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Autore: Heismybestfriend    15/02/2018    3 recensioni
Jared e Jensen sono migliori amici da tantissimi anni. Sono cocciuti e ostinati al tal punto di non riuscire a dichiarare i sentimenti che provano l'uno verso l'altro. Finchè Jensen non si ubriaca.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere o dell'orientamento sessuale di queste persone, nè offenderle in alcun modo'










Quel giorno era uno tra i tanti. Solita routine: Sveglia - colazione - lavoro - pausa pranzo - lavoro - ritorno a casa - letto.
Per poi iniziare tutto da capo e da capo e da capo ancora.


Per un volta, Jared, aveva deciso di organizzare una serata tema Bar e Poker, o almeno così l'aveva soprannominata Jensen, il suo migliore amico da tempo immemore, così da sfruttare quella nottata libera per svagarsi con la sua cerchia di amici più stretta.


Anche se, a dirla tutta, a Jared importava della presenza di solo uno di loro, proprio il suo migliore amico, Jensen.


Non sapeva quando era scattata la scintilla, o almeno, quando aveva capito di essersene innamorato, sapeva solo che era successo e basta. E non riusciva a vivere se non lo vedeva almeno ogni giorno. Il solo pensare di tenerlo lontano, lo uccideva.


Però quella sera, che sarebbe dovuta essere la loro sera, qualcosa non andò per il verso giusto.


Jensen aveva tirato un pò troppo la corda, adocchiando ogni ragazza carina del bar e accettando con voglia i loro numeri di telefono.
Si, Jared non poteva fargliene una colpa, aveva bevuto qualche cocktail di troppo e non sapeva dei sentimenti che lui provava verso l'amico, quindi non poteva immaginare quanto in quel momento Jared stesse scoppiando a causa della gelosia.


Eppure, non riusciva a non smettere di fissare il suo drink senza spiccicare parola da quando aveva capito come sarebbe andata a finire quella serata.


"Davvero Jens" rise Misha, un loro amico di vecchia data "credo sia meglio per te tornare a casa" aggiunse poco dopo sfilando dalle mani dell'amico l'ennesimo Margarita.


Jensen si mosse scomposto dalla sedia, rischiando così di cadere, ma Jared gli tenne strette le spalle, rinvenuto all'istante dal suo Martini dry.


Scambiò uno sguardo preoccupato ed esitante con Misha e d'istinto poggiò i piedi a terra scendendo così dallo sgabello alto del bar.


"Ti accompagno a casa" disse convinto all' amico che a stento riusciva a sorreggersi in piedi.


Jared gli mise un braccio attorno alle spalle e se ne posizionò uno di Jensen attorno la sua schiena per fargli afferrare qualcosa.


"Hai bisogno di una mano?" Gli chiese Misha apprensivo facendo per prendere la giacca e infilarsela.


"Non preoccuparti Mish, so tenere testa ad un Jensen troppo ubriaco" asserì dando dei leggeri colpetti sulla spalla del migliore amico che borbottò un paio di parole scomposte attutite dell'alcool.


"Tu pensa solo a divertirti con gli altri" disse in una sorta di saluto veloce.
In realtà non vedeva l'ora di andarsene da quel bar, odiava ogni occhiata troppo soffermata sulla figura di Jensen al suo fianco.


Giurò, che in un modo o nell'altro, gli avrebbe fatto pagare quella inconsapevole colpa.


Strinse la presa attorno al suo fianco con il braccio destro e si avviò verso l'uscita di quel posto.
"Jared...Jared perchè stiamo andando via?" Sussurrò Jensen con la testa che penzolava verso il petto.


"Perchè sei un idiota, ti avevo detto di non ordinare più da bere!" Lo riproverò bonariamente.


"Idiota, io" biascicò il più grande mentre Jared rinforzava la presa attorno la schiena per accelerare il passo verso la sua macchina.


Rise senza un apparente motivo e strattonò con poca forza il fianco del moro che aveva sotto tiro.
"TU sei un idiota"


Fu Jared a ridere quella volta.
"E perchè mai?" Chiese rabbrividendo alla stretta del amico sui suoi fianchi.


"Perchè...perchè" non riuscì a finire quello che aveva da dire.
Jared scosse la testa divertito mentre con qualche difficoltà apriva la portiera posteriore della sua macchina e aiutava Jensen a sedersi sui sedili.


"Non mi vomitare sulla tappezzeria, amico" disse fissando il colorito pallido di quest'ultimo "hai un aspetto di merda" aggiunse cacciando una risatina.


Jensen si stese sui sedili ignorando le parole del più giovane che lo esortavano a rimanere seduto e di non addormentarsi prima di essere a casa.


