoprii che si trattava di una donna con dei lunghi capelli biondi, il quale mi sorrise non appena mi vide!”
“Ciao! Tu devi essere, Spyro!”
“Sì, sono io! Lei chi è?”
“Mi chiamo Camilla e sono la Campionessa Pokémon della regione di Sinnoh!”
“È un piacere conoscerti! Sai, fin da quando ero piccolo ho sempre ammirato il tuo stile di lotta.”
“Mi fa onore sentirlo dire da te. Ho saputo che hai battuto, Rafan.”
“Vedo che le voci girano in fretta!”
“Comunque… non sono qui per questo! Volevo invitarti a trascorrere qualche giorno di vacanza insieme!”
“Davvero!? Come mai?”
“Rafan mi ha avvertito di quanto tu fossi stanco da tutti questi combattimenti, quindi ho pensato di farti prendere qualche giorno di meritata vacanza. Allora, cosa ne dici?”
“Ci pensai per qualche minuto, senza sapere una risposta al momento, poi alla fine gli diedi la mia decisione!”
“Dimmi Camilla… quando ci incontriamo?”

“E fu così, che mi presi dei giorni di vacanza e partii alla volta di Spiralia, sicuro di passare un buon riposo!”
“Già! Quando ce l’hai detto stentavamo a crederci!” – disse Catlina – “Tu a divertirti e, noi a stare lì senza fare niente!”
“Beh, guardate il lato positivo della faccenda!” – rispose Rafan – “Anch’io lavoro quasi tutto l’anno, però ogni tanto me lo concedo qualche giorno di riposo!”
“C’è una cosa che non riesco a capire! Quel Pokémon della foto, come l’hai conosciuto?” – mi domandò Anemone.
“Un attimo, che adesso ci arrivo!” – gli risposi – “Dunque… dopo aver detto a tutti i Superquattro delle mie vacanze, presi il primo volo per Spiralia e lì ad attendermi c’era Camilla.

“Vediamo… nella chiamata Camilla mi aveva detto di aspettarla qui, però ancora non l’ho avvistata.”
“Salve! Lei deve essere il signor Spyro, giusto?”
“E lei chi è?”
“Mi chiamo Jarvis. E sono il maggiordomo della signora Camilla!”
“Incredibile! Non pensavo che la Campionessa di Sinnoh avesse un maggiordomo!”
“Vede signorino, conosco Camilla fin da quando ero piccola. Quando ha deciso di trovare un posto da trascorrere per le vacanze, sono stato io a suggerirgli di venire qui a Spiralia!”
“Capisco… Camilla deve essere fortunata ad avere lei come maggiordomo!”
“Ti ringrazio! Ma adesso se vuole seguirmi…”
“Così, mi avviai verso la macchina con cui Jarvis mi aveva accompagnato e, lo stupore fu maggiore nel scoprire che quella non era un’auto qualsiasi, ma era…
“…una limousine!?”
“Eheheheh! Non te l’aspettavi questa cosa, giusto?”
“Come fa a permettersi un auto del genere?”
“Vede! Camilla durante questi anni, ha guadagnato parecchi Pokédollari. E per questo motivo, che si è potuta permettere una limousine!”
“Da non crederci!” – gli dissi con aria un po’ perplessa.
“Se non le dispiace, le consiglio di accomodarsi! C’è un po’ di strada da qui alla villa, nel frattempo le consiglio di rilassarsi dentro la limousine!”
“Il viaggio per arrivare alla villa fu più breve di quanto mi aspettassi, visto che si trovava isolata, ma appena fuori dalla città! E subito dopo ad attendermi c’era Camilla!”

“Per me è un onore conoscerla, Campione!”
“Il piacere è tutto mio, Campionessa!”
“Su basta con i convenevoli! Non mi sono mai piaciuti!”
“Sono d’accordo con te! Dopotutto, senti chiamare così ogni giorno della settimana e snervante.”
“Comunque sia… sono felice di poterti di incontrare di persona, Spyro!”
“La stessa cosa vale per me, Camilla!”
“Allora… cosa ne pensi della mia villa!”
“Devo dire che dalla limousine sembrava molto più piccola, ma ora che la guardo dal vivo è molto grande!”
“Sì, lo so! Forse è abbastanza grande… ma lo spazio non manca di certo!”
“Che ne dici, entriamo così gli diamo un’occhiata?”
“Certamente! Jarvis, potresti portare i bagagli di Spyro nella sua stanza?”
“Come lei desidera, Campionessa!”
“Ottimo! Mentre cosa ne dici se ti faccio visitare un po’ la casa?”
“Accettata la sua proposta, mi fece fare un bel giro e, rimasi a bocca aperta; l’interno appariva molto luminoso e le decorazioni sulla parete, mi ricordano molto i dipinti di Artemisio!”
“Lo devo considerare un complimento!?” – mi disse il Capopalestra di Austropoli.
“Certo! Quelle rappresentazioni sono degne dei tuoi capolavori!”
“Beh, quando gli ho visti pure io, mi è subito venuta l’ispirazione!”
“Ed è per questo che non stai fermo con il tuo blocco da disegno?” – gli domandò Camelia.
“Mia cara, l’ho dovresti sapere anche tu; se non ci troviamo a passo con i tempi rischiamo di scomparire dalle scene internazionali!”
“Forse… è meglio che continui la storia! Passò qualche giorno e, io e Camilla ci dividevamo tra la sua casa e la piccola spiaggia sotto di essa. Tutto procedeva per il meglio, fino a quando…”

