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Autore: BALTO97    09/02/2018    6 recensioni
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Sam e Dean tornano nel bunker con ancora in testa la canzone di Taylor Swift , per disgrazia di Sam !
tutto sembra tornato alla normalità ... ma con i fratelli winchester le avventure non finiscono mai
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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I due fratelli rientrarono nel bunker qualche ora dopo con ancora quello stupido motivetto di Shake It Off di Taylor Swift nella testa. Non se ne voleva andare! Era martellante e fastidioso!
 
Dean, memore della sua momentanea ritrovata adolescenza, continuava a canticchiarla senza nemmeno rendersene conto!
Sam non ce la faceva più, ma almeno lo vedeva spensierato ed era questo che contava. Osservare Dean tranquillo faceva star bene anche lui.
Specialmente dopo quel discorso in auto
 
“Dean puoi smetterla però di canticchiare questa cosa chiamata canzone? Per favore! Sei pure stonato come una campana” chiese  esasperato mentre andavano in cucina e lanciava una lattina di birra al fratello che la prese al volo.
 
Subito, il biondo, mostrò il suo miglior sorriso impertinente.
 
“Dude...questa cantante è una gnocca da sballo! Dovrai abituarti a sentirla ogni tanto … Sammy  sono un suo fan oramai!” rispose, per poi mettersi a ridere osservando la faccia del minore assumere un espressione disgustata.
 
“Divertente Jerk…divertente!” e scoppiò a ridere anche lui. Il maggiore gli si avvicinò sorseggiando la birra e gli batté una mano sulla spalla e sorridendo ancora lo apostrofò come suo solito “Moltissimo bitch! Sei sbiancato! Bè notte …vado a letto”
 
Sammy si limitò rispondere con un cenno del capo , ma Dean dispettoso com’era, si rimise a cantare a squarcia gola la canzone incriminata, finché non si richiuse la porta della sua stanza alle spalle.
Si buttò nel letto e si addormentò subito.
 
Sam scosse la testa divertito sentendolo, però decise di rimanere ancora un po’ sveglio a fare ricerche sul Marchio, nonostante avesse comunque sonno.
 
Si diresse in salone, prese alcuni libri e cominciò a fare ricerche su ricerche.
Tutto  inutile.
Chiamò perfino Castiel, ma nemmeno lui aveva buone notizie.
 
Verso le due di notte era talmente assonnato che più guardava quei tomi, più le scritte divenivano sfuocate. Non se ne rese nemmeno conto, ma si addormentò su un libro appoggiando la testa sulla pagina aperta.
 
Un’ esclamazione colorita del maggiore, il mattino seguente, lo svegliò di soprassalto. Spaventato corse in camera sua e quando entrò quello che vide lo lasciò sconcertato!
 
“Dean…Dean ma che cazzo ti è successo?” gli chiese mentre il fratello si guardava allo specchio esclamando di nuovo un “Porca puttana sammy"
 
Sam era nel panico e non sapeva proprio che cavolo pensare!
Si avvicinò al fratello maggiore inginocchiandosi di fronte a lui e lo fece girare prendendolo per le spalle!
 
"Dean...perché sei di nuovo un quattordicenne?! Eri adulto ieri!!" Nella voce il panico più puro.
Il maggiore ci pensò su alzando gli occhi al soffitto, ma proprio non ne veniva a capo!
 
"Non lo so Sammy. Sono andato a letto e questa mattina ero così! Ho dovuto avvolgermi il lenzuolo alla vita perché ero nudo! E se non la smetti di scuotermi in questa maniera mi vedrai in tutta la mia statuaria virtù" disse Dean a Sammy che si fermò immediatamente dallo scuoterlo.
Proprio non aveva voglia di vedere suo fratello come mamma lo aveva fatto!
"Scusa" rispose alzandosi e iniziando a pensare una soluzione al problema.
Il giovane iniziò a camminare nervosamente
“ok .. ok” ripeteva cercando di calmarsi
"per prima cosa ti servono dei vestiti ! Non puoi andare in giro in questo modo per il bunker!" Disse il minore e Dean annuì.
 