Si sentiva meglio ora. La testa gli pulsava di meno e il mondo non gli girava più attorno.
Sospirò a lungo l'aria familiare della macchina del suo amico e sorrise enigmatico mentre fissava il tettuccio di quest'ultima.


"Sei un idiota perché non capisci niente" biascicò ricordandosi solo in quel momento di quello che voleva dire qualche istante fa.


"Certo, e tu sei ubriaco" contestò Jared afferrando le sue spalle per aiutarlo a mettersi seduto ma Jensen lo frenò mettendogli le mani sulle sue.


"No davvero" rise con le guance ancora accaldate dal Margarita in circolazione "non capisci niente"


"E cosa non capisco, Jens?" Gli chiese Jared, approfittando un pò della parlantina veritiera del più grande.


"Non capisci quanto mi fa arrabbiare di quando ti rubi il telecomando della televisione ogni volta che voglio guardare quel programma di cucina"


"Master Chef?" Esclamò scoppiando a ridere all'instante.
Si asciugò una lacrima con fare teatrale e portò la mano libera sul cuore.
"Okay amico, giuro di lasciarti campo libero ogni volta che vieni a casa per guardare la TV" promise con un accenno di sarcastico sorriso sul viso "sei contento adesso?" Chiese un pò dolorante a causa della strana posizione che aveva assunto.


Cercare di prendere Jensen dalle spalle lo aveva costretto a farsi piccolo piccolo tra il tettuccio della macchina e il corpo dell'amico.


"No" rispose quest'ultimo mettendo il broncio. Jared rise della situazione decidendo di allontanarsi a malincuore e uscire dall'auto.
Posizionò le mani sui fianchi e chiese scettico "cos'altro hai da rimproverarmi?"


Jensen lo seguì traballante fuori dal veicolo nonostante le mani sicure di Jared lo esortassero a ritornare sui sedili.


"I tuoi occhi" annunciò serio.
Jared starbuzzò gli occhi preso alla sprovvista "cosa c'entrano i miei occhi?" Chiese confuso.


Il maggiore sorrise sghembo mentre poggiava tutto il suo peso tramite le sue braccia, sulle spalle del più piccolo per poi iniziare a camminare verso il muro vicino del garage pubblico in cui l'altro aveva parcheggiato.


"È così magnetico" rise Jensen con la vista affuscata dell'alcool, adesso che si era rimesso in piedi.


Mentre parlavano, fece in modo di intrappolare il corpo dell'altro tra i suo e il muro a cui lo aveva costretto ad appoggiarsi.


"Magnetico?" Ripetè quest'ultimo in difficoltà.


"Non riesco a farne a meno" rispose Jensen "di che colore hai gli occhi?" Chiese guardandoli con attenzione.


Jared si sentì studiato, ma riuscì a smorzare il nodo che gli si era formato in petto e ridere di gusto alla domanda ubriaca dell'amico.
"Jens è meglio che tu ti sieda" fece per spostarsi per condurlo verso la macchina ma Jensen rafforzò la presa che aveva sulle sue spalle per costringerlo ancora al muro.


"No Jay, sono davvero strani. Quando sei triste sono scuri, quasi grigi. Quando sei felice verdi! Quando sei arrabbiato invece, cambiano colore, sono quasi azzurri" spiegò mentre Jared lo osservava sorpreso.


Quando aveva notato tutte quelle cose di lui?


"Non sai quello che stai farneticando"


"Ah si!! Le tue mani!" Esclamò infilando le proprie sotto il giubbotto dell'altro.


"Che fai?!" Chiesi Jared con voce stridula mentre sobbalzava al contatto.


"Quando mi toccano, rabbrividisco ogni volta" asserì convinto mentre esplorava con attenzione ogni parte della camicia chiara del più piccolo "e sei un idiota" rise poco dopo "perchè non lo capisci, non ti sei mai accorto di nulla, TU. E ti permetti di dare a ME dell'idiota!?" Lo riproverò stringendo di scatto i fianchi dell'altro senza dargli nemmeno possibilità di contrabbatere che ricominciò a parlare.


"E poi c'è la tua bocca" disse con un sorriso "pagherei il mondo per assaporare la tua bocca" svelò guardando quasi ipnotizzato le labbra di Jared.


Quest'ultimo deglutì a fatica alle parole dell'amico.

"Lo stai dicendo solo perchè sei ubriaco" disse cercando di scemare la speranza che subdola stava cercando di fare breccia nel suo animo.


