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Autore: LadyNabla    21/02/2018    3 recensioni
- Io...grazie, non...mi dispiace, non avrei voluto disturbare un'estranea.- balbettò, voltandosi verso di lei.
- Ma smettila, non l'avrei fatto di certo se non ne avessi avuto voglia, anche se me l'avessi chiesto in lacrime.- soffiò lei con un sorriso incantevole sul viso, un'aria angelica che contrastava con le sue parole beffarde e lo sguardo azzurro malizioso.
- Oh, ehm...- il miagolio di Nyon mise fine ai patetici balbettii di Bibi.
- Eccola lì, la gatta che cercavi- mormorò Reiju -è una gatta di Savannah, vero? Ti tratti bene-
- Veramente sarebbe della mia coinquilina- sospirò l'azzurra -ma è più o meno colpa mia se è scappata dall'appartamento e così mi sono dovuta improvvisare acrobata oggi.-
- Ah, quindi quell'orribile gabbietta fucsia con l'interno pitonato è della tua coinquilina? Mi sembrava un po' tamarra per essere tua.-
*Fan Fiction partecipante al Sfiga&CRack's Day indetto dal Forum Fairy Piece*
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Altro Personaggio, Boa Hancock, Nefertari Bibi
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La gatta sull'albero che scotta

- Avanti Nyon, vieni qui da brava! Su, vieni!- ripeteva Bibi ormai da quasi dieci minuti, rivolta ad uno splendido esemplare di gatto di Savannah.
La cosa stramba dell'intera faccenda era che in quel momento la ragazza si trovava fuori dall'elegante palazzo signorile in cui viveva, esattamente nel giardino dello stesso, o meglio appesa a mo' di scimmia ad un'acacia che cresceva proprio a ridosso del muro che lo delimitava, nel tentativo di attirare con suppliche e preghiere di ogni genere l'animale.
Intanto nella sua mente stava prendendo forma l'angosciante dubbio che il ramo su cui si trovava, per quanto solido e vecchio, non avrebbe resistito ancora per molto sotto i suoi cinquanta chili che premevano su tutti i punti sbagliati e lo facevano oscillare in modo sinistro mentre si muoveva sopra.
Il malefico felino si limitava ad osservare quasi annoiato la scena, seduto su un ramo appena più in basso di quello su cui stava Bibi, almeno quindici centimetri fuori dalla portata delle sue pur lunghe braccia.
Sembrava stesse lì a desiderare ardentemente che l'umana scivolasse e si rompesse il collo.
- Oh, ti prenderò, stupido mostro! Giuro che ti prenderò e allora faremo i conti una buona volta! Tu, io e quella str...ega della tua padrona!- ringhiava, mentre con un braccio circondava parte del tronco dell'albero e con l'altro si teneva per una fronda; nel frattempo avanzava di un passo alla volta, augurandosi di essere veramente sotto la vigile protezione della sua defunta mamma Titi, come le avevano sempre ripetuto suo padre e suo zio Igaram, altrimenti se fosse caduta da quell'altezza...meglio non pensarci neanche.
La cosa sconcertante restava che non era neanche compito suo recuperare l'immonda bestia, a ben vedere! A lei neanche piacevano i gatti, dalla volta che quel demonio arancione di Nami aveva quasi fatto un sol boccone del povero Karl, il suo tenero paperotto!
Eppure a sentire la sua compagna d'appartamento, era stata solo colpa sua che aveva aperto la finestrella del bagno se la "povera, dolce ed indifesa Nyon era  scappata di casa, alla mercé di tutti i pericoli che si trovavano oltre la porta, o degli schifosi cani pulciosi degli altri residenti della zona, per esempio il rottweiler di Crocodile o il samoiedo di quel Sabo" aveva detto testualmente Hancock, subito prima di sottolineare che "una persona onesta, corretta ed educata avrebbe rimediato all'errore riportando a casa la povera piccola", ma evidentemente Bibi non lo era, dato che si infischiava altamente delle sue responsabilità e dei rischi che stava correndo quel soave e innocente animaletto".