“Signora Camilla! La sua auto è pronta!”
“Ti ringrazio, Jarvis!”
“Ma dove siamo diretti?”
“Visto che mi sto annoiando, ho deciso di andare a Spiralia! Oggi, è il giorno in cui vendono il gelato!”
“Gelato!? Questa è un’ottima idea! Sono giorni che non lo mangio!”
“Allora, direi di andare!”
“Una volta presa la macchina, percorremmo il tratto di strada che ci separava dalla città, ma mentre stavamo attraversando accadde qualcosa di molto particolare!”
“Mmm… come l’ho dovrei prendere il gelato; al cioccolato o alla vaniglia?”
“Indeciso sul gusto? Anch’io lo sono, ma vedrai che una volta arrivati sceglieremo il meglio per noi!”
“Se lo dici tu!”
“Comunque, più tardi cosa ne pensi di far… ATTENZIONE!”
“Auch! La mia testa! Ma cosa è successo?”
“Guarda, laggiù!”
“Quello… è un Pokémon?”
“Non lo so, ma andiamo a dare un’occhiata!”
“Era una cosa incredibile! Quando a Camilla ha fermato la macchina vedemmo un Pokémon mai visto prima.”
“Quindi… non sapevi chi fosse?” -  mi domandò Aloé.
“No! E purtroppo non avevo neanche il Pokédex con me, altrimenti avrei saputo chi era!”
“Capisco… continua pure!”
“Una volta scesi e aver osservato il Pokémon, Camilla si accorse di alcune ferite sul suo corpo. Così senza pensarci due volte lo portammo al centro Pokémon di Spiralia, dove l’Infermiera Joy lo curò immediatamente.”

“Cosa ne pensi, Camilla! Pensi che si riprenderà?”
“Non lo so! Le ferite erano piuttosto dolorose, ma vedrai che l’Infermiera Joy saprà come curarlo!”
“Ecco! Deve aver finito il trattamento!”
“Salve Campione! E salve anche a lei, Campionessa!”
“Mi dica, come sta il Pokémon?”
“Tranquilli, niente paura! I lividi anche se dolorose erano lievi. Vedrete, un po’ di riposo e si riprenderà completamente!
“Non sappiamo come ringraziarla!” – disse Camilla – “Ma sa come si chiama quel Pokémon?”
“Sfortunatamente, no! Ora, se volete scusarmi ho altri pazienti in attesa!”
“Fiu… almeno, ora sappiamo che sta bene!” – dissi a Camilla.
“Già! Siamo stati fortunati ad intervenire in tempo! Ma adesso… cosa facciamo?”
“Non lo so! Però fosse un’idea potrei avercela!”
“Un’idea!?” – mi disse Camilla con aria incuriosita.
“Sì! Mentre io resterò qui, perché non vai a cercare qualcosa su questo Pokémon? In questo modo, riusciremo a capire qualcosa in più!”
“Per me, non c’è problema!”
“Benissimo! Allora ci sentiamo dopo!”
“Una volta aver deciso il piano, Camilla andò nella biblioteca della città e tornò quando per le strade si era fatta quasi notte fonda!”

“Rieccomi Spyro!”
“Dimmi Camilla! Cosa hai scoperto?”
“Il Pokémon che abbiamo salvato è un Meloetta, il Pokémon Melodia!”
“Meloetta!? Mai sentito nominare!”
“Non mi sorprende, questa cosa! Cercando tra i vari liberi, non sono molte le informazioni disponibili!”
“D’accordo! C’è qualcos’altro di utile?”
“Purtroppo, no! L’unica cosa interessante che ho trovato è la sua abilità di calmare il cuore di persone e Pokémon, quando questi sono molto agitati!”
“E come riesce a fare una cosa del genere?”
“Da quello che ho letto, questo Pokémon ha una particolare abilità nel canto, il quale gli consente di intonare una melodia molto tonificante!”
“Incredibile! Non pensavo esiste un Pokémon del genere!”
“Ma adesso, cosa facciamo?” – mi domandò Camilla – “Di certo, non possiamo lasciare un Pokémon del genere da solo!”
“Non c’è problema! Me ne occuperò io!”
“Tu!? Sei sicuro di questa scelta!”
“Camilla, ti devo ricordare che io sono il Campione di questa regione. Se c’è qualche problema, è mio preciso dovere intervenire per risolverlo!”
“Se lo dici tu! Comunque, puoi contare su di me! Dopotutto, io sono la Campionessa di Sinnoh!”