"No! Dannazione Jared, no!" Disse convinto strattonando, anche se di poco, le spalle di colui che da troppi anni, era diventato il suo segreto e unico amore.


"Ma tu..tu" balbettò l'altro cercando di trovare le parole adatte "anche stasera, in quel bar hai accettato tutti i numeri delle ragazze" disse sconsolato.


"Per punirti" rise Jensen guardando però il più piccolo con immensa dolcezza.
"Punirmi" ripetè quest'ultimo confuso.
"Certo! Perché non facevi nulla per farmi capire dei sentimenti che provavi verso di me"


"Frena frena! Chi te lo dice a te che mi piaci"


Jensen lasciò uno sguardo veloce alle sue mani che imperterrite erano ritornate a stringere i fianchi del più piccolo.
"Non hai provato ad allintanarmi" disse ghignando.


"Perchè sei ubriaco, sarebbe poco pratico farlo" obbiettò Jared.


Jensen fece spallucce noncurante.
"Allora proviamo con un approccio diverso" disse mentre si avvicinava pericolosamente alle labbra dell'altro e le univa in un bacio impreziosito dal forte sapore di alcool del primo.


Jared sussultò preso alla sprovvista ma dopo un solo secondo di spossatezza iniziò a ricambiare il gesto attirando più vicino il biondo stringendo le sue mani sulla sua schiena.


Jensen sospirò estasiato mentre mordicchiava il labbro inferiore della sua vittima per invitarlo ad aprirlo per permettere alle loro lingue di esplorararsi.


E così fù. Il bacio da timido ed esitante si trasformò in una vera e propria catasta di passione.


Jensen non riuscì a resistere e posò le sue mani sul viso dell'altro incorniciandolo, e se possibile, attirandolo ancora di più verso il suo.


Quando si staccarono in cerca d'aria entrambi erano ansimanti e arrossati.
"Non mi hai respito" ironizzò Jensen. Jared gli rubò un piccolo ma tenero bacio a stampo.
"Non ho mai avuto intenzione di farlo"





Il mattino seguente Jared non riusciva a togliersi di dosso i ricordi del primo bacio scambiatosi con Jensen.
Non poteva credeci, il suo migliore amico lo ricambiava. Per lui era un sogno.


Canticchiava spensierato mentre tagliava un paio di arance per fare una spremuta d'arancia per il suo futuro e forse attuale ragazzo che si era fermato a dormire da lui per quella volta.


Aveva appena afferrato lo spremi-agrumi quando il più grande fece irruzione in cucina con addosso una semplice maglietta scolorita e un pantalone della tuta.


Si grattava la testa con fare assonnato mentre faceva scattare gli occhi da una parte all'altra della stanza tranne che su quelli di Jared.


Quest'ultimo lasciò andare l'elettrodomestico dalle mani e guardò Jensen spaventato dal suo strano comportamento.


"Jay, non mi ricordo nulla di ieri!" Rise guardandolo finalmente negli occhi.
"Quindi grazie per avermi ospitato" aggiunse afferrando un lembo della maglia che gli aveva prestato.
"E scusa per qualunque cosa io abbia combinato"


Jared boccheggiò spaesato e confuso. "Io...non" cercò di iniziare una qualsiasi sorta di discorso mentre cercava in tutti i modi di non finire con gli occhi lucidi.


Jensen lo guardò inespressivo per un momento infinito. Poi scoppiò a ridere di gusto tenendosi addirittura le mani sulla pancia!


"Cosa?" Sussurrò Jared mentre l'amico lo raggiungeva dietro al bancone della cucina.


"Ci hai creduto!!? Davvero credevi che mi fossi dimenticato del bellissimo bacio che ci siamo dati ieri?" Gli chiese con un sorrisone stampato sul viso.


Jared cercò di dire qualcosa in pieno stato confusionale. Alla fine aveva ceduto e una lacrima aveva solcato l'intera guancia per ricadere dolcemente a terra. "Sei un idiota" asserì con voce spenta e tremante.


Jensen smise di ridere e inclinò il viso addolcendo lo sguardo.
"Vieni quì Jay" disse mentre tirava una manica della maglia del più piccolo per avvicinarlo con facilità a lui. "Non potrei mai dimenticare quello che provo per te" gli disse prima di baciarlo come mai aveva fatto con nessuno.







One-shot spudoratamente elaborata durante la noiosissima ed interminabile ora di scienze. Insomma, una mancata storia di San.valentino! Conunque sia, spero vi piaccia! Perché a me fa sciogliere la dolcezza di Jensen. Anche se ho scritto io i dialoghi!😶😝 Spero non troviate troppi errori! Alla prossima!! xxx
   
 
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