Lei aveva puntualmente tentato di scusarsi e far capire che aveva aperto la finestrella solo per permettere ai suoi capelli di asciugarsi naturalmente con il calore del sole di quella mattinata di fine giugno, e che se qualcuno non fosse entrato in bagno mentre c'era lei, per fregarle il suo profumo preferito (che a quanto pare non bastava nascondere dietro l'asciugatrice), lasciando poi la porta aperta, beh, forse l'adorabile micetta non si sarebbe data a quella fuga a rotta di collo attraverso la finestra; ma naturalmente non c'era stato verso di convincere quella smorfiosa testarda, e così si era trovata costretta a correre ai ripari, vestendosi, infilandosi delle scarpe ai piedi e scendendo di sotto per mettersi sulle tracce di quella belva odiosa tanto quanto la sua padrona.
Mentre individuava il felino che la fissava perfidamente da uno dei rami più alti e inarrivabili dell'acacia (ovviamente doveva appollaiarsi lì, ma perché già che c'era non cadeva e s'ammazzava?!), Bibi si appuntava mentalmente due imprescindibili compiti: uno, sbarazzarsi in tutti i modi di Hancock e trovarsi un'altra coinquilina entro il semestre successivo, e due, se non fosse riuscita nell'intento, beh, almeno comprare un cane, ghignò tra sé.
Intanto un'auto nera, forse un'Audi, aveva imboccato il vialetto di ghiaia che portava all'entrata del palazzo, e si era fermato poco sotto di lei.
" Grandioso, ci mancava solo questa! Adesso chiunque mi vedrà mi prenderà per una povera pazza depressa che la domenica mattina non ha niente di meglio da fare se non inseguire la sua gatta sugli alberi, col rischio di uccidersi. Speriamo che non mi vedano..." si disse Bibi angosciata, non che stesse facendo niente di male, ma temeva più che altro che tutti gli altri inquilini del suo condominio potessero scoprire che Hancock la trattava praticamente come la sua sguattera, non era proprio felice che alcune cose si venissero a sapere.
Intanto la perfida Nyon si era inspiegabilmente avvicinata a lei miagolando, con un'aria quasi timida e soprattutto condiscendente.
- Sì bella, vieni qui da me! Su, da brava!- la incoraggiò Bibi a voce bassa, tendendo una mano aperta verso l'animale. Questa la fissò con i suoi ammalianti occhi verdi e per un attimo sembrò che volesse veramente obbedirle, mosse due passi verso di lei e Bibi esultò dentro di sé.
Finalmente poteva riacciuffarla e andarsene di lì, prima che qualcuno chiamasse la sorveglianza dello stabile per cacciare la psicopatica ferma sull'albero, o peggio, la prendessero per una ladra d'appartamento.
Ma quando si sporse in avanti per prendere Nyon tra le sue braccia, il mostro sotto sembianze di gatto deviò all'ultimo metro e schizzò con un balzo aggraziato sul muro, troppo lontana perché l'azzurra potesse catturarla.
- Non ci credo...ma allora me lo fai di proposito?!- sibilò la ragazza.
Era quasi tentata di tornare indietro e chiamare i vigili del fuoco, ma temeva che Nyon potesse scappare nel frattempo.
- Ehi, va tutto bene lassù?- le chiese all'improvviso una donna dagli insoliti capelli cotonati color rosa confetto.
Doveva essere scesa dalla vettura nera che non si vedeva più, e nonostante il tono calmo e gentile della sua domanda, Bibi sobbalzò, perse l'equilibrio e riuscì per un soffio a non cadere giù dall'acacia, riportando il piede scivolato in fallo sul ramo.
Era però in una posizione instabile, e ora che l'aveva colta lo spavento, sentiva le mani sudare per l'ansia, le braccia che dolevano sempre più e le gambe sul punto di cedere.