“Dopo aver preso questa decisione, aspettammo tutta la notte dentro al centro Pokémon, in attesa che Meloetta guarì completamente!
“OK! C’è una cosa che non capisco!” – mi disse Silvestro – “Perché non hai avvertito noi Capipalestra o ai Superquattro per un ulteriore aiuto. In questo modo, avreste protetto meglio Meloetta.”
“Anch’io avevo pensato a questo, però se l’ho avessi fatto c’era il rischio che vedendo così tante persone, non avrebbe avuto fiducia in noi!”
“In effetti, non ha tutti i torti!” – rispose Iris – “Come ha appena detto Spyro, Meloetta è un Pokémon di cui non si sapeva nulla, tranne la sua abilità. Se andasse in giro con esso, qualche malintenzionato potrebbe cercare di rubarlo!”
“Va bene! Quello che hai detto, ha molto senso!”
“Sarà meglio continuare il racconto!” – risposi interrompendo il discorso – “Fortunatamente, Meloetta si riprese il giorno dopo, ma una domanda mi era sorta: come avrei conquistato la sua fiducia?”

“Buongiorno, Campione!”
“Infermiera Joey, dimmi come sta Meloetta?”
“È così che si chiama quel Pokémon?” – mi domandò - “Adesso sta meglio! Se volete potete entrare nella sua stanza!”
“Non sappiamo come ringraziarla!” – disse Camilla.
“Non dovete ringraziarmi! Per me, è un vero piacere aver aiutato due campioni del vostro calibro!”
“Dopo aver salutato l’Infermiera Joey, decisi di entrare immediatamente nella stanza, ma c’era un piccolissimo problema…”
“Ma cos… dove è finita Meloetta?”
“Come è possibile!” – disse Camilla sorpresa – “Eppure dovrebbe essere qui da qualche parte!”
“Magari… ha il potere di diventare invisibile!”
“Beh… questa è un’ipotesi da non escludere! Però… perché ti sei rivolto come una lei?”
“Lo so, potrebbe non avere un genere, così mi sono ispirato dal suo aspetto. Sembra quello di una ragazza!”
“Capisco! Ma adesso… se è diventata invisibile, come facciamo a guadagnarci la sua fiducia?”
“Mmm… forse ho una soluzione!” – dissi a Camilla mentre tiravo fuori una chitarra.
“E questa  da dove salta fuori?”
“Me l’ha regalata Velia, la Capopalestra di Zondopoli. Avevo assistito ad un suo concerto e quando l’ho conosciuta mi ha sfidato ad una lotta. Ovviamente, ho vinto la sfida e mi ha regalato questa chitarra come segno della mia vittoria su di lei!”
“D’accordo; ma come può tornarci utile?”
“Come mi hai detto, Meloetta è il Pokémon Melodia. Se riesco a intonare qualcosa, forse potrebbe comparire!”
“Se dici che funzionerà, provaci!”
“Tuttavia, suonare quel strumento non era una delle mie specialità, ma cercai di fare del mio meglio e, alla fine…”

“Allora, come sto andando?”
“Devo dire che come musicista ti debba migliorare. Però te la stai cavando egregiamente!”
“Ti ringrazio! Sai non ero sicuro di… eh!?”
“Cosa c’è, Spyro?”
“Sento… qualcosa nella stanza!”
“Ora che mi ci fai pensare… riesco a sentirlo anch’io!”
“Continuai a suonare la chitarra per un po’, fino a quando il Pokémon non si mostrò davanti a noi!”
“Ehi, Spyro!” – mi disse Camilla – “Guarda, sopra il letto!”
“Incredibile! Quindi stava cantando per tutto il tempo, mentre era invisibile! Una cosa notevole!”
“Infatti! Ma sembra che la tua melodia le sia piaciuta!”
“Se è così, sono molto contento per Meloetta!”
“Adesso, vediamo se riesco a parlarle!”
“Cercai di avvicinarmi con una certa cautela, non volevo che diventasse invisibile e scomparisse di nuovo, ma contro le mie previsioni, si fece avvicinare!”
“Ciao Meloetta! Sono felice che ti senta meglio!” – gli dissi io per rassicurarla – “Io mi chiamo Spyro. E questa qui è la mia amica Camilla!”
“Molto piacere! È un onore conoscerti!”
“Sai, ti abbiamo trovato ferita lungo la strada che portava a Spiralia! Se non fosse stato per noi, a quest’ora non saresti riuscita a sopravvivere!”
“Meloetta cercò di capire cosa gli volessi dire, però quando cercai di porgergli una mano si allontanò da me.”
“Scommetto che sei ancora spaventata; non è così? Ascolta, molto probabilmente sei in questo stato perché non mi conosci, però ti posso promettere una cosa: chi ti ha ferito se la vedrà con me personalmente!”
“Un momento! Sei sicuro di quello che dici Spyro?” – mi domandò Camilla.
“Certo! Molto probabilmente, qualche bracconiere a cercato di catturarla per venderla al mercato nero! Se è così, io in qualità di Campione di questa regione, devo impedire che una cosa del genere accada!”
“Al sentir quelle parole, Meloetta mi si avvicinò piano-piano; dopodiché lei cercò di dirmi qualcosa!”
“Cosa c’è! Vuoi dirmi qualcosa?”
“Penso che lei voglia venire con te, Spyro!”
“Davvero!? E come ha detto Camilla?”
“Meloetta annuì affermativamente con la testa e, allora io dissi…”
“Meloetta, sei la benvenuta! Spero che possiamo diventare ottimi amici!”