Sam uscì dal bunker per andare a prendere dei vestiti a Dean , dopo aver parcheggiato , entrò in un negozio di vestiti da 0 a 16 anni.
 
Entrò e, visibilmente a disagio , si mise a cerare tra una pila di pantaloni piegati su uno scaffale.
Cercò di orientarsi tra tutte quelle taglie e numeri strani , ma non ne veniva proprio a capo.
 
Così quando una ragazza gli si avvicinò chiedendogli se gli occorreva una mano tirò un sospiro di sollievo.
 
“Sto rifacendo il guardaroba a mio frate … figlio ! mio figlio!” si corresse velocemente.
“Bene”. La ragazza iniziò a tirare fuori  jeans e magliette di vari colori e misure.
 
“Dice che andranno bene a suo figlio ?” gli chiese sorridendo.
Sam cercò di ricordassi più o meno le misure di Dean.
 
“si … si dovrebbe andargli”
“Perfetto !” disse la ragazza andando verso la cassa.
“Le serva altro ?” chiese mentre toglieva l’anti taccheggio alla maglietta.
 
“Si veramente mi occorrerebbero anche delle ….” Sam non sapeva come dire che gli occorrevano anche delle mutante.
“Delle …” alla opto per indicarsi la vita con il dito molto discretamente.
 
La ragazza abbassò lo sguardo seguendo la mano che indicava la vita e dato che i pantaloni li aveva già capì.
“Ah  ok ! torno subito”  fece facendogli l’occhiolino.
 
Tornò poco dopo con due confezioni di plastica.
“Queste sono semplici boxer blu e neri” spiegò  mettendogli sotto gli occhi le confezioni, “mentre queste sono più simpatiche perché hanno il disegno di Batman sul davanti”
 
Sam le guardò entrambe , ma prese in fretta la sua decisione, nascondendo a fatica un sorriso divertito.
“Mi dia queste” disse indicando quelle con Batman.
Sapeva già che il fratello lo avrebbe odiato per quella scelta, ma infondo perché non poteva divertirsi un po’?!
Comprò tutto e uscì.
 
Tornò al bunker sperando di aver preso le taglie giuste per il suo fratellone. .
Quando entrò dalla porta lo chiamò. “Dean sono tornato !”
 
“Sono in cucina” gli rispose il biondo.
 
Il giovane lo raggiunse, ,ma quando entrò nella cucina gli prese un colpo.
“Dean !” lo chiamò vedendo che stava sorseggiando una birra seduto sul bancone della cucina, “ma che fai!” lo rimproverò strappandogliela di mano.
 
“Oh andiamo Sam! Non rompere!” sbuffò il biondo.
 
“Ti ho preso dei vestiti !” esclamò il giovane cambiando discorso. Tirò fuori dalla borsa la maglietta
“Viene fammi vedere se ti va bene”
           
Dean scese mettendosi diritto:  indossava un paio di boxer che gli arrivavano a meta coscia a cui aveva fatto un nodo sul fianco e una maglietta che gli cadeva lasciandogli la spalla scoperta.
 
Sam dispiegò la maglietta posandogliela addosso , come fanno le commesse per vedere se la maglia è della misura giusta.
“Dovrebbe andarti bene” Disse guardandola minuziosamente.
“Smettila Samantha” affermò il ragazzo strappandogli l’indumento di mano.
 
Gli passò oltre e, prendendo la borsa, andò a in camera sua.
 
Dopo aver messo i vestiti che Sam gli aveva portato, essersi messo il gel nei capelli e esseri guardato per 30 minuti alla specchio per capire se quel puntino che aveva sulla fronte fosse effettivamente un brufolo, uscì e andò nella grande sala dove il giovane lo aspettava seduto davanti al pc.
 