- Io...sono un po' in difficoltà!- ammise vergognandosi un po', e pensare che era una ex campionessa regionale di ginnastica artistica!
- Scusami, forse non avrei dovuto distrarti, ma stai tranquilla, ora ti aiuto io.- la rassicurò la voce suadente della sconosciuta, che Bibi non riusciva a vedere bene perché si trovava sotto di lei e lei stava praticamente appesa per le braccia all'albero, con poco più della punta dei piedi sul ramo.
Proprio mentre la sua scarpa da tennis sinistra stava per scivolare giù, Bibi sentì la donna con i capelli rosa vicino a lei, esattamente sotto il suo ramo.
- Eccomi qui, cerca di scivolare giù dolcemente, ti prendo io.- disse l'altra, sicura e tranquilla come se parlasse di afferrare una chiave al volo.
- No, senti...! Io non ti vedo, non capisco dove sei...potrei farti male...e poi sei certa di riuscire a prendermi? Non sono così leggera come sembro!-
- Non perdere tempo con questi capricci! Buttati e basta, oppure me ne vado e ti mollo qui.- tagliò corto la sconosciuta.
Bibi esitò: come faceva a sapere che non l'avrebbe lasciata cadere? E poi perché le metteva quella pressione addosso, se era una persona impaziente non avrebbe nemmeno dovuto fermarsi.
- Non ti lascio cadere, fidati di me...come ti chiami?-
- Bibi- riuscì a sospirare, con le braccia che sembrava sul punto di strapparsi come fili di un ordito.
- Bene, Bibi, io sono Reiju e da oggi anch'io vivrò qui in questo palazzo, per cui no, non sono una squilibrata che va in giro a molestare le ragazze che si arrampicano sugli alberi o che cerca di spingerle a buttarsi giù- scherzò, e Bibi si sentì un po' più tranquilla.
Sorrise anche se l'altra non poteva vederla, mormorò un "va bene" che anche Reiju potesse udire, e si diede una piccola spinta per raggiungere il tronco, lo abbracciò e si lasciò cadere giù, sentendo un paio di brividi sulla schiena che si interruppero quando un paio di braccia sottili ma forti la afferrarono per il busto, e un corpo morbido sotto il suo le impedì di farsi male.
- Tutto qui? Avevi paura che non reggessi il tuo peso da scricciolo?- ironizzò la rosa, parlando quasi nel suo orecchio.
Bibi rabbrividì ancora, questa volta non di paura, ma puntò subito i piedi a terra e si rialzò, imbarazzatissima e confusa, e paonazza in viso.
- Io...grazie, non...mi dispiace, non avrei voluto disturbare un'estranea.- balbettò, voltandosi verso di lei.
- Ma smettila, non l'avrei fatto di certo se non ne avessi avuto voglia, anche se me l'avessi chiesto in lacrime.- soffiò lei con un sorriso incantevole sul viso, un'aria angelica che contrastava con le sue parole beffarde e lo sguardo azzurro malizioso.
- Oh, ehm...- il miagolio di Nyon mise fine ai patetici balbettii di Bibi.
- Eccola lì, la gatta che cercavi- mormorò Reiju -è una gatta di Savannah, vero? Ti tratti bene-
- Veramente sarebbe della mia coinquilina- sospirò l'azzurra -ma è più o meno colpa mia se è scappata dall'appartamento e così mi sono dovuta improvvisare acrobata oggi.-
- Ah, quindi quell'orribile gabbietta fucsia con l'interno pitonato è della tua coinquilina? Mi sembrava un po' tamarra per essere tua.-
Bibi si ricordò solo in quel momento dell'orrenda gabbia che Hancock aveva da poco comprato su un sito americano per Nyon, e che lei aveva lasciato sotto l'albero, effettivamente non un articolo di gran classe o sobrietà.
Scoppiò a ridere, mentre Reiju tirava un po' su l'abitino di seta bianca, facendola arrossire di nuovo.