“Vedo che la chitarra, ti è ritornata utile.”
“Sì, Velia! E ti ringrazio per quelle lezioni di musica!”
“Lezioni!?” – disse Anemone.
“Vedi, quando ho suonato la chitarra al Centro Pokémon, non avevo idea di come suonare lo strumento. E prima di ritornare alla Lega, gli ho chiesto delle lezioni di pratica!”
“Beh, devo dire che lezioni sono servite!” – disse la Capopalestra di Zondopoli – “Sei passato da livello dilettante a livello principiante!”
“Lo devo considerare come un complimento?”
“Fai come vuoi!”
“Io però voglio sapere una cosa!” – disse Rafan rivolgendosi a me – “Dopo che hai salvato quel Pokémon e suppongo portato qui alla villa, hai cercato di farci amicizia. Dico bene?”
“Sì! Ma i primi giorni sono stati piuttosto difficili! Cercavo di farla adattare a questo posto, anche con l’aiuto dei miei Pokémon, senza ottenere risultati. Tuttavia, notavo che compariva solo quando suonavo la chitarra e questo le piaceva moltissimo! Ma un giorno, accadde un “piccolo” incidente!”

“Spyro! Sapevo di trovarti qua alla terrazza!” – disse Camilla.
“Scusami, ma non ti avevo notato!”
“Vedo che con Meloetta le cose non vanno come speravi, giusto?”
“Già! Ho provato tutti i metodi possibili, ma niente da fare!”
“Beh, tu continua a provare. Vedrai che riuscirai nel suo intendo!
“Spero che tu abbia ragione, ma cosa posso provare per fa si che Meloetta si fidi ciecamente di noi?”
“Mmm… perché non provi a suonare la chitarra? Meloetta ti appare quanto la suoni e così…”
“OK! Farò come mi hai suggerito!”
“Ma nel momento in cui presi lo strumento in mano, una folata di vento improvvisa mi costrinse a lasciare la presa.”
“Oh no! Il mio strumento!” – urlai a voce alta.
“E proprio in quel momento…”
“Ehi, Spyro! Guarda!”
“Ma cosa… la chitarra… sta fluttuando!? Come è possibile!?”
“Osserva Meloetta! Sta usando Psichico!”
“Ora capisco! Ecco come ha fatto a prendere lo strumento senza romperlo!”
“Meloetta utilizzando Psichico, salvò la chitarra da una distruzione certa e con molta calma me la riconsegnò.”
“Ti ringrazio Meloetta! Senza di te non saprei come fare!”
“A giudicare dalla sua espressione, sembra che Meloetta sia molto felice!”
“Lo penso anch’io!”
“A quel punto, credevo che fosse tutto finito, ma Meloetta fece un gesto insolito. Mettendosi sopra una roccia iniziò a intonare una melodia e, io non sapendo come comportarmi, suonai il mio strumento. In quel momento sapevo che lei si fidava di me e di questo ne ero felice!”

Dopo che tutti quanti sentirono il racconto di come conobbi Meloetta rimasero in silenzio. Eppure, il mio modo di raccontare era stato molto calmo e rilassato, quindi non sapevo dove fosse il problema. Allora, decisi di interrompere questo momento di empasse e domandai a tutti: “C’e qualche problema!?”
“Ehm… no, Spyro! Il racconto è stato bellissimo, però…”
“Però cosa, Anemone?”
“Beh… prima Meloetta non si fidava molto di te, ma dopo che ti ha recuperato la chitarra è iniziato questo feeling tra di voi!”
“Vedi Anemone! Quando due persone hanno in comune qualcosa, possono non trovare subito l’alchimia giusta. Tuttavia, essendo un Pokémon dotato di una voce molto graziosa, ha capito che Spyro con la chitarra cercava di far si che i suoi sentimenti potessero colpirla e vedendo lo strumento cadere dal terrazzo, ha usato Psichico. Detto così, suona meglio?”
“Hai colto nel segno, Velia! L’alchimia tra persona e persona o tra persona e Pokémon non è subito reciproca. Solo con il tempo quest’intesa diventa un forte legame e, se vogliamo è come tra Silvestro e il suo Beartic, dico bene?”
“Sì! Ho iniziato a legare con Beartic da quando era un piccolo Cubchoo. Adesso la nostra intesa è pressoché perfetta!”
“Posso farti una domanda!” – mi disse Iris – “Dopo che Meloetta ha iniziato a fidarsi di me, cosa è accaduto nei giorni successivi?”
“Dopo quel fatto, Meloetta iniziò a giocare insieme a Camilla e ai Pokémon e, la sera lei cantò sempre quella sua melodia. Ma dopo qualche giorno, Camilla mi fece notare una cosa abbastanza curiosa…”