“Trovato qualcosa ?” chiese sedendosi.
“Si .. che per togliere una maledizione devi uccidere la strega! L’unica soluzione è trovare una strega e ritrasformarti di nuovo in un adulto” affermò il giovane sconsolato.
Dean sospirò passandosi una mano tra i capelli.
“Va bene !” disse prendendo il suo computer. “Mi metto alla ricerca di un caso a cui lavorare”
 
Sam avrebbe voluto dirgli che non sarebbe andati da nessuno parte, ma piuttosto che mettersi a discutere, stette zitto.
 
Aveva già controllato tutti i siti della polizia e i giornali online e  non c’erano casi , quindi Dean era al sicuro.
 
Tuttavia, verso l’ora di pranzo, mentre Sam stava preparando il pranz Dean entrò euforico con il portatile in mano.
 
“Sam ! Sam guarda qui” disse porgendoglielo.
“Hanno trovato il cadavere di uno uomo con un buco al posto del cuore a Jackson ! E’ un caso perfetto !” affermò euforico.
 
Ma se il maggiore ( ora minore) era felice di aver trovato un caso , il giovane era davvero preoccupato.
 
“Dean non credo che andare a caccia sia una buona idea !” disse smorzando così l’entusiasmo del fratello.
 
“Ma perché ?” chiese incrociando le braccia, alzando un sopracciglio.
“Perché l’ultima volta se non arrivavo io quel tipo, hansel , ti avrebbe strangolato” rispose serio.
“Ma non è giusto ! Papà mi portava già a caccia !” affermò battendo un piedi per terra stringendo i pugni.
Sam ,a sentire nominare suo padre , si infuriò ancora di più.
“e infatti non sopportavo che ti portasse a caccia quando eri solo un ragazzino !!” disse guardandolo furioso.
 
“Vuoi che altre persone muoiano ?!” chiese il maggiore puntando sul senso del dovere di Sam.
“No!” rispose infatti il giovane.
“Noi, però, non ci muoviamo da qui ! Chiamerò un altro cacciatore e stavolta sul serio !” continuò imperterrito.
“TU NON SEI PAPA’ ! NON PUOI DIRMI QUELLO CHE DEVO FARE !” urlò Dean dando un calcio alla gamba del tavolo.
“ TU NON TI MUOVI DI QUI!! FILA IN CAMERA TUA!” urlò Sam indicandogli la porta con l’indice.
 
Dean, dopo aver dato un altro calcio al tavolo , uscì dalla cucina furente di rabbia.
Ma se Sam credeva che si sarebbe arreso così facilmente si sbagliava di grosso‼!
 
Dopo 2 ora passate in camera sua a vedere film al computer Dean era stanco di rimanere chiusa tra 4 mura così decise di andare a farsi un giro, ovviamente all’insaputa del fratello.
 
Facendo molto piano riuscì a raggiungere il garage e uscire con l’impala.
 
Alla guida della sua piccola Dean si sentiva un uomo, o un ragazzo, libero! I finestrini abbassati, i metallica a tutto volume e la strada senza ostacoli erano un spettacolo
Sembrava andare tutto alla grande, ma il giovane cacciatore non aveva pensato a quell’autista che stava uscendo dallo stop senza guardare.
 
Dean se ne accorse appena in tempo! Se fosse stato il vecchio lui, non ci avrebbe messo niente a girare il volante e sterzare, ma un adolescente che a malapena arriva ai pedali girare e schiacciare il pedale allo stesso tempo fu parecchio complicato.
Infatti, cercando di controllare l’auto e in più lo spavento, il biondo non riuscì a tenere la fedele impala che , immancabilmente , uscì dalla strada andando a schiantarsi contro un albero che accostava il marciapiede.
 
“Ok ragazzino” disse un’agente accorso sul posto dopo essere stato chiamato incrociando le braccia e guardando ancora una volta la macchina con il cofano piegato contro l’albero e il ragazzino davanti a lui che più che spaventato per l’incidente appena avvenuto , pareva quasi arrabbiato.
“Che ci fai in giro con la macchina di tuo padre ?” gli chiese.
Dean già abbastanza infuriato per aver rovinato la sua baby , non aveva proprio voglia di discutere , non gli importava nemmeno del dolore alla tempia e del sangue che sentiva scendere.
 