- Ma...che fai?- le chiese con gli occhi bruni sgranati, cercando di non fissare i tatuaggi sulle gambe affusolate dell'altra ragazza.
- Lasciami fare, riprenderò quella gattina e dopo potrai metterla dentro quello scempio di gabbia.- esclamò lei, arrampicandosi sull'albero con una fluidità e un'eleganza nei movimenti che fecero sentire Bibi in confronto un vecchio rinoceronte sciancato.
- Ma quelle...sono Louboutin! Ti prego, non farlo, ti rovinerai le scarpe!- la supplicò l'azzurra che aveva visto solo in quell'istante le décolleté rosa shocking ai piedi di Reiju, che in tutta risposta la fissò accigliandosi, quando era già quasi sul muretto.
- Puoi ringraziarmi che sono quassù Bibi, altrimenti ti avrei già presa a pugni. Temi forse che ti costringa a ricomprarmele? Mi hai preso per la padrona di questa palla di pelo?-
- N-no ma...sono scarpe molto belle e...costose, sarebbe un peccato se si graffiassero o peggio per colpa mia. Non mi conosci neanche, non c'è bisogno che fai questo per me.- sottolineò insicura l'altra.
Quella ragazza la confondeva: da un lato sembrava tanto dolce e gentile, dall'altro...aveva modi e sguardi indecifrabili, a tratti freddi e autoritari, e a tratti irriverenti. Non sapeva proprio come prenderla, e sembrava proprio che Reiju avesse intuito la sua difficoltà e ci prendesse gusto a provocarla e mandarla nel pallone.
- Chiudi il becco.- tagliò corto intanto la rosa, quando fu praticamente già in cima, sporgendosi poi verso il muretto stando in equilibrio su un solo piede, mentre Bibi si copriva la bocca con le mani e pregava in cuor suo che tutta quella disinvoltura quasi arrogante della sua nuova vicina di casa non le costasse cara; intanto si era spostata di lato, per poter osservare la scena senza passare per una maniaca che si approfittava della posizione per fissare l'intimo di Reiju, che in ogni caso aveva già visto ed era di seta rosa acceso e con i bordi di pizzo, proprio come piaceva a lei.
Ma che cavolo le veniva in mente proprio in quel momento?! Si domandò indignata scuotendo vigorosamente la testa, dandosi della...della pervertita! Possibile che le bastasse vedere una ragazza più carina della media per perdere la testa?  D'accordo che Reiju era davvero molto attraente, ma non era da lei perdersi in certe contemplazioni così sfacciatamente e al momento meno opportuno...o no?
- L'ho ripresa! Non sta neanche cercando di fuggire anche se è la prima volta che la tengo in braccio, è proprio una brava gattina!- esclamò Reiju, distogliendola dai suoi sensi di colpa e dibattiti interiori.
- Oh, ehm...fantastico. Vuoi una mano? Magari potresti passarmela mentre tu scendi giù, così potresti usare tutte e due le braccia e-
- No, lascia stare. Ho la netta impressione che tu non le piaccia, scapperebbe subito dopo averti ricoperto le braccia di graffi. E poi così puoi continuare a...beh, a goderti lo spettacolo, insomma.- scherzò la rosa ridacchiando, scoccando ad una Bibi rossissima e con la bocca spalancata un'occhiata di puro e sadico divertimento.
- Co-cosa?! Io non...ti assicuro che...no, io non stavo...cosa?!- farfugliò per i due minuti circa che ci vollero perché Reiju saltasse giù dall'acacia con Nyon tra le braccia e tornasse da lei ancheggiando, sempre con un'espressione sarcastica e lievemente compiaciuta.
"Mi sta prendendo in giro, accidenti a lei!" realizzò infine l'azzurra, sorridendo un po' forzatamente a sua volta. Se avesse articolato una frase di senso compiuto per smentire le parole dell'altra forse la rosa se la sarebbe perfino presa, meno male che Bibi era sempre troppo spontanea e quasi ingenua nelle sue reazioni.