“Ehi, Spyro! Sei ancora qui?”
“Oh, scusami Camilla! Mi sono scordato che era quasi ora di cena!”
“Non devi scusarti! Dopotutto, sono giorni che stai ascoltando Meloetta cantare al tramonto!”
“Beh… il suo canto ha qualcosa… di magico! Sembra che tutte le mie preoccupazioni svaniscono in un istante!”
“E come darti torto! Anch’io penso di sentirmi più leggera! Comunque… quando canta, non ti sei accorto di qualcosa?”
“Io non ho notato nulla di particolare. Ma perché questa domanda Camilla?”
“Sai, osservando attentamente Meloetta mentre canta, ho visto che il suo sguardo è sempre rivolto verso l’oceano!”
“Davvero!?”
“È c’è di più! Ogni volta la sua canzone aumenta di una parte. Non ti sembra strano?”
“In effetti… anche se la canzone è la stessa, varia la melodia nella parte finale!”
“Tu cosa ne pensi?”
“Non saprei cosa dirti! Se Meloetta fosse in grado di parlare, potrebbe dircelo!”
“Quindi… come procediamo?”
“Aspettiamo ancora 2-3 giorni e, poi vediamo il da farsi!”
“Camilla fu d’accordo con me e, decidemmo di aspettare. Passati 2 giorni, entrambi notammo Meloetta aggiungere un verso alla sua canzone rivolgendosi sempre in direzione del mare.”
“Avevi ragione Camilla! In effetti, la durata della canzone aumenta sempre di più!”
“Sembra che da quando sei entrato in sintonia con lei, questo sia il suo modo di ringraziarti.”
“Se lo dici tu!”

“Ma nel momento in cui stavamo rientrando dentro, Jarvis corse verso di noi in tutta fretta e, una volta raggiunti cercò di dirci qualcosa anche se in modo molto affannoso.”
“Spyro… mia signora… vi ho trovati… finalmente…”
“Jarvis, cosa ti è successo?” – domandò Camilla.
“Mi sono… appena giunte… delle notizie… da Spiralia!”
“Notizie!? Di che genere!?”
“Sembra che durante la notte a circa 3 miglia dalla costa, sia stata avvistata una misteriosa luce!”
“Una luce!?” – dissi incuriosito.
“Esattamente! Nessuno ha idea di cosa possa essere e la polizia ha interdetto l’area interessata da questo fenomeno per investigare.”
“Capisco! Ti ringrazio, Jarvis. Adesso puoi riposarti!”
“Come lei desidera, mai signora!”
“Uhm… una strana luce avvistata al largo di Spiralia. Mi chiedo cosa possa essere.”
“Questo non te lo so dire!”
“Beh, cosa ne dici se domani andiamo a controllare di persona?”
“Sei sicuro di questo?”
“Certo! Inoltre, se c’è un pericolo che possa turbare la regione di Unima, io in qualità di Campione devo intervenire!
“Ti capisco! E sono d’accordo con te!”
“Perché non ci portiamo Melotta con noi?” – domandai a Camilla – “Non possiamo lasciarla qui!”
“Io sono d’accordo, ma devi vedere cosa ne pensa lei!”
“Meloetta, il quale aveva appena finito di cantare, si diresse verso di me con un’aria molto felice e notando il mio volto si incuriosì.”
“Allora Meloetta, posso vedere che hai finito di cantare oggi. Senti… domani io e Camilla andiamo a Spiralia per indagare su uno strano fenomeno; vorresti venire con noi?”
“Lei ci pensò su un attimo, però rispose affermativamente annuendo con la testa!”
“D’accordo! Allora domani tutti a Spiralia!”

“Con un sorriso pieno di allegria e con la brezza proveniente dall’oceano, i nostri eroi si diressero verso Spiralia in cerca di risolvere il mistero della luce che si intravedeva prendendo il largo verso la costa della suddetta città.”
“Non c’è bisogno di essere così puntigliosi Antemia. Tuttavia, quello era un mistero da risolvere e in seguito a quanto accaduto mi ha fatto maturare di più sia come persona, che come Campione.”
“A cosa ti stai riferendo?”
“Penso che il fatto di non averci chiamato in quell’occasione, lo ha fatto stare parecchio in colpa e per poco, non ci ha rimesso la vita!” – disse Catlina.
“Però, vedo che non sei ancora crollata dal sono. In genere, ti addormenti dopo 5 minuti!”
“B-Bugiardo! Sai che non è vero?”
“Ah, no! E come mai durante la nostra lotta con me il tuo sfidante di allora, ti sei addormentata tanto da far sospendere l’incontro?”
“Ehm… in effetti…”
“Tranquilla, non c’è problema! Ti posso capire comunque; non è facile lottare quando arrivano decine di sfidanti!”
“Ma alla fine, sei riuscito a capire l’origine di quella luce?” – mi domandò Iris.
“Certo! Ed è stata una sorpresa quando l’ha scoprii!”
“In che senso!?”
“Ora ti spiego! Il mattino seguente alle prime luci dell’alba io, Camilla e Meloetta, il quale si era resa invisibile, raggiungemmo la spiaggia di Spiralia e da li parlammo con l’Agente Jenny per farci dare le informazioni sull’indagine!”