“Hey amico questa bellezza è mia” rispose serio il ragazzo indicando con la mano l’auto.
 
I due uomini si guardarono.
 
“Sul serio campione?” disse l’altro agente incrociando a sua volta le braccia.
 
“Allora tira fuori la patente !” continuò ridendo.
 
“Certo !” Dean, senza pensarci, prese il portafoglio e tolse la patente.“ Eccola. Guardate !” disse porgendogliela.
 
I due agenti a quel punto, dopo aver visto la foto , lo guardarono seri
 
“Ok ragazzo ora basta giocare!” disse l’uomo mettendogli la mano sulla spalla, “ora vieni con noi in centrale”
 
Dean cercò di liberarsi, ma quando anche l’altro agente lo afferrò per il braccio e iniziò a trascinarlo verso la macchina di pattuglia, sbuffando si arrese e salì senza fare resistenza.
 

Nel frattempo nel bunker

 
Sam, convinto che il fratello fosse nella sua stanza, stava facendo delle ricerche per capire come riportare suo fratello alla normalità quando il suo telefono squillò mostrando un numero sconosciuto.
 
“Pronto ?” rispose.
“Salve. Il signor Harrison proprietario di una impala del 67?” disse la voce all’altra capo del telefono.
 
Confuso il giovane fece due conti.
Avevano usato già una volta il nome Harrison e chi altro poteva avere una impala?
 
“Chi lo vuole sapere ?” chiese.
“Sono l’agente Bosco. Abbiamo arrestato suo figlio Dean dopo che è andato a sbattere contro un albero con la sua auto. Il ragazzo ha detto di chiamare lei”  spiegò brevemente l’agente.
 
Sentendo il nome del fratello e la parola incidente nella stessa frase Sam si allarmò.
 
“O mio Dio ! Sta bene ?” Chiese alzandosi spaventato.
 
“Si, ha solo preso una botta. L’aspetto qui in centrale” Lo tranquillò l’agente poi riattaccò.
 
Il giovane corse in garage e senza neanche aspettare che la porta del garage si aprisse del tutto sfrecciò fuori.
In pochi minuti arrivò alla stazione di polizia della cittadina.
 
Entrò freneticamente cercando con lo sguardo il fratello.
Quando lo vide seduto sulla panchina accanto al muro corse da lui.
 
“Dean ?” lo chiamò inginocchiandosi accanto a lui
 vide che la tempia del maggiore era viola e con un cerotto andò nel panico.
 
“Oh cavolo! Come stai?” disse prendendogli il viso tra le mani e guardandolo.
“Sto bene Sammy” rispose scocciato il biondo spostando la testa.
 
Il giovane sospirò frustrato mettendosi diritto.
“Ma cosa ti è saltato in mente ?” iniziò a rimproverarlo. “Ti rendi conto che poteva finire male?! Potevi morire Dean !” continuò puntandogli un dito contro
 
“O andiamo Sam” disse Dean battendo le mani sulle ginocchia.
“E ti sei fatto anche arrestare! Mio Dio ! Cosa ti dice il cervello?!”
 
In quel momento si avvicinò un agente, lo stesso che aveva arrestato Dean.
“E’ lei Sam Harrison ?” gli chiese infatti.
 
“Si , si sono io” rispose il giovane.
“Venga con me , dobbiamo compilare i documenti per il rilascio” disse l’agente facendogli cenno di seguirlo.
 
Il giovane lo fece, ma non prima di aver guardato al fratello con un’occhiata alla
degna di John.
 
Circa 15 minuti dopo i due uscirono dall’ufficio.
L’agente si avvicinò e gli tolse la manetta che lo teneva bloccato alla panchina.
 