- Dai, prendi la gabbia che rimettiamo la belva dentro.- le soffiò Reiju, e Bibi si affrettò e chinarsi a raccogliere l'oggetto, tirando un bel sospiro di sollievo quando vide Nyon finalmente imprigionata in quel coso così ridicolmente kitsch.
Avrebbe voluto farle un paio di pernacchie e dirle "ti sta bene!" come una bambina dispettosa, ma si accorse che Reiju la fissava così lasciò perdere, godendosi i miagolii di disperata protesta del demonio felino ormai esorcizzato.
- Ehm, grazie mille allora. Le tue scarpe stanno bene? Perché nel caso sappi che mi manca ancora quasi un mese al giorno di paga e non potrei proprio ricomprartele subito.- celiò stupidamente, tanto per dire qualcosa e spezzare la strana tensione mista ad aspettativa che le stava facendo quasi dolere le viscere.
Reiju abbassò lo sguardo sulle sue deliziose décolleté intatte, prima di riportare lo sguardo su di lei e scoccarle uno sguardo tra l'indulgente e l'incredulo, scuotendo la testa.
- Ancora con questa storia? Le mie scarpe stanno benissimo, quindi non costringermi a spezzarmi i tacchi prendendo a calci il tuo bel sederino.- sentenziò con  tutta la naturalezza del mondo, nonostante avesse appena fatto un complimento, neanche tanto implicito, al fondoschiena di Bibi, che ricominciò a guardarla con gli occhi di fuori e sentirsi a disagio come la prima volta che era uscita con una donna, circa due anni prima.
Possibile che anche Reiju fosse...? O si stava solo prendendo gioco di lei? E se invece anche lei avesse catturato il suo interesse con un solo sguardo, se volesse rivederla, conoscerla meglio, accarezzarle i capelli come lei stava già immaginando di fare con le sue ciocche di raso di quel colore adorabile, e baciarla su quella bocca piena e sensualissima e...
- Bibi! Bibi!- la richiamò una voce stridula e rabbiosa, interrompendo i suoi dolcissimi sogni ad occhi aperti su corpi morbidi e sinuosi, pelli di porcellana, occhioni da bambola dalle folte ciglia e lunghe chiome folte che si univano e mescolavano.
Era quella rompiscatole di Hancock ovviamente, e chi altri poteva essere? Solo lei poteva avere la faccia tosta di uscire solo allora a vedere se il suo dannato animale era stato ricatturato, come se fosse stato un qualche obbligo morale spettato in sorte all'azzurra, con tutta la puzza del mondo sotto il naso e giusto una microscopica vestaglia di seta rossa sulla sua stupida biancheria firmata.
Stranamente la mora non sembrava troppo entusiasta della presenza di Reiju, che si limitò a registrare con un imbronciato cenno della testa a mo' di saluto stizzoso, come se ricevere già quello da Sua Altezza fosse più che abbastanza per ritenersi soddisfatte, e avanzò verso la gabbietta, strappandola di mano a Bibi.
- Ce l'hai fatta, meno male! Ogni tanto anche tu ne combini una giusta, e che non ti venga in mente un'altra volta di farla scappare, intese?!-
- Ma se è stata colpa tua che hai lasciato la porta aperta!- replicò subito l'azzurra, che ne aveva fin sopra i capelli del protagonismo, la scortesia e l'infinita presunzione di quell'arpia dalle gambe lunghe e perfette.
Non ci stava più a farsi trattare come uno zerbino da quella narcisista cafona, proprio no!
- Oh, qualcuno ti ha affilato la lingua, ragazzina?- chiese Hancock mentre già si voltava per andarsene sui suoi sandali dai tacchi pazzeschi, che la facevano sembrare ancora più alta.