“Salve, Agente Jenny!”
“Ma che sorpresa! Non mi aspettavo di incontrare il Campione di Unima con la Campionessa di Sinnoh. Siete qui per le vacanze?”
“Certamente! Senta, ieri il mio maggiordomo mi ha detto di questa strana luce che compare al lago. Lei saprebbe dirci cosa non va?” – domandò Camilla.
“Subito! Tutto ha avuto inizio una settimana fa: era sera è un gruppo di pescatori stava rientrando al porto, quando uno di loro vide qualcosa di strano in acqua. La barca su cui viaggiarono si fermò e tutti notarono una luce provenire dal fondo del mare!”
“Dal fondo del mare!? È sicura di questo?” – domandai all’agente Jenny.
“Sicurissima! Quando ce l’hanno raccontato stentavamo a crederci, ma poi nei giorni successivi molte persone hanno visto quella luce e molti iniziano a preoccuparsi!”
“Beh, adesso che ci siamo noi dovrebbero essere più tranquilli. Nel frattempo, lei continui con il suo servizio e ci dica se trova altre novità!”
“D’accordo!”
“Uhm… a quanto pare, sembra essere un problema molto grande!” – disse Camilla.
“Già! Penso che la cosa migliore sia aspettare la sera e vedere con i nostri occhi questa luce!”
“E, in effetti, aspettammo quella sera con Meloetta che cerco un posto per cantare. Ma proprio nel momento in cui iniziò a cantare…”

“Camilla, presto! Vieni a vedere!”
“Quindi è questa la luce di cui tutti parlano. Davvero incredibile!”
“Ci credo che la polizia brancolava nel buio. Come potevan… eh!?”
“Cosa c’è!?”
“Guarda Meloetta; ho visto che appena inizia a contare, è apparsa la luce!”
“Pensi ad una semplice coincidenza!”
“Non lo so… ma vedendo il suo sguardo, sta osservando proprio la luce!”
“Secondo te, cosa può significare?”
“Non ne ho idea! Però ci deve essere qualcosa che sembra attirare l’attenzione nostra e di Meloetta!”
“E cosa di preciso?”
“Beh, abbiamo solo un modo di scoprirlo!”
“Aspetta, non vorrai immergerti, vero?”
“Non abbiamo scelta! È l’unico modo di scoprire l’origine di quella luce!”
“Se lo dici tu! Ma come facciamo con Meloetta?”
“Verrà con me! Penso che lei voglia andare la, quindi potrei proteggerla da eventuali pericoli!”
“E perché pensi che voglia andare verso la luce?”
“È il mio intuito che mi guida!”
“Camilla anche se era riluttante, accettò la mia idea e il giorno dopo mi immersi nell’acqua con Meloetta, il quale gli avevo messo un respiratore in modo da non farla affogare. La discesa avvenne senza particolari problemi e ad un certo punto notai una costruzione in pietra che era rimasta intatta nonostante fosse sott’acqua. Quindi decisi di entrarci e fortunatamente l’interno era asciutto. Una volta tolta l’attrezzatura, contattai Camilla, il quale era rimasta sulla barca per controllare i miei movimenti.”

“Pronto, Camilla! Mi ricevi?”
“Sì, ti sento bene Spyro! Meloetta è apposto?”
“Tutto OK! Nessun problema!”
“Dimmi, dove ti trovi adesso?”
“Sono entrato in un’antica costruzione credo di tantissimi anni fa; però non so di cosa si tratti!”
“Prova ad esplorarla, magari trovi qualcosa che ci possa far risalire al periodo storico!”
“Così, mi addentrai in quello strano labirinto per un po’, mentre Meloetta sembrava avesse qualcosa di strano ma non sapevo cosa. Dopo circa una mezz’ora in cui girovagavo per il labirinto, raggiunsi una sala apparentemente priva di cose utili. Tuttavia, verso il fondo notai una specie di altare su cui vi era appoggiato uno strano specchio e, alla vista di quello Meloetta sembrò spaventato da esso.”

“Allora, Spyro! Hai trovato qualcosa?”
“Niente di importante, tranne uno specchio dal quale Meloetta non vuole avvicinarsi!”
“Tutto questo è molto strano! Comunque, è meglio che torni in superficie per sicurezza!”
“D’accordo! Forza Meloetta, è ora di…”
“Non finii la frase, che il suo urlo riecheggiava in tutta la stanza!”