“Ecco fatto ragazzo …” disse, “e non rubare più la macchina di papà e soprattutto fai sparire quella patenta falsa” esclamò serio.
 
“Non si preoccupi agente! Farò in modo che rimanga in camera sua finche non sarà diventato grande” lo rassicurò Sam guardando il fratello con uno sguardo tra il serio e l’arrabbiato. Entrambi sapevano a cosa il giovane si stesse riferendo.
 
“Arrivederci agente” disse Sam stringendo la mano dell’agende e con l’altra stringendo la spalla del fratello.
“Saluta Dean! Su fa il bravo figliolo” disse. Ci stava prendendo gusto!
 
Il maggiore gli lanciò un’occhiata che avrebbe potuto polverizzarlo li sul posto.
Il moro la ignorò e inarcò le sopraccigli in segno di incoraggiamento. “Dai!”
“Arrivederci agente” disse a denti stretti.
 
Poi uscirono dalla centrale.
 
In auto il maggiore, sul sedile del passeggero, teneva le braccia incrociate e lo sguardo fisso fuori dal finestrino.
 
Sam faceva volare lo sguardo da lui alla strada.
 
“Allora vuoi dirmi che ti è saltato in mente? Potevi morire Dean !” disse Sam.
“Questo lo hai già detto! E poi non spetta a te farmi la predica” rispose a denti stretti Dean.
“Se non era per me saresti in un riformatorio per aver rubato un auto e aver falsificato un documento d’identità” affermò furibondo il fratello.
“ BASTA !” urlò Dean girandosi a guardarlo male.
“Non voglio più ascoltare le tue lagne fratellino !” poi girandosi aprì la portiera e, lasciando Sam completamente sotto shock,  scese dall’auto.
“Dean aspetta che fai !” il giovane frenò bruscamente guadagnandosi le ire degli altri guidatori.
Ma il fratello, dopo aver attraversato la strada aveva iniziato a correre.
 
Sam provò a scendere e inseguirlo ma l’auto era proprio in mezzo alla strada e dovette per forza rimanere in auto e parcheggiare.
 
Quando scese si mise a chiamare il fratello ma ormai Dean era già corso via.
 
Sam passò tutto il pomeriggio cercare il fratello chiedendo a ogni persona che incrociava se aveva visto il fratello, mostrandogli la foto che teneva nel portafoglio.
 
L’unico problema è che in quella foto Dean era adulto, quindi spiegare che cercava un ragazzo adolescente che gli assomigliava era abbastanza difficile nonché imbarazzante‼!
 
Quando arrivò la sera non aveva ancora trovato il fratello e la preoccupazione che quel ragazzino in preda agli ormoni si fosse cacciato nei guai andando a caccia da solo prese il sopravvento.
 
“Non ricordavo che Dean fosse così agitato da ragazzo” pensò sedendosi su una panchina.
Per forza , quando erano piccoli se Dean non era a caccia con il padre doveva prendersi cura di lui comportandosi come un piccolo adulto
“Devo trovarlo prima che si metta nei guai!” si disse alzandosi
 
Nel frattempo Dean, dopo aver girato tutto il pomeriggio ripensando al casino che aveva combinato , soprattutto rimproverandosi di aver distrutto la sua Baby, entrò in un locale. Una bettola in un quartiere malfamato al cui interno uomini grassi e pelosi giocavano a biliardo o a freccette trangugiando litri di alcool.
 
Si sedette al bancone e ordinò un doppio whisky.
Il barista lo guardò alzando le sopracciglia “Non sei un po’ giovane per bere ragazzino?” gli chiese sorridendo.
“Senti amico ho avuto un pessima giornata quindi dammi questo whisky e non mi rompere!” disse cercando di fare la sua migliore espressione incazzata da Dean  ( ci mise dentro anche un po’ di Dean demone , non ne andava fiero certo ma sperava che quello sguardo lo aiutasse a non farsi mettere i piedi in testa!)
 