Lo sguardo infastidito che scoccò a Reiju fu ricambiato da un'alzata di spalle e un sorriso che erano la sintesi della più completa e assoluta innocenza, nonché estraneità alla faccenda. Che razza di falsa, osservò l'azzurra, mettendosi una mano davanti alla bocca per reprimere una risata, prima di continuare con foga.
- E se non fosse stato per Reiju che mi ha aiutata, col cavolo che sarei ancora su quell'albero per riprenderti il gatto! Non puoi trattarmi come se fossi la tua sguattera!-
- Ah, ti ha aiutata lei?- si limitò a domandare l'altra, ignorando il resto del discorso.
- A quanto pare...e da oggi verrò a vivere qui, per cui l'ho fatto in nome dei rapporti civili e cordiali tra vicine di casa, sai, quando posso compiere la mia buona azione quotidiana...-
- Certo- tagliò corto Hancock, che la cordialità e il senso civico non sapeva neanche dove stessero di casa, opinò Bibi senza dirlo ad alta voce. - Ben fatto, ci vediamo. Ah, e Bibi, ti consiglierei di darti una calmata prima di rientrare in casa, non ho nessuna voglia di essere la tua valvola di sfogo.-
Bibi aggrottò le sopracciglia allibita: come se non fosse stata lei la causa del suo nervosismo!
- Beh, vado anch'io, ho un sacco di cose da fare e spacchettare- disse Reiju.
- Vuoi una mano?- si offrì subito la cerulea, che non moriva dalla voglia di rientrare a casa sua a ritrovarsi quelle due iene tra i piedi mentre studiava.
- Non preoccuparti, domani passerà mio fratello con un paio di amici ad aiutarmi. Ma questo non significa che te la scamperai ovviamente, dovrai sdebitarti...in un modo o nell'altro.- le mormorò con un accento di ironia, prendendole il mento tra le dita e osservandola intensamente a circa cinque centimetri dal suo viso, inumidendosi appena il labbro superiore.
Bibi non seppe bene che dire, perché non capiva se quella ragazza la attraesse da morire o le facesse venire una gran voglia di scappare da lei a gambe levate.
Alla fine si limitò ad annuire e starsene ferma come uno stoccafisso, mentre Reiju andava via accompagnata da un risata, morbida come la carezza del velluto sulla pelle nuda.


Angolo dell'autrice:

Allora, non so neanche come giustificarmi dopo tutta l'idiozia del testo sovrastante, forse dovrei solo scappare a gambe levate per evitare che qualcuno chiami la polizia o un'ambulanza per farmi legittimamente rinchiudere legittimamente da qualche parte XD.
Vabbè, dai, era un piccolo esperimento, oltretutto non so se ho fatto danni o meno nel caratterizzare Reiju, perché la bella principessa/assassina/powah ranger non è stata finora mostrata tantissimo, e inoltre muovere certi personaggi particolari come lei in contesti AU/ Modern!AU è sempre un azzardo (forse nel mio caso anche nel contesto originale sarebbe stato un azzardo, non so...)
Sta di fatto che mi sono anche un po' basata su dei miei headcanon (che magari poi Oda smentirà clamorosamente) secondo i quali Reiju è sia un'affascinante stronzetta (ma pregherei chiunque legga di concentrarsi sulla prima qualifica, perché quella donna è l'incarnazione del fascino in OP, nonché della pervers...*coff coff*), sia una persona tutto sommato capace di empatia e di gentilezza (vedasi l'aiuto al fratellino Sanji nella linea temporale presente e passata del canon).
Insomma, ritengo che tutti/e noi dovremmo avere una  Reiju a tirarci fuori dai guai (con o senza vestitino/uniforme da PR) u.u , e Bibi qui è dichiaratamente gay (ma non ad Hancock che la butterebbe fuori di casa in un baleno XD).
Perciò ci stava la nota OOC, e perciò declino ogni responsabilità :P.
Grazie per aver letto fin qui *__*, e se vi va commentate, anche solo per affossare questa fesseria XD
Ciao ^.^


 
   
 
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