“Finalmente, ti abbiamo catturato Meloetta!”
“Ci eri scappata una volta, ma adesso non te ne andrai via facilmente!”
“V-Voi chi siete? Liberate subito quel Pokémon!”
“Vuoi sapere chi siamo? Ebbene, io sono Adrian e lui è il mio compare Andy e siamo cacciatori di Pokémon!”
“Cacciatori di Pokémon!?”
“Sì! Vedi, qualche tempo fa stavamo cercando di catturare questo Pokémon, ma ci era sfuggito fino a ieri, quando ho notato che era in tua compagnia!”
“Quindi… mi avete seguito fin sotto il mare?”
“Hai indovinato! E ora non solo ci prenderemo Meloetta, ma anche quello specchio!”
“Voi due, io ve lo impedirò!”
“Hai sentito Adrian? Questo moscerino vuole fermarci! E noi sappiamo cosa fare con i moscerini giusto?”
“Giusto, Andy! Noi i moscerini li schiacceremo! Vai Serperior!”
“Andiamo, Bisharp!”
“Bene, se è una lotta che volete vi accontento subito! Andiamo Samurott e Gothitelle!”
“Mmm… a quanto pare, sembri un allenatore in gamba!” – disse Adrian – “Ma questo non ti basterà! Vai Serperior, Fendilama!”
“Tu Bisharp, usa Metaltestata!”
“Samurott, usa Conchilama! Gothitelle usa Fulmine!”
“Le mosse che avevamo lanciato erano molto potenti, tuttavia i Pokémon di quei cacciatori erano molto forti, tanto da riuscire a mettere in difficoltà i miei!”

“Tutto qui quello che sai fare?” – disse Andy – “Certo che sei un po’ deboluccio, mio caro!
“Samurott, Gothitelle, ce l’ha fate a continuare!”
“Vuoi ancora lottare!? Quando capirai che non hai alcuna possibilità contro di noi!”
“Ormai, il mio destino era segnato! Sembrava che dovessi soccombere per mano loro, ma avrei cercato in ogni modo di impedire che rapissero Meloetta! Fortunatamente, sentii una voce molto familiare provenire in lontananza!”
“Vai Garchomp, Terremoto!”
“Si trattava di Camilla, il quale era accorsa in mio aiuto e grazie a quella mossa riuscì non solo a danneggiare i Pokémon avversari ma anche di liberare Meloetta, il quale corse subito ad abbracciarmi!”
“Dimmi Spyro! Va tutto bene?”
“Sì, Camilla! Sto bene, ma come hai fatto a raggiungermi?”
“Avevi lasciato il tuo Interpoké accesso e, grazie a questo ho potuto sentire quello che stava accadendo!”
“Ti ringrazio! Sei arrivata giusto in tempo!”
“Ma ora cosa ne dici di sbazzararci di loro!”
“Certamente! Vai Samurott, Geloraggio!”
“Garchomp, usa Dragopulsar!”
“La potenza di quelle mosse fu abbastanza sufficiente da mandare KO i Pokémon dei due malfattori e di conseguenza consentirci di legarli e di chiamare la polizia!”

“Spyro, Camilla, non sappiamo come ringraziarvi!” – disse l’Agente Jenny.
“Non c’è di che! Anche se non abbiamo scoperto il mistero della luce, siamo riusciti a restare questi due malfattori!” – rispose Camilla.
“Immagino la loro faccia, quando hanno saputo chi eravate in realtà!”
“Si sono scontrati contro noi due e, anche se mi hanno messo in difficoltà, sono contento che Camilla sia corsa in mio aiuto!”
“Ne ero sicura Campione! Ora se volete scusarmi, vado a sbattere questi due in gattabuia!”
“Una volta che l’Agente Jenny se ne era andata, siamo tornati alla villa di Camilla molto stanchi e affamati. Ma mentre ci dirigevamo verso la sala da pranzo, si parò davanti a noi uno strano ragazzo alto come me, con i capelli blu, una maglietta bianca con colletto verde abbinata a dei pantaloni bianchi e un paio di occhiali posti sulla fronte.”

“Buongiorno! Voi dovreste essere coloro che si sono occupati di Meloetta!”
“Chi sei tu?” – gli domandai.
“Mi presento! Il mio nome è Ridley e sono la persona che doveva badare a questo Pokémon!”
“Infatti, a Meloetta gli bastò uno sguardo per riconoscere il suo amico!”
“Badare? Vuoi dire che…”
“Esatto! Meloetta abita con me in un villaggio abbastanza isolato di Unima, fino a quando un gruppo di banditi non la rapì! Da allora, non ho smesso di cercarla per tutta la regione finché atterrando in questa zona non vi ho visti con lei!”
“Hai detto: che è stata rapita dai banditi?” – disse Camilla – “Spyro! Ma non saranno…”
“…Adrian e Andy, quelli che abbiamo fatto arrestare questa mattina?”
“Cosa!? Li avete messi in prigione!? Ma come è possibile?”
“Così, gli raccontai tutta la storia e anche del tempio trovato a largo di Spiralia, anche se sembrava che lui sapesse di cosa stavamo parlando!”
“Adesso mi è tutto chiaro! Vedete in passato quel tempio era il luogo originario dove abitavano i miei antenati!”
“I tuoi antenati?”
“Sì, Spyro! Meloetta era la guardiana del Verispecchio: un oggetto in grado di esaudire desideri sfruttando il canto che lei poteva intonare. Ovviamente, in molti cercarono di impadronirsi di quel potere, finché un giorno Meloetta dovette ricorrere ad una canzone per sigillare le rovine!”
“Ho capito! Quindi i tuoi antenati approdarono sulla terraferma cercando un luogo dove potevano proteggere Meloetta!”
“Esatto! Vedete, la luce che avete avvistato è legata al suo canto: esso infatti serviva a riaprire le porte del tempio e, una volta entrati anche quei ladri vi hanno seguito, ma fortunatamente siete riusciti a fermarli prima che potessero fare dei disastri!”
“Beh, su questo hai ragione!”
“Direi che è arrivato il momento di salutarci! Forza Meloetta, andiamo!”
“Tuttavia, lei si mise dietro di me con aria piuttosto spaventata, quasi come se avesse paura di Ridley!”