“Bene Bene ! Guardate un po’ questo ragazzino !” disse un uomo  grosso come un lottatore e ricoperto di tatuaggi , sorseggiando una birra.
“Sai scappato dall’asilo nido piccoletto?” domando per poi scoppiare in una grassa risata ironica.
“Amico non voglio guai !” disse Dean a denti stretti.
“O nemmeno io … voglio solo divertirmi “ detto questo si avvicinò e prese il ragazzo per la felpa strattonandolo giù per lo sgabello.
“Lasciamo andare palla di lardo” biasciò Dean cercando di liberarsi.
“Altrimenti che fai eh ? Ti metti a piangere?” Affermò l’uomo ricominciando a ridere.
 
Per il ragazzo fu come un invito a nozze e , ricorrendo i vecchi insegnamenti di John, gli tirò un calcio proprio li , nei gioielli di famiglia , facendolo piegare e gemere per il dolore .
 
Appena fu libero, Dean provò a scappare ma fu fermato da altri due uomini, grossi e lardosi , che gli bloccarono braccia e gambe.
“Hey te ne vuoi già andare? La festa non è neanche iniziata” dissero sollevandolo da terra.
 
Dean cercò di liberarsi ma la loro presa era troppo forte: come avrebbe voluto tornare a essere l’uomo alto e muscoloso che non ci avrebbe messo un attimo a mettergli al tappeto.
 
“Brutto moccioso. Ora me la paghi!” L’uomo di prima si alzò mostrando un ancora evidente dolore alle parti basse e senza pensarci due volte gli diede un forte schiaffo che lo fece cadere a terra gemendo
 
L’uomo alzò un braccio pronto a colpirlo un'altra volta. Dean chiuse d’istinto gli occhi abbassandosi pronto per ricevere un altro colpo, ma ciò non avvenne.
 
Il ragazzo aprì lentamente gli occhi e quando vide l’alta e imponente figura di Sam davanti a lui si rialzò urlando il nome del fratello.
 
“Non lo devi toccare! ”disse a denti stretti il giovane stringendo la mano allo stronzo così forte che si sentì un leggere scricchiolio.
 
Sam lo lasciò andare fulminando lui e gli altri uomini con lo sguardo.
“Vieni Dean andiamo via” continuò mentre con la mano lo spingeva e teneva gli occhi fissi sugli energumeni che lo guardavo male.
 
“Coraggio” poi si girò e si incamminarono verso l’uscita ma …
“Hey figlio dei fiori” disse una voce alla loro spalle.
 
Dean fece appena in tempo a girarsi per vedere l’uomo brandire una grossa mazza e picchiarla sulla testa del fratello che cadde a terra gemendo di dolore.
 
“SAAAAAAMMMMM” urlò il biondo inginocchiandosi al suo fianco e scuotendolo.
“Sammy ! Aam !” lo chiamava preoccupato.
 
“Tu vieni con noi moccioso” disse l’uomo prendendolo per il giubbotto e trascinando via quel ragazzino che, sull’orlo delle lacrime, stringeva la camicia del fratello steso a terra.
“Sammy ti prego!” sussurrò.
 
Ma l’uomo era molto più forte e sollevò Dean strappandolo letteralmente via dal capezzale del fratello.
 
“SAAAMMMMYYYYYYY‼‼!” urlò ancora il biondo più preoccupato per il suo fratellino che per se stesso.
 
Si odiava per essere in quel corpo, un corpo inutile con cui non poteva difendersi o difendere Sam, e questa cosa lo faceva impazzire
 
Sam intanto iniziava a vedere sempre più sfocato. L’ultima cosa che vide fu Dean che si dimenava nelle braccia dell’uomo e urlava il suo nome.
Il giovane, con le ultime forze, sussurrò “ Dean…Dean…..” per poi cedere all’oblio.
 
“DEEEAAAAAANNNNN‼‼‼‼‼” urlò Sam, all’improvviso, alzando la testa dal libro. Erano la 6 e mezza del mattino.
 
Con il fiatone e il cuore a mille si guardò intorno.
 
Si alzò e corse in cucina chiamando il nome del fratello, ma li Dean non c’era
 
Andò nella sua stanza, ma anche li il maggiore non c’era e il panico iniziò a crescere.
 
“DEEEEAAAANNN‼” urlò ancora correndo per tutti i corridoi.
 
Poi sentì un rumore , un rumore di acqua scrosciante.
Senza perdere tempo corse davanti alla porta del bagno e aprì entrando in bagno.
 
“SAAAAMMM‼‼” urlò Dean che, sotto la doccia, d’istinto si coprì le parti intime “CHE CAZZO FAI ???” chiese guardandolo male.
 
“Dean … Dean tu sei t !” disse il giovane incredulo di vedere suo fratello di nuovo adulto.
“VAI FUORI‼! SUBITO!!!!!!” urlò Dean rosso in viso.
 
“Dean sei tu!” disse ancora Sam sorridendo.
 
“SAAAMMM‼! ESCI SUBITO !!!!” ripeté così forte che le pareti del bunker tremarono e il giovane, realizzando di essere sveglio e che era stato tutto un sogno, si accorse che stava davvero guardando suo fratello sotto la doccia che lo guardava con uno sguardo omicida!
 
“Oddio! … Scusami!” disse imbarazzato uscendo e richiudendosi subito la porta alle spalle , mentre Dean sbraitava di non farlo mai più!
 
Finta la doccia andò in cucina, dove trovò Sammy intento a preparare la colazione.
 
“Senti fratellino…” voleva sapere cosa avesse spinto il fratello a fare una cosa del genere “…ma che ti è preso prima?” chiese mentre il minore gli porgeva una tazza di caffè, ancora imbarazzato.
 
“Niente…”
 
“Sammy….Lo sai vero che mi vendicherò prima o poi per quella tua intrusione in bagno!”
 
“Dude..” fece il moro incredulo, “..vuoi?…..Oddio…Che hai di nuovo 14 anni?!”
 
“No!” facendo una faccia buffa, ma la curiosità era tanta così insistette di nuovo. “Dai mi dici che ti è preso prima?!”
 
“Niente Dean…Ho solo sognato che avevi 14 anni!”
 
“Fantastico‼!”
 
“Non è stato divertente!” rispose l’altro, serio.
 
“Ehi” posandola tazza sul bancone e avvicinandosi al fratello, “come non è stato divertente?”
 
“Nell’incubo tu finivi nei guai, distruggevi Baby e ti rapivano e io, impotente, non potevo aiutati!” rispose Sammy ricordando l’incubo, ma anche la situazione che stavano vivendo con il marchio.
 
Dean comprese il turbamento del suo fratellino e posando una mano sulla sua spalla, disse “Ehi…. quello era solo un incubo ….Nella realtà mi pari sempre il culo come io lo paro a te … Riuscirai anche stavolta a trovare una soluzione. Lo so‼” per poi abbracciare il fratello.
 
In quell’abbraccio Sammy si tranquillizzò immediatamente annuendo, poi Dean, come suo solito, disse staccandosi “Momento sdolcinato finito! Se continuo così mi cresceranno gli attributi femminili e io non ci tengo!”.
 
“Dean!” disse Sammy trattenendo le risate.
 
“Non so te, ma io ci tengo alla mia mascolinità Samantha!” rimbeccò Dean.
 
“Sei sempre il solito!” rispose l’altro scoppiando a ridere di cuore, seguito dal fratello.
 
Negli stessi istanti, per tutto il bunker, risonarono le loro cristalline risate.
 
 
 

Ciao !
Ecco qui !
Se questa storia strampalata vi è piaciuta non è solo merito mio ma anche di TeanFreeWill !! abbiamo pensato , elaborato , scritto , riletto e perfezionata la storia !
Quindi è un lavoro di coppia ! ahahahah
 
Grazie mille a tutti ! un bacio
 
https://www.youtube.com/watch?v=nfWlot6h_JM
   
 
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