“Cosa c’è, Meloetta!? Ora che questa storia è finita, ti posso finalmente riportare a casa!”
“Io… penso che Meloetta voglia rimanere con me!” – risposi a Ridley.
“Dici sul serio!? E come mai?”
“Beh… il fatto è che ormai lei si fida ciecamente di me. Penso anche al tempo trascorso insieme e, perché lei non voglia tornare a casa!”
“Sì, questo lo posso comprendere, ma voi due avete i vostri impegni come Campioni e non potreste prendervi cura di Meloetta come si deve!”
“Spyro, penso che Ridley abbia ragione!” – disse Camilla – “Il nostro dovere come Campioni è troppo impegnativo per pensare di badare a lei e l’unica soluzione è quello di farla tornare da dove proviene!”
“Mmm… è una scelta difficile. Mi  lasciare un attimo da solo con Meloetta?”
“Per me, non c’è problema! Per te Ridley?”
“Sono d’accordo anch’io!”
“Così andai con Meloetta nella roccia dove lei cantava e decisi di dirgli apertamente, quello che pensavo!”
“Ascolta Meloetta! Sai, sono felice di aver conosciuto un Pokémon come te. Il tempo che abbiamo trascorso insieme è stato magnifico nonostante un inizio abbastanza complicato. Se fosse per me ti terrei con me, ma adesso… voglio che tu vada con Ridley, in modo che tu possa tornare con lui!”
“Ovviamente, la sua reazione è stata di incredibilità e io iniziai a versare lacrime per quanto detto, ma decisi di continuare con il mio discorso!”
“Mi dispiace per questo, ma io voglio solo il meglio per te. Quindi… spero che un giorno… quando avrò un po’ di tempo libero… ti verrò a trovare! E ti prometto… che staremo… per tutto il tempo… che vorrai!”
“Le mie parole dette a singhiozzo per le lacrime versate, lasciarono a Meloetta una sensazione di paura e anche lei iniziò a piangere per l’imminente addio, ma con un suo gesto si aggrappò intorno al mio petto e, io non poté far altro che abbracciarla con tutte le mie forze. Prima di poter lasciarla andare udì qualcosa proveniente dalla sua voce!”
“Spyro! Io sono molto contenta di averti conosciuto! Io… ti voglio bene!”
“A quelle parole, lasciai andare Meloetta e lei si diresse verso Ridley, il quale tirò fuori il suo Golurk da dove entrambi salirono sulla sua schiena; non prima di aver scattato una foto da Jarvis. E questa è la storia di come ho conosciuto quel Pokémon!”

Tutti quanti stessero in silenzio per il resto della serata e, uno alla volta se andarono lasciandomi da solo con la foto scattata quel giorno. La mattina di Natale, mi alzai di buona leva e in cucina trovai Camilla, il quale era appena rientrata.
“Buongiorno Spyro!”
“Buongiorno anche a te, Camilla!”
“Allora, come è andata la cena?”
“Molto bene! Si sono divertiti tutti!”
“Mi fa piacere! Ha proposito, ti ho riportato qualcosa dal mio viaggio. La puoi trovare sotto l’albero!”
“Ci vado non appena avrò finito la colazione!”
Una volta terminata la colazione mi diressi verso l’albero di Natale… ma non vidi niente. Inizialmente pensai ad uno scherzo ma lei mi disse di chiudere gli occhi e di pensare a quello che desideravo di più. Ovviamente, il mio desiderio era quello di stare con Meloetta e una volta riaperti gli occhi, rimasi letteralmente a bocca aperta: vidi lei, il Pokémon che conobbi quell’estate. Non riuscivo a crederci e Camilla una volta entrata nella stanza mi disse: “Allora, Spyro! Ti piace la sorpresa?”
“Ma come è possibile!? Quindi… in verità…”
“Esatto! Sono andata nel villaggio di Ridley e lui, una volta sentita l’idea che avevo in mente, ha accettato senza esitazioni!”
“Camilla! Io… non so come ringraziarti!”
“Penso che adesso vi lascerò da soli!”

Per il resto della giornata, mi divertii con Meloetta e la sera dormimmo nello stesso letto, ma prima di farlo io dissi: “Ti ringrazio, Meloetta! Questo è il mio più bel Natale della mia vita!”
E lei con il sorriso stampato sulle labbra, mi sussurrò: “Anche per me! Questo è il giorno più bello di tutta la mia vita!”

Note dell’autore: Finisce questa mia fan fiction a tema natalizio. È arrivata un po’ ritardo, ma sono contento di aver finito la storia! Questo è il modo in cui sogni prendono vita!
   
